Bevacqua (PD) e Tavernise (M5S): «Chiesto incontro con Anas per velocizzare costruzione viadotto di Longobucco»

I consiglieri regionali del Pd e del M5s, rispettivamente Mimmo Bevacqua e Davide Tavernise, hanno annunciato di aver chiesto un incontro ad Anas «per velocizzare la costruzione del viadotto di Longobucco», crollato ormai dieci mesi fa che sta causando moltissimi disagi alla popolazione del centro silano.

«Dalle ultime notizie in nostro possesso sembrerebbe che lo studio idraulico sia stato completato e che il progetto per la costruzione del viadotto sia stato completato ed ora soggetto alle autorizzazioni necessarie – hanno annunciato i due consiglieri regionali –. Per verificare tutto ciò e per dare giuste e sacrosante risposte alla comunità longobucchese ci siamo attivati e chiesto un incontro ai vertici Anas e della Regione».

«La data dell’incontro ci sarà comunicata la settimana prossima – hanno aggiunto – e servirà a fare il punto sulle tante preoccupazioni che affliggono la comunità longobucchese. Sarà anche l’occasione per chiedere al direttore del Dipartimento ai lavori pubblici della Regione Calabria la conferma della data di consegna dell’ultimo lotto previsto per fine marzo».

«È da tempo che seguiamo e monitoriamo le vicende inerenti la strada Longobucco-mare, spesso in silenzio – hanno proseguito – ma sempre con la determinazione che deriva dall’essere figli di quel territorio, supportata dalla responsabilità istituzionale che ricade su di noi».

«Comprendiamo amarezze e aspettative della comunità di Longobucco – hanno concluso gli esponenti di Pd e M5S – e, per questo, facciamo nostro l’ennesimo grido d’allarme lanciato dal Comitato spontaneo in ordine all’isolamento che il comprensorio continua a patire». (rcs)

LONGOBUCCO (CS) – Inaugurata la via del vischio in onore dell’Immacolata

di ANTONIO LOIACONO – Nella suggestiva serata dell’8 dicembre, in onore dell’Immacolata Concezione, la comunità di Longobucco si è riunita per celebrare un importante evento che ha dato, ufficialmente, il via alle festività del Santo Natale: l’inaugurazione della “Via del Vischio”!

Sita in via P. De Capua, la realizzazione di questo progetto è stata resa possibile grazie all’impegno dell’associazione Vesca di Longobucco e alla generosità di numerosi cittadini che hanno contribuito con donazioni di palline, luci ed altro, dimostrando un forte senso di appartenenza e solidarietà.

La cerimonia di inaugurazione ha visto la partecipazione di Don Umberto, lo stimato parroco di Longobucco, insieme alle autorità civili del luogo. L’evento ha rappresentato un momento di gioia e condivisione per l’intera comunità, sottolineando l’importanza di preservare le tradizioni e valorizzare lo spirito di collaborazione tra i cittadini.

La presenza di Don Umberto ha conferito un significato spirituale all’inaugurazione: le benedizioni impartite hanno reso speciale l’apertura della “Via del Vischio”, infondendo, alla struttura, un’atmosfera di serenità e speranza che accompagnerà i passi di coloro che la percorreranno!

La “Via del Vischio”, frutto dell’impegno dell’associazione Vesca e della generosità della comunità, rappresenta, in questo particolare periodo, un’aggiunta significativa al tessuto urbano di Longobucco. Grazie alle luminarie e alle decorazioni natalizie, la strada acquisisce un’aura magica, diventando un punto di riferimento per i residenti e un’attrazione per i visitatori.

L’inaugurazione della “Via del Vischio” a Longobucco è stata un evento significativo, caratterizzato da una partecipazione calorosa e da un forte senso di comunità. Questa nuova via, illuminata e decorata con cura, si presenta come un simbolo tangibile di speranza e solidarietà, rappresentando un dono prezioso per la comunità e un omaggio speciale all’Immacolata Concezione. L’atmosfera di festa e di condivisione che ha permeato l’evento rimarrà impressa nei cuori di tutti i presenti, ispirando un sentimento di gioia e gratitudine che accompagnerà la comunità nel periodo natalizio e oltre.

Questa settore urbano di Longobucco, dedicato al Santo Natale e reso possibile dall’unione e dalla generosità dei cittadini, diventa un luogo simbolico in cui risplendono i valori di solidarietà, collaborazione e speranza. È un punto di riferimento che incarna l’essenza stessa della comunità di Longobucco, riflettendo la bellezza della tradizione e l’entusiasmo per il futuro.

