Coronavirus Italia

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  • Covid Italia, Iss: Rt in lieve aumento, stabili intensive e ricoveri
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 24 Marzo 2023 at 8:30

    (Adnkronos) - Situazione ancora sotto controllo nei reparti Covid in Italia. "Il tasso di occupazione in terapia intensiva è sostanzialmente stabile all’1,1% (rilevazione al 23 marzo) contro l’1% (rilevazione al 16 marzo). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è stabile al 4% (rilevazione al 23 marzo) contro il 4,1% (rilevazione al 16 marzo)". Lo evidenzia il report con il monitoraggio settimanale Covid della Cabina di regia Istituto superiore di sanità-ministero della Salute.   RT - "Nel periodo 1 - 14 marzo, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,96 (range 0,84-1,18), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente ma sotto la soglia epidemica" sottolinea il report. L’indice di trasmissibilità "basato sui casi con ricovero ospedaliero è stabile e sotto la soglia epidemica: Rt=0,89 (0,84-0,94) al 14 marzo Rt=0,87 (0,82-0,92) al 7 marzo".  INCIDENZA - E' "in lieve diminuzione l’incidenza settimanale a livello nazionale: 38 ogni 100.000 abitanti (17-23 marzo) contro 40 ogni 100.000 abitanti (10-16 marzo)" si evidenzia.  RISCHIO REGIONI - "Una regione risulta non valutabile dovuto a mancanza di trasmissione di dati ed è equiparata a rischio alto. Una regione è a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Tredici sono a rischio moderato e sei classificate a rischio basso. Quindici regioni/province autonome riportano almeno una allerta di resilienza. Sei regioni/province autonome riportano molteplici allerte di resilienza", conclude il report.  

  • Covid, Oms: "Boom di contagi in India con variante Arturo"
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 23 Marzo 2023 at 7:59

    (Adnkronos) - Continua il calo dei casi e dei morti di Covid segnalati nel mondo, ma con una netta ripresa dei contagi tra Mediterraneo orientale e Sudest asiatico dove spicca il boom dell'India: il Paese alle prese con la variante 'Arturo' (XBB.1.16) - ricombinante di Omicron finito sotto i riflettori anche sui social, tanto da meritarsi il nickname che rimanda a una delle stelle più luminose del firmamento - fa registrare un +251% casi in 28 giorni nell'ultimo bollettino diffuso dall'Organizzazione mondiale della sanità. Frena invece la crescita dei contagi in Europa. Complessivamente, a livello globale nel periodo dal 20 febbraio al 19 marzo sono stati segnalati oltre 3,7 milioni di casi e oltre 26mila decessi, pari a -31% e -46% rispettivamente rispetto ai 28 giorni precedenti. Al 19 marzo, da inizio pandemia sono oltre 760 milioni i contagi confermati e oltre 6,8 milioni le morti.  Ancora una volta l'Oms ribadisce che "le tendenze attuali sono sottostime del numero reale di infezioni e reinfezioni" da Sars-CoV-2, "come mostrano le indagini sulla prevalenza. Questo è in parte dovuto alla riduzione dei test e ai ritardi nella segnalazione in molti Paesi. I dati presentati possono essere incompleti e pertanto dovrebbero essere interpretati con cautela", avverte l'agenzia ginevrina che, nel monitorare le variazioni delle tendenze epidemiologiche, effettua ormai i confronti su intervalli di 28 giorni perché "questo aiuta a tenere conto dei ritardi di segnalazione, ad appianare le fluttuazioni settimanali nel numero di contagi e a fornire un quadro più chiaro rispetto a dove la pandemia sta accelerando o decelerando".  A livello regionale, negli ultimi 28 giorni i nuovi casi sono dunque aumentati in tre delle 6 regioni Oms (+89% Mediterraneo orientale, +70% Sudest asiatico, +9% Europa), mentre sono diminuiti nelle altre tre (-58% Pacifico occidentale, -43% Africa, -28% Americhe). Le nuove morti sono scese in 5 regioni (-76% Pacifico occidentale, -57% Africa, -38% Americhe, -24% Sudest asiatico, -15% Europa), mentre sono aumentate del 68% nel Mediterraneo orientale.  Negli ultimi 28 giorni il numero più alto di nuovi casi Covid è stato segnalato da Stati Uniti (792.202, -29%), Federazione Russa (339.564, +25%), Cina (320.029, -50%), Giappone (291.672, -73%) e Germania (281.468, -18%) mentre per decessi riportati in testa ci sono Usa (8.187, -39%), Regno Unito (2.474, -9%), Giappone (1.898, -71%), Brasile (1.587, -15%) e Cina (1.472, -85%). Per la regione europea, il report Oms indica negli ultimi 28 giorni oltre 1,5 milioni di contagi e 9.607 morti. Ventinove Paesi hanno registrato aumenti del 20% o più dei nuovi casi, con gli incrementi più elevati riportati da Kirghizistan (+461%), Armenia (+216%) e Ucraina (+201%). Il numero più alto di nuovi contagi è stato segnalato da Federazione Russa (339.564, 232,7/100mila, +25%), Germania (281.468, 338,4/100mila, -18%) e Austria (139.925, 1.572,0/100mila, +33%), mentre in testa per nuove […]

  • Covid oggi Italia, -9,2% ricoveri in ultimi 7 giorni: report Fiaso
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 22 Marzo 2023 at 12:17

