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Leggere&Scrivere a Vibo: un bagno di cultura con oltre 300 ospiti e 30mila presenze

8 ottobre – Bilancio largamente positivo della rassegna “Leggere & Scrivere” che si è conclusa ieri scorsi a Vibo. Il pretesto dei libri per riunire una comunità di persone che condivide una certa idea di cultura: dialogo, confronto, curiosità, empatia. A Palazzo gagliardi, a Vibo c’è stato tutto questo, a conferma che la Calabria ha sete di cultura e i suoi giovani cercano questo genere di eventi per venire a contatto con i protagonisti culturali, musicali e personalità del mondo delle istituzioni, della letteratura, dello spettacolo.
Parlano da soli i numeri: 5 giorni, 4 sale, 220 tra incontri e dibattiti oltre 300 ospiti per una kermesse che oggi ha visto la presenza di 30.000 spettatori: dalle scuole agli opinion maker, passando per un pubblico eterogeneo che è stato, al pari, degli ospiti il vero protagonista del festival. Sul fronte degli incontri da ricordare i numerosi sold-out: Adriano Sofri, Pietrangelo Buttafuoco, Tommaso Labate, Nicola Gratteri, Luciano Violante e Marta Cartabia, il recital di Ascanio Celestini e Alessio Lega, quello di Stefano Benni con Paolo Damiani, la serata in musica con Mauro Ermanno Giovanardi, Cristiano Godano, Edda e Alessandro Grazian, quella con Danilo Rea. E, poi, ancora: Sandra Milo con Giorgia Wurth, Armando Massarenti, Ritanna Armeni, Luciana Castellina, Jas Gawronski, Emanuele Trevi.

Il giornalista Tommaso Labate (a dx)

Il direttore della rassegna Gilberto Floriani che condivide l’impegno con Maria Teresa Marzano è ampiamente soddisfatto: «Non si tratta di una comunità chiusa, ma costantemente aperta alle suggestioni, agli stimoli che provengono dalla Calabria e dal mondo. Il Festival ha dimostrato di essere anche quest’anno un caleidoscopio attraverso il quale questo patrimonio è stato filtrato. La versatilità è il punto di forza: saper coniugare letteratura, attualità, ma anche musica, sapori, nuove tendenze. Un panorama a 360° che va dalla filosofia al jazz, dalla storia all’enogastronomia».
Il condirettore Maria Teresa Marzano ha puntualizzato: «Ci tengo a sottolineare i due temi che ha affrontato questa edizione del festival. Si tratta di due anniversari: i 50 anni del Sessantotto e i 40 anni della Legge Basaglia. Li abbiamo affrontati come è nella tradizione della rassegna: approfondimento culturale, ma anche spazio per riflettere con la musica e lo spettacolo come nel caso della performance di Ascanio Celestini con Alessio Lega, dedicato alla malattia mentale».


Soddisfatto anche il direttore della sezione artistica del festival, Antonio La Gamba: «La Calabria è terra d’arte, vive un fermento creativo e che il festival ha trasmesso. All’interno di Palazzo Gagliardi, sono state allestite quattro mostre. Una location era riservata alle opere dei ragazzi del liceo artistico di Vibo e della Bottega Aperta Limen, il segno dell’attenzione del festival per le nuove generazioni. I visitatori hanno potuto ammirare anche le mostra dedicata a Alfredo Pino, uno degli artisti più rappresentativi del nostro territorio; la mostra che ospita le opere di Giovanni Curigliano di Maierato e, infine, quella riservata ai dipinti e agli intarsi in legno di Francesco Marcello, indimenticato sindaco di Vibo e figura storica del Rotary cittadino. Ed, ancora, esposizioni di Michele Palano e Massimo Polia. Per la sezione arte da segnalare anche la mostra Revolution a cura di Francesca Procopio. Erano, inoltre presenti le seguenti installazioni:La mia casa di Anna Corcione; Verbo di Francesco Scialò e il libro d’artista Dall’alba al tramonto di Roberta Grosso. Il pubblico di Palazzo Gagliardi, infine, ha potuto ammirare l’installazione Uomo Arca modello in scala 1:4, progetto internazionale di un’opera scultorea multimediale realizzata dallo stesso Antonio La Gamba.
Da sempre la vocazione del festival è l’attenzione verso le nuove generazioni. Lo spazio Leggere&Scrivere Junior ha visto oltre 40 appuntamenti in programma: workshop, laboratori e una ricca serie di altre iniziative. «Anche quest’anno lo spazio Junior ha fornito l’occasione crescere attraverso la cultura, scoprire il mondo dei libri e stimolare la fantasia dei bambini» – ha spiegato la coordinatrice Katia Rosi.


Per il secondo anno consecutivo il Festival Leggere&Scrivere ha reso omaggio alla violinista vibonese Greta Medini, scomparsa prematuramente nel 2016. «La memoria di Greta è stata onorata con un programma che ha visto esibirsi alla chiesa di San Michele artisti dal calibro internazionale. Anche in questo caso il messaggio è chiaro: Vibo Valentia, la Calabria attraverso la musica e la cultura si aprono a nuove esperienze. – ha ricordato il responsabile della rassegna Giovanni Puddu – Un’altra conferma che arriva dal festival è che non basta pensare, ma agire per far crescere il territorio».


Da ultimo è bene ricordare l’apporto del Sistema Bibliotecario Vibonese per la migliore riuscita della manifestazione. «Mi piace sottolineare – ha detto Floriani – l’impegno del Sistema Bibliotecario Vibonese per il festival. Il Sistema è l’anima del Festival, quando un’edizione finisce si pensa subito all’edizione seguente: un impegno quotidiano nel quale il Sistema Bibliotecario Vibonese dedica ogni giorno le sue energie».
La direttrice Marzano racchiude in poche battute l’ottimo risultato conseguito: «Alla fine della settima edizione, il festival afferma una sua identità precisa, maturata anno dopo anno. L’obiettivo è continuare su questo format, sapendo cogliere nuovi stimoli per innovare e per crescere. Questo è il percorso su cui ci muoviamo verso il futuro”.  (rvv)

Nella foto di copertina: Gilberto Floriani e Maria Teresa Marzano, direttori di Leggere&Scrivere