Dall’Emilia Romagna l’hamburger di Calabria (Calabriotto) alla conquista dei palati più raffinati

La cultura culinaria calabrese è una delle più ricche d’Italia. Dalle pietanze salate ai dolci, la regione ha la possibilità di rafforzare la propria immagine a livello nazionale e internazionale grazie al cibo. La cipolla di Tropea, il pane casareccio, il suino nero. Sono alcuni dei prodotti tipici della zona, e anche alcuni degli ingredienti del primo hamburger calabrese, nato a Bologna per iniziativa di Eugenio Amendola, un calabrese doc trapiantato da molti anni in Emilia Romagna. Il nome dello stuzzicante hamburger dal sapore di Calabria non poteva che essere Calabriotto. E porta con sé la storia del territorio, con l’obiettivo di far conoscere meglio le tradizioni della regione.

Calabriotto: l'hamburger col sapore di Calabria

Ma come nasce il progetto Calabriotto? Tutto parte nel 2015, durante un evento di street food nel Parco Nord di Bologna. Eugenio Amendola, in una giornata passata insieme alla famiglia, era rimasto affascinato da questo prototipo di cibo di strada gourmet, che veniva venduto dalle varie cucine su ruote. In uno scenario di grande cultura culinaria italiana, mancava però quella della Calabria. Questo ha spinto Amendola a ideare la base per un progetto di street food, mirato a rendere onore al territorio, in cui ha vissuto durante la sua gioventù. Dopo uno studio economico e svariati tentativi per la creazione del panino, Calabriotto iniziava a prendere forma. Sin dall’inizio, l’obiettivo era coprire, con gli ingredienti, tutte le zone della regione. Ciabatta casareccia di Tessano, hamburger di suino nero autoctono con un pizzico di ‘nduja, cime di rapa calabresi, provola silana affumicata e mousse di cipolla di Tropea Igp. La combinazione dei sapori di questi prodotti, tutti ricercati e trovati grazie ai fornitori della zona, era apparsa subito molto interessante e intensa. L’insieme dei vari elementi andava a creare un panino molto equilibrato. La ricetta ha subìto pochissime variazioni, e oggi la ricetta e il marchio sono registrati.

Calabriotto l'hamburger di Calabria

Lo step successivo era lanciare sul mercato il Calabriotto. Gli eventi di street food rappresentavano lo strumento ideale per diffondere il prodotto. Il primo test per il primo hamburger calabrese viene fatto a Udine, e la gente sembra già impazzire per il gusto del panino. Il passaggio finale della preparazione, in cui il Calabriotto veniva, e viene tutt’ora, piastrato, rendeva la ciabatta croccante al punto giusto, in modo tale da aggiungere un tono piacevole alla consistenza. Si iniziano a programmare già gli eventi successivi, tutti nel Nord-Italia. Olgiate, Verona, Milano, Bergamo e Trieste sono alcune delle città visitate dal panino calabrese. In alcuni di questi eventi, Amendola ha anche introdotto alcuni prodotti secondari, come il sandwich con capocollo di suino nero, patate silane fritte o la bibita al bergamotto di Reggio Calabria. Ma il protagonista rimaneva sempre il Calabriotto.

Negli ultimi mesi sta continuando il progetto, che intanto si è sviluppato anche grazie ai social network e all’aumento degli eventi a cui Calabriotto partecipa ogni anno. Sicuramente l’hamburger rappresenta qualcosa di importante per tutta la regione, dato che racchiude e sintetizza in un panino la cultura culinaria calabrese, che bisogna diffondere meglio a livello nazionale, e se possibile anche internazionale. Il sapore unico è un’arma a doppio taglio, per rievocare ricordi oppure far provare esperienze gustative totalmente differenti. Le richieste da parte degli stessi organizzatori degli eventi più importanti stanno aumentando, e Calabriotto è sempre più desiderato. Recente è la partecipazione del food truck all’inaugurazione della riapertura dell’aeroporto di Linate, durante la quale, oltre alla musica e lo spettacolo delle frecce tricolore, c’è stato un altissimo assortimento di street food. Evento imponente, che ha sicuramente aumentato la diffusione dell’hamburger.

