Camera di Commercio RC: Le imprese reggine in sofferenza

Il 2023 non è stato un buon anno per il tessuto imprenditoriale reggino: nonostante si siano registrate 2.191 imprese – in numero inferiore rispetto al 2022 –, ci sono state 1.949 cessazioni di attività, al netto delle cancellazioni d’ufficio.

Il saldo positivo, dunque, è pari a 242 unità. Un dato preoccupante, «che ci induce a riflettere sulla necessità di attivare ulteriori misure di intervento funzionali a garantire la sopravvivenza e il rafforzamento del tessuto imprenditoriale», ha dichiarato Antonino Tramontana, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria, commentando i dati delle imprese.

Tuttavia, il presidente Tramontana ha evidenziato come «l’osservazione dei dati sulle dinamiche imprenditoriali nel periodo Covid aveva evidenziato una capacità delle  imprese di resistere, anche per effetto degli interventi pubblici predisposti per contrastare la grave crisi. I dati 2023 mostrano invece un sistema moderatamente sofferente anche a causa di tutte le cessazioni d’ufficio che contribuiscono alla contrazione del numero di imprese registrate e che riguardano quelle attività produttive che, pur non avendo provveduto a cessare formalmente l’attività,  di fatto risultano ormai chiuse».

«Analizzando le dinamiche imprenditoriali con riferimento alla natura giuridica – ha spiegato – nel 2023 sono le imprese individuali, pari al 66,4% del totale, ad evidenziare la flessione che incide quantitativamente sulle dimensioni complessive del sistema produttivo (-2,8%). Per contro, si evidenzia un ulteriore aumento delle società di capitali (il 20,3% del totale) che crescono rispetto al 2022 del +2,9%».

«Rispetto al 2022 – ha proseguito – si evidenzia una generalizzata contrazione in quasi tutti i settori, in linea con l’andamento nazionale, con importanti diminuzioni nel settore agricolo (-495 imprese),  del commercio (-464 imprese),  manifatturiero (-148) e delle costruzioni (-105). Con un lieve incremento registrato solo per le attività professionali (+43) e quelle immobiliari (+10).  Nel corso del 2023 nella Città Metropolitana di Reggio Calabria si sono registrate 496 nuove imprese artigiane a fronte di 532 cessazioni di attività; il saldo negativo ottenuto alla fine del periodo risulta pertanto pari a -36 unità».

«Al 31 dicembre 2023 il sistema imprenditoriale artigiano della Città metropolitana di Reggio Calabria – ha concluso – risulta pertanto costituito da 9.763 imprese artigiane (il 30,1% delle imprese regionali), in calo del 1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ma in recupero rispetto ai livelli pre- pandemici del 2019».

 

I dati

A dicembre 2023 il sistema imprenditoriale della Città metropolitana di Reggio Calabria risulta costituito da 53.060 imprese registrate (il 28,3% delle imprese regionali) in diminuzione del 2,6% rispetto allo stock registrato al 31/12/2022, quando erano 54.462.

Nella Città metropolitana  si osserva una contrazione delle imprese attive, ovvero di quella parte di imprese registrate che ha svolto un’effettiva attività produttiva per almeno sei mesi nel corso dell’anno; al 31 dicembre 2023, il loro numero è pari a 45.090 (-2,4% rispetto al 2022).

Le imprese femminili sono 12.785 (il 24,1% del totale), in contrazione di 301 unità. 

Le imprese straniere rappresentano il 9,4% delle imprese camerali, in  contrazione di sole 10 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Le imprese giovanili, invece, che rappresentano il 10,6% delle imprese totali, hanno fatto registrare un saldo anagrafico positivo, pari a 420 unità. (rrc)

Confcommercio Calabria: Aumento costo del denaro mette a rischio le imprese

L’aumento del costo del credito rischia di stritolare le piccole e piccolissime imprese, ovvero l’anima dell’economia calabrese. È l’allarme lanciato da Confcommercio Calabria Centrale, avvertendo come le difficoltà di accesso al credito vincolino gli investimenti andando a smorzare la crescita non solo delle imprese stesse, ma anche del circuito economico e lavorativo.