    (Adnkronos) - Ricoveri Covid in calo del 9,2% nell’ultima settimana in Italia. Dopo la leggera risalita nella rilevazione del 14 marzo (+4,2) gli indici sono tornati tutti negativi. E' quanto emerge dalla rilevazione del 21 marzo negli ospedali sentinella aderenti alla rete della Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere. Nei reparti ordinari si registra una diminuzione del 9% del numero di ricoveri 'per Covid', ovvero pazienti con insufficienza respiratoria o polmonite, e della stessa percentuale dei casi 'con Covid', arrivati in ospedale per la cura di altre patologie e poi risultati positivi al virus ma non senza sintomi respiratori e polmonari. I pazienti hanno una età media di 71 anni, l'85% è vaccinato da oltre sei mesi e soffre di altre patologie. I numeri - evidenzia Fiaso - restano bassi e stabili nelle terapie intensive, l’86% dei pazienti è ricoverato 'per Covid'. I pazienti hanno una età media di 78 anni e sono vaccinati da oltre 6 mesi. Si registrano, infine, cinque nuovi ingressi di pazienti sotto i 18 anni ricoverati con infezione da Sars Cov-2 nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali della rete sentinella Fiaso. Nessuno ricoverato in terapia intensiva.  

  • Covid Italia, Gimbe interrompe report settimanale
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 20 Marzo 2023 at 9:19

    (Adnkronos) - Si riduce l'impatto della pandemia e calano le preoccupazioni legate alle varianti. Così la Fondazione Gimbe sospende il report settimanale del suo monitoraggio indipendente Covid-19 e della campagna vaccinale, pubblicando oggi l'ultimo bollettino. "In considerazione della progressiva riduzione della circolazione virale da dicembre 2022, dell'impatto sempre minore su ospedalizzazioni e decessi, del sostanziale immobilismo della campagna vaccinale sui richiami e dell'assenza di nuove varianti di preoccupazione - spiega il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta - dopo 3 anni sospendiamo il report settimanale. Confidando di avere reso un servizio utile al Paese, continueremo ad aggiornare i dati della pandemia e della campagna vaccinale sul nostro sito web".  ULTIMO REPORT - Secondo i risultati del monitoraggio indipendente nella settimana dal 10 al 16 marzo sono stabili i contagi Covid in Italia, così come i decessi e le presenze in terapia intensiva, nell'ultima settimana, mentre i ricoveri scendono del 7,9%. "Dopo la discesa delle ultime due settimane sono sostanzialmente stabili (-1%) i nuovi casi settimanali, che rimangono comunque ampiamente sottostimati. Dai 23,9mila nella settimana precedente si attestano a quota 23,7mila, con una media mobile a 7 giorni di 3.387 casi al giorno" afferma Cartabellotta, presentando i dati. I decessi passano a 212 contro i 216 di 7 giorni fa, le terapie intensive sono stabili a 104 presenze e le persone in isolamento domiciliare sono 139.157 contro 141.005. In calo i ricoveri con sintomi (2.727 contro 2.962). I nuovi casi aumentano in 10 Regioni: dal +1,2% della Toscana al +33,8% della Basilicata. In calo le restanti 10 Regioni: dal -4% del Piemonte al -25,8% della Valle d’Aosta; mentre è stabile la Puglia con una variazione dello 0%. In 61 Province si registra un aumento dei nuovi casi: dal +0,1% di Treviso al +76,9% di Lodi. Nelle restanti 44 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,6% di Brescia al -43,2% di Reggio Calabria); stabili le province di Fermo e Verona con una variazione dello 0%. Sul fronte degli ospedali, in termini assoluti, i posti letto Covid occupati in area critica, raggiunto il massimo di 148 il 28 febbraio, restano fermi a quota 104 il 16 marzo; in area medica, raggiunto il massimo di 3.331 il 23 febbraio, sono scesi a 2.727 il 16 marzo. Al 16 marzo il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 4,3% in area medica (dall’1,8% della Basilicata al 10,1% dell'Umbria) e dell’1% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Marche, Provincia Autonoma di Bolzano e Valle d’Aosta al 2,8% dell'Emilia Romagna). "Stabili gli ingressi giornalieri in terapia intensiva con una media mobile a 7 giorni di 11 ingressi al giorno rispetto ai 12 della settimana precedente", puntualizza Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe. Per i decessi si è registrata una media di 30 al giorno rispetto ai 31 della settimana […]

  • Origine covid, da dati Wuhan sospetti sul cane procione: lo studio
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 17 Marzo 2023 at 16:33

    (Adnkronos) - Per mesi, quando nel 2020 il coronavirus Sars-COV-2 cominciava a correre sempre più veloce nell'uomo, gli scienziati si sono messi alla ricerca del cosiddetto 'ospite intermedio', un animale dal quale il virus avrebbe fatto il suo salto nella specie umana. Oggi a distanza di 3 anni quella domanda resta senza risposta. E in questo arco temporale nel dibattito fra gli esperti la teoria di un'origine naturale del virus si è alternata con l'ipotesi di una fuga dal laboratorio. Oggi si pone un nuovo quesito: quei dati caricati da esperti cinesi sul database internazionale Gisaid e poi rimossi contengono qualche indizio al riguardo? Si tratta dei dati citati dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus, che durante il briefing odierno con la stampa ha chiesto trasparenza alla Cina, e maggior condivisione delle informazioni. Il Dg Oms ha spiegato che un team internazionale di esperti ha fatto in tempo a scaricare quelle informazioni prima che venissero rimosse. Questi scienziati hanno spiegato che i dati in questione erano dati genetici relativi a campioni prelevati da un mercato di Wuhan, la prima metropoli cinese travolta da Covid. Dati che potrebbero collegare, secondo la loro ipotesi, il coronavirus Sars-CoV-2 con i cani procione in vendita lì, aggiungendo nuove evidenze alla teoria secondo cui la pandemia potrebbe essere stata innescata da un animale infetto, trattato attraverso il commercio illegale di animali selvatici. I dati genetici, riportano i media internazionali su cui è rimbalzata la notizia, sono stati estratti da tamponi prelevati all'interno e nei dintorni del mercato all'ingrosso di prodotti ittici di Huanan, a partire da gennaio 2020, poco dopo che le autorità cinesi avevano chiuso il mercato sospettando fosse collegato allo scoppio di un nuovo virus.  In quel momento gli animali erano stati eliminati dalla struttura, ma i ricercatori hanno tamponato pareti, pavimenti, gabbie metalliche e carrelli utilizzati per il trasporto di gabbie, trovando il virus. Nei campioni risultati positivi al coronavirus, il team di ricerca internazionale ha trovato materiale genetico appartenente ad animali, tra cui grandi quantità che corrispondevano al cane procione, hanno spiegato gli scienziati coinvolti nell'analisi. Quello che può stabilire l'analisi è che c'è la firma genetica dei cani procione nello stesso luogo in cui è stato lasciato materiale genetico del virus, ma questa mescolanza di materiale genetico non può provare con certezza che il cane procione fosse lui stesso infetto.  Un altro animale potrebbe aver trasmesso il virus alle persone o qualche contagiato potrebbe aver trasmesso il virus a un cane procione. Le possibilità sono varie. Ma la prova raccolta da quei dati - poi rimossi dal database - è coerente con un scenario che vedrebbe il virus arrivare a diffondersi nell'uomo da un animale selvatico. I contenuti dell'analisi sono stati riportati da […]

