Successo a Bari per il film Il mio posto è qui sostenuto dalla Calabria film commission

Successo a Bari per il film Il mio posto è qui, sostenuto dalla Calabria film commission. Il film è stato presentato al Bif&st 2024 – Bari international film&tv festival, dove il film è stato presentato in anteprima assoluta nella sezione ItaliaFilmFest/Nuovo cinema italiano alla presenza dei registi Daniela Porto e Cristiano Bortone e degli attori protagonisti Ludovica Martino e Marco Leonardi. Il film arriverà nei cinema dal 25 aprile distribuito da Adler entertainment.

Le riprese si sono svolte tra Gerace (Rc), storico borgo della locride in Calabria, e la Puglia, con location suggestive che raccontano un’Italia dimenticata. Il film è stato prodotto da Orisa Produzioni in co-produzione con Goldkind Filmproduktion (Germania), con il sostegno della Fondazione Calabria film commission, Apulia film commission e della Regione Lazio, Fondo Lazio cinema international, Por-Fesr 2014-2020.

Al Bif&st 2024 Il mio posto è qui si è aggiudicato due importanti riconoscimenti: Premio Giuliano Montaldo alla miglior regia a Daniela Porto e Cristiano Bortone per aver raccontato con forza, semplicità e rispetto una storia esemplare di emancipazione e lotta al pregiudizio in un luogo e in un tempo apparentemente lontani e Premio Mariangela Melato alla miglior attrice protagonista a Ludovica Martino per aver illuminato l’intero film e aver interpretato con credibilità ed emozione la figura di una donna che contro ogni possibilità riesce a prendere in mano la sua vita.

La Calabria film commission, tra i sostenitori del progetto dal primo ciak, si congratula per i prestigiosi premi. «Accogliamo con soddisfazione – ha commentato Anton Giulio Grande, commissario straordinario di Calabria film commission – il doppio premio ricevuto da “Il mio posto è qui” al Bif&st 2024. La migliore regia per Daniela Porto e Cristiano Bortone – e la migliore attrice per Ludovica Martino certificano la bontà della nostra scelta nel sostenere l’opera, di qualità nella direzione del film e nell’interpretazione attoriale. Così si dà luce e visibilità anche al paesaggio della Calabria, nella sua bellezza senza tempo, anche di una ricostruzione storica ben realizzata. Un modo efficace di promuovere il territorio».

Anche Apulia film commission, nella figura del direttore Antonio Parente, esprime la massima soddisfazione per aver sostenuto ed ospitato un’opera così originale: «Ci auguriamo che il film possa avere una larga diffusione anche grazie a questo meritato riconoscimento».

Il mio posto è qui racconta con verità e coraggio e un taglio fortemente realistico una storia di amicizia ed emancipazione ambientata nella Calabria rurale degli anni ’40, sullo sfondo dei cambiamenti sociali dell’Italia del dopoguerra. Marta è una ragazza madre che per la sua condizione scomoda viene promessa in sposa ad un uomo che non ama. Conosce Lorenzo, l’assistente del parroco, noto come l’uomo dei matrimoni ma scansato da tutti per la sua omosessualità. Tra loro nasce un intenso rapporto. Grazie a Lorenzo, Marta entra in contatto con quella comunità nascosta e per lei sconvolgente di omosessuali e, lentamente, comincia a prendere coscienza dei suoi diritti come donna. Ma, di quell’angolo remoto di mondo sarà costretta a difendersi in ogni modo dai pregiudizi e dalla cultura patriarcale che la circonda.

Il mio posto è qui è scritto e co-diretto da Cristiano Bortone – regista e produttore, ha vinto nel 2008 un David di Donatello con Rosso come il cielo e ha diretto nel 2016 la prima coproduzione ufficiale tra Italia e Cina con il film Caffè – e Daniela Porto, quest’ultima – al suo esordio come regista e sceneggiatrice – è anche autrice del romanzo omonimo da cui è tratto il film, appena uscito con Sperling & Kupfer.

Interpreti principali sono Ludovica Martino, giovanissima ma già volto apprezzatissimo del panorama cinematografico italiano (Skam Italia, Sotto il sole di Riccione, Lovely boy, Il campione, I migliori giorni, Vita da Carlo) e Marco Leonardi, attore dalla pluriennale esperienza cinematografica iniziata come Totò di Nuovo cinema paradiso, passata per grandi successi come Come l’acqua per il cioccolato di Alfonso Arau, C’era una volta il Messico di Robert Rodriguez, Mary di Abel Ferrara e più di recente film molto apprezzati come Anime nere di Francesco Munzi, Maradona di Marco Risi, Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott, Martin Eden di Pietro Marcello e Padre Pio di Abel Ferrara.