«La concessione di prestiti alle imprese da parte del mondo creditizio continua a rappresentare un grosso problema per il sistema del commercio, del turismo e dei servizi – ha dichiarato il direttore Confcommercio Calabria Centrale, Giovanni Ferrarelli –. L’erogazione avviene con il contagocce e a un costo molto elevato. Ciò comporta per le aziende un certo scetticismo nel realizzare progetti di crescita”.

«L’accesso al credito è un problema grave che sta rallentando nuovi investimenti anche nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia – ha aggiunto Ferrarelli –. I costanti aumenti dei tassi di interesse hanno appesantito in maniera molto grave il conto economico, in special modo di quelle aziende che a causa della pandemia Covid19 si sono dovute rivolgere proprio alle banche per poter restare in piedi in quel periodo di black-out. Sono stati concessi moltissimi mutui e prestiti a 5 e a 7 anni e i recenti aumenti dei tassi li stanno, di fatto, rendendo insostenibili. A soffrire di più sono le aziende di più piccole dimensioni che nel nostro territorio sono la stragrande maggioranza se non addirittura la totalità».

Secondo i dati dell’indagine sviluppata da Confcommercio avvalendosi del supporto di Format Research, nel 2023 sono 8 su 10 le imprese che hanno registrato un aumento del credito a causa dell’inasprimento dei tassi di interesse e il 40 per cento di quelle che hanno avuto accesso al credito hanno ottenuto meno di quanto richiesto. Ma non solo, secondo l’analisi, il rialzo del costo del denaro ha indotto il 40 per cento delle imprese a rinunciare, in tutto o in parte, agli investimenti programmati, in particolare per la crescita, la sicurezza e l’innovazione, e a nuove assunzioni nel corso del 2024.

A preoccupare è però anche il rischio usura dettato proprio dalle difficoltà di accesso al credito. Secondo lo studio condotto da Confcommercio, al Sud il timore di esposizione agli strozzini per le imprese del terziario è più che alto che nel resto d’Italia (29 per cento) con le conseguenze di un freno allo sviluppo, alla crescita e ad un vero e proprio scoraggiamento all’attività imprenditoriale.

In Calabria, i numeri estrapolati dal Report del Fondo di Garanzia per le Pmi sono inclementi. Le operazioni finanziate sono diminuite nel primo semestre 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 39,3 per cento. Cala anche l’importo finanziato, che si riduce del 36, 8 per cento e quello garantito, del 40,2 per cento.

La conseguenza a breve e medio termine, secondo lo studio, sarà un peggioramento della situazione della propria liquidità per il 45% delle imprese con il rischio di un impatto negativo sulla domanda dei consumatori a causa di una minore capacità delle imprese di fare sviluppo commerciale presso i propri clienti e con una conseguente diminuzione dei ricavi e una minore capacità di fronteggiare l’aumento dei costi praticati dai propri fornitori.

Confcommercio Calabria centrale auspica che gli Enti pubblici, a tutti i livelli, intervengano attraverso gli strumenti deputati, per fornire un accesso al credito certo e congruo alle imprese permettendo loro di investire sul futuro e sull’economia dei territori dei quali sono ossatura portante. (rcz)

La Camera di Commercio CZ, KR, VV: Lieve ripresa nel trimestre estivo

C’è una lieve ripresa del sistema imprenditoriale nelle Province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, nel trimestre estivo. È quanto ha rilevato la Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, evidenziando come c’è stato un saldo  attivo di 142 attività economiche, come differenza tra 620 nuove iscrizioni e 478 cessazioni di attività,  con un tasso di crescita trimestrale dello stock – rispetto al 30 giugno 2023 – pari al + 0,22%,  perfettamente in linea col dato medio regionale e non troppo distante dalla media italiana, +0,26%. 

Al 30 settembre 2023 sono 65.182 le imprese registrate nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo  Valentia, di cui 57.012 attive

Guardando ai singoli territori di competenza dell’Ente   Camerale, è la provincia di Crotone che presenta il tasso di  crescita trimestrale dello stock più elevato, nel confronto  col trimestre precedente (+ 0,39%); un dato che nella graduatoria nazionale colloca il crotonese al sesto posto, in ordine decrescente, dopo Roma, Trieste, Milano, Bolzano e La Spezia.  