  • Covid, esperto Oms: "Vicino a diventare come influenza nel 2023"
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 17 Marzo 2023 at 14:19

    (Adnkronos) - "Io penso che stiamo arrivando a quel punto in cui potremo guardare Covid-19 allo stesso modo in cui guardiamo all'influenza stagionale: una minaccia per la salute, un virus che continuerà a uccidere, ma un virus che non sta sconvolgendo la nostra società o i nostri sistemi ospedalieri. Io credo che succederà quest'anno se il virus continua a evolversi nella direzione in cui si sta evolvendo, cioè quella di un virus che non causa malattie più gravi che potrebbe diventare più trasmissibile ma senza causare malattia più grave". A sottolinearlo è stato Mike Ryan, direttore esecutivo del Programma Emergenze sanitarie dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), oggi durante il periodico briefing con la stampa. "Tutte le scommesse sono chiuse - puntualizza Ryan - se dovessimo avere un virus che ha una sfortunata evoluzione" verso la direzione opposta. "Ed è per questo che è straordinariamente importante continuare a tracciare, testare, sequenziare, e vedere come il virus si diffonde nelle nostre comunità". L'esperto spiega nel dettaglio che "quello che resta da vedere è se il virus continuerà ad evolversi. Resta da vedere se possiamo continuare a vaccinare gli ultimi gruppi di non vaccinati in ogni Paese e in questo senso se il virus rappresenterà sempre meno una minaccia per le società. Abbiamo cominciato a vedere questo in alcune ondate negli ultimi 6 mesi, in cui la risalita dei contagi non è stata associata con un rapido aumento dei ricoveri e con una sostenuta pressione sul sistema sanitario, perché tasso di vaccinazione e il background di immunità era alto abbastanza per proteggere i vulnerabili".  Se esistono le condizioni per poter decretare la fine di questa emergenza internazionale, "è quello che il Comitato di emergenza dell'Oms considererà entro pochi mesi - preannuncia Ryan - quando si incontrerà nuovamente per discutere un parere da fornire al direttore generale Oms. Come ha indicato il Dg Tedros, siamo su una traiettoria positiva".  

  • Covid, Oms: "Fiduciosi su fine pandemia ma ancora no risposte su origini"
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 17 Marzo 2023 at 12:58

    (Adnkronos) - "Sono fiducioso che quest'anno saremo in grado di dire che Covid-19 è finito come emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale", Pheic. A ribadirlo è stato il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi durante un briefing con la stampa. "Non ci siamo ancora - ha puntualizzato - ma siamo sicuramente in una posizione molto migliore ora rispetto a qualsiasi altro momento durante la pandemia".  "Anche se siamo sempre più pieni di speranza riguardo alla fine della pandemia di Covid" non lontana, "la domanda su come sia iniziata rimane senza risposta", sottolinea quindi il direttore Oms, aggiungendo: "Continuiamo a chiedere alla Cina di essere trasparente nella condivisione dei dati, di condurre le indagini necessarie e condividere i risultati. Capire come è iniziata la pandemia di Covid-19 rimane un imperativo sia morale che scientifico". Le sue parole si riferiscono in particolare a un episodio recente. "Domenica scorsa - spiega il Dg - l'Oms è stata messa a conoscenza di dati pubblicati alla fine di gennaio nel database Gisaid", dove vengono caricate le sequenze virali, "e rimossi nuovamente di recente. I dati, del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, si riferiscono a campioni prelevati al mercato di Huanan a Wuhan nel 2020", all'inizio quindi della pandemia. "Mentre erano online, gli scienziati di diversi Paesi hanno scaricato i dati e li hanno analizzati. Non appena abbiamo appreso di questi dati, abbiamo contattato il Cdc cinese e li abbiamo esortati a condividerli con l'Oms e la comunità scientifica internazionale in modo che possano essere analizzati", prosegue il Dg Tedros.  "Abbiamo anche convocato lo Scientific Advisory Group for the Origins of Novel Pathogens (Sago), che si è riunito martedì - incalza -. E abbiamo chiesto ai ricercatori del Cdc cinese e al gruppo internazionale di scienziati di presentare le loro analisi dei dati al Sago". Questi dati, è la puntualizzazione, "non forniscono una risposta definitiva alla domanda su come è iniziata la pandemia, ma ogni pezzo, ogni dato è importante per avvicinarci a quella risposta. E ogni dato relativo allo studio sulle origini di Covid-19 deve essere condiviso immediatamente con la comunità internazionale. Questi dati avrebbero potuto - e avrebbero dovuto - essere condivisi tre anni fa", ammonisce il capo dell'Oms.  