Dal 7 al 12 agosto 2024 ad Amantea torna la Guarimba

Dal 7 al 12 agosto 2024 ad Amantea torna la Guarimba, festival di cinema internazionale che ormai si svolge da dodici anni nella località tirrenica cosentina. Un cittadina dove, è scritto in una nota, «in cui non vi sono spazi culturali e di condivisione destinati alla comunità».

Artists For La Guarimba, curata dall’illustratrice Valeria Weerasinghe, continua a essere una vetrina essenziale di espressione artistica all’interno del festival. Fra talenti emergenti e nomi già affermati, la mostra mette insieme artisti provenienti da tutto il mondo per reinterpretare la scimmia simbolo de La Guarimba, che accompagna il festival da ormai 11 anni. È affascinante osservare come queste interpretazioni si intreccino così armoniosamente nel tessuto culturale dei loro paesi d’origine, che sia attraverso riferimenti cinematografici o altre influenze culturali.

«Come istituzione culturale, è per noi un impegno molto importante amplificare le voci degli oppressi e creare uno spazio in cui invitare la nostra comunità a riflettere sulla realtà del mondo contemporaneo», dichiara Valeria Weerasinghe, curatrice della mostra.

Proprio per questo motivo, alla luce di ciò che sta accadendo sotto ai nostri occhi, quest’anno La Guarimba ha chiesto ad artisti provenienti dall’Ucraina e dalla Palestina di unirsi al progetto e raccontarsi attraverso la loro arte, spingendoci a considerare il nostro ruolo all’interno della società e, infine, ad agire.

I 15 artisti dell’edizione 2024 sono: Mikel Murillo (Spagna), Martoz (Italia), Majid Bita (Iran), Rocío Álvarez (Spagna), Mika Turnball (Nuova Zelanda), Nerian Keywan (Palestina), Oscar Nimmo (Australia), Marina Veremeienko (Ucraina), Éva Darabos (Ungheria), Cristóbal Schmal (Cile), Zoey Kim (Corea del Sud), Shweta Sharma (India), Khanya Kemami (Sud Africa), Aya Marzouk (Egitto), Jake Carruthers (Canada). Gli illustratori, provenienti da diversi contesti creativi, grazie alla propria opera donano un contributo unico al festival.

La locandina ufficiale, realizzata dallo storico illustratore del festival Mikel Murillo, racchiude tutti gli elementi che caratterizzano La Guarimba: sullo sfondo del Terrenito, lo spazio all’aperto dove prendono vita gli eventi dell’associazione, un insieme di scimmie collabora per riportare il cinema alla gente e la gente al cinema.

Presentato il film “Una fottuta bugia”, realizzato insieme a Calabria film Commission

Il cinema non smette di giungere in Calabria per nuove produzioni. È stato presentato ieri, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta presso Palazzo Nicotera, a Lamezia Terme (Catanzaro), il film Una fottuta bugia – prodotto da Play Entertainment e finanziato anche dalla Calabria Film Commission -, le cui riprese sono in corso in queste settimane non solo a Lamezia ma anche nelle zone di Vibo Valentia, Stefanaconi, Tropea, Briatico e Pizzo Calabro.

Alla conferenza stampa hanno partecipato il regista Gianluca Ansanelli, i protagonisti Emanuele Propizio e Antonia Fotaras e il produttore del film Marco Tempera.

Il film è prodotto da Play Entertainment e diretto da Gianluca Ansanelli, che ne firma anche la sceneggiatura insieme a Tito Buffulini. L’opera è realizzata in co-produzione con Agresywna Banda, con il supporto di Lazio Cinema International 2022 e con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission. Una fottuta bugia è un dramedy in cui Pietro (Emanuele Propizio), un giovane ex-enfant prodige squattrinato si trova, suo malgrado, costretto a fingersi malato di cancro per non essere sfrattato di casa. L’incontro con Claudia (Antonia Fotaras), una ragazza malata terminale, lo costringe a confrontarsi col suo castello di bugie.

«Il mio plauso – afferma il Commissario Straordinario della Calabria Film Commission, Anton Giulio Grande – va alla produzione Play Entertainment ed al regista Gianluca Ansanelli – che sta girando in Calabria un film che narra un tema importante per la società contemporanea, con un cast di rilievo e con importanti ricadute di promozione per la nostra regione».

