Letta ricorda Antonio Catricalà: «Fu un grande servitore dello Stato»

«È bello ricordare Antonio Catricalà qui sul mare di Sabaudia perché era un amante del mare e perché gli avrebbe ricordato la sua baia di Soverato. È un modo di ricordarlo in una delle sue passioni al di là della sua cifra professionale, che era straordinaria».

Con queste parole Gianni Letta ha ricordato Antonio Catricalà durante lo svolgimento della seconda serata della rassegna “Mediterranea – La Civiltà Blu”, dedicata al premio in sua memoria. Introdotto da Andrea Pancani, vicedirettore del Tg de La7 e moderatore della rassegna, Gianni Letta ha tracciato un profilo approfondito di Antonio Catricalà e della figura del “civil servant”.

«Catricalà – ha spiegato Gianni Letta – è stato un grande servitore dello Stato ed bello che il suo ricordo sia affidato – quasi perpetuandolo – alle figure dei premiati di quest’anno, che come lui sono servitori dello Stato e che come lui hanno il culto delle Istituzioni, e che come lui hanno servito il Paese attraverso la fedeltà alle istituzioni, sapendo che si può servire il Paese indipendentemente dal colore dei governi che legittimamente si alternano nel tempo».

Letta si è poi soffermato proprio sulla figura del “servitore dello stato”: «Ci sono uomini – ha spiegato – che garantiscono la continuità e la solidità della Repubblica italiana, sono gli uomini che fanno funzionare l’Italia, coloro che garantiscono la vita ordinata della nostra comunità democratica. Catricalà – ha concluso Gianni Letta – è stato un grande servitore dello Stato; e lo ha servito in maniera eccellente per tutta la vita». (rrm)

A Roma la mostra di Rino Barillari: il ragazzino di Limbadi, The King of Paparazzi

12 ottobre 2018 – Inaugurata a Roma con un parterre d’eccezione la bellissima mostra di Rino Barillari, the King of Paparazzi, al MAXXI, il Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo. Il celebre fotografo della “dolce vita” di felliniana memoria presenta 160 fotografie che raffigurano non solo i personaggi di una vita (dolce?) che non esiste più, ma è un vero e proprio percorso di immagini che racconta cinquant’anni di storia d’Italia e degli italiani che la sua avventurosa vita ha vissuto spesso da testimone oculare. Barillari è uno dei tanti figli di Calabria che è diventato famoso, senza mai dimenticarsi delle sue origini, con l’orgoglio di chi si porta sempre la propria terra nel cuore.
Nato a Limbadi (VV) Rino Barillari ha lasciato la Calabria a 14 anni ed è andato a Roma. Era il 1959 e quasi per gioco cominciò a fotografare, senza immaginare che sarebbe stata quello il suo futuro, costruito sugli scatti. Sono passati tutti davanti al suo obiettivo, ma per lo più erano scatti rubati, tanto che le botte che ha ricevuto dai fotografati che non gradivano essere ripresi (la rissa con Peter O’Toole lo consacrerà come re dei pararazzi) sono considerate oggi le stimmate di una carriera inimitabile e straordinaria. Barillari, però, non ha fotografato solo dive e divi, ma il suo obiettivo ha fermato tanti episodi, anche tristi, di un’Italia che cambiava, peggiorando: via Fani, piazza Nicosia, l’attentato di Fiumicino del 1973, le BR, la mafia Paul Getty mutilato di un’orecchio, il maxi processo a Riina e altri boss della mafia. Tutti però lo ricordano per le paparazzate nel mondo del cinema e dei personaggi del jet-set o della politica: la grande mostra al MAXXI rimedia, quindi, a questa “ignoranza” sulla sua vastissima produzione fotografica, offrendo una magnifica panoramica di immagini di grande suggestione.


L’istallazione, curata da Martino Crespi, fa parte del progetto ideato da Massimo Spano e Giancarlo Scarchilli, prodotto da Istituto Luce Cinecittà con il contributo della Direzione Generale Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, con il contributo di Mastercard e Champagne Pommery.
Tra le personalità e personaggi che non sono voluti mancare all’inaugurazione della mostra anche Matteo Salvini: Gianni Letta, Azzurra Caltagirone, Carlo Verdone, Beppe Fiorello, Pif, Tosca D’Aquino, Alessandro Haber, Lina Sastri, Mita Medici, Amedeo Goria, Massimo Dapporto, Yvonne Sciò, Valentina D’Agostino, Simona Borioni, Livia Azzariti, Cristina Pedersoli, per citarne qualcuno.

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Un libro edito da Istituto Luce CInecittà e Edizioni Sabinae raccoglie le foto della mostra, con le prefazioni di Irene Bignardi e Oliviero Toscani: a presentarlo al MAXXI ci ha pensato Laura Delli Colli, vicepresidente della Fondazione Cinema per Roma e presidente del Sindacato dei giornalisti cinematografici. Una clip video ha anche anticipato il documentario “Rino Barillari – The King of Paparazzi – la vera Storia” prodotto da Istituto Luce Cinecittà e da Michelangelo Film, che sarà proietatto al MAXXI all’interno della sezione Riflessi della Festa del Cinema di Roma, sabato 27 ottobre alle ore 21.30. Nel documentario le testimonianze su Barillari di vari protagonisti della scena culturale italiana: Giuseppe Tornatore, Carlo Verdone, Giuliano Montaldo, Walter Veltroni, Giancarlo De Cataldo, Bruno Vespa, Valerio Caprara, Enrico Lucherini, il giudice Antonio Marini, Andrea Andermann e Filippo Ceccarelli. La colonna sonora originale è di Andrea Guerra.
La mostra resterà aperta fino al 28 ototbre