  • Covid oggi Italia, incidenza stabile e Rt in lieve calo: report Iss
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 17 Marzo 2023 at 8:44

    (Adnkronos) - Incidenza stabile e Rt in lieve calo in Italia. Lo sottolinea il report con il monitoraggio settimanale Covid della Cabina di regia Iss-ministero della Salute. "Sostanzialmente stabile l’incidenza settimanale a livello nazionale: 40 ogni 100.000 abitanti (10-16 marzo) contro 41 ogni 100.000 abitanti (3-9 marzo)", si legge.  Nel periodo 22 febbraio-7 marzo 2023, "l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,94 (range 0,85-1,09), in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente e sotto la soglia epidemica. L'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è stabile e sotto la soglia epidemica: Rt=0,87 (0,82-0,92) al 7 marzo contro Rt=0,85 (0,81-0,90) al 28 febbraio".  Situazione sotto controllo nei reparti Covid degli ospedali italiani. "Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all'1% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 16 marzo) contro l'1% (rilevazione giornaliera al 9 marzo). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 4,3% (rilevazione al 16 marzo) contro il 4,7% (rilevazione 9 marzo)", sottolinea ancora il report. "Sono quattro le regioni e province autonome che sono classificate a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Nove sono a rischio moderato e otto classificate a rischio basso. Quindici regioni riportano almeno una allerta di resilienza. Sette regioni e province autonome riportano molteplici allerte di resilienza", si legge poi. 

  • Long Covid pandemia ombra, Oms Europa: "Oltre 200 sintomi, cure su misura"
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 15 Marzo 2023 at 18:24

    (Adnkronos) - "Il Long Covid è la pandemia ombra". Una condizione "invisibile e trascurata, che colpisce circa il 10-20% delle persone che contraggono il Covid". I piani di trattamento 'One-size-fits-all', cioè una singola strategia unica per tutti i pazienti, "non funzionano per una malattia così complessa", che conta oltre 200 sintomi segnalati. E' il monito lanciato via social dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l'Europa, che - nel giorno scelto dai pazienti di tutto il mondo per promuovere la Giornata internazionale di sensibilizzazione sul Long Covid - spiega come un gruppo di ricercatori del Belgio stia contribuendo a spianare la strada a percorsi più su misura per le esigenze diverse dei pazienti. Gli esperti hanno sviluppato delle linee guida utili per il personale sanitario e stanno sperimentando un percorso per aiutare i pazienti a ricevere le cure giuste. Pazienti come Hilde, 47 anni, che racconta la sua lenta rinascita. Il team belga sta provando a confrontarsi con una domanda: qual è il modo migliore per affrontare una patologia nuova e difficile come il Long Covid? Aspettano una risposta tantissime persone. In tutta la regione europea dell'Oms, si stima che 17 milioni di persone abbiano vissuto con gli effetti a lungo termine del Covid nel 2020-2021. "Anche ora, mentre il peggio della pandemia potrebbe essere passato, il rischio di sviluppare sequele dopo l'infezione rimane altrettanto forte", avverte l'Ufficio regionale dell'Oms. Cercando di trovare una soluzione all'enigma Long Covid, i ricercatori della Ku (Katholieke Universiteit) Leuven, hanno lavorato per sviluppare linee guida basate sull'evidenza per aiutare gli operatori sanitari. Lanciate nel novembre 2022, indirizzano i medici generici, i fisioterapisti, i terapisti occupazionali, gli psicologi e i dietisti su come prendersi cura al meglio dei pazienti che convivono con i sintomi. Nel documento ci sono suggerimenti per una diagnosi approfondita e passaggi pratici per gestire sia i sintomi fisici che gli impatti mentali della malattia. Un esempio concreto? "La nostra ricerca ha dimostrato che praticare l'esercizio fisico nelle prime fasi dei trattamenti è una parte cruciale del processo di riabilitazione, sia per aiutare a ricostruire la resistenza sia per agire come antidepressivo. Ottenere il giusto equilibrio, quindi essere in grado di prescrivere un livello benefico di esercizio fisico senza timore di ricadute, è una delle cose utili che le nostre linee guida possono fare", evidenzia Jan Verbakel del Centro accademico di medicina generale, Ku Leuven. (segue) Altre raccomandazioni collaudate incluse nelle linee guida aiutano i pazienti ad aiutare se stessi nel proprio recupero, ad esempio, autogestendo i sintomi, utilizzando tecniche di respirazione e risparmio energetico. L'intenzione è di aggiornare le linee guida man mano che la conoscenza si sviluppa sulla condizione post Covid-19 e sui modi per trattarla.  Nel luglio 2022, in Belgio è […]

  • Covid Italia, il report: lieve rialzo dei ricoveri
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 15 Marzo 2023 at 12:14

    (Adnkronos) - Leggera virata verso l’alto della curva dei ricoveri ordinari di pazienti con infezione da Covid in Italia: +4,2% il dato registrato nell’ultima settimana. È quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella aderenti alla rete della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere /Fiaso) del 14 marzo 2023. Nelle ultime 4 settimane si osservano alcune piccole oscillazioni dei dati che indicano comunque una sostanziale stabilità dei casi.  Nei reparti ordinari si registra un aumento del +7,9% del numero di ricoveri 'Per Covid', ovvero pazienti con insufficienza respiratoria o polmonite, e un aumento del +4,8% dei casi 'Con Covid', soggetti che sono arrivati in ospedale per la cura di altre patologie, sono positivi al virus ma non hanno sintomi respiratori e polmonari. I pazienti hanno una età media di 69 anni e al 75% sono vaccinati da oltre sei mesi e soffrono di altre patologie. I numeri restano bassi e stabili nelle terapie intensive che per la prima volta da quando è effettuata la rilevazione non hanno ricoveri di pazienti 'Con Covid'. I soggetti hanno una età media di 68 anni e sono vaccinati da oltre 6 mesi. Stabile e di poche unità il numero dei pazienti sotto i 18 anni ricoverati con infezione da Sars Cov-2 - rileva infine il report - nessuno ricoverato in ordinario 'Per Covid'. Si registra l’ingresso di un paziente di età tra 0-4 anni in terapia intensiva con insufficienza respiratoria. 