Ha dichiarato invece il regista Gianluca Ansanelli: «Io sono abituato a un tipo di cinema più mainstream, questo è un film diverso, con una sua nobiltà, è un film amaro, una commedia ma con una dimensione profonda e sicuramente il tema che affronta aiuta a rimettere in ordine le priorità della vita… ringrazio il produttore per aver scommesso su questa storia e anche la Calabria Film Commission, che ci ha inoltre permesso di girare e scoprire dei posti bellissimi che il potere mitico del cinema può solo esaltare».

Commenta Emanuele Propizio: «Il mio personaggio nonostante la terribile bugia è trasparente, la mia difficoltà e sfida è quella di non essere comunque odiato, il merito della sceneggiatura è quello di far emergere anche la sua umanità e sofferenza e io cerco altrettanto di farlo lavorando sui diversi tipi di rapporto che ho con tutti gli altri protagonisti».

In merito al suo ruolo afferma infine Antonia Fotaras: «Il mio personaggio ha una energia travolgente nonostante la malattia, grazie a cui suo malgrado scopre il senso della vita e di come viverla, quando invece spesso noi ci dimentichiamo come farlo. Per prepararmi al mio ruolo ho incontrato malati terminali, mi sono documentata con tantissime testimonianze video e parlato con molte persone che hanno avuto esperienze similari, è un continuo lavoro con me stessa. È un film che sta avendo un grande impatto emotivo su di me». (rcz)

La Calabria set del film “Il migliore dei mali”

«Una Calabria set cinematografico naturale, un grande teatro di posa dove realizzare qualunque tipologia di film». Queste le parole con cui nel 2019 il produttore Emanuele Nespeca concludeva il periodo di riprese del lungometraggio Glassboy in Calabria, regione con cui aveva già lavorato qualche anno prima in occasione delle riprese del film White Flowers grazie alla preziosa collaborazione e al sostegno della Calabria Film Commission. Una collaborazione che in questi anni si è con tutta evidenza ulteriormente rinsaldata.

Il migliore dei mali, opera prima di Violetta Rovetto, nota sul suo canale youtube come Violetta Rocks, che per l’occasione ha firmato anche il soggetto e, insieme a Josella di Porto e Tommaso Santi, la sceneggiatura è un film con cui Solaria Film, in questa occasione insieme a Minerva Pictures, continua nel proprio impegno volto a produrre cinema per ragazzi di qualità, come fatto in precedenza proprio con GlassBoy di Samuele Rossi.

Un progetto come “Il migliore dei mali” rappresenta una proposta moderna e sperimentale – ha dichiarato Anton Giulio Grande – Commissario Straordinario della Calabria Film Commission. La tematica giovanile, con un giovanissimo cast, la scelta di luoghi cittadini, con altri scenari naturali della Calabria, particolari allestimenti e l’utilizzo di professionalità della nostra regione, sono elementi molto positivi per la nuova scena cinematografica che va costruendosi nel territorio calabrese. Salutiamo con positività – ha concluso Grande – la regia di Violetta Rovetto che si sta approcciando al cinema con entusiasmo e nuova creatività.

Protagonista delle riprese è stata in particolare la provincia di Cosenza a partire da Torremezzo di Falconara, piccolo abitato a vocazione turistica affacciato sul mar Tirreno unica frazione del comune di Falconara Albanese. Le riprese poi, sempre all’interno della stessa provincia, si sono spostate nella nota località turistica montana di Camigliatello Silano, rinomato borgo della Sila Grande e una delle perle dell’entroterra della regione. La Regione Calabria è stata infine ancora set del film a Cosenza, nota anche come la città dei Bruzi, di antichissime origini in cui storia, tradizioni e modernità si fondono alla perfezione.

Il migliore dei mali, che per un paio di giorni una volta lasciata la Calabria giungerà per le riprese nella Regione Molise con il capoluogo Campobasso e la sua provincia.

La storia è ambientata sul finire degli Anni ’90 nell’Italia del Sud e vede protagonisti cinque ragazzini alle prese con la scomparsa di un cane; sullo sfondo, incombente, un’industria chimica, la Termaranto, fonte di sostentamento della maggioranza della popolazione e piena di verità celate. Le sue esalazioni tossiche oltre ad aver portato via qualcosa ai ragazzi sembrano anche aver “donato” loro qualcosa in cambio. Un’avventura tra giallo e fantastico dove i misteriosi avvenimenti che si verificano attorno ai ragazzini e alla cittadina li porteranno a scontrarsi con “il migliore dei mali”.