Per Catanzaro si registra un tasso di crescita pari a +0,16%  e per Vibo Valentia +0,14%. Nella provincia di Catanzaro si rileva il maggior numero di  imprese registrate nel trimestre (32.938, di cui 28.547 attive). A seguire, Crotone con 18.239 imprese (di cui 15.964 attive), e Vibo Valentia con 14.005 imprese (di cui 12.501 attive).

Le imprese individuali continuano a rappresentare la forma giuridica più ricorrente (per il 63,5% delle imprese registrate nel trimestre), ma con il più basso tasso di crescita (+0,05%). La più dinamica – sebbene anch’essa interessata dal rallentamento generale della vitalità  d’impresa – è la società di capitale (con un tasso di crescita trimestrale pari al +0,78%).  

Crescono pure le “altre forme” del +0,20%. Da segnalare, invece, il bilancio negativo delle società di persone (-0,10%). 

La crescita del trimestre nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia non interessa tutto il  tessuto produttivo. 

In termini relativi, il dinamismo più marcato si registra nel settore Servizi (+1%) e delle Costruzioni (+0,49%). 

I settori commercio, agricoltura e manifatturiero segnalano variazioni trimestrali dello stock di imprese  di segno negativo, anche se, comunque, poco significative. 

«Questi dati sono sicuramente confortanti per la nostra economia – ha detto il Presidente dell’Ente camerale, Pietro Falbo– perché, nella giusta chiave di lettura, danno il senso di come, anche un lieve incremento  marginale sia da considerare un importante segnale di ripresa delle nostre imprese».

«Bisogna, infatti,– ha aggiunto – contestualizzare il risultato in una congiuntura economica che, aggravata da inflazione, caro energia e  il moltiplicarsi di conflitti in scenari internazionali, frena complessivamente la crescita del sistema  Paese, ma impatta fortemente soprattutto a livello locale in quei contesti, come la Calabria, già di per  sé fragili e complessi».

«Risulta evidente, allora – ha concluso – il valore delle nostre imprese, capaci di reazione e  resilienza anche nelle più difficili e impegnative situazioni di criticità, e la cura che dobbiamo loro  riservare considerandole, per come in effetti sono, bene sociale in quanto producono ricchezza e  benessere anche per l’intera comunità». (rcz)

Confindustria Cosenza presenta gli avvisi regionali per le imprese

Confindustria Cosenza ha presentato i prossimi avvisi regionali per le imprese. Si tratta di strumenti volti a «rafforzare la competitività delle nostre imprese e creare posti di lavoro. Queste sono le finalità della presentazione del Piano degli incentivi messo a punto dal Governo regionale per sostenere gli investimenti produttivi», ha spiegato l’assessore .

«L’incontro che si è svolto nella sede di Confindustria Cosenza – ha aggiunto – costituisce la prima delle cinque tappe organizzate dall’Assessorato allo Sviluppo Economico con Unindustria Calabria per incontrare gli imprenditori e fare il punto sugli strumenti attraverso i quali supporteremo il sistema produttivo».

È stato lo stesso Varì a illustrare i tre avvisi pubblici, “Macchinari e Impianti”, “Servizi Avanzati” e “Internazionalizzazione” di prossima pubblicazione. “Grazie agli incentivi previsti da questi bandi pluriennali, che prevedono procedure semplificate, le nostre aziende potranno dotarsi di impianti e servizi innovativi in grado di migliorare la loro competitività sui mercati – ha sottolineato Varì – cogliendo le opportunità offerte dalla transizione ecologica e digitale”.

Relatori dell’incontro, insieme all’assessore regionale, i presidenti Giovan Battista Perciaccante di Confindustria Cosenza e Aldo Ferrara di Unindustria Calabria, il Dirigente generale Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Calabria Paolo Praticò, il Direttore di Confindustria Cosenza Rosario BrandaAdriana Mazzei per Fincalabra.

«Si tratta di un piano di investimenti frutto del lavoro fatto dal nostro Sistema Confindustria e denominato ‘Agenda Calabria’», ha detto il presidente di Unindustria Calabria Aldo Ferrara.