  • Long Covid, mix arginina e vitamina C funziona contro i sintomi: lo studio
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 14 Marzo 2023 at 15:52

    (Adnkronos) - Un cocktail di arginina e vitamina C "è in grado di migliorare la percezione dei sintomi più comuni legati alla sindrome post-Covid nell’87% dei pazienti con disturbi gastrici e nell’80% dei pazienti con insonnia". Lo dimostra uno studio sul Long Covid che ha coinvolto oltre 20 centri di ricerca, coordinato dal Consorzio International Translational Medical Education (Itme), che coinvolge l’Università Federico II di Napoli, l’Albert Einstein College di New York e il Cardiovascular Research Center di Aalst (Belgio). Alla vigilia di quella che per moltissimi pazienti dovrebbe essere la Giornata internazionale sulla consapevolezza sul Long Covid, la ricerca offre dunque un approccio integrativo, sicuro ed efficace, per contrastare i più comuni sintomi della sindrome post-Covid. Nello studio sono stati coinvolti in totale 1.390 pazienti con Long Covid, intervistati in relazione ai sintomi manifestati e divisi in due gruppi: un primo che ha ricevuto una combinazione multivitaminica (tra cui Vitamina B, B1, B2, B6 e acido folico) e un secondo che ha ricevuto il mix di arginina e vitamina C liposomiale.  "Dopo 30 giorni abbiamo osservato che nell’87% dei pazienti a cui è stato dato il mix di arginina e vitamina C, i disturbi gastrici erano assenti contro il 64% dei pazienti che invece ha ricevuto il composto multivitaminico – spiega Gaetano Santulli, tra i principali autori dello studio e professore di Cardiologia dell’Albert Einstein College di New York -. Allo stesso modo per l’insonnia il disturbo è risultato assente nell’80% dei pazienti trattati con il cocktail arginina + vitamina C, contro il 40% dei pazienti che ha ricevuto l’altro composto a base di vitamina B”. "E’ ormai noto che il Long Covid determina disturbi neurologici, tra cui l’insonnia, e colpisce anche l’intestino con lo sviluppo di sintomi gastrointestinali persistenti, come nausea, diarrea e dolori addominali – spiega Bruno Trimarco, co-autore dello studio e professore emerito di Cardiologia all’Università Federico II di Napoli - Tra i possibili meccanismi coinvolti vi è l’alterazione della barriera ematoencefalica costituita da cellule endoteliali che può comportare una disregolazione del sistema neurovegetativo. Questa disfunzione altera il ritmo sonno-veglia con sviluppo dell’insonnia e implicazioni anche a livello gastrico-metabolico con l’insorgenza di nausea e crampi addominali”. “L’arginina è un amminoacido essenziale che ha molteplici funzioni nella reattività endoteliale in risposta all’esigenza dei diversi tessuti. Di conseguenza, ripristinare i valori di arginina porta a un miglioramento significativo dei sintomi associati alla sindrome post-infezione”, concludono gli esperti. 

  • Covid Italia, Iss: "Mai chiesto 750 euro a tampone"
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 11 Marzo 2023 at 13:06

    (Adnkronos) - "'Sono destituite di ogni fondamento" le notizie secondo le quali "l’Istituto superiore di Sanità (Iss) avrebbe chiesto un finanziamento alla Protezione civile nella fase iniziale della pandemia di '750 euro a test'". Lo precisa, in una nota, l'Iss. L’Istituto superiore di Sanità, in particolare - si legge nella nota - oltre a non aver chiesto mai chiesto '750 euro a test': "Non ha mai ricevuto la somma prevista dall’articolo 6 dell’Ordinanze Ocbpc n 640/2020, prevista tra l’altro anche per coprire i costi della sorveglianza epidemiologica;" e "nella prima fase della pandemia l’Iss, con proprie risorse ordinarie, ha processato oltre 5.000 campioni di cui 3.000 provenienti dalla sola Regione Lombardia e non gli '800' di cui si parla sulla stampa". L'Iss, inoltre, ricorda che: "I costi effettivamente sostenuti dall’Istituto nella prima fase della pandemia comprendono materiali per l’esecuzione dei test, dispositivi di protezione individuale per il personale addetto, materiale monouso e potenziamento dei macchinari; in una prima fase della pandemia non esistevano test commerciali - sottolinea - e venivano quindi realizzati con protocolli in house sviluppati in aderenza a quelli previsti dall’Organizzazione mondiale della Sanità".  