Il film è liberamente tratto dalla miniserie “Il migliore dei mali”, scritta dalla stessa Violetta Rovetto, intensa graphic novel pubblicata nel 2019 da Shockdom che ha portato nel panorama fumettistico italiano un’opera diversa dalle altre e per nulla scontata con tematiche caratterizzate anche dal forte impatto sociale.

In questa storia – sottolinea la regista e sceneggiatrice Violetta Rovetto – vorrei raccontare una forma di riscatto e la capacità di adattamento a un destino avverso. Il riscatto di chi viene al mondo in un contesto sul quale non ha controllo e verso cui è impotente. Un contesto in cui perdi gli affetti in un’età precoce e paghi sulla tua pelle una diversità che non è stata una scelta. Le tematiche affrontate ne “Il migliore dei mali” sono attuali perché raccontano un contesto che viviamo e affrontano le domande che tutti ci poniamo.

“Il migliore dei mali” è un’opera che si propone di avere un sottotesto in grado di suscitare interrogativi sul futuro, sulla natura, sui conflitti, le diversità, la perdita e il sacrificio e che, come ribadisce la stessa Rovetto, parli a un pubblico molto giovane, ma con più livelli di lettura, inserendolo in un contesto Anni ’90, godibile anche da un pubblico più adulto.

Nel cast del film accanto ad attori molto noti e affermati come Massimo Wertmüller, Pietro Ragusa e Annalisa Insardà un gruppo di giovani promesse della scena cinematografica italiana tra cui Giuseppe Pallone (Summer Limited Edition), Andrea Arru (Glassboy, Calibro 9, Di4ri), Riccardo Antonaci (Grosso guaio all’Esquilino: la leggenda del Kung Fu), Giorgia Piancatelli, Niccolò Bizzoco, Matteo Ferrara.

Dietro alla macchina da presa a coprire quasi tutti i ruoli tecnici e artistici una squadra prevalentemente al femminile che potrà così contare, oltre alla regista, sulla sceneggiatrice Josella Porto, la fotografia di Marina Kissopoulos, il montaggio di Natascia Di Vito, i costumi di Sabrina Beretta e Fabrizia Migliarotti, la musica di Ginevra Nervi e Tecla Zorzi.

Il film – prodotto da Solaria Film e Minerva Pictures in coproduzione con Arsmedia, Agresywna banda e Jaka Produkcija, in collaborazione con Rai Cinema – è realizzato con il sostegno di Calabria Film Commission – Regione Calabria, con l’intervento finanziato con le risorse Psc della Regione Molise, e la collaborazione di Regione Lazio. (rrm)

L’Università di Roma proietta il film “Alik Cavaliere” di Nino Cannatà

Un altro regista calabrese che riscuote successi anche al di fuori della propria regione. Il film documentario “Alik Cavaliere, L’universo verde”, scritto e diretto da Nino Cannatà e prodotto da Lyriks, verrà proiettato venerdì 17 novembre 2023 alle ore 17.00 a Roma presso Villa Mirafiori in occasione dell’incontro conclusivo del ciclo “Le diverse biodiversità”, organizzato da La Sapienza – Università di Roma, Dipartimento Filosofia.

Alla presentazione interverranno oltre al regista Nino Cannatà, Fania Cavaliere (Centro artistico Alik Cavaliere), Elena Pontiggia (Politecnico di Milano), Antonio Pascale (giornalista e scrittore) e Angela Vettese (Iuav).

“L’universo verde” dello scultore Alik Cavaliere viene nel film esplorato con una poetica sperimentale a partire dalle importanti opere esposte nell’omonima mostra a cura di Elena Pontiggia tenutasi a Milano nel 2018, aprendo una visione privilegiata sull’arte e la vita di uno dei grandi maestri dell’arte contemporanea del secondo Novecento. (rrm)

Calabria film commission e Anica academy ets insieme per Creare storie

La Calabria film commission e Anica academy ets hanno dato vita ad una partnership, annunciata nel corso della conferenza stampa che si è svolta durante l’80ma Mostra d’Arte Internazionale Cinematografica di Venezia che prevede, tra le iniziative in programma, anche un contributo a due studenti calabresi per accedere gratuitamente al corso Creare Storie 2023/2024 dell’Academy. La scadenza delle iscrizioni è stata prorogata ad hoc per i giovani della Calabria ed è prevista per il 7 novembre 2023.

Si tratta di un corso di formazione interdisciplinare, che avrà inizio il prossimo 13 Novembre e che si rivolge a diplomati dai 18 ai 25 anni, per rispondere alla richiesta del mercato di giovani talenti capaci di pensare e sviluppare progetti audiovisivi in grado di innovare le forme del racconto contemporaneo.