L’Immacolata Concezione è una festa che porta con sé un messaggio di speranza e di amore, e la “Via del Vischio” diventa ora un luogo dove questo messaggio si manifesta con luci e colori, illuminando le strade e i cuori di chi vi passa. È un’opera che unisce il sacro e il profano, il religioso e il sociale, offrendo a tutti un simbolo della bellezza della condivisione e della solidarietà.

«Abbiamo lavorato affinché anche a Longobucco ci fosse questo scintillio di luci e colori» – ha dichiarato entusiasta la segretaria dell’Associazione Vesca, Luigina Diletto, ideatrice del progetto – «Un’iniziativa che va ben oltre la semplice decorazione natalizia, poiché coinvolge la comunità locale in un gesto di solidarietà e creatività». Luigina Diletto ha condiviso la sua gioia nell’avere avuto l’opportunità di collaborare con i giovani del paese.

«Sono stata onorata di aver lavorato a stretto contatto con i ragazzi con i quali abbiamo addobbato le vie del paese” – ha continuato entusiasta – Questa collaborazione non solo ha portato un tocco gioioso alle strade di Longobucco, ma ha anche creato un legame speciale tra le diverse generazioni della comunità. Ciò che rende unica questa iniziativa è l’uso di oggetti realizzati a mano, che conferiscono alle decorazioni un tocco personale e autentico. L’artigianato locale è stato valorizzato, incoraggiando la creatività e promuovendo il talento dei residenti. Questa scelta non solo ha reso il paesaggio natalizio più originale, ma ha anche sottolineato l’importanza del sostegno alle tradizioni artigianali locali. Un elemento cruciale di questa magia natalizia è stata la partecipazione attiva delle mamme di Longobucco. Con il loro impegno e dedizione -conclude Diletto- hanno contribuito a rendere possibile questo progetto, dimostrando che la solidarietà e la collaborazione sono fondamentali per il successo di iniziative comunitarie di questo genere».

L’Associazione Vesca, attraverso questa iniziativa, ha regalato a Longobucco non solo una festa visivamente accattivante ma anche un senso di comunità rafforzato. L’unione tra giovani e anziani, la valorizzazione delle tradizioni locali e la collaborazione tra associazioni e cittadini hanno reso possibile la creazione di una piccola magia natalizia che si riflette nelle strade del paese.

In un periodo in cui la solidarietà e l’unione sono più importanti che mai, Longobucco ha dimostrato che il calore umano e la creatività possono trasformare un semplice paesino in un luogo magico durante le festività. Un esempio che dovrebbe ispirare altre comunità a seguire l’esempio di Longobucco, portando gioia, colore e solidarietà nelle loro vite quotidiane.

Nel concludere, l’inaugurazione della “Via del Vischio” a Longobucco, ha rappresentato un momento indimenticabile per la comunità, unendo le persone in un’atmosfera di festa e di celebrazione. Questo “tracciato” sarà un simbolo di speranza e di unione, testimoniando il potere della collaborazione e dell’impegno collettivo.
La “Via del Vischio” è ora aperta, illuminando il cammino della comunità di Longobucco e annunciando un futuro radioso, fatto di solidarietà, amore e condivisione. (al)

Celebrata la giornata contro la violenza sulle donne a Longobucco

di ANTONIO LOIACONO – Un minuto di rumore ha aperto la manifestazione “L’amore non alza le mani… ti prende per mano” tenutasi e moderata da Rosa Brunetti, studentessa universitaria, il 25 novembre a Longobucco, in occasione della giornata internazionale contro il femminicidio. Promossa dall’associazione V.E.S.C.A., sodalizio del luogo, l’evento, svoltosi nell’aula consiliare del Comune sul Trionto, ha rappresenta un importante passo avanti nella sensibilizzazione e nella lotta contro la violenza di genere offrendo un’opportunità unica per riflettere sulle cause profonde della violenza contro le donne, per promuovere un cambiamento positivo nelle nostre comunità e combattere il femminicidio attraverso la consapevolezza e l’azione!

Il tema “L’amore non alza le mani… ti prende per mano” sottolinea l’importanza di riconoscere e promuovere relazioni sane e rispettose all’interno della società. Troppo spesso, la violenza domestica e il femminicidio sono il risultato di dinamiche relazionali disfunzionali e dannose, in cui l’amore diventa distorto e tossico. Il focus dell’evento è stato mirare a contrastare questa realtà, offrendo un messaggio positivo e costruttivo sull’amore e sul rispetto reciproco. La lotta contro il femminicidio e la violenza di genere richiede un impegno collettivo. In primo luogo, è fondamentale promuovere la consapevolezza e l’istruzione su questi temi, in modo che le persone possano riconoscere i segnali di allarme e intervenire tempestivamente in situazioni di pericolo. Inoltre, è cruciale che le istituzioni e le autorità competenti adottino politiche e misure efficaci per proteggere le vittime e perseguire i responsabili di atti violenti!