  • Covid oggi Toscana, 183 contagi e 5 morti: bollettino 11 marzo
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 11 Marzo 2023 at 10:42

    (Adnkronos) - Sono 183i nuovi contagi da coronavirus oggi 11 marzo in Toscana, secondo i dati dell'ultimo bollettino covid-19. Si registrano altri 5 morti. Dei nuovi casi 44 sono stati confermati con tampone molecolare e gli altri 139 con test rapido. Il numero dei contagiati rilevati nella regione dall'inizio della pandemia sale dunque a 1.591.734. I nuovi casi sono lo 0,01% in più rispetto al totale del giorno precedente. I guariti crescono dello 0,04% (617 persone) e raggiungono quota 1.572.569 (98,8% dei casi totali). I dati, relativi all'andamento della pandemia, sono quelli accertati oggi sulla base delle richieste della Protezione civile nazionale. Al momento in Toscana risultano pertanto 7.560 positivi, -5,5% rispetto a ieri. Di questi 153 (9 in meno rispetto a ieri) sono ricoverati in ospedale: 7 (3 in più) si trovano in terapia intensiva. La lista dei decessi si aggiorna con 5 nuovi decessi: 4 uomini e una donna con un'età media di 82 anni. Dall'ultimo bollettino quotidiano sono stati eseguiti 381 tamponi molecolari e 1.658 tamponi antigenici rapidi: di questi il 9% è risultato positivo. Sono invece 394 i soggetti testati, escludendo i tamponi di controllo: il 46,4% di questi è risultato positivo. L'andamento per provincia Con gli ultimi casi salgono a 426.005 i positivi dall'inizio dell'emergenza nei comuni della Città metropolitana di Firenze (39 in più rispetto a ieri), 103.684 in provincia di Prato (5 in più), 123.466 a Pistoia (11 in più), 83.461 a Massa-Carrara (1 in più), 173.510 a Lucca (19 in più), 186.440 a Pisa (24 in più), 146.969 a Livorno (13 in più), 143.726 ad Arezzo (21 in più), 113.918 a Siena (23 in più) e 89.252 a Grosseto (27 in più). A questi vanno aggiunti 569 casi di positività notificati in Toscana ma che riguardano residenti in altre regioni. La Toscana si trova al 11° posto in Italia come numerosità di casi complessivi dall'inizio della pandemia (tra residenti e non residenti), con circa 43.452 casi ogni 100.000 abitanti (la media italiana é 43.414 x100.000, dato aggiornato a due giorni fa). Al momento la provincia di notifica con il tasso più alto é Lucca (con 45.366 casi ogni 100 mila abitanti), seguita da Livorno (44.909) e Pisa (44.705). La più bassa concentrazione si riscontra a Prato (con un tasso di 40.168). In 7.407 sono in isolamento a casa, perché presentano sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi (430 in meno rispetto a ieri, meno 5,5%). I 1.572.569 guariti registrati a oggi lo sono a tutti gli effetti, da un punto di vista virale, certificati con tampone negativo. I decessi La lista dei decessi si aggiorna con 5 nuovi decessi: 4 uomini e una donna con un'età media di 82 anni. Relativamente alla provincia di residenza, le persone decedute sono: 1 a Prato, 1 a Arezzo, 1 a Siena, 1 a Grosseto, 1 fuori Toscana. Sono 11.605 i deceduti dall'inizio dell'epidemia: 3.682 nella Città metropolitana di Firenze, 945 in provincia di […]

  • Covid Italia, Iss: per over 80 tasso di incidenza più elevato
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 11 Marzo 2023 at 10:10

    (Adnkronos) - Meno contagiati da Sars-Cov-2 ma con una maggiore presenza di infezioni tra i più anziani. Il tasso di incidenza del Covid-19, su 7 giorni, è infatti in diminuzione in tutte le fasce d’età. Il dato più elevato, però, si registra nella fascia degli over 80 anni, con 63 casi per ogni 100.000 abitanti. E' quanto si legge nell'aggiornamento del report esteso dell'Istituto superiore di sanità (Iss) sulla sorveglianza Covid-19, pubblicato online. In generale i dati del flusso Iss, nel periodo che va dal 27 febbraio al 5 marzo, evidenziano una incidenza in diminuzione (38 per 100.000 abitanti) rispetto alla settimana precedente che era 48 per 100.000 (20 febbraio/26 marzo). Anche nel periodo più recente censito dai dati aggregati raccolti dal ministero della Salute l’incidenza è in lieve diminuzione (41 nel periodo 3 marzo/9 marzo - 45 nel periodo 24 febbraio/2 marzo). Nella fascia 0-9 anni si registra il valore più basso, pari a 15 casi per 100.000. L’età mediana alla diagnosi (54 anni) delle persone segnalate nell’ultima settimana è in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (55 anni). Stabile rispetto alla settimana precedente la percentuale di casi tra gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione (4,2%). 

  • Covid, Galli: "Tante varianti, prendo in seria considerazione quinta dose"
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 10 Marzo 2023 at 16:09

    (Adnkronos) - "Sars-Cov-2 fa il suo mestiere di virus. E questo fa sì che compaiano continue varianti che quindi oggi sono tante. Queste varianti se 'incontrano' una popolazione di recenti vaccinati o di recenti infettati probabilmente incidono poco. Ma, con il tempo, non si può escludere che una mutazione particolarmente 'vivace' possa dare problemi. Quindi, una quinta dose di vaccino anti Covid, tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, per me stesso, la prenderò in serissima considerazione". Così all'Adnkronos Salute Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano.  "Sono un signore di 72 anni con l'asma - continua - e fattori di rischio sufficienti per pensare a proteggersi, anche se spero nelle mie capacità immunitarie. Ma non sempre chi 'vive sperando' fa una buona scelta".  "Vederemo - aggiunge - come evolverà la situazione epidemica nei prossimi mesi. Nelle ultime quattro settimane, però, un migliaio abbondante di morti li abbiamo avuti. Questo implica che una parte di persone non è in grado di difendersi dal virus o, comunque, ci sono molti a cui questo tipo di infezione può dare il classico colpo di grazia in situazioni di patologie pregresse".  

