BRUNO BOSSIO VINCENZA (PD)

Laureata in Filosofia
Eletta alla Camera il 4/3/2018 (Plurinominale Calabria 1)
Nata a Grimaldi (CS il 15/4/1957

Gruppo Partito Democratico, dal 27 marzo 2018

Componente della IX Commissione (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) dal 21 giugno 2018

(già Deputata nella XVII Legislatura)

  1. Proposte di Legge presentate come primo firmatario
  2. Proposte di Legge presentate come cofirmatario
  3. Proposte di Inchiesta parlamentare
  4. Interventi in Assemblea
  5. Attività in Commissione
  6. Interrogazioni e interpellanze
  7. Ordini del giorno
  8. Altre attività

—————————————— § ——————————————

1. PROPOSTE DI LEGGE PRESENTATE COME PRIMO FIRMATARIO

22 gennaio 2019 – BRUNO BOSSIO: “Modifica dell’articolo 143 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di scioglimento dei consigli comunali, provinciali e delle città metropolitane conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare” (1512)
(presentata il 17 gennaio 2019, annunziata il 22 gennaio 2019)

22 gennaio 2019 – PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE BRUNO BOSSIO: “Modifiche all’articolo 58 della Costituzione, in materia di elettorato attivo e passivo per l’elezione del Senato della Repubblica” (1511)
(presentata il 17 gennaio 2019, annunziata il 22 gennaio 2019)

22 novembre 2018 – BRUNO BOSSIO ed altri: “Modifica alla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, per la riduzione dell’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto relativa agli assorbenti igienici femminili” (1387)
(presentata il 21 novembre 2018, annunziata il 22 novembre 2018)

5 ottobre 2018 – BRUNO BOSSIO: “Modifiche alla legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di soppressione del requisito dell’esercizio effettivo, continuativo, abituale e prevalente della professione per l’iscrizione nell’albo degli avvocati, di ammissione al patrocinio davanti alle giurisdizioni superiori e di esame per l’abilitazione all’esercizio della professione” (1237)
(presentata il 4 ottobre 2018, annunziata il 5 ottobre 2018)

7 agosto 2018 – BRUNO BOSSIO: “Modifica all’articolo 336 del codice penale, in materia di violenza o minaccia contro un medico o un operatore sanitario” (1070)
(presentata il 6 agosto 2018, annunziata il 7 agosto 2018)

11 maggio 2018 – BRUNO BOSSIO e ZAN: “Disposizioni in materia di legalizzazione della coltivazione, della lavorazione e della vendita della cannabis e dei suoi derivati” (590)
(presentata il 10 maggio 2018, annunziata l’11 maggio 2018)

11 maggio 2018 – BRUNO BOSSIO ed altri: “Introduzione dell’educazione di genere nelle attività didattiche delle scuole del sistema nazionale di istruzione” (589)
(presentata il 10 maggio 2018, annunziata l’11 maggio 2018)

7 maggio 2018 – BRUNO BOSSIO ed altri: “Modifiche alla legge 2 agosto 1999, n. 264, concernenti l’abolizione del numero chiuso o programmato per l’immatricolazione presso le università, e altre disposizioni per la regolazione dell’iscrizione ai successivi anni di corso” (542)
(presentata il 18 aprile 2018, annunziata il 7 maggio 2018)

7 maggio 2018 – BRUNO BOSSIO ed altri: “Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di protezione dei minori i cui genitori siano tratti in arresto o sottoposti a pene detentive o a misure cautelari restrittive della libertà personale” (541)
(presentata il 18 aprile 2018, annunziata il 7 maggio 2018)

—————————————— § ——————————————

2. PROPOSTE DI LEGGE PRESENTATE COME COFIRMATARIO

30 gennaio 2019 – CENNI ed altri: “Disposizioni concernenti l’etichettatura, la tracciabilità e il divieto della vendita sottocosto dei prodotti agricoli e agroalimentari, nonché delega al Governo per la disciplina e il sostegno delle filiere etiche di produzione” (1549)
(presentata il 29 gennaio 2019, annunziata il 30 gennaio 2019)

30 gennaio 2019 – DELRIO ed altri: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui naufragi e sulle perdite di vite umane di migranti nel Mar Mediterraneo”(1546)
(presentata il 29 gennaio 2019, annunziata il 30 gennaio 2019)

24 gennaio 2019 – BRUNETTA ed altri: “Istituzione dell’insegnamento della storia e della cultura del vino e delle eccellenze gastronomiche italiane come materie di educazione civica, e altre disposizioni per la promozione del settore enogastronomico” (1533)
(presentata il 23 gennaio 2019, annunziata il 24 gennaio 2019)