«Presentiamo un pacchetto di misure – ha proseguito – che parlano di investimenti, di servizi e di mercato perché il nostro auspicio è di avere un sistema produttivo più solido, che abbia una larga base produttiva, ad alta intensità di conoscenze e di innovazione tecnologica, sostenibile ed internazionalizzato, per poter guardare al futuro con fiducia. Stiamo lavorando con la Regione su più fronti: dopo la concessione di 60 milioni di euro per la mitigazione del caro bollette, si aggiungono altri 35 sui sistemi produttivi. Gli imprenditori devono cogliere queste opportunità».

Di occasione per le filiere produttive ha parlato il presidente di Confindustria Cosenza Giovan Battista Perciaccante secondo cui è sempre più strategico offrire risposte concrete alle esigenze che emergono dal mondo delle imprese e di quanti hanno necessità e desiderio di investire.

«Conoscere le opportunità proposte a livello locale, nazionale e comunitario – ha sottolineato il presidente Perciaccante – risulta importante per la migliore riuscita di investimenti e progetti di sviluppo e crescita. I nuovi bandi regionali, a valere sulla programmazione comunitaria in corso, sono stati oggetto di approfondimento con i vertici degli uffici regionali nel corso di una discussione molto partecipata. Non dobbiamo pensare solo al Pnrr ma cercare di utilizzare con efficacia i fondi comunitari che vengono attivati con scopi precisi e possono avere un impatto importante sui territori».

Nel corso dell’incontro è stata sottolineata l’importanza per il sistema delle imprese regionali di poter sostenere la presenza dei dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle pmi. A tal proposito la Regione Calabria ha introdotto un criterio di premialità all’interno dell’avviso “Macchinari e Impianti” proprio per sostenere i processi di innovazione e rafforzarne la competitività, promuovendo l’occupabilità dei giovani ricercatori e lo sviluppo del contesto. Si tratta di un’azione concertata tra il sistema Unindustria Calabria, il Dipartimento Sviluppo Economico e Attrattori Culturali della Regione Calabria e il Settore Dottorati di Ricerca dell’Università della Calabria. (rcs)

La Camera di commercio di Cosenza porta le imprese a Bruxelles

La Camera di commercio di Cosenza ritiene prioritario offrire al territorio soluzioni di crescita legate ai programmi nazionali ed europei di sviluppo dell’impresa e valorizzazione delle eccellenze del territorio. Per questo motivo l’ente propone alle imprese della provincia l’opportunità di affacciarsi a nuovi mercati internazionali con efficacia e agilità.

Il 13 Novembre, la Camera di Commercio Belgo-Italiana (CCBI), su richiesta della Camera di Commercio di Cosenza e la collaborazione di Promocosenza, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Cosenza, e Promos Italia, Agenzia Italiana per l’Internazionalizzazione delle Mpmi, organizza un evento mirato alla valorizzazione delle eccellenze agroalimentari del territorio cosentino a Bruxelles (in occasione della seduta al Parlamento Europeo Imprese EPE, https://www.parliament-of-enterprises.eu/ che si terrà il giorno dopo) in una location prestigiosa dove n°8 aziende di Cosenza potranno partecipare a incontri finalizzati all’accompagnamento ai mercati esteri con buyers locali e a un’iniziativa di marketing territoriale.

Il Belgio, grazie alla sua posizione geografica nel cuore dell’Europa, ha un’economia molto aperta agli scambi e rappresenta un importantissimo partner per l’Italia, soprattutto nelle relazioni commerciali con volumi di interscambio che hanno conosciuto importanti balzi in avanti, nonostante l’emergenza pandemica da covid-19 che ha rallentato l’andamento dell’economia a livello mondiale, Italia e Belgio si posizionano tra i primi 6 mercati di reciproco interesse (rispettivamente sesto Paese fornitore e cliente).

Partendo da questi presupposti la Camera di Commercio ha inteso stimolare le aziende della provincia di Cosenza alle opportunità offerte dai mercati esteri promuovendo i prodotti del food & wine cosentino. Inoltre sarà previsto un momento dedicato alla presentazione del territorio cosentino e de “La Strada degli oli di Cosenza”.