«Eventi come “L’amore non alza le mani… ti prende per mano” – ci dichiara la segretaria dell’Associazione V.E.S.C.A., avv. Luigina Diletto – forniscono un’importante piattaforma per coinvolgere la comunità, promuovere la consapevolezza e raccogliere fondi per sostenere le vittime di violenza di genere. Inoltre, incoraggiano un dialogo aperto e onesto su questioni spesso trascurate e stigmatizzate, spingendo la società verso un cambiamento positivo e duraturo. Per sconfiggere il femminicidio e la violenza di genere, è necessario un impegno a lungo termine da parte di tutti i settori della società. Dobbiamo lavorare insieme per creare un mondo in cui tutte le persone, indipendentemente dal genere, possano vivere liberamente e in sicurezza. Questo implica non solo rispondere alle conseguenze della violenza di genere ma anche affrontare le radici profonde di tale comportamento, inclusi stereotipi di genere dannosi, disuguaglianza economica e sociale, e mancanza di accesso a risorse e supporto. Le manifestazioni come “L’amore non alza le mani… ti prende per mano” svolgono un ruolo fondamentale nell’educare le persone su tali questioni e nell’ispirare azioni concrete. Attraverso la sensibilizzazione e la mobilitazione della comunità – conclude Luigina Diletto – possiamo promuovere una cultura che valorizzi l’uguaglianza, il rispetto e la dignità di ogni individuo».

L’associazione V.E.S.C.A. e coloro che hanno partecipato all’organizzazione dell’evento, hanno dimostrato un impegno straordinario nel combattere il femminicidio e promuovere relazioni sane e rispettose. Il loro lavoro è fondamentale per creare un impatto positivo sulle vite di coloro che sono vulnerabili alla violenza di genere e per promuovere un futuro in cui ogni persona possa vivere senza paura di abusi o discriminazioni. In conclusione, “L’amore non alza le mani… ti prende per mano” è un potente richiamo all’importanza di relazioni basate sull’amore, sul rispetto e sull’uguaglianza. Questo evento e altri simili, sono un passo significativo verso la creazione di comunità sicure e inclusive in cui le donne e le persone di tutti i generi possano vivere libere dalla minaccia della violenza. Attraverso la consapevolezza, l’educazione e l’azione collettiva, possiamo lavorare insieme per eliminare il femminicidio e costruire un futuro migliore per tutti.

Alla manifestazione hanno partecipato, oltre che le istituzioni locali, anche le ragazze dell’Istituto di Longobucco le quali, sotto l’attenta guida della professoressa Iolanda Volpone, hanno letto delle poesie, presenti anche le allieve della scuola di danza Art Dance, di Giovanna Ioele, che con le loro danze hanno emozionato i presenti. Messaggi di buon lavoro sono giunti alla VESCA da parte di chi non ha potuto essere presente. Il tutto si è concluso con la presentazione dell’opera pittorica realizzata da Natalino Scino, “Bellezza calpestata”, un murale in Via Martini (adiacente a Piazza Matteotti): un altro “asterisco” artistico che impreziosisce la città di Themesen. (rcs)

LONGOBUCCO (CS) – Conclusa prima parte del progetto “Coloriamo il borgo”

Il progetto ColoriAmo il borgo, che ha portato nuova vita a Longobucco, il quarto Comune più esteso della Calabria, per il momento si ferma.

Grazie all’impegno degli artisti locali come Michele Straface, Massimo Concas e Natalino Scino, il borgo si è trasformato in una vera e propria opera d’arte a cielo aperto.

L’idea di ridipingere i muri, le porte ed i portoni del borgo è nata grazie all’iniziativa del segretario tesoriere dell’Associazione Vesca (con sede in Longobucco), Luigina Diletto.

«L’obiettivo principale del progetto – ha detto Diletto – è quello di riqualificare le vie e gli spazi della comunità, creando un’esperienza unica per i visitatori che possono ammirare il “tocco in più” che questi colori danno alle stradine del borgo medioevale. Il coinvolgimento dei giovani è stato fondamentale per raggiungere il successo dell’opera. Tanti ragazzi si sono uniti all’iniziativa, portando la propria arte e contribuendo così a rendere ancora più vivace e gioioso qualche angolo dell’antica Themesen».