L’obiettivo ambizioso del Calabriotto è quello di diventare un ambasciatore della tradizione gastronomica della regione, nell’Italia e nel mondo. È previsto, perciò, un piano di sviluppo dettagliato, che mira a diffondere sempre di più il concetto di hamburger calabrese. Si continuerà sulla linea degli eventi di street food e di catering, ma c’è anche l’intenzione di aprire i primi locali Take Away a marchio Calabriotto. Il menù andrebbe ad includere non solo il panino, ma anche altri prodotti, come le patate silane fritte, le bruschette con salumi calabresi, le tipiche polpette di melanzane. La storia dell’azienda di street food, fatta di visioni future e elementi della tradizione, rappresenta un qualcosa di significativo, perché fa emergere il desiderio di estendere sempre di più i confini culturali della regione, piena di risorse. Un’esplosione di sapori incredibile tra le papille gustative; inizia cosi il racconto della Calabria. (Pietro Amendola)

La cipolla di Tropea e altre prelibatezze calabresi oggi a Melaverde (Canale 5)

Vedi la puntata su Mediaset Play

7 ottobre – Si parla di prelibatezze calabresi oggi a Melaverde, la bella trasmissione di Canale 5, in onda alle 12, con la conduzione di Edoardo Raspelli e di Ellen Hidding: la troupe con Raspelli è andata a Tropea, per parlare di della cipolla rossa. Un prodotto unico che viene coltivato da oltre duemila anni,  non a caso definito “l’oro rosso di Calabria”, meglio conosciuta come “Cipolla Rossa di Tropea Calabria ad Indicazione Geografica Protetta”.


«Scopriremo tutto – dice Edoardo Raspelli su questo gioiello del made in Italy: dalla produzione del seme alla raccolta manuale, passando attraverso tutte le fasi di coltivazione e lavorazione. Cipolla rossa ma anche cipollotto: ovvero la stessa cipolla ma in una diversa fase di maturazione, un prodotto sempre più richiesto dal mercato. Vedremo naturalmente anche come cipolla e cipollotto rosso vengono utilizzati nella cucina tradizionale calabrese. Ma non è tutto. Conosceremo altre eccellenze di questo territorio, come il peperoncino calabro, il peperone Riggitano, l’aglio di Lamezia e un tipo di pomodoro gigante che può raggiungere quasi il chilo, il pomodoro di Belmonte». (rrm)

La foto di copertina di Elena Tiraboschi, è tratta dal profilo fb di Edoardo Raspelli.

Salone del Gusto, le specialità di Calabria conquistano tutti i visitatori

24 settembre – Ultima giornata del Salone del Gusto Terra Madre di Torino e primo provvisorio lusinghiero bilancio della partecipazione della Regione Calabria: le specialità gastronomiche calabresi sono state apprezzatissime dalle migliaia di visitatori che hanno affollato lo stand regionale e i riscontri sono tutti positivi.
Letteralmente preso d’assalto lo stand di Fattoria della Piana: tra gli ospiti lo chef Valerio Braschi, vincitore di MasterChef 2017, che ha apprezzato moltissimo Pecoritaly, il nuovo nato della cooperativa diretta da Carmelo Basile. Il giovane chef si è trattenuto a lungo nello stand, intrattenendosi con la delegazione giapponese proveniente da Kobe, ospite di Fattoria della Piana.


