A Satriano il presepe “Gocce d’amore”

Nei locali dell’edificio scolastico di Piazza Dante, è stato realizzato il presepe “Gocce d’amore” dagli artigiani Silvano Sia, Tonino Pisante e Pepè Codispoti.

Una vera e propria opera d’arte che ripropone, con grande perizia e maestria, il contesto naturale nel quale avvenne la nascita di Gesù, con i pastorelli che portano le pecorelle, le donne dedite ai lavori della casa e che infornano il pane e tante altre figure che sono espressione di un verismo straordinario e che colpiscono per la cura dei piccoli particolari.

L’opera è un vero e proprio inno all’arte popolare, a quell’arte che non conosce accademie e che scaturisce spontanea dall’estro dei veri figli del popolo, quali sono i tre artigiani che l’hanno creata. Il presepe, che si estende in una superficie di sei metri quadrati, si caratterizza anche per alcuni riferimenti alla realtà locale come la ricostruzione della Fontana Vecchia come era un tempo e un richiamo all’attualità per ricordare la drammatica vicenda di Cutro, dove si è verificata una strage di migranti con ben 94 vittime, tra cui 35 minori. (rvv)

SATRIANO (CZ) – Si presenta il libro “L’atomo inquieto” di Mimmo Gangemi

Sabato 22 aprile, al Teatro Comunale di Satriano, alle 17.30, si presenta il libro L’atomo inquieto di Mimmo Gangemi.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Carlo e Gaetano Filangieri.

Con l’Autore dialogherà Michele Drosi, presidente dell’Associazione Filangieri.

Mimmo Gangemi ci regala con “L’Atomo inquieto” uno straordinario romanzo che inquadra la vita, i tormenti e i percorsi inquieti di un personaggio di cui si parla da decenni. È il fisico Ettore Majorana, scomparso misteriosamente e sulla cui sorte sono nate decine di leggende, vere o false che siano, che hanno alimentato tutto un filone anche letterario. Ma anche un filone di cronaca che è stato a lungo legato persino alla Calabria, con la leggenda di una sua permanenza nella Certosa di Serra San Bruno.

Mimmo Gangemi riporta in vita una delle figure più interessanti ed enigmatiche del Novecento distillando dagli scarsi indizi e dalle molte congetture sulla sua scomparsa, con una sontuosa e avvincente narrazione. Ancora una volta emerge nitida la sua capacità di descrizione dei luoghi, “quel mare con onde senza forza di assalire la riva” o “quel fruscio che si avverte solo nelle pause dei rumori del mondo”.

Un Gangemi che scava nelle fonti come un vero romanziere storico cui aggiunge, però, uno stacco di scrittura facile e coinvolgente.

Gangemi stavolta ci restituisce un Majorana insieme fedele alla realtà storica e pienamente contemporaneo, nella tensione estrema tra scienza e morale che percorre la sua vita e nel dilemma tra dovere e libertà che segna anche il nostro tempo. (rcz)

Tragedia di Satriano: l’inascoltato appello di un anno fa del consigliere regionale Anastasi contro il randagismo

La tragedia della pineta di Satriano, dove la giovanissima Simona Cavallaro, è stata aggredita e sbranata da un brando di cani, in gran parte randagi o non registrati, è sconvolgente scoprire che già un anno fa in Consiglio regionale Marcello Anastasi aveva lanciato l’allarme sul rischio di aggressione di animali ai danni di persone nel territorio calabrese.

Era esattamente nel mese di agosto dell’anno scorso che il consigliere regionale di “Io resto in Calabria” Marcello Anastasi, aveva lanciato un’allerta sui  livelli critici  raggiunti dal fenomeno del randagismo in Calabria e sulle inadeguate  risorse economiche messe a disposizione dalla Regione Calabria a favore degli enti e delle associazioni per fronteggiarne il problema. Ancora oggi rimangono tanti  nel territorio  gli animali abbandonati, che oltre a poter essere  aggressivi e portatori anche di Zoonosi evidenziano come il fenomeno dell’abbandono  aumenti soprattutto in estate.

Sul problema del randagismo e del rischio di aggressione di animali abbandonati ai danni delle persone  che grava in molti comuni calabresi, Marcello Anastasi, ricorda  pure le preoccupazioni dell’ex Sindaco del Comune di  Seminara nei riguardi di   possibili casi di aggressione da parte di numerosi cani abbandonati e liberi per le strade del paese, impossibilitato allora a  poter fronteggiare il problema a seguito delle ristrettezze economiche e della mancanza di aiuto concreto da parte di altre Istituzioni competenti.

L’attuale caso di  Simona Cavallaro, la ragazza di 20 anni di Soverato, attaccata e uccisa da un  branco di cani, riaccende  i riflettori sulla questione per la quale il consigliere regionale Marcello Anastasi, purtroppo aveva già visto lontano. Oggi ritornando sull’argomento  ancora una volta pone all’attenzione l’urgenza di intervenire  da parte della Regione Calabria nel ripartire consistenti e adeguate risorse economiche  per affrontare il problema ipotizzando la realizzazione di  una  massiccia campagna di sensibilizzazione e prevenzione mass mediale che preveda  il coinvolgimento di scuole e  associazioni.