12 novembre 2018 – CAMPANA ed altri: “Modifiche al codice penale e altre disposizioni per la tutela della persona e la repressione della violenza informatica” (1355)
(presentata il 9 novembre 2018, annunziata il 12 novembre 2018)

6 agosto 2018 – UNGARO ed altri: “Istituzione dell’Ufficio nazionale contro il razzismo e la discriminazione” (1058)
(presentata il 3 agosto 2018, annunziata il 6 agosto 2018)

6 agosto 2018 – FIANO ed altri: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla diffusione intenzionale e massiva di informazioni false attraverso la rete internet e sul diritto all’informazione e alla libera formazione dell’opinione pubblica” (1056)
(presentata il 3 agosto 2018, annunziata il 6 agosto 2018)

30 luglio 2018 – PIZZETTI ed altri: “Modifica all’articolo 172 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, concernente l’obbligo di installazione di dispositivi per prevenire l’abbandono dei bambini trasportati nei veicoli” (997)
(presentata il 25 luglio 2018, annunziata il 30 luglio 2018)
(Assorbito dall’approvazione di pdl abbinato)

12 luglio 2018 – FRAGOMELI ed altri: “Modifiche all’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e altre disposizioni concernenti la flessibilità delle condizioni per l’accesso al trattamento pensionistico, nonché istituzione del fondo di solidarietà intergenerazionale” (900)
(presentata l’11 luglio 2018, annunziata il 12 luglio 2018)

9 luglio 2018 – FRAGOMELI ed altri: “Modifiche alla legge 4 aprile 1956, n. 212, in materia di utilizzo di strumenti elettronici nella propaganda elettorale nelle elezioni politiche, europee, regionali, provinciali e comunali, nonché disposizioni sugli orari di apertura degli uffici comunali nel periodo di presentazione delle liste elettorali” (880)
(presentata il 6 luglio 2018, annunziata il 9 luglio 2018)

4 luglio 2018 – QUARTAPELLE PROCOPIO ed altri: “Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la protezione dei diritti umani fondamentali” (855)
(presentata il 3 luglio 2018, annunziata il 4 luglio 2018)

5 giugno 2018 – DELRIO ed altri: “Modifiche al decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, in materia di misure per il potenziamento e l’estensione del reddito di inclusione e per favorire l’occupabilità dei beneficiari” (688)
(presentata il 4 giugno 2018, annunziata il 5 giugno 2018)

5 giugno 2018 – DELRIO ed altri: “Delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e la dote unica per i servizi” (687)
(presentata il 4 giugno 2018, annunziata il 5 giugno 2018)

 

ROSATO ed altri: “Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, e delega al Governo per la revisione delle disposizioni concernenti l’affidamento e l’adozione di minori” (630)
(presentata il 15 maggio 2018, annunziata il 5 giugno 2018)

 

FRAGOMELI ed altri: “Disposizioni concernenti la carta d’identità elettronica e la sua utilizzazione per l’accertamento dell’identità personale” (432)
(presentata il 28 marzo 2018, annunziata il 29 marzo 2018)

 

—————————————— § ——————————————

3. PROPOSTE DI INCHIESTA PARLAMENTARE PRESENTATE COME COFIRMATARIO

11 luglio 2018 – BRUNO BOSSIO: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni statali e locali e sugli investimenti complessivi riguardanti il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione” (Doc XXII, n. 28) (Doc. XXII, n.28) [ PDF ] (presentata l’11 luglio 2018)

18 aprile 2018 – BRUNO BOSSIO ed altri: “Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo al sistema della tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro” (Doc XXII, n. 14) (Doc. XXII, n.14) [ PDF ] (presentata il 18 aprile 2018)

—————————————— § ——————————————

4. INTERVENTI IN ASSEMBLEA

 

27 febbraio 2019 – Discussione della proposta di legge: S. 536 – D’iniziativa dei senatori: Bottici ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità “Il Forteto” (Approvata dal Senato) (A.C.1160); e delle abbinate proposte di legge: Mugnai; Meloni ed altri (A.C.3901005)

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Presidente, io credo – e lo avevo chiesto prima del collega Fornaro – che l’intimidazione fatta nei confronti del collega Fornaro mi conferma ancora di più che bisogna attenersi al Regolamento tutti quanti. Io sono stata più volta impedita di fare delle foto qui, nell’Aula. Non capisco come fa… Non è la prima volta che la collega Meloni fa le dirette Facebook. Se si cambia il Regolamento, io sarò contenta di questo, ma fino a quando non si cambia, tutti noi ci dobbiamo attenere.