Il cinema, la serialità, il documentario, l’animazione, sono forme di racconto che seguono logiche e prassi proprie del mondo audiovisivo, generando prodotti contemporaneamente culturali e industriali. Si tratta di un lavoro creativo, individuale e collettivo, sottoposto ad un processo di continua trasformazione, in cui ogni fase interviene nell’altra senza soluzione di continuità e in cui tutti i professionisti dialogano in uno scambio continuo. Non è possibile pensare alla scrittura senza la produzione, e a questa senza la distribuzione, che è a sua volta connessa con il marketing. Tutto si muove come una catena, e ogni anello è indispensabile per il perfetto funzionamento del meccanismo. Così Creare storie, dando seguito a questa premessa fondamentale, offre un percorso innovativo, pensato con una struttura modulare integrata e interdisciplinare.

Ogni allievo sarà messo nella condizione di conoscere e studiare da vicino tutte le fasi del processo, a prescindere dalla propria specializzazione futura, individuando in questo modo la propria strada e riuscendo a realizzare lavori originali e di successo. La classe seguirà un programma comune di scoperta della filiera, cui si accompagneranno momenti di approfondimento e laboratori. A questo si aggiungeranno masterclass condotte da professionisti del settore, italiani e stranieri, in modo da moltiplicare i processi di apprendimento e favorire la definizione del proprio ambito di specializzazione. Tutta la formazione si baserà su un approccio learning by doing, per stabilire un dialogo tra il pensiero e la pratica, e ogni studente lavorerà ad un Project Work che permetterà di sviluppare collettivamente dei progetti collegati alle singole aree di interesse.

Creare storie insegna come si costruisce un personaggio e cosa è un arco di trasformazione. Il protagonista, l’antagonista, il mentore. La scrittura di una log line efficace, cosa è una bibbia e come si pensa un pitch. Come si articola il linguaggio audiovisivo e le differenze tra scripted e unscripted. La differenza tra high concept e low concept. Cosa è un produttore e che ruolo ha il post-production supervisor. L’architettura del sistema di finanziamento pubblico, l’intervento dei capitali privati. In cosa consiste il diritto morale d’autore. Cosa è un Broadcast e come gli effetti digitali possano decidere una location ma anche un sistema di finanziamento. Come un genere cinematografico guidi la destinazione di un prodotto e ne definisca il target. Come si impostano un piano finanziario, un piano di lavorazione, una strategia di marketing o in che modo una scelta distributiva possa indirizzare le linee editoriali trasformando tutta la catena di sviluppo. Insegneremo a pensare, progettare e sviluppare film e serie. Si testeranno sul campo gli insegnamenti acquisiti attraverso un Project Work collettivo.

I temi che saranno sviluppati saranno: Sistema e Quadro Normativo – Analisi del settore audiovisivo e cinematografico. Comprendere le coordinate per orientarsi nel mercato nazionale ed internazionale e le basi della legislazione di riferimento (Italiana e Europea); Scrittura e Sviluppo Editoriale – L’ideazione di un progetto audiovisivo (film, serie, documentario). Come scrivere e sviluppare una propria idea. I nuovi formati e linguaggi: animazione, videogiochi, Vr, Cross-media; Produzione – Il processo produttivo all’interno della filiera. Il ruolo del produttore, il line-producer, il responsabile amministrativo. L’acquisizione di strumenti finanziari e organizzativi per guidare un processo; Post-Produzione e Vfx – Le fasi della post produzione ed il ruolo del produttore e supervisore VFX. Tecnologia e multimedialità: animazione, effetti visivi e Vr; Distribuzione e Diffusione – Come gestire il prodotto audiovisivo: analisi del mercato di riferimento, analisi del pubblico, targhettizzazione del prodotto. Il rapporto con la sala e i mercati internazionali; Comunicazione e Marketing – Comunicare con il pubblico. L’individuazione del target e del benchmark. Il piano di comunicazione: la scelta dei canali e le strategie di coinvolgimento; Storia e Linguaggio – Storia del cinema dalle origini ad oggi. Stili cinematografici e principi di estetica del cinema. Trasformazione e evoluzione del linguaggio in relazione alla trasformazione e evoluzione della tecnologia.