L’entusiasmo e il successo riscosso dalle opere “itinenarti” che si affacciano dai muri magici di Longobucco o che fanno capolino da un antico portone, è evidente! I residenti sono orgogliosi di vedere il loro borgo trasformato in un vero e proprio museo a cielo aperto. I visitatori, invece, sono attratti dai colori e dalla creatività che risplendono ad ogni angolo. Longobucco, già di per sé, è un borgo affascinante, ora si distingue ancora di più grazie a questa iniziativa artistica.

L’opera di Michele Straface, il quale ha riprodotto le fattezze del famoso brigante nativo di Caloveto, Pietro Domenico Straface, detto Palma (Caloveto17 marzo 1829 – Timpone di Curcio12 luglio 1869) e degli altri artisti, sono da considerarsi un successo non soltanto per il risultato estetico ma anche per l’importanza che ha dato alla comunità.

Infatti, attraverso l’arte, è stato possibile stimolare la collaborazione tra i residenti e il senso di appartenenza al proprio territorio.

ColoriAmo il borgo è sicuramente un esempio di come l’arte possa trasformare e riqualificare un luogo, coinvolgendo i giovani e creando una nuova attrattiva per i visitatori. Questa iniziativa dimostra che Longobucco, oltre a essere una meta per gli amanti della natura e del relax, può diventare anche un punto di riferimento per gli amanti dell’arte e della creatività. (Antonio Loiacono)

 

LONGOBUCCO (CS) – Sabato si presenta il libro “La baia della Magna Graecia”

Sabato 5 agosto, a Longobucco, alle 18, nel Chiostro del Museo dell’artigianato e degli antichi mestieri, sarà presentato il libro La Baia della Magna Graecia di Domenico Mazza.

Intervengono il sindaco, Giovanni PirilloMatteo Lauria, direttore I&C. Coordina Eugenio Forciniti, responsabile editoriale de Il Pittulo Blog.

Lunedì 7 agosto, invece, alle 19, a Campana, a Piazza Santa Croce, la presentazione del volume avverrà nel corso del convegno Prospettive per una nuova visione di territorio. Ai saluti istituzionali del sindaco, Agostino Chiarello, seguiranno gli interventi di Pasquale Tridico, Docente di economia c/o Università Roma Tre e già Presidente nazionale Inps. Ancora, Walter Nocito, Docente di diritto regionale e degli enti locali c/o Unical. Quindi, Maria Pia Funaro, Vice Sindaco di Cosenza, Erminia Madeo, Redattrice I&C, Domenico Mazza, Co-fondatore del Comitato Magna Graecia e Autore del libro, Francesco Parrotta, componente del Comitato Magna Graecia. A mediare il dibattito sarà Luigi Chiarello, giornalista di Italia Oggi(rcs)

Saccomanno (Lega): Grazie a Salvini riaperto il tratto della Sila-Mare

Il commissario regionale della Lega, Giacomo Saccomanno, ha evidenziato come «ancora una volta  il ministro Salvini ha confermato la sua affidabilità e concretezza: il tratto della S.S. 177 di collegamento del Comune di Longobucco con i principali centri dello Jonio è stato riaperto».

«Dinnanzi ad opere che durano decenni – ha aggiunto – forse una delle poche volte, in appena tre mesi, si sono date risposte fondamentali per una comunità che era rimasta quasi isolata a seguito del crollo del ponte».

Ha comunicato, infatti, il ministro Salvini che in «Calabria, è stato riaperto oggi il tratto a monte della S.S. 177 dopo il crollo del viadotto a Longobucco del 3 maggio scorso, che aveva costretto Anas a chiudere la strada per le necessarie verifiche e la messa in sicurezza, con i conseguenti problemi di viabilità. La riapertura consente di ripristinare il collegamento con i principali centri dello Jonio: il Mit aveva dato il via libera all’utilizzo di 9 milioni di euro per i primi lavori di messa in sicurezza e, con quei fondi, Anas interverrà sullo stesso tratto per rendere più sicura l’infrastruttura. Era un intervento urgente e necessario che, grazie al lavoro di squadra, è stato realizzato in meno di tre mesi …».

«Poche volte è accaduto ciò – ha concluso – e, quindi, non si può che ringraziare il Ministro Salvini per l’attenzione prestata, ancora una volta, alla Calabria». (rcz)

 

Da Longobucco il Pd Calabria annuncia emendamento per completare la Sila-Mare

Da Longobucco il PD calabrese ha annunciato un emendamento per completare la Sila-Mare.