Tutti gli stand del padiglione Calabria, comunque, sono stati sempre molto affollati: sono stati tantissimi, italiani e stranieri, a venire attratti ed incuriositi dalle gustose produzioni tipiche calabresi. Molto apprezzati anche gli incontri condotti da Federico Quaranta e dalla critica gastronomica Eleonora Cozzella.
Le attività dello stand Calabria sono partite con un dibattito su “I vini dei presidi Slow Food: il Moscato di Saracena e lo Zibibbo di Pizzo”, tenuto dal docente di Estetica e filosofia del gusto, etica ed estetica del cibo dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo Nicola Perullo, che ha chiacchierato insieme al divulgatore agricolo Arsac Gennaro Convertini e a Silvio Greco, docente di Sostenibilità ambientale presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Lo stesso Silvio Greco, immediatamente dopo, ha parlato al pubblico presente di “Tutela dell’ambiente”, insieme a Piero Sardo, presidente della Fondazione per la Biodiversità di Slow Food, a Giacomo Giovinazzo, dirigente generale del Dipartimento Agricoltura e Risorse agroalimentari della Regione, e a Maurizio Rodighiero, presidente di Slow Food Calabria. Nel dibattito è intervenuto anche il conduttore-chef della trasmissione televisiva “Linea Verde” Peppone.
Nel pomeriggio di ieri riflettori puntati su “Il concetto e le buone pratiche di accoglienza ed inclusione sociale in Calabria”, insieme a Giovanni Manoccio, delegato alle Politiche dell’immigrazione della Regione Calabria, che si è confrontato con il giornalista Maurizio Pescari, Giacomo Giovinazzo e Maurizio Rodighiero. Durante l’incontro si è parlato naturalmente del “Modello Riace”, simbolo per eccellenza dell’accoglienza calabrese, ma anche di altri territori regionali che fanno dell’inclusione sociale un principio ed una preziosa risorsa.
Non è mancato un intermezzo musicale allo stand istituzionale della Regione Calabria con il concerto, targato Peperoncino Jazz Festival, di Sasà Calabrese, che ha presentato il suo cd “Conserve”.
Ultimo appuntamento della giornata di ieri “Dalla tradizione al futuro: il progetto calabrese dei borghi e la valorizzazione delle aree interne”, discusso dal Dg Giacomo Giovinazzo insieme a Maurizio Rodighiero e a Carmine Maio, sindaco di Carfizzi, un borgo calabrese della provincia di Crotone. I relatori hanno spiegato che la Regione Calabria ha destinato oltre cento milioni di euro alla valorizzazione dei borghi calabresi, per recuperare e mantenere vive le tradizioni e la cultura di questi comprensori, che costituiscono dei poli turistici unici. A fine giornata brindisi con le aziende agroalimentari presenti a Torino, per festeggiare gli ottimi riscontri della partecipazione della Calabria alla manifestazione.


Molto apprezzate anche le degustazioni a cura di P.E.C.C.O, la Piazza Etica Calabrese Contadina e gli show cooking e le degustazioni a cura della Federazione Italiana Cuochi. Sulla tavola “Scialatelle al ferretto con polpette”, “Fileja con il ragù di salsiccia di suino nero”, braciolette di maiale, patate, peperoni e funghi porcini. E ancora degustazioni e spiegazioni della storia e delle qualità del caciocavallo silano Dop e dei salumi Dop calabresi e di suino nero: capocollo, pancetta, salsiccia e soppressata.
Per i più golosi, invece, Panettone al vino Passito Greco di Bianco e farcito con gelato al Torrone di Bagnara, “Nacatole” di San Giorgio Morgeto, “Torta Aspromonte”, a base di mandorle e farcita con marmellata al bergamotto, “Bocconotto di Mormanno al fagiolo bianco poverello”.
Nei calici, infine, uno spumante Magna Grecia Metodo classico, novità calabrese degli ultimi anni, da vitigno autoctono “Mantonico”, della zona della Locride; birre artigianali calabresi; un cocktail al cedro, uno a base di olio d’oliva extravergine aromatizzato al limone di Rocca Imperiale ed uno al peperoncino.
Oggi, con la conduzione di Federico Quaranta, si continuerà a degustare prodotti e pietanze tradizionali. Interessante il seminario di stamattina ”Castanicoltura: non tutto il male vien per nuocere”, a cura della Divulgatrice agricola Arsac Vincenzina Scalzo. (rcz)