Gli operatori belgi coinvolti dalla Camera di Commercio Belgo-Italiana (Ccbi) sono importatori, distributori, ristoratori, chef, food bloggers/influencers. Al termine degli incontri, sarà organizzato, nella stessa location, il momento dedicato ad una breve presentazione del territorio cosentino da parte della Cciaa di Cosenza e la presentazione del progetto “La Strada degli oli di Cosenza”, per far vivere ai presenti un viaggio virtuale tra le migliori aziende olivicole della provincia di Cosenza, attraverso proiezioni di video e illustrazione di materiale promozionale.

È già possibile prendere informazioni sul progetto e iscriversi, la partecipazione è riservata alle prime n°8 imprese in ordine cronologico di invio delle domande.

Per iscriversi: https://forms.gle/XLRwH41W2dQgT3q56. Per maggiori informazioni: https://www.cs.camcom.gov.it/it/content/service/cosenza%E2%80%99s-food-belgium-bruxelles-belgio-13-novembre-2023.

La Camera di commercio di Cosenza certifica: le imprese hanno tenuto nel primo semestre 2023

Nei primi sei mesi del 2023 il sistema produttivo cosentino regge all’incertezza dei mercati e all’aumento dell’inflazione, fattore sicuramente penalizzante, quest’ultimo, in una economia basata essenzialmente sul Commercio e sul Turismo.

Lo stock delle localizzazioni produttive (81.485 unità) rimane sostanzialmente invariato rispetto a giugno 2022 (-0,03%) riducendosi di appena 26 unità mentre a livello nazionale lo stock si è ridotto dello 0,74%.

In questi primi sei mesi il saldo tra nuove aperture e chiusure è positivo con 300 sedi di impresa in più rispetto a inizio anno e un tasso di crescita semestrale pari a +0,43%.

Lo stock delle sedi di impresa rispetto a giugno 2022 ha subito una leggera contrazione (-0,45%) ma inferiore al -0,75% registrato a fine anno.

Il numero di occupati a fine 2022, inoltre, registra un +1% (circa 1.400 unità) rispetto al 2021 e circa +6% rispetto al 2018 grazie al contributo del settore agricoltura.

«Una tenuta che può e deve diventare crescita – dichiara Klaus Algieri, presidente della Camera di commercio di Cosenza – soprattutto grazie a settori trainanti come quelli del turismo e dei servizi e al rilancio delle aree interne, ad esempio attraverso l’istituzione di Zone Economiche Montane (Zem) che diano impulso agli investimenti su transizione green e digitale. Gli strumenti ci sono e i fondi del Pnrr possono amplificarne la portata in modo significativo se si riesce ad intercettarli in modo intelligente. E non si tratta solo di un interesse locale – prosegue Algieri – ma di una priorità a livello nazionale, perché se non parte il Sud non ci sarà modo di far partire l’intero sistema Italia».

A “reggere” è essenzialmente il settore Terziario, sia in termini demografici che occupazionali. In termini demografici il terziario in provincia è in crescita costante da dieci anni registrando un incremento dello stock delle “sedi attive” di quasi 9 punti percentuali, il doppio della media nazionale, nonostante la leggera flessione dell’anno in corso. Anche in termini occupazionali, nonostante una leggera flessione, gli ultimi dati forniti da Istat ci indicano una sostanziale tenuta con appena 300 unità lavorative in meno rispetto al 2021.
Il terziario a fine 2022 occupava il 68% del totale dei lavoratori in provincia, ovvero circa 105.600 unità. Il contingente di lavoratori del terziario cosentino (specie nel Commercio e nel Turismo) è aumentato del 6% rispetto al 2018 contrariamente a quanto registrato a livello nazionale (-0,60%)

Note positive anche dal settore primario (Agricoltura, caccia e pesca): mentre in Italia il settore ha perso negli ultimi 10 anni quasi il 12% delle imprese, la nostra provincia mostra una tenuta demografica importante, essendo lo stock delle sedi attive aumentato del +1,75% rispetto a giugno 2013. Inoltre, il settore nella nostra provincia registra anche un significativo incremento occupazionale rispetto al 2018 (+12,56%) recuperando il crollo registrato nel 2021.

Male Industria, Edilizia e infrastrutture (settore Secondario) sia in termini demografici (-1% rispetto a giugno 2022 e -4,6% rispetto a giugno 2013) sia in termini occupazionali con 2.700 lavoratori in meno rispetto a fine 2021. Il livello di occupati nel settore è tornato sui livelli del 2018 perdendo tutto il 10% di incremento registrato nel 2021 dopo la pandemia.