«Per la seconda volta – si legge in una nota – nell’arco di un mese il Pd insieme al gruppo regionale del partito ha fatto tappa a Longobucco, epicentro dell’isolamento dei comuni di montagna e simbolo di una Calabria che non può e non deve scomparire. Insieme a segretari ed amministratori del territorio il Pd ha reiterato con i fatti la solidarietà e l’impegno nei confronti di una comunità ferita e spaventata per l’isolamento in cui si ritrova per il crollo del ponte Sila-mare avvenuto 3 mesi fa».

«Alla presenza dell’onorevole Marco Simiani, capogruppo Pd nella commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera – prosegue la nota – abbiamo discusso della situazione emergenziale che interessa Longobucco e coinvolge i cittadini. L’occasione però è stata anche buona per rilanciare il tema della mobilità che interessa tutto il territorio calabrese focalizzando il dibattito sulla statale 106 e l’elettrificazione della linea ionica».

Il dibattito introdotto da Rosi Murrone del circolo locale ha registrato gli interventi della presidente del comitato civico longobucchese Maria Teresa Bisogno, del segretario Pd di Cariati Peppino Cufari, della capogruppo del Pd di Mirto Crosia Maria Teresa Aiello, del segretario cittadino di Corigliano Rossano Franco Madeo. Tutti gli interventi hanno evidenziato le difficolta che vive la fascia ionica cosentina soprattutto in relazione ai temi legati alla mobilità e al diritto alla salute. 

Il capogruppo del Pd, in consiglio regionale, nativo di Longobucco,  nel corso del suo intervento ha rimarcato l’impegno del partito ad ogni livello manifestatosi attraverso la presentazione di mozioni, interpellanze e interrogazioni poste al governo anche tramite il question-time in Consiglio regionale e nei due rami del Parlamento al fine di sollecitare e ottenere risposte certe per come poi avvenuto con i 9 milioni di euro annunciati dal ministro Salvini. 

Il vicepresidente del consiglio regionale, Franco Iacucci, da parte sua si è soffermato sui rischi che correrebbe la Calabria se dovesse essere approvata l’ autonomia differenziata che determinerebbe la fine dell’unita del Paese e renderebbe sempre più difficile agganciare il Nord al Sud dell’Italia in termini di diritti essenziali, compresa l’istruzione ovviamente.

L’onorevole Simiani, con il suo intervento, ha rimarcato l’impegno complessivo del partito nazionale sulla vicenda del ponte Sila-mare affermando anche che è stato assunto come occasione simbolica per rendere tangibile il nuovo corso del Pd, partito solidale e attento ai territori e ai loro bisogni. A tal fine ha annunciato la presentazione di un emendamento, alla prima occasione utile, per ottenere l’importo necessario per completare i lavori dalle strada Longobucco mare. 

Simiani ha affermato che la Calabria è «una regione che ha una percentuale elevatissima di Comuni situati nelle aree interne, i cui cittadini non possono godere di quei diritti esercitati invece da chi, semplicemente, vive in aree urbane. La distanza, in questi casi, rappresenta la prima forma di disuguaglianza. Abbiamo il dovere di continuare a discutere di mobilità per creare le infrastrutture necessarie ad una ottimale qualità della vita».

«Nelle stagioni di governo del centrosinistra, nazionale e regionale – ha concluso – l’impegno del Pd non è mai mancato sul tema, a partire dall’elettrificazione della linea ionica, dall’alta velocita e anche con i tre miliardi stanziati per la statale ionica dei quali, incomprensibilmente, si vanta il ministro Salvini». (rcs)

LONGOBUCCO (CS) – Domani l’incontro pubblico del Pd su crollo viadotto, SS 106 e linea jonica

Domani pomeriggio, a Longobucco, alle 18, al Chiostro dell’ex Convento Francescano, il gruppo regionale PD, con la partecipazione di Marco Simiani (Capogruppo Commissione Trasporti Camera dei Deputati) e dei vertici regionali del partito, terrà un incontro dedicato all’analisi di tre emergenze di pressante attualità: il crollo del viadotto della Sila-Mare, la S.S. 106 e l’elettrificazione della linea ferroviaria ionica. 

All’incontro, che sarà aperto dal segretario locale del partito Cristian Berardi, parteciperanno anche Franco Madeo (segretario Pd Corigliano-Rossano), Peppe Cufari (segretario Pd Cariati), Maria Teresa Aiello (Capogruppo consiliare Pd Mirto Crosia) Franco Iacucci (vice presidente Consiglio regionale) e il presidente del gruppo consiliare Pd Mimmo Bevacqua.