TAURIANOVA (RC): UN SUCCESSO LA FESTA DELLO STREET FOOD

28 agosto – L’evento più gustoso dell’estate in Calabria? Sicuramente quello di Taurianova, nella Piana, nel Reggino. La città ha accolto con grande entusiasmo lo Street Food Taurianova Village, un evento dedicato al cibo e all’arte da strada organizzato dall’Associazione Parallelo 38 con la Direzione Artistica dello chef Getano Alia. Iniziato con un giorno di ritardo per il maltempo che venerdì ha toccato l’intera regione, si è poi prolungato fino a ieri sera garantendo le tre serate e portando nella pineta di Largo Bizzurro migliaia di persone che oltre ad assaggiare tante prelibatezze hanno assistito a grandi numeri di infiniti artisti di strada, hanno avuto la possibilità di assistere a show cooking con grandi professionisti e poi ancora concerti, workshop, laboratori e tanto altro.
Per tre giorni, il cuore della città è stato infatti il punto di osservazione per raccontare gusti ed eccellenze dell’intero Meridione e sviluppare un progetto che con la seconda edizione si è affermato fra gli eventi più apprezzati del territorio per aver unito in un clima festoso non solo i tanti street fooders, ma anche eccellenze della ristorazione calabrese che hanno portato in strada le loro cucine presentando piatti di altissima qualità.


Oltre La Locanda di Alia, il cui patron Gaetano Alia ha firmato la direzione artistica di questa edizione portando un approccio gourmet e proponendo ogni sera menù raffinati, tra i fooders c’è stato anche lo chef Rocco Iannì che non solo ha portato a Taurianova il cuore del suo ristorante Le Saie di Bagnara, ma ha esaltato nei suoi piatti il meglio del pescato del nostro mare unito ai profumi, colori e delizie a km0 del territorio. E poi ancora la cucina tradizionale di San Giorgio Morgeto e quella giovane e innovativa di Chiara Scarcella, imprenditrice di Taurianova che ha unito ricette partenopee ai profumi della Calabria, ma non sono mancate nemmeno le eccellenze gastronomiche della vicina Sicilia e tante altre specialità.
Il successo dello Street Food Taurianova Village si deve anche alla magica atmosfera che ha saputo creare il percorso dei vini tra le migliori Cantine della regione: è stata una scelta importante dell’Associazione Parallelo 38 puntare sui vini made in Calabria, conosciuti paradossalmente molto di più all’estero che in Italia. E anche quest’anno il percorso tra i vini più prestigiosi ha aggregato non solo rossi, bianchi e rosati ma anche pensieri e parole creando, sotto un cielo scuro e una luna intensa, uno spazio di interazione emozionale e socializzazione.
Durante le serate anche momenti a carattere sociale: quello a favore della Fondazione Lene Thun che attraverso dei laboratori creativi per i più piccini ha attuato una racconta raccolta fondi per il reparto di oncoematologia pediatrica di Cosenza e una campagna di prevenzione e buona nutrizione attraverso i laboratori “Nutrilandia” che ha visto la collaborazione dell’Associazione Biologi Italiani e l’Ordine Psicologi Calabria.

Lo spettacolo per i bambini di tutte le età è stato poi assicurato dai tanti artisti di strada che hanno creato un clima festoso e incantato, che hanno fatto sorridere e riflettere, che hanno ricordato che a volte basta poco per stare bene, ma bisogna stare insieme. Ma i bambini hanno avuto anche lo passibilità di cimentarsi in tantissime attività tra cui il laboratorio riuscitissimo “Oggi pasticcio io” che ha abilmente curato Lucia Alia.
Inoltre protagonista indiscussa dell’evento sicuramente la “struncatura”, a tipica pasta scura cucinata nei modi più improbabili attraverso una divertente gara di cucina condotta dalla brillante Anna Aloi che ha portato le telecamere delle sua trasmissione “A casa tua” per tutte le serate e ha unito con molta eleganza e competenza i diversi laboratori, show cooking e workshop.
Sono arrivate allo Street Food Taurianova Village anche le telecamere di Lino Polimeni che hanno montato uno speciale ricco di contributi e sicuramente il successo dell’evento è stato determinato anche dalla stampa che ha raccontato finalmente una Taurianova bella, grazie ai soci dell’Associazione Parallelo 38 che hanno indossato il “grembiule” del fare e hanno “cucinato” un evento straordinario. L’appuntamento è per il prossimo anno, ma visto il successo straordinario in tanti hanno chiesto una sorpresa invernale… e chissà magari accontenteranno il palato e la città. (rrc)