I dati ufficiali più aggiornati collocano il sistema economico provinciale, in termini di redditività, al 61-mo (su 107 tra province e città metropolitane) posto nella graduatoria provinciale 2021 per valore aggiunto a prezzi base e correnti, con un valore prodotto di poco superiore a 9 miliardi e 771 milioni, in aumento rispetto al 2020 ma distante dai quasi 10 miliardi del 2019 (livelli pre-pandemici).

Queste le principali evidenze sull’andamento della demografia delle imprese nel 2023 che emergono dai dati Registro imprese, Istat e Tagliacarne, elaborati dall’Ufficio studi e Centro Progettazione Fondi nazionali e comunitari della Camera di commercio di Cosenza. (rcs)

Il consigliere Molinaro: Emergenza cinghiali situazione insostenibile per aziende agricole

Il consigliere regionale Pietro Molinaro ha ribadito che l’emergenza cinghiali «è una situazione insostenibile per le aziende».

«Pur riconoscendo l’impegno della Regione Calabria per debellare la presenza dei cinghiali nelle nostre campagne – ha detto il consigliere Molinaro – molte aziende agricole non riescono più a salvaguardare i propri livelli produttivi e quindi ad alimentare le filiere agroalimentari regionali, provocando gravi danni a tutta l’economia regionale».

«Tra i pericoli più rilevanti assume un rilievo peculiare, quello della diffusione della peste suina negli allevamenti suinicoli calabresi – ha proseguito –. Nel complesso si tratta di una situazione insostenibile per le aziende agricole. I danni alle produzioni agricole provocate dall’invasione dei cinghiali crea sfiducia negli imprenditori ed indebolisce le aziende sul piano finanziario, esponendole al rischio usura. In questo modo vengono stimolati gli appetiti della criminalità organizzata, che è sempre pronta ad avvicinarsi alle aziende in difficoltà per accaparrarsi i terreni».

«Non vi sono zone franche – ha sottolineato Molinaro – rispetto agli appetiti di grandi e piccole organizzazioni criminali e per questo motivo occorre agire in modo coordinato, rapido ed efficace. Con l’auspicio che al più presto la presenza dei cinghiali rientri nei limiti di tolleranza ordinari, nel frattempo è utile irrobustire le azioni in campo – conclude Molinaro – indirizzando, potenziando e rendendo congrui e veloci i risarcimenti da parte degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC)».

«In aggiunta – ha concluso – è necessaria un’azione di prevenzione mediante l’assegnazione di risorse del PSR per la recinzione dei terreni da parte degli agricoltori, ad iniziare dalle colture più pregiate e a più alto reddito così come la recinzione delle stalle che è garanzia della bio sicurezza». (rrc)

 

Imprese, Napoli (Confapi) al Maeci per il lancio del nuovo fondo internazionale del Simest

Francesco Napoli, vicepresidente nazionale di Confapi e presidente di Confapi Calabria, ha partecipato al lancio della nuova operatività del Fondo 394 per la competitività internazionale delle imprese italiane, svoltasi al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Si tratta di uno strumento gestito da Simest in convenzione con il Maeci per finanziare la crescita delle imprese nei mercati esteri avrà una dotazione di 4 miliardi di euro dedicati in prevalenza alle Pmi. Alla presentazione presieduta dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, in rappresentanza di Confapi è intervenuto il vicepresidente nazionale Francesco Napoli. Presente anche i vertici di Simest: il presidente Pasquale Salzano e l’amministratrice delegata Regina Corradini D’Arienzo.

Il vicepremier e ministro Tajani nell’intervento di apertura ha sottolineato l’importanza della ripresa dell’attività del Fondo 394 nel sostenere lo sviluppo internazionale del “Made in Italy”. Inoltre ha ribadito che «attraverso la diplomazia economica e della crescita, il Ministero degli Affari Esteri si impegna a promuovere la competitività delle imprese italiane, offrendo loro uno strumento prezioso di finanza agevolata per sostenere gli investimenti e rafforzare la presenza dei prodotti italiani sui mercati globali».