– . –

 

6 febbraio 2019 – Disegno di legge: S. 989 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione (Approvato dal Senato) (A.C.1550)

PRESIDENTE – Chiedo all’onorevole Bruno Bossio se acceda all’invito al ritiro del suo ordine del giorno n. 9/1550/29 formulato dal Governo.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Signora Presidente e signor Vice Ministro, abbiamo discusso di questo tema legato all’articolo 8 e ai cambiamenti importanti nella governance del digitale. Noi abbiamo molte perplessità e abbiamo perplessità sulla soppressione nei fatti del commissario e sull’istituzione di una società per azioni che gestisca, diciamo, la piattaforma.

Inoltre, abbiamo molte obiezioni anche sulle assunzioni clientelari, tra virgolette, ma sicuramente non attraverso concorso, di una serie di figure di esperti.

Tuttavia, vogliamo chiederle un’ulteriore valutazione. Siccome tutto dovrebbe partire dal 1° gennaio 2020, c’è un rischio molto alto che in questo 2019 si blocchi un percorso importante e un anno nelle rivoluzioni del digitale è fondamentale.

Allora, facciamo in modo – e io vi chiedo di riflettere soprattutto sul dispositivo di questo ordine del giorno – che si crei un osservatorio che metta insieme le diverse forze per fare in modo che la transizione verso questa nuova governance del digitale sia la più indolore ma anche la più produttiva possibile (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

5 febbraio 2019 – Disegno di legge: S. 989 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione (Approvato dal Senato) (A.C.1550)

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Presidente, io credo – e lo avevo chiesto prima del collega Fornaro – che l’intimidazione fatta nei confronti del collega Fornaro mi conferma ancora di più che bisogna attenersi al Regolamento tutti quanti. Io sono stata più volta impedita di fare delle foto qui, nell’Aula. Non capisco come fa… Non è la prima volta che la collega Meloni fa le dirette Facebook. Se si cambia il Regolamento, io sarò contenta di questo, ma fino a quando non si cambia, tutti noi ci dobbiamo attenere.

PRESIDENTE. Onorevole Bruno Bossio, lo dico a lei e lo dico al collega Fornaro. È evidente che la Presidenza non segue Facebook quando sta qui e non guarda chi fa le dirette Facebook (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d’Italia). Una volta che è stato segnalato – una volta che è stato segnalato! – ho chiesto alla collega Meloni di sospendere. La diretta Facebook mi sembra sia stata sospesa. Invito sempre – almeno io continuerò a farlo fin quando sarò di turno in Presidenza – a non fare fotografie, a non fare dirette Facebook, a non utilizzare strumenti che non siano previsti dal Regolamento. Oppure si può chiedere di cambiare il Regolamento, cosa assolutamente legittima.

Disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C.1334-B); Note di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021

– . –

30 gennaio 2019 – Proposta di legge costituzionale: D’Uva ed altri: Modifiche all’articolo 71 della Costituzione, in materia di iniziativa legislativa popolare, e alla legge costituzionale 11 marzo 1953, n. 1 (A.C.1173-A); e delle abbinate proposte di legge costituzionale: Ceccanti ed altri; Ceccanti ed altri; Magi (A.C.7267271447)

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Chiedo di parlare per richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Signor Presidente, vorrei richiamare il Presidente della Camera alle sue prerogative, per ricordargli che nessun parlamentare, nessuno in generale può entrare in questa istituzione, per quanto nel Transatlantico, con una divisa di una forza dell’ordine (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Credo che questa del Ministro Salvini sia una iniziativa di una gravità assoluta, che ricorda Paesi in cui non vige la democrazia. I dittatori si presentano con le divise: non i parlamentari, non i senatori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

PRESIDENTE. Onorevole Bruno Bossio, il Regolamento va rispettato da tutti.

– . –

30 dicembre 2018 – Ordine del giorno Bruno Bossio n. 9/1408/3, parere favorevole con riformulazione.

Chiedo all’onorevole Bruno Bossio se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1408/3.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Presidente, accolgo la riformulazione, però vorrei chiarire alcune questioni…

PRESIDENTE. Però, non può intervenire per dichiarazione di voto, se accoglie la riformulazione. Può intervenire se non la accoglie e lo pone in votazione.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Vorrei dire due parole soltanto.

PRESIDENTE. No…

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Allora, lo metto in votazione anche accogliendo la riformulazione.

PRESIDENTE. Va bene, va bene. Prego

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Allora, chiedo che sia posto in votazione e spiego perché la riformulazione è una cosa che non incide sul senso dell’ordine del giorno.