Creare storie ha una durata di circa 8 mesi a partire da novembre 2023 a giugno 2024. Il corso prevede una frequenza obbligatoria dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 17.30 (venerdi solo mattina). Le lezioni saranno in presenza presso la sede di Anica academy ets in via Regina Margherita, 286 – Roma. Agli studenti che a fine corso avranno frequentato almeno l’80% per cento delle ore complessive di lezione, verrà rilasciato un attestato di partecipazione. (rcz)

Altre location bellissime, in Calabria, per le riprese del docufilm Menorah Esodo 25

Continuano a ritmo serrato le riprese del docufilm “Menorah Esodo 25” scritto e diretto da Gianfranco Confessore e prodotto da “Visualia-Produzioni Cinematografiche”, il cui presidente è Attilio Russo e “Tempi Moderni European Film Association” del presidente Ermanno Reda, con il contributo fondamentale della Calabria Film Commission. Cresce l’attesa intorno al progetto ed alla possibilità di vedere sul grande schermo scene realizzate in Calabria con una storia tutta da scoprire.

Altre location e ambientazioni, meravigliose, sono state interessate dalla troupe nei giorni scorsi. La prima location straordinaria è quella del quartiere ebraico della Città di Castrovillari (Cs). Attori e produzione sono rimasti colpiti dai resti di un affresco che ritrae una Menorah. «Gli amici Ines Ferrante e Gianni Caligiuri De Marco ci hanno guidato in questo posto magnifico. Qui ambientiamo tre delle scene più importanti del film», hanno assicurato Reda e Confessore, insieme ad Alberto Celestino, aiuto alla regia e Pierandra Dotto, direttore alle camere.

Poi, tutti in studio, per il girato in green screen con gli effetti particellari e la modellazione tridimensionale del deserto. «Siamo particolarmente affascinati dalla intensa interpretazione di Mosè (Ermanno Reda) e Sephora (Jeisy Ortiz) ed abbiamo la sensazione di percorrere il giusto sentiero. Si credo di poterlo davvero affermare: vi porteremo in un mondo straordinario», ha voluto ribadire il regista sui social. Doveroso ringraziare chi ha realizzato i costumi (Accademia New Style di Franca Trozzo), Cgi e Stampa 3D Efod (Massimiliano Castiglione), green screen (Arti Blu Academy di Barbara Pasqua Acting Coach), makeup artist (Moema Academy di Giada Falcone), gioiello Sephora (Gerardo Sacco).

Un’altra importante location, infine, arricchisce la produzione filmica MenorahEsodo25. Il Museo del Cedro (Santa Maria del Cedro – Cs); luogo in cui si celebra la storia del frutto ed il suo profondo legame con il culto mistico della religione ebraica. «Il presidente del Consorzio del Cedro di Calabria, Angelo Adduci, ci ha raccontato una storia meravigliosa», fanno sapere i protagonisti. «Siamo pienamente soddisfatti del lavoro che prosegue velocemente. Così come siamo realmente affascinati dalle interpretazioni, intensissime, di Mosè (Reda) e della consorte, Sephora (Ortiz). E del ruolo incredibile di Giovanni l’Evangelista, interpretato dall’attrice Caterina Misasi, che emoziona e lascia senza parole. Senza dimenticare, anche, Alarico che nelle scene girate in precedenza ha entusiasmato tutti noi», dicono dalla produzione. (rcs)

Arriva al cinema “Il vuoto” del regista catanzarese Giovanni Carpanzano,

Dopo il David di Donatello vinto nel 2018 con il cortometraggio “Bismillah” del regista Alessandro Grande e nel 2020 con “Inverno” di Giulio Mastromauro, ma anche i riconoscimenti ottenuti da “L’afide e la formica” con Giuseppe Fiorello protagonista per la regia di Mario Vitale, percorrendo sempre il file rouge dell’impegno sociale, arriva una nuova opera cinematografica firmata Indaco Film, casa di produzione capitanata dal catanzarese Luca Marino.

Si tratta de “Il vuoto”, lungometraggio del regista catanzarese Giovanni Carpanzano, tra l’altro docente presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, che debutta sul grande schermo con una storia autobiografica, grazie al sostegno della Fondazione Calabria Film Commission e del Ministero della Cultura e Regione Lazio – Fondo per l’audiovisivo, alla collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro e Ciakalabria e al supporto di Planet Multimedia.

«Durante una lezione, spiegando ai miei alunni quanto il cinema fosse più emotivo del teatro, attraverso l’esempio di una storia d’amore omosessuale contrastato mostrai loro come fosse importante partire da una storia intima, vissuta in prima persona. In quel momento, mi sono reso conto che la mia storia personale poteva rappresentare un ottimo soggetto da sviluppare per affacciarmi al mondo del cinema» così Carpanzano, impegnato nella drammaturgia contemporanea soprattutto in ambito teatrale, rintraccia in questo episodio la genesi de “Il vuoto”, di cui, venerdì 6 ottobre, è prevista la prima proiezione nazionale al Teatro Comunale di Catanzaro.