«Per la prima volta – ha spiegato Tajani –, viene ampliata la platea d’imprese servite con l’inclusione delle filiere produttive».

Il Fondo introduce alcune importanti novità, come il sostegno agli investimenti per la transizione ecologica e digitale, nonché per il rafforzamento finanziario delle imprese con vocazione internazionale. Inoltre, per la prima volta, i benefici saranno estesi alle imprese appartenenti alle filiere produttive orientate all’export e a quelle colpite dall’aumento dei costi energetici.

Sono previste anche condizioni speciali per le aziende con interessi diretti in aree strategiche per il Made in Italy, come i Balcani Occidentali, e per le imprese localizzate nelle zone colpite dalle recenti alluvioni in Emilia-Romagna e nelle aree circostanti. Inoltre, le imprese potranno beneficiare di finanziamenti a tassi agevolati fino allo 0,464% ottenere un cofinanziamento a fondo perduto fino al 10% riservato alle Pmi. (rrm)

 

La Banca d’Italia in supporto delle imprese, in Camera di Commercio un incontro formativo

Nei giorni scorsi, il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia, Pietro Falbo, ha incontrato il direttore della filiale calabrese della Banca d’Italia, Marcello Malamisura.

Al termine dell’incontro, inoltre è emerso che è in fase di programmazione un incontro formativo e informativo a beneficio di associazioni di categoria, stakeholders e operatori commerciali al fine di pianificare, assieme alla filiale regionale della Banca d’Italia, le azioni da intraprendere a sostegno delle aziende e del tessuto produttivo.

Nel corso del colloquio, finalizzato a creare una forte sinergia tra i due enti, si sono affrontati i principali nodi dell’economia calabrese e messe sul tavolo le possibili strategie da intraprendere in maniera congiunta. È proprio in questa direzione che si muove la giornata formativa fortemente voluta dal presidente della Camera di Commercio e dal direttore della Banca d’Italia al fine di offrire il massimo supporto informativo alle imprese del territorio; in particolare, per quel che riguarda l’accesso ai dati della centrale dei rischi.

«La Banca d’Italia può svolgere un ruolo di primo piano offrendo strumenti utili alle imprese al fine di alleviare le oggettive difficoltà in cui versano, aggravate dal complesso quadro economico globale» ha dichiarato il presidente dell’ente camerale Pietro Falbo al termine del colloquio.

«Rivolgo un ringraziamento al direttore, Marcello Malamisura, per la disponibilità e la sensibilità dimostrata. La giornata formativa rappresenterà senz’altro il primo passo di una proficua collaborazione che vedrà i due enti al fianco delle imprese». (rcz)

Falbo (Camera di Commercio) a confronto con Associazioni di categoria su criticità delle imprese

Nei giorni scorsi, nella sede vibonese della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, il presidente Pietro Falbo e il vice Antonino Cugliari hanno incontrato i vertici provinciali di Associazioni di Categoria, Ordini professionali, Organizzazioni sindacali per discutere delle criticità e potenzialità delle imprese del territorio.

Alla riunione erano anche presenti il segretario generale Burno Calvetta, i consiglieri camerali di riferimento territoriale Rosalinda Romano e Salvatore Nusdeo, pure quali rappresentanti  Confcommercio unitamente a Giovanni Ferrarelli e sempre come rappresentanze associative Giuseppe Porcelli, Confagricoltura, Pasquale Giogà, Confartigianato; Anselmo Pungitore, Confindustria; Illuminato Santoro, Copagri; Carlo Malfarà Sacchini, Casartigiani; lo stesso Vice Presidente Cugliari per CNA; Sebastiano Monaco per la Cisl; per gli Ordini Professionali Fabio Foti, Architetti e Paesaggisti; Marica Inzillo, Avvocati; Maria Teresa Albano, Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili; Francesco La Piana, Consulenti del Lavoro; Nazzareno Monteleone, dottori Agronomi e Forestali. 

Il presidente Falbo nell’aprire i lavori ha innanzitutto ringraziato i presenti per aver garantito un’ampia e qualificata partecipazione a quello che ha definito un «Tavolo di concertazione sullo sviluppo territoriale che la nuova Camera di Commercio ha voluto qui avviare per fare massa critica e soprattutto perché possano essere messe sistema le eccellenze del territorio secondo le sue vocazioni e secondo le istanze che da questo provengono».