«Abbiamo deciso di tornare  a Longobucco, dopo l’iniziativa del 3 luglio scorso – viene spiegato in una nota – per rafforzare la nostra vicinanza a una comunità profondamente provata a causa dell’isolamento che si protrae oramai da tre mesi e per affrontare nodi infrastrutturali essenziali sui quali è necessario tenere alta l’attenzione. Proprio a seguito della dettagliata interrogazione presentata in Commissione dai deputati Pd, il Ministero ha sbloccato 9 milioni di euro per la messa in sicurezza della Strada statale 177 Sila-Mare; è un primo importante passo e, da parte nostra, incalzeremo l’Anas per chiedere una decisa accelerazione dei lavori per l’apertura del primo lotto della strada fino al bivio ortiano. Cosi come chiederemo al governo regionale quali iniziative intende avviare per giungere al totale completamento dell’opera». 

«Quanto alla elettrificazione della linea ferroviaria ionica e alla 106, pare che, sistematicamente – continua la nota – ogni lavoro o fornitura relativi a queste infrastrutture registri ritardi e nessuno vigili sui contratti di programma stipulati. Si aggiunga che nel Def, il Governo ha inserito la miseria di 36 milioni per le opere pubbliche in Calabria. Dal calcolo di queste briciole è esclusa la 106, i cui lotti rimanenti rischiano, peraltro, di restare sulla carta anche a causa della pomposa macchina mediatica avviata per il ponte sullo Stretto; al quale, evidentemente, i calabresi dovranno giungere a dorso di mulo».

«La salvaguardia e implementazione dei diritti fondamentali dei cittadini – conclude la nota – non meritano i fumi e le aleatorie promesse della propaganda. Noi parleremo di numeri, di dati, di fatti, di realtà». (rcs)

 

IL CROLLO DEL PONTE DI LONGOBUCCO È
L’ESEMPIO DI QUANTO POCO CONTI IL SUD

di GIUSEPPE TERRANOVA – Lo scorso 3 maggio crollò, nello stupore generale, il ponte di Longobucco, creando enormi disagi e nei fatti l’isolamento del comune della presila ionica in Calabria.  A quasi due mesi da quel crollo si sono succedute visite sul luogo di esponenti istituzionali e continui annunci di pronto intervento da parte anche di organi nazionali preposti.

Ad oggi, le travi di quella strada crollata sono riverse nel letto del fiume di una terra piegata e debole che vive nella sfiducia imperante e nell’abbandono diffuso. Eppure le proteste e le richieste sono incessanti e forti, soprattutto da parte del sindaco di Longobucco che vive sulla propria pelle le tensioni dei suoi cittadini con ansie e paure e il peso dell’anima di un intero territorio che si sente emarginato.

C’è da chiedersi perché tutto questo e, soprattutto, perché i calabresi e i meridionali sono considerati come figli di un Dio minore?

Perché di questo si tratta. Anche a Genova il 14 agosto del 2018 crollò il ponte Morandi che creò sgomento e dolore nel Paese per le decine di morti e, un mese dopo, il Parlamento nazionale approvò con  urgenza il decreto Genova, meglio conosciuto “Decreto Ponte Morandi”.

Non ci furono annunci e passerelle. Nel decreto approvato dal Parlamento furono scritte norme chiare e precise, in particolare: Il provvedimento, innanzitutto, delineava la figura del commissario straordinario per Genova, specificando che rimaneva in carica per 12 mesi rinnovabili per non più di un triennio.

Nel decreto, poi, si mise nero su bianco che le spese per la ricostruzione del nuovo ponte sarebbero state  a carico di Autostrade. Venivano comunque stanziati 30 milioni l’anno fino al 2029 in caso la società non dovesse rispettare l’impegno o dovesse ritardare i pagamenti.

Altre misure, poi, istituivano  la zona franca a Genova, a sostegno delle imprese che hanno avuto difficoltà economiche a causa del crollo del ponte. Specifiche norme riguardavano invece la zona portuale e retroportuale. Sono stati previsti aiuti e sostegni, anche sul fronte della tassazione, ai cittadini del capoluogo ligure, e in particolare a sostegno di chi ha perso la casa o ha dovuto abbandonarla.

Furono stabilite Risorse anche per il trasporto locale (poco più di 40 milioni totali) e per gli autotrasportatori che hanno subito forti disagi in conseguenza del crollo del ponte e delle difficoltà notevoli sulla viabilità.