Protagonisti sono Giorgio e Marco, ventenni provenienti da due contesti sociali differenti – uno è figlio di un avvocato affermato, l’altro di un agricoltore -, che, per difendere il proprio amore, condividono una lotta di emancipazione nonché il desiderio bruciante di emergere e trovare il proprio posto nel mondo. Attraverso un viaggio nella loro dimensione interiore, si indaga il dramma di vivere un amore impossibile destinato a soccombere in una società avvelenata dal pregiudizio e dall’inaridimento emotivo.

«È un racconto autobiografico che esplora il labile confine tra libertà e autodistruzione, ma, oltrepassando la differenza di genere, si rivela una storia universale in cui chiunque vive un amore contrastato si può identificare. Già durante la fase di scrittura, i confini autobiografici si sono dissolti e la storia è diventata di tutti» spiega il giovane regista, sin da subito sostenuto da Marino, attento alle tematiche sociali, come appunto l’integrazione e i diritti della comunità LGBTQ+, nelle opere prodotte dalla sua Indaco Film.

«Credo fortemente che il cinema rappresenti un importante strumento per sensibilizzare e veicolare messaggi sociali e visioni della realtà, offrendo un’occasione non solo di evasione, ma anche di riflessione» dichiara il produttore soffermandosi sull’attenzione che ripone nei confronti del territorio calabrese.

A fare da sfondo a “Il vuoto”, aggiudicatosi già il premio miglior film LGBTQ+ al Ponza Film Award, è infatti la bellezza paesaggistica di Tropea, Vibo Valentia e Catanzaro, alle cui amministrazioni comunali volge i suoi ringraziamenti per la disponibilità e il supporto logistico e tecnico.

Altrettanto calabrese è anche il cast artistico, in cui spiccano i due giovani talenti Gianluca Galati e Kevin De Sole, affiancati dagli attori Costantino Comito, Mariana Lancellotti, Maddalena Ascione, Paolo Mauro, Antonio di Turi, Raffaele Carbone e dalle più note Valentina Persia e Paola Lavini.

«Ci tengo a realizzare ogni fase dei nostri film in Calabria, coinvolgendo giovani promesse e maestranze locali. Ogni nostro film rappresenta la vittoria della scommessa sulle potenzialità della nostra terra in cui si può fare cinema volgendo lo sguardo all’emancipazione» chiosa Marino annunciando con Carpanzano – che insieme al marito e al piccolo Enea rappresenta un esempio di famiglia omogenitoriale felice in una regione spesso definita conservatrice – un calendario fitto di proiezioni con l’intervento in sala del regista e di alcuni attori nelle principali città italiane, tra cui Cosenza, Reggio Calabria, Catania, Foggia, Cesena, Pisa, Sassari, Roma, Firenze, Milano e Torino. Una programmazione in continuo aggiornamento che, nel mese di novembre, prevede anche incontri di cinedibattito sul tema LGBTQ+ con gli studenti delle scuole superiori. Dando prova che il cinema può aiutare a consolidare una società basata su eguaglianza e inclusività, distante da stigma e discriminazione. (rcz)

La Primavera del cinema italiano chiude i battenti al Teatro Rendano con tanti ospiti

Gran finale sabato 23 settembre al Teatro Rendano di Cosenza per la decima edizione del festival “La Primavera del Cinema Italiano – Premio Federico II”. Una kermesse, sostenuta dalla Calabria Film Commission nell’ambito del progetto “Bella come il Cinema”, che sta riscuotendo successo e grande partecipazione.

Sarà l’attore Alessandro Borghi la special guest della serata conclusiva del festival. Classe 1986, ha iniziato la sua carriera quasi per caso. Dopo aver recitato in piccoli ruoli in fiction e serie tv, Alessandro Borghi ha esordito al cinema con il film “Cinque” di Francesco Dominedò (2011). Nel 2013 è stato scelto come co-protagonista per “Roma criminale” di Gianluca Petrazzi.

Il successo è arrivato grazie a “Non essere cattivo” (opera postuma di Claudio Caligari) e “Suburra” di Stefano Sollima (2015). Nel 2017 ha interpretato Luigi Tenco nel film biografico “Dalida”. Ha vinto il suo primo David di Donatello nel 2019 come migliore attore protagonista nel film “Sulla mia pelle”, del regista Alessio Cremonini, dove ha interpretato in maniera magistrale Stefano Cucchi. Da qui un susseguirsi di successi.