«Per farlo –ha sottolineato il Presidente Falbo – non potevamo che relazionarci proprio con voi che siete quei corpi intermedi altamente consapevoli delle criticità come delle potenzialità di questa provincia, invitandovi ad individuare nella nuova governance della Camera di Commercio unificata interlocutori e alleati forti e determinati su percorsi e obiettivi comuni e condivisi. Partiamo certo da una congiuntura  difficile e da una realtà socio-economica complessa, ma anche da dati positivi che evidenziano una realtà sicuramente in controtendenza rispetto alle casistiche non lusinghiere in cui spesso veniamo relegati».

«È proprio la provincia vibonese a primeggiare con un +8,3% di crescita di imprese giovanili, dai 18 ai 35 anni – ha illustrato – a fronte di un trend nazionale di – 3% a cui si aggiunge il primato, sempre nazionale, per il maggior numero di accessi degli imprenditori locali al Cassetto Digitale. Su queste basi oggi avviamo questo Tavolo, aperto a nuove adesioni, che vuol anche essere un luogo fisico dove periodicamente ritrovarsi per approfonditi confronti e proficue concertazioni».

«Tutto questo – ha detto Cugliari – trova maggiori opportunità di efficacia ed efficienza proprio nella strutturazione della nuova Camera che accresce la rappresentanza e il potere negoziale dei tre territori interessati, le cui unicità non vengono mortificate, ma anzi esaltate nella integrazione e nella complementarietà. In questo Tavolo, dunque, dobbiamo creare quella sintesi di idee, competenze, esperienze che, sotto la sapiente guida amministrativa del Segretario generale, si traduca in progettualità utile alla crescita innovativa e competitiva del nostro sistema economico, imprenditoriale e sociale».

Su queste premesse si è aperto il confronto con le rappresentanze associative presenti all’incontro che hanno trovato convergenza quanto a impostazioni metodologiche e operative che danno centralità alla narrazione del territorio con visione ampia, strategica e competitiva, e in tutte le sue sfaccettature. Gli obiettivi: promuovere imprese, comparti produttivi e risorse tutte in un’ottica di filiera; rilanciare le infrastrutture strategiche, comprese quelle portuali; migliorare e potenziare i servizi turistici anche in una prospettiva di destagionalizzazione; incentivare occupazione di qualità dialogando con il mondo dell’Alta Formazione nonché attraverso la qualificazione professionale e l’aggiornamento dei lavoratori e l’orientamento dei giovani verso le nuove professioni richieste dal mercato; favorire innovazione, digitalizzazione e internazionalizzazione delle imprese, così come il ricorso agli strumenti di giustizia alternativa con risparmio di tempi e costi;  puntare su sostenibilità ambientale e rigenerazione urbana in un dialogo costante tra fascia costiera ed entroterra, migliorando così l’ambiente economico e sociale di riferimento e la qualità della vita. Tutto questo per rendere il territorio attrattivo per i residenti, per i turisti, per nuovi investimenti e per scongiurare quel pericolo di ulteriore e progressivo impoverimento legato alla migrazione, soprattutto giovanile, e alla desertificazioni dei luoghi.

Solo alcuni temi di un più vasto elenco di argomenti da porre all’ordine del giorno di ulteriori incontri che l’assemblea, condividendo il suggerimento del Presidente Falbo, strutturerà sotto forma di laboratori tematici e che verranno a breve calendarizzati dal Vice Presidente Antonino Cugliari per rendere operative le intese preliminari ieri formalizzate. 

«Fare squadra è fondamentale – ha detto il segretario generale Bruno Calvetta – Occorre dialogo e reciproco ascolto. Questo Tavolo di concertazione è strumento privilegiato quale forum d’incontro che vede nella nuova Camera di Commercio un interlocutore attento e capace di forte  rappresentanza e operatività».

Massima disponibilità allo scopo è stata dichiarata anche dai consiglieri camerali Rosalinda Romano (anche componente di Giunta) e Salvatore Nusdeo che si sono detti pronti al dialogo e sostenere istituzionalmente le progettualità condivise. (rvv)