SUCCESSO DEL GELATO CALABRESE “ITALICO” IN AUSTRALIA

24 agosto – Rinnovato successo a Sydney, in Australia, del gelato “Italico” promosso dal gelatiere reggino Davide De Stefano (gelateria Cesare) con i colleghi Gaetano Vincenzi (gelateria Barbarossa) e Pasquale Monteleone (Bottega del Gelato Pizzo Calabro). Al tradizionale evento ferragostano del Five Dock (un sobborgo tradizionale di Sydney) la Cremeria De Luca, una delle più apprezzate di tutto il New South Wales, ha proposto il gusto “Italico” riscuotendo ampi consensi tra gli oltre 110mila visitatori. L’evento si è svolto nella città di Canada Bay. (rrm)

AL FANCY FOOD DI NEW YORK LA GASTRONOMIA CALABRESE PROTAGONISTA

5 luglio – Grande successo della gastronomia calabrese al Summer Fancy Food di New York. Nello stand della Calabria si è recata in visita la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che non ha mancato di sottolineare l’origine calabrese dei suoi avi, ricordando le tante vacanze trascorse a Palizzi (RC) paese d’origine degli Alberti.
Da questo evento, giunto alla sua 64.ma edizione, è venuto fuori un simpatico slogan: in Calabria si mangia bene e si vive a lungo, grazie alla qualità dei prodotti tipici e alla dieta mediterranea che trova piena applicazione in moltissimi borghi cosiddetti della longevità (si pensi ai tanti centenari che vivono a Bivongi, solo per fare un esempio).
Al “Javits Center di New York City” sede della fiera dedicata alle specialità alimentari e alle bevande, più grande ed importante del Nord America ed attualmente ritenuta da molti addetti ai lavori la più importante al mondo, la Calabria è stata ben rappresentata da 16 aziende, confermandosi come Regione Italiana trendsetter.
Un Summer Fancy food dunque molto speciale per la Regione Calabria presente con i suoi prodotti dell’eccellenza agroalimentare e con una postazione showcooking nel River Pavillion diretta magistralmente da Manfredi Bosco, chef calabrese presso il ristorante di cucina mediterranea El cocinillas di Madrid, dove ha creato una carta di piatti tipici italiani affiancati a sue creazioni che uniscono la tradizione italiana e spagnola.