Anastasi
Marcello Anastasi, consigliere regionale IriC

«Serve  – ha dichiarato Anastasi – rafforzare il controllo del territorio nei boschi e  in prossimità delle discariche abusive o di cassonetti della spazzatura che finiscono spesso per incrementare la presenza di cani abbandonati. Nelle province calabresi serve  un numero maggiore di  rifugi sanitari dotati di  locali adibiti ad ambulatori con dotazioni strumentali adeguate,  unità tecniche di recupero degli animali, incrementare le azioni di  sterilizzazione  dei cani e il loro smistamento nelle varie  strutture  che ancora oggi risultano numericamente  insufficienti rispetto al reale bisogno. Credo sia necessario che  molti comuni calabresi  ancora inadempienti  debbano  adeguarsi  alle necessarie convenzioni per fruire di servizi utili a dare ricovero e accoglienza agli animali randagi presenti nel loro territorio ma anche di  occuparsi   dei cani di proprietà ovvero che hanno un padrone, responsabilizzandolo. Ogni proprietario è obbligato per legge a prendersi cura del proprio cane e quindi di non lasciarlo vagare nel territorio senza essere controllato. I Comuni sono responsabili del randagismo nel proprio territorio e dovrebbero dotare i vigili di un lettore di microchip, cosa che allo stato attuale sembra non essere. I vigili dovrebbero predisporre dei controlli per la microchippatura dei cani ed in caso contrario applicare le relative sanzioni anche per la mancata custodia. Nel caso della ragazza di Satriano, non si trattava di cani randagi ma di un branco di cani non microchippati e non controllati dal proprietario,  tant’è che lo stesso proprietario avrebbe potuto negarne la proprietà, proprio per la mancanza di microchip. In questo caso se il proprietario avesse voluto non ammettere la proprietà dei cani, la responsabilità del tragico accaduto sarebbe ricaduta sul Sindaco del Comune». (rp)

SATRIANO (CZ) – Successo per l’escursione con gruppo di ragazzi stranieri del Centro Sai

I ragazzi beneficiari del Centro Sai Satriano P. Condò, gestito dalla Fondazione Città Solidale Onlus, nella giornata di sabato 22 maggio hanno fatto un’escursione alla scoperta dell’antico borgo di Satriano.

L’escursione interculturale, organizzata assieme all’A.Op.T. “Riviera e Borghi degli Angeli”, nella figura di Guerino Nisticò, si è articolata all’interno del centro storico e nel contesto di un itinerario che interessa anche le tappe n.44/45 del Cammino Basiliano calabrese. L’itinerario, pensato e realizzato per far scoprire ai richiedenti asilo il patrimonio storico ed artistico-culturale di Satriano, si è articolato nel seguente modo: raduno in piazza Spirito Santo, visita alla Chiesa Matrice di Santa Maria d’Altavilla ed incontro col Parroco, passeggiata lungo antiche viuzze, visite ed incontri con cittadini del luogo presso lo slargo Guarna e l’antico palazzo Ranieri, soste a piazza Sant’Agata e palazzo Galataria, arrivo in Piazza Immacolata con visita all’antico convento, oggi trasformato nel centro giovanile salesiano “Don Bosco”. 

All’interno del centro, i ragazzi hanno avuto modo di incontrare e conoscere componenti importanti della comunità locale satrianese che ha altresì offerto loro una dolce merenda, curata dalle signore Simpatico e Catalano.

Il pomeriggio si è chiuso con i saluti istituzionali, con un invito alla proficua e costante collaborazione per l’integrazione ed inclusione sociale dei beneficiari, da parte del sindaco Massimiliano Chiaravalloti e del vicesindaco Basile, e dei responsabili del centro giovanile.

La passeggiata pomeridiana, guidata dal prof. De Loiro, accompagnata dalle traduzioni del mediatore culturale Khairi Mejiri e supportata dalle operatrici Sonia Cilurzo e Chiara Saragnese, si è conclusa con la visita presso un antico mulino ad acqua, rimesso in funzione nel 2014, in località Trada.

È stata una giornata importante per i beneficiari del Centro perché dopo i mesi di isolamento, dettati dalla pandemia da Covid-19, hanno avuto l’opportunità di sperimentare l’incontro con l’altro e creare, anche attraverso il gioco ed il cammino, relazioni e dialogo, elementi fondanti per il loro percorso d’inclusione. (rcz)

 

A SATRIANO LA MOSTRA “SATRIANESI IN MOSTRA”

29 luglio – Da non perdere, a Satriano, in Piazza Spirito Santo, all’interno del Palazzo Parigino, la mostra artistica “Satrianesi in mostra”.
La mostra raccoglie alcune opere della pittrice di caratura internazionale Martina Codispoti, di Pierpalo Mellace e di tanti altri artisti nati,cresciuti o originari di Satriano, e sarà possibile visitarla fino al 2 agosto. (rcz)

SATRIANO: IL LIBRO LA MIA STORIA FATTA DI RICORDI

11 luglio – Sarà presentato oggi, a Satriano, alle 17.30, presso il centro Giovanile “Don Bosco”, il libro “La mia storia fatta di ricordi” di Italia Giuseppina Maida.
Coordina Fabio Guarna, mentre le relazioni saranno affidate a Giulio De Loiro. Intervengono Giuseppe Chiaravalloti, Maria Drosi e Giuseppe Soriero.
“La mia storia fatta di ricordi” – libro autopubblicato – è stato scritto sulla scia di ricordi personali che l’hanno vista protagonista, come madre, sarta e commerciante, ricordi che hanno illuminato la sua esistenza nella famiglia e nella comunità di Satriano. Gli anni del terremoto e della guerra. Un libro raccontato come una favola e che ti trasporta in un passato alla quale vorresti ritornare a vivere le stesse cose per una seconda volta. La famiglia, il marito e i figli, l’amore della sua vita. (rcz)