A Cosenza riceverà il Premio Federico II per il film “Le Otto Montagne”, di Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch (Premio David di Donatello come Miglior film. Ad oggi vincitore di 7 premi e 9 nomination).

A ideare il presidente Anec Calabria Giuseppe Citrigno e il direttore artistico Massimo Galimberti.

Ecco gli altri ospiti che saliranno sul palco del Teatro Rendano, sabato 23 settembre, alle ore 20.00, per la cerimonia di consegna del Premio Federico II:

Lodo Guenzi – Attore protagonista di “La quattordicesima domenica del tempo ordinario”
Edoardo Leo – Attore protagonista di “L’ordine del tempo”
Francesco Di Leva – Attore protagonista di “Nostalgia” / Migliore attore – David di Donatello 2023
Mario Martone – Regista di “Nostalgia”
Roberto Andò – Regista di “La Stranezza” / Miglior regia – David di Donatello 2023
Giulia Andò – Attrice protagonista di “La Stranezza”
Vincenzo Pirrotta – Regista di “Spaccaossa”
Alessandro Grande – Regista – Premio David di Donatello 2018 per “Bismillah”

Il festival “La Primavera del Cinema Italiano” è realizzato con il patrocinio di: Anec (Associazione nazionale esercenti cinema), Fice (Fondazione italiana cinema d’essai), Confindustria Cosenza, Università della Calabria, Comune di Cosenza e Medusa Film.

Tra i partner ufficiali che danno il loro contributo alla macchina organizzativa dell’evento: Bcc Mediocrati, Caffè Aiello, Moema Academy, Scintille Montesanto, 87cento ristorante, Italiana Hotels, Blu Cars concessionaria auto di Michele Marchese, Chiappetta concessionaria di Marcello Chiappetta.

Dal 15 al 22 settembre Caffè Aiello, nell’ambito delle iniziative promosse in occasione del festival “La Primavera del Cinema italiano” di cui è sponsor, ha dato la possibilità al pubblico di votare tra i cinque film in gara alla kermesse cittadina.

Il titolo vincitore del sondaggio web è stato “Le otto montagne” che quindi il 23 settembre, sul palco del Teatro di tradizione “A. Rendano”, riceverà il premio “Chicco d’Oro” da parte di Guerino Aiello, titolare della Caffè Aiello.

Il Chicco d’Oro è un riconoscimento che nasce dalla profonda passione per il cinema, che ha portato in più occasioni Caffè Aiello a Venezia, Berlino e Cannes in qualità di caffè ufficiale dei festival internazionali dedicati alla Settima Arte.

Negli anni, sono numerosi gli artisti di fama nazionale e internazionale ad essersi aggiudicati il premio, assegnato ai personaggi più amati dal pubblico. Tra questi, Riccardo Scamarcio, Vincenzo Salemme, Massimo Ranieri, Alessandro Preziosi, James Franco per il film “In Dobious Battle” e Paolo Sorrentino per l’opera “The Young Pope”. (rcs)

Il documentario sui Bronzi “Semidei” sbarca al lido di Venezia

Prevista per mercoledì 6 settembre la proiezione del documentario “Semidei”, di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta.

Il documentario “Semidei”, prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra per Palomar Mediawan, realizzato con il sostegno della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione, formazione e pari opportunità e Fondazione Calabria film commission, in occasione delle celebrazioni dedicate al 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace, per la regia di Fabio Mollo e Alessandra Cataleta sarà presentato in anteprima mondiale alla 20a edizione delle Giornate degli Autori nella sezione “Notti Veneziane”.

“Semidei”, documentario di Fabio Mollo (Il sud è niente, Il padre d’Italia, Anni da cane) e Alessandra Cataleta (La vita che mi diedi. Storia e gesta di Anna Cuticchio, Pupara) scritto da Armando Maria Trotta, Giuseppe Smorto, Massimo Razzi e Fabio Mollo, ripercorre mezzo secolo di Storia raccontando la vicenda dei due misteriosi guerrieri che riemersero dal mare di Riace nel 1972, dopo duemila anni passati sott’acqua. Attraverso interviste, documenti inediti, testimonianze dirette e il racconto di un presente in tumulto, i due cineasti accompagnano lo spettatore in un viaggio nel nostro passato e futuro. Perché i Bronzi di Riace incarnano i desideri di futuro, di pace e di bellezza che animano da sempre il genere umano. (rcz)