  • Long Covid, Lancet: "1 su 10 smette di lavorare, condizione va presa sul serio"
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 10 Marzo 2023 at 12:27

    (Adnkronos) - Era l'11 marzo 2020 quando il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, dichiarava Covid-19 una pandemia. In quei giorni lo tsunami si stava alzando per poi abbattersi con tutta la sua violenza sul mondo. Sono passati 3 anni e, ora che l'onda si è ritirata, i 'fantasmi' di una pandemia che tutti vorrebbero lasciarsi alle spalle sono circa 65 milioni di persone strette nella morsa del Long Covid, imprigionate in un infinito 2020. Il tampone negativo ha decretato che il virus li ha lasciati, eppure è sempre con loro e li obbliga a una vita in bianco e nero, vago ricordo di quella di prima. Su questo esercito silenzioso la rivista 'The Lancet', una delle bibbie della comunità scientifica, accende i riflettori con un editoriale: 'Covid lungo: 3 anni dopo'. Il messaggio è chiaro: "Il Long Covid viene spesso facilmente liquidato come una condizione psicosomatica. Dato ciò che ora sappiamo sui suoi effetti e sulle sue basi biologiche, deve essere preso sul serio". I volti del Long Covid sono donne, uomini, anche bambini. Affaticamento, mancanza di respiro, nebbia cerebrale e disfunzioni cognitive sono alcuni dei sintomi che li accompagnano nelle loro giornate. E' "una condizione multisistemica post-infezione debilitante", ricorda Lancet, che "compromette le capacità di svolgere attività quotidiane per diversi mesi o anni. Sebbene la maggior parte dei pazienti infettati da Sars-CoV-2 guarisca entro poche settimane, si stima che il Long Covid si verifichi nel 10-20% dei casi e colpisca persone di tutte le età, compresi i bambini, con la maggior parte dei casi che si verificano in pazienti con malattia acuta di tipo lieve. La conseguenza è un diffuso danno globale alla salute, al benessere e ai mezzi stessi di sussistenza delle persone. Si stima infatti che una persona su 10 che sviluppano Long Covid smetta di lavorare, con conseguenti ingenti perdite economiche".  Nel 2021, si legge nell'editoriale, "abbiamo chiesto un programma coordinato di ricerca e assistenza sanitaria per affrontare questa nuova sfida medica. Tuttavia, i progressi sono stati terribilmente lenti a causa della mancanza di attenzione e risorse". "Alcuni progressi sono stati compiuti nella nostra comprensione della natura multiforme ed eterogenea" di questa condizione. In un commento su 'The Lancet Infectious Diseases', gli scienziati Akiko Iwasaki e David Putrino considerano le possibili cause, tra cui la persistenza virale, l'autoimmunità innescata dall'infezione, la riattivazione di virus latenti e i cambiamenti cronici innescati dall'infiammazione che portano a danni agli organi, fattori che potrebbero spiegare i diversi fenotipi dei pazienti Long Covid. Come si sta intervenendo? Sono in fase di sperimentazione diversi candidati trattamenti, basati su sintomi e meccanismi biologici diversi. Il nodo - si spiega nell'editoriale - è che "molti pazienti faticano a ottenere una diagnosi definitiva", per via […]

  • Covid Italia, Iss: Rt sale, ricoveri in calo
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 10 Marzo 2023 at 8:22

    (Adnkronos) - Rt a 0,97 in aumento rispetto a 7 giorni fa, in lieve diminuzione l'incidenza, ricoveri in calo. E' quanto emerge dal report con i dati settimanali del monitoraggio Covid-19 della Cabina di regia Iss-ministero della Salute.  RT - Nel periodo 15 -28 febbraio 2023, "l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (intervallo 0,90-1,02), in aumento rispetto alla settimana precedente ma ancora sotto la soglia epidemica - sottolinea il report - L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è in diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,85 (0,81-0,90) al 28 febbraio contro Rt=0,97 (0,92-1,02) al 21 febbraio".  INCIDENZA - "In lieve diminuzione l’incidenza settimanale a livello nazionale: 41 ogni 100.000 abitanti (3-9 marzo) contro 45 ogni 100.000 abitanti (24 febbraio-2 marzo)", si legge nel rapporto.  RICOVERI - Prosegue la situazione sotto controllo nei reparti Covid. "Il tasso di occupazione in terapia intensiva scende all’1% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 9 marzo) contro l’1,4% (rilevazione giornaliera 2 marzo). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende al 4,7% (rilevazione al 9 marzo) contro il 5,2% (rilevazione giornaliera 2 marzo)", evidenzia il report con i dati settimanali del monitoraggio Covid.  RISCHIO REGIONI - "Due regioni sono classificate a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Tre sono a rischio moderato e sedici classificate a rischio basso. Tredici regioni e province autonome riportano almeno una allerta di resilienza. Cinque riportano molteplici allerte di resilienza".  

  • Covid, Oms: casi e morti in calo nel mondo ma risalita contagi in Europa
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 9 Marzo 2023 at 8:36

