“La Stampa” parla degli ultimi occitani di Guardia Piemontese

13 ottobre – Il quotidiano La Stampa di Torino dedica oggi una pagina alla comunità occitana di Guardia Piemontese (CS), con un bel servizio dell’inviato Filippo Femia. Una minoranza tra le minoranze, rischiamo di sparire – dice al gironalista – la maestra elementare Silvana Pietramala, ultima custode della tradizione occitana e della lingua “guardiolo” (una variante locale dell’occitano) che insegna a scuola come materia extra facoltativa. “Un’isola linguistica – scrive Femia – creata nel XII secolo dai valdesi in fuga dalla Val Pellice, in Piemonte, dopo le persecuzioni religiose seguite alla scomunica per eresia. Da allora la lingua è stata tramandata, per secoli, di padre in figlio. Ma ora rischi di sparire: sono rimasti 200-300 parlanti, pe rlo più anziani. L’atlante Unesco delle lingue a rischio cataloga il guardiolo come «gravemente in pericolo: «Viene parlato dai più vecchi, le generazioni successive lo capiscono ma non lo usano con i figli»”.
Scrive ancora Femia: “L’occitano di Calabria, per qualche anno resisterà. Fino a quando SIlvana Pietramala andrà in pensione. «Mi manca poco, poi bisognerà trovare un’insegnante di ruolo che sappia anche la nostra lingua: è praticamente impossibile, spiega: «Non sono ottimista: nel giro di due generazioni la nostra lingua potrebbe non esistere più», dice amaro il preside”. (rrm)