Infatti 21 mesi dopo il crollo, il Ponte era stato ricostruito e aperto normalmente al traffico.  Questo avvenimento, che segue tanti altri episodi dimostra la diversa sensibilità istituzionale e politica esistente verso il Nord e il Sud. Si potrebbero riportare svariati momenti per supportare la tesi che il mezzogiorno è puntualmente emarginato nelle scelte nazionali. Eppure al Sud risiede e vive quasi il 40% della popolazione nazionale.

È stato giusto e opportuno ripristinare il ponte a Genova con immediatezza, così come è stato giusto stabilire misure eccezionali e urgenti di sostegno economico e finanziario ai genovesi. Perché Genova collega l’Italia al cuore dell’Europa e soprattutto perché quel ponte ha tolto la vita a molti innocenti. Sarebbe  anche giusto e opportuno un simile intervento a Longobucco e per i longobucchesi per dare una speranza di vita al territorio e trasmettere fiducia al meridione e ai meridionali.

Perché Longobucco nei fatti, come tanti borghi montani calabresi, è il cuore vero della Calabria che per storia e collocazione geografica è l’unica terra che collega l’Italia al mediterraneo, nuovo baricentro delle relazioni tra sud e nord del mondo. Ma per Longobucco ad oggi così non è.

Perché probabilmente il Nord vive nella consapevolezza che il mezzogiorno sia il ventre molle dell’Italia e che sia destinato a confermarsi solo come area di consumo per le grandi industrie del Veneto, del Piemonte e della Lombardia.

Eppure i fatti dicono che la criticità economica e sociale del Sud ha contribuito in larga misura all’assegnazione da parte dell’Europa di 230 Miliardi  che e’ la quota più grande di tutti gli stati membri. Nessuno ha avuto i soldi del Pnrr che ha avuto l’Italia  per il semplice fatto che nessuno in Europa ha territori sofferenti come la Calabria e il resto del mezzogiorno.

Ora è anche il caso di chiedersi come, quando e dove quei soldi vengono spesi. E soprattutto porsi l’interrogativo, e anche la speranza, se nel 2027 la Calabria e il mezzogiorno saranno usciti dalla sofferenza e quindi avremo territori maggiormente progrediti?

Ad esempio dei 1.857 nuovi asili nido e 333 scuole materne previsti nel Pnrr in Italia, quanti saranno costruito nel mezzogiorno e in Calabria?

Perché costruire asili nido significa progettare il futuro. E poi ancora, il Pnrr prevede la costruzione di nuovi ospedali. Per gli ospedali di comunità, in termini di finanziamento, è previsto 1 miliardo di euro dal Pnrr con l’obiettivo di costituire almeno 400 ospedali di comunità sull’intero territorio nazionale.

Viene spontaneo chiedersi: realisticamente quanti ne verranno costruiti  nel Mezzogiorno e in Calabria,  dove è enormemente maggiore il bisogno di sanità e anche dove e’ sensibilmente minore la media di attesa di vita?

Anche perché la Calabria è la terra dove da 13 anni si è in attesa di tre grandi ospedali in territori importanti e nevralgici, come Sibari, Vibo Valentia e piana di Gioia Tauro, ma tranne qualche muro, per il resto non vi è traccia e notizia.

In questo scenario ha un ruolo e una funzione lo Stato centrale? Oppure prevale la stessa visione e funzione che da un quindicennio ha instaurato il commissariamento della Sanità che in questa terra ha significato sopratutto aumento del debito, nomine clientelari, ispessimento della corruzione nella sanità, Asp che stabilmente non approvano bilanci, e soprattutto assenza di risposta ai cittadini, che sempre più in fuga oggi finanziano nei fatti altri sistemi sanitari regionali come in Veneto, Lombardia, Liguria, Toscana ed. Emilia Romagna.

Inoltre negli assi assi strategici, il Pnrr pone l’attenzione anche sulle strade e sulle autostrade. La missione “Infrastrutture per la Mobilità sostenibile” nel particolare stanzia 25,4 miliardi per completare, entro il 2026, un “sistema infrastrutturale moderno, digitalizzato e sostenibile”, e interessa principalmente gli investimenti in ambito ferroviario e, in secondo luogo, la sicurezza stradale. A tal proposito, sono due le componenti fondamentali: la prima riguarda “il trasferimento della titolarità delle opere d’arte (ponti, viadotti e cavalcavia) relative alle strade di secondo livello ai titolari delle strade di primo livello (autostrade e strade extraurbane principali)”, mentre la seconda prevede, grazie a 1,45 miliardi di euro, l’attuazione delle Linee guida previste dal decreto ministeriale 578 del 2020 “per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti”.