Fancy Food New York

Lo chef Manfredi Bosco da poco è stato nominato presidente della Delegazione Spagnola della Federazione Italiana Cuochi, con la quale ha presentato ufficialmente il programma di attività per il prossimo triennio che prevede una spinta forte verso la tutela della cucina autentica italiana, con particolare riguardo alle ricette della Dieta Mediterranea e dei suoi prodotti oltre che la promozione generale della cultura gastronomica del Bel Paese e della Calabria.
Lo Stand istituzionale posto per la prima volta nel corridoio principale dell’Italian Pavillon anche grazie al ruolo di regina che sta sempre più acquisendo la Calabria nel panorama internazionale, è stato molto frequentato da buyers di settore, stampa ed addetti ai lavori che hanno incontrato le aziende presenti espressione delle eccellenze calabresi.
Al River Pavillion durante i Cooking Show dello Chef Bosco, invece i Food Social Makers si sono sbizzarriti nel fotografare i piatti dello chef cosentino.
Testimonial d’eccezione si riconferma Lidia Bastianich, Ambasciatrice della Calabria nel Mondo per ben tre volte sul territorio regionale alla scoperta di specialità e ricette tradizionali e considerata ormai punto di riferimento e di ispirazione per le aziende calabresi che trovano sempre più gradimento negli USA anche grazie al lavoro del dipartimento Presidenza-Settore Internazionalizzazione la cui strategia e programmazione sta favorendo l’export delle aziende agroalimentari.
Un anno importante questo 2018 per la Calabria, dove lo scorso otto giugno a Nicotera, ha preso vita il Primo Meeting Internazionale sulla Dieta Mediterranea, che ha decretato, secondo il Presidente della Regione Mario Oliverio, la Calabria come “Patria della Dieta Mediterranea” ed evidenziato alla comunità scientifica internazionale come la Calabria sia la regione di Italia con numerosi “Borghi della Longevita’” dove vivono tantissimi ultra centenari.
“Sarà il cibo, sarà il clima, ma sarà anche un modo di vita, ma in Calabria occorre trovarsi un posticino” – afferma Lidia Bastianich durante la sua ultima visita in Calabria – “qui ci sono qualità uniche che oggi giorno sono difficili da trovare nel mondo” Storicamente la Regione Calabria, aveva una quota di export, davvero bassa – dichiara il consigliere regionale Orlandino Greco, delegato del Presidente Oliverio e presente al Summer Fancy Food – da qualche anno invece abbiamo invertito il trend investendo in mercati positivi come gli Stati Uniti ed i fiere Top come il Fancy Food.Siamo cresciuti anche con l’incoming – continua Orlandino Greco – siamo riconosciuti a livello mondiale come la Patria della Dieta Mediterranea, un valore aggiunto che ha trasformato la nostra Calabria da terra di mare in terra di esperienze da vivere tutto l’anno. (rrm)

LE PIPARELLE DI VILLA SAN GIOVANNI

Una delle più apprezzate caratteristiche dolciarie di Villa San Giovanni sono le cosiddette “piparelle”. Un biscotto secco croccante e profumato fatto con miele e mandorle, infornato due volte, e tagliato a fettine sottili di 4 mm, che si differenzia lievemente dall’omonimo prodotto messinese che è un po’ più speziato (con cannella, chiodi di garofano e noce moscata). In quelle di Villa sono presenti scorzette di arancia e limone essiccate.
È un dolce che sembra avere origini molto lontane. Il nome (in dialetto “pipareddi”) potrebbe derivare dal metodo di cottura che un tempo avveniva in stufe a legna che fumavano come pipe. Simili ai cantuccini toscani, le piparelle di Villa fanno però sentire il sapore del miele di zagara e hanno un gusto inconfondibile soprattutto se intinte nel vino dolce (Moscato o Malvasia). Sono altresì molto apprezzate anche accompagnate al caffè a fine pasto. Intorno a questa specialità è nata la “Comunità del Cibo Piparelle di Villa”. (rpr)

REGGIO: I 100 ANNI DEL GELATO “CESARE” SUL LUNGOMARE

4 giugno – La gelateria “Cesare”, lo storico chiosco sul Lungomare, conosciuto in tutto il mondo, rappresenta l’emblema della città di Reggio e oggi ancor di più visto che festeggia i 100 anni (1918-2018).
La storia del Gelato Cesare è parte della storia di Reggio e dei suoi abitanti, dei loro ricordi; è un modo di essere e di pensare, dove qualità, costanza e tradizione trovano la massima espressione in quel gelato che ormai da tre generazioni delizia il palato dei reggini e non solo. E Cesare festeggia il centenario con un contest fotografico dove condividere gli scatti dove è presente anche il famoso chiosco verde!