    (Adnkronos) - Continua il calo dei casi e dei morti di Covid segnalati nel mondo, ma con una risalita dei contagi in Europa. Nei 28 giorni dal 6 febbraio al 5 marzo, a livello globale sono stati registrati circa 4,5 milioni di casi e 32mila decessi, pari a -58% e -65% rispettivamente rispetto ai 28 giorni precedenti. Al 5 marzo, da inizio pandemia sono oltre 759 milioni i contagi confermati e oltre 6,8 milioni le morti. E' quanto emerge dal bollettino diffuso dall'Organizzazione mondiale della sanità.  Ancora una volta Oms ribadisce che "le tendenze attuali sono sottostime del numero reale di infezioni e reinfezioni" da Sars-CoV-2, "come mostrano le indagini sulla prevalenza. Questo è in parte dovuto alla riduzione dei test e ai ritardi nella segnalazione in molti Paesi. I dati presentati possono essere incompleti e pertanto dovrebbero essere interpretati con cautela", avverte l'agenzia ginevrina che, nel monitorare le variazioni delle tendenze epidemiologiche, effettua ormai i confronti su intervalli di 28 giorni perché "questo aiuta a tenere conto dei ritardi di segnalazione, ad appianare le fluttuazioni settimanali nel numero di contagi e a fornire un quadro più chiaro rispetto a dove la pandemia sta accelerando o decelerando".  A livello regionale, negli ultimi 28 giorni i nuovi casi sono diminuiti in 5 delle 6 regioni Oms (-80% Pacifico occidentale, -61% Africa, -31% Americhe, -15% Sudest asiatico, -9% Mediterraneo orientale), mentre sono aumentati del 12% in Europa; le nuove morti sono scese in 5 regioni (-86% Pacifico occidentale, -73% Africa, -51% Sudest asiatico, -39% Europa e -32% Americhe), mentre sono aumentate del 18% nel Mediterraneo orientale. Per l'Italia, sempre negli ultimi 28 giorni, l'Oms riporta un calo del 47% nel numero di decessi. Negli ultimi 28 giorni il numero più alto di nuovi casi Covid è stato segnalato da Stati Uniti (1.027.596, -23%), Giappone (539.251, -78%), Cina (454.575, -87%), Germania (379.505, +23%) e Federazione Russa (345.384, +103%), mentre per decessi riportati in testa ci sono Usa (10.856, -29%), Giappone (3.432, -65%), Cina (2.634, -94%), Regno Unito (2.103, -37%) e Brasile (1.931, -25%). Per la regione europea, il report Oms indica negli ultimi 28 giorni oltre 1,5 milioni di contagi e 9.066 morti. Diciannove Paesi hanno registrato aumenti del 20% o più dei nuovi casi, con gli incrementi più elevati riportati da Kirghizistan (+575%), Polonia (+316%) e Moldavia (+196%). Il numero più alto di nuovi contagi è stato segnalato da Germania (379.505, 456,3/100mila, +23%), Federazione Russa (345.384, 236,7/100mila, +103%) e Austria (138.388, 1.554,7/100mila, +86%), mentre in testa per nuove morti ci sono Regno Unito (2.103, 3,1/100mila, -37%), Federazione Russa (1.019, meno di 1/100mila) e Italia (963, 1,6/100mila, -47%).  VARIANTI COVID - E' Kraken (XBB.1.5) la variante Covid più diffusa a livello globale. Anche se la sua presenza è stata censita in 79 Paesi, contro i 133 che hanno segnalato […]

  • Covid Italia, ricoveri in calo in ultima settimana: report Fiaso
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 8 Marzo 2023 at 11:05

    (Adnkronos) - Riprende in modo significativo la discesa dei ricoveri Covid in Italia: -22% il dato dell’ultima settimana, anche le intensive fanno segnare -19% di pazienti con infezione da Sars Cov-2. E' quanto emerge dalla rilevazione degli ospedali sentinella aderenti alla rete Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, del 7 marzo. Si riduce ancora il numero dei ricoveri 'per Covid', ovvero pazienti con insufficienza respiratoria o polmonite, -23% di casi in ricovero ordinario, rappresentano il 35% dei casi con infezione da Sars Cov-2 negli ospedali. Hanno un’età media di 69 anni e nell’86% dei casi sono vaccinati da oltre sei mesi e soffrono di altre patologie, evidenzia il report. Giù anche i ricoveri 'con Covid', ovvero pazienti arrivati in ospedale per la cura di altre patologie e risultati positivi al virus senza sintomi respiratori e polmonari. Rappresentano il 65% dei pazienti Covid, il 73% risulta vaccinato da oltre 6 mesi. Numeri bassi nelle terapie intensive che registrano un calo del 19% rispetto all’ultima settimana. I ricoverati sono distribuiti equamente tra pazienti 'per Covid' e 'con Covid' e il 72% risulta vaccinato da oltre 6 mesi.  Si dimezza il numero dei pazienti sotto i 18 anni ricoverati con infezione da Sars Cov-2: sono ormai poche unità, con una prevalenza di ricoveri 'con Covid' e nessuno di loro è ricoverato in terapia intensiva. Il 75% è di età compresa tra 0 e 4 anni, conclude Fiaso nel report. 

  • Inchiesta covid, Ciccozzi: "A Bergamo processo a scienza sbagliato"
    by webinfo@adnkronos.com (Web Info) on 6 Marzo 2023 at 10:46

    (Adnkronos) - "A gennaio e febbraio 2020 non sapevamo nulla sul Sars-CoV-2, cosa fosse, quali danni poteva fare, non avevamo armi e sapevamo poco sulla sua diffusione. Ora dopo tre anni fare un processo alla scienza mi pare sbagliato. Anzi, oggi è chiaro a tutti come la scienza abbia vinto la battaglia contro il Covid. Ha fatto solo bene". Lo evidenzia all'Adnkronos Salute Massimo Ciccozzi, responsabile dell'Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, intervendo sulle polemiche dopo i 19 indagati, tra cui diversi scienziati come Ippolito, Locatelli e Brusaferro, dalla Procura di Bergamo sulle mancate zone rosse in Lombardia. "E' capitato anche di non essere ascoltati subito, ad esempio quando anche il sottoscritto, già a febbraio, parlava del rischio delle mutazioni del virus che come centro noi avevamo già visto. E' vero che c'è stata molta confusione, non si può negare, anche a livello scientifico ma perché non si sapeva molto. Ma ricordiamoci come nei mesi successivi è iniziata una corsa di tutto il mondo scientifico a studiare e a dare risposte. E oggi siamo fuori dal tunnel", ha aggiunto.