Inoltre, è direttamente collegato al Pnrr il Piano Nazionale Complementare (Pnc) che riguarda il miglioramento della sicurezza, della mobilità e dell’accessibilità di circa 2 mila chilometri di strade provinciali e comunali.

Il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili ha approvato i relativi piani d’intervento, che prevedono un investimento di 300 milioni di euro finanziato dal Pnc. A questi si aggiungono ulteriori 450 milioni per la sicurezza di 12.000 tra ponti, viadotti e tunnel della rete viaria principale, 6.500 dei quali saranno dotati di sistemi di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto.

Quanti di questi interventi realisticamente saranno realizzati nel Mezzogiorno e in Calabria?

C’è da chiedersi con immediatezza: in questa enorme disponibilità monetaria, Longobucco, il suo ponte, il suo popolo e la voglia di vivere il futuro troveranno spazio e risposte?

Si può accettare che con tutti questi soldi a disposizione, lo Stato centrale non riesce a trovare la parte necessaria per Longobucco?

In buona sostanza i soldi, e non gli slogan e gli annunci, verranno spesi per superare i ritardi che il Mezzogiorno paga in termini sostanziali rispetto al Nord e che oggi rappresentano questa enorme area territoriale come la più debole e povera dell’occidente?

Il crollo del Ponte di Longobucco è lo schermo più vasto e limpido dove si possono leggere le tante storture e le infinite contraddizioni della storica contrapposizione Nord e Sud che e’ la vera debolezza italiana.

E c’è da riflettere compiutamente sul perché queste aree meridionali del Paese puntualmente consegnano larghi consensi elettorali al sistema governativo Nordcentrico.

E poi in aggiunta vi è da chiedersi se le classi dirigenti nazionali, non solo quelle relative all’articolazione politica, abbiano la  consapevolezza  reale che il mezzogiorno è fondamentale e necessario all’ Italia sia per fattori interni economici e demografici, sia per fattori esterni, dovuti all’unicità della nostra collocazione territoriale che ci  consegna la funzione  impareggiabile di snodo tra est e ovest, o meglio dire tra Sud e Nord del mondo?

Rispetto a tale consapevolezza e realtà dei fatti, vi è’ la visione e la volontà di assumere una scelta di investire sul mezzogiorno in termini di infrastrutture materiali e immateriali per sanare i divari che fino ad oggi hanno reso debole e poco competitiva l’Italia nel contesto globale?

Ecco perché Longobucco è assolutamente importante come non mai. Ed ecco perché Longobucco e i tanti Longobucco sparsi nel mezzogiorno parlano all’Italia.

Su questo aspetto ritengo vi siano le condizioni reali per segnare nettamente una linea di rottura e vera discontinuità rispetto al passato. Ed ecco perché ritengo che Longobucco mai come adesso interessi l’Italia. (gt)

La consigliera Straface: Longobucco avrà la sua prima classe

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha annunciato come «dopo giornate frenetiche passate in costante contatto con la comunità di Longobucco e con i vertici regionali possiamo finalmente rassicurare le famiglie e la popolazione tutta sulla sventata chiusura della prima classe dell’Ipsia».

«Voglio ringraziare – ha commentato – il presidente Occhiuto e l’assessore Princi che hanno preso a cuore la problematica sin da subito e si sono spesi tantissimo. Ringrazio inoltre il Sindaco di Longobucco Pirillo e l’assessore Greco, insieme alle famiglie e ai cittadini longobucchesi, perché hanno tenuto duro in un momento davvero difficile per la loro comunità. Ringrazio infine i vertici dell’Ufficio Scolastico Regionale che hanno accolto l’istanza di un intero territorio».

«Sarebbe stato ingiusto – ha continuato – lasciare 12 ragazzi di cui alcuni con disabilità senza la possibilità di poter studiare caricandoli di trasferte quotidiane rese ancora più pesanti dalle problematiche di viabilità ormai note a tutti. Questo aspetto ho cercato di sottolineare in ogni telefonata e incontro messo in piedi per cercare di risolvere il problema, e devo dirmi davvero soddisfatta della conclusione positiva della vicenda».

«Ascoltare i territori e dare risposte concrete è il vero senso dell’agire politico-amministrativo – ha concluso – e su queste basi cerco di portare avanti il mio lavoro quotidianamente». (rcs)