Da oggi fino al 26 agosto 2018 la gelateria Cesare pubblicherà le foto ricevute sulle sue pagine social: le 2 foto più votate della settimana saranno inserite nel gruppo delle 24 finaliste che nella prima settimana di settembre verrano esposte in una mostra dedicata ai 100 anni di Cesare.
Ripercorrere la storia di Cesare, significa scoprire un percorso di successi, decisamente meritati. Dopo il disastroso terremoto del 1908, che distrusse Reggio e Messina, nel 1918, con il nuovo lungomare, viene edificato un piccolo chiosco verde, adibito a bar, dove si vendono caffè e le indimenticabili gazzose col tappo a pallina. Negli anni 40, la famiglia De Stefano lo rileva, continuandone l’attività. La svolta arriva con il figlio Cesare, seconda generazione, il quale, intuendo fra i vari prodotti serviti le potenzialità del gelato, ne approfondisce la conoscenza e ne cura la lavorazione.
Nascono così il Fior di Latte, la Nocciola, il Caffè, il Fior di Fragola, il Limone: pochi gusti, ma estremamente curati e di alta qualità.
In quegli anni il laboratorio era costituito dalle celebri macchine Sed Carpigiani che, a causa dei lunghi tempi di lavorazione, non consentivano all’artigiano di produrre un numero elevato di gusti. Nel 1970 Cesare ristruttura il chiosco e, coraggiosissimo (se si considera il periodo) precursore dei tempi, crea a Reggio a prima gelateria pura, con un banco più grande e diversi gusti di gelato.
Il successo è immediato e il chiosco verde diventa un vero e proprio ritrovo per i reggini.
Nel 1989 Cesare lascia il testimone al figlio Dave Destefano, che dà subito una virata decisa all’attività, riattrezzando il laboratorio e collocando una vetrina a 40 vaschette. È lui a realizzare i primi variegati, che riscuotono immediatamente un grande successo. Ma, pur orientato all’innovazione e alla sperimentazione, Davide non perde mai di vista la filosofia paterna, improntata sul motto “qualità e passione per il gelato”.
Oggi Cesare è l’orgoglio non solo di Reggio e della Calabria ma dell’Italia tutta: produce un gelato di altissima qualità partendo da ingredienti nobili e privilegiando i prodotti del territorio, come il Bergamotto di Reggio Calabria, principe mondiale degli agrumi. Le miscele vengono prima pastorizzate, sottoposte a maturazione ed infine mantecate, il tutto supportato da rigorosi e costanti controlli di qualità sul prodotto finito. Un’attività che si estende a 360 gradi, con la costante partecipazione a master e fiere, e che è impegnato in una vera e propria attività di ricerca e sviluppo: tutto questo per ottenere un gelato di qualità, più naturale possibile.
Nel Gennaio 2016, Davide viene nominato Delegato Regionale Calabria Conpait Gelato, desideroso con i suoi colleghi di promuovere il gelato artigianale e la formazione dei giovani, considerati risorsa imprescindibile per l’innovazione, e a tal proposito nasce “Italico”, il gusto di gelato che ha girato tutto il mondo come strumento di diffusione dei prodotti tipici dei territori italiani.
Proprio per questa passione si concretizza il nuovo progetto Cesare Pastry & Soft, un nuovo punto vendita proprio di fronte al celebre chioschetto. Un concept di gelato pasticceria con l’inserimento del mantecato espresso, gelato ottenuto da miscele artigianali partendo da ingredienti nobili, lavorato all’istante mediante le macchine soft con una temperatura di servizio di 4–5 gradi. Si ottiene così un gelato cremosissimo e molto gradevole, che viene guarnito con pezzi o salse di frutta fresca o granelle.
Nella sede di Pastry sono disponibili yogurt, praline e pasticceria interpretata in chiave gelato. Fioccano quindi Macarons Eclair e Praline tutte ripiene di gelato, senza però rinunciare a un minimo di pasticceria tradizionale. Non manca mai il bergamotto, principe nelle paste di mandorla e punto di merito di Cesare che lo utilizza in ogni modo, nonché le favolose granite di scuola siciliana ed i centrifugati di frutta naturali.
Cesare riceverà il 4 settembre il Premio Simpatia della Calabria, promosso dall’ Associazione Incontriamoci Sempre, presieduta e diretta da Pino Strati. (rrc)