La modifica della riformulazione riguarda: “impegna il Governo” invece che “a convocare”, “a valutare l’opportunità di convocare” e si elimina “in tempi rapidissimi”. Allora, io mi chiedo: siccome questo ordine del giorno è coerente con il parere che la Commissione trasporti ha dato, all’unanimità, tranne Fratelli d’Italia, sul fatto che si faccia in tempi rapidi un tavolo che affronti la questione di questa separazione, discutibile, dei porti calabresi rispetto alla Sicilia e si crei una autorità dello Stretto che non ha potere sulle merci, ma sostanzialmente dovrebbe avere potere sui passeggeri – ma le autorità portuali non hanno poteri sui passeggeri –, allora questo parere, uguale a questo ordine del giorno, è stato votato da tutti in Commissione. Non capisco perché si debba riformulare togliendo semplicemente “in tempi rapidissimi” e facendo una predisposizione condizionale e non reale.

PRESIDENTE. È chiaro. Quindi, accetta la riformulazione, ma lo poniamo in votazione, a questo punto così come riformulato, con parere favorevole del Governo.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’ordine del giorno n. 9/1408/3Bruno Bossio, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Tutti hanno votato (Commenti)?

Sì, io l’ho già precisato. Ribadisco che stiamo votando sull’ordine del giorno così come riformulato dal Governo, con parere favorevole del Governo: è la terza volta che lo ripeto, però lo ripeto volentieri. Se volete, lo ripeto ancora.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

– . –

29 dicembre 2018 – PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Bruno Bossio. Ne ha facoltà.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Signor Presidente, visto che abbiamo sdoganato la parola “truffa” posso dire con certezza, per suo tramite, che l’intervento della collega del MoVimento 5 Stelle è stato una vera truffa nei confronti dei cittadini, perché ha detto che in questa manovra c’è “quota 100”, mentre non c’è scritto niente su come sarà fatta effettivamente la riforma delle pensioni, e ha detto che c’è il reddito di cittadinanza, ma non si capisce chi sarà destinatario di questa misura. Quindi, questa è una manovra che non esiste, tranne per qualche condono, magari rivolto anche a qualche familiare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

(Esame dell’articolo 9 – A.C. 1334-B)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, la deputata Bruno Bossio. Ne ha facoltà.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Ancora una volta questa legge, questa manovra è una manovra truffa: sul Ministero dell’Interno c’è un trasferimento dei soldi sui fondi per i rimpatri, vengono meno i soldi per i permessi, e quelli che non sono più in grado di stare né nei CARA né negli SPRAR, lo sapete dove vanno? Leggete Avvenire di questa mattina: dal CARA ai caporali! Dal CARA ai caporali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

PRESIDENTE. Per favore! Per favore!

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Ci sono oltre 3 mila scappati, loro malgrado, dai CARA, anzi buttati fuori dai CARA, che sono andati a riempire la baraccopoli di San Ferdinando e i ghetti della Puglia. Questa non è una manovra per il popolo: è una manovra contro il popolo e contro gli italiani, che, in questo modo saranno, molto più insicuri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

– . –

13 dicembre 2018 – Discussione del disegno di legge: S. 886 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria (Approvato dal Senato) (A.C.1408) (Esame e votazione di questioni pregiudiziali)

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Presidente, accolgo la riformulazione, però vorrei chiarire alcune questioni…

PRESIDENTE. Però, non può intervenire per dichiarazione di voto, se accoglie la riformulazione. Può intervenire se non la accoglie e lo pone in votazione.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Vorrei dire due parole soltanto.

PRESIDENTE. No…

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Allora, lo metto in votazione anche accogliendo la riformulazione.

PRESIDENTE. Va bene, va bene. Prego

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Allora, chiedo che sia posto in votazione e spiego perché la riformulazione è una cosa che non incide sul senso dell’ordine del giorno.

La modifica della riformulazione riguarda: “impegna il Governo” invece che “a convocare”, “a valutare l’opportunità di convocare” e si elimina “in tempi rapidissimi”. Allora, io mi chiedo: siccome questo ordine del giorno è coerente con il parere che la Commissione trasporti ha dato, all’unanimità, tranne Fratelli d’Italia, sul fatto che si faccia in tempi rapidi un tavolo che affronti la questione di questa separazione, discutibile, dei porti calabresi rispetto alla Sicilia e si crei una autorità dello Stretto che non ha potere sulle merci, ma sostanzialmente dovrebbe avere potere sui passeggeri – ma le autorità portuali non hanno poteri sui passeggeri –, allora questo parere, uguale a questo ordine del giorno, è stato votato da tutti in Commissione. Non capisco perché si debba riformulare togliendo semplicemente “in tempi rapidissimi” e facendo una predisposizione condizionale e non reale.

PRESIDENTE. È chiaro. Quindi, accetta la riformulazione, ma lo poniamo in votazione, a questo punto così come riformulato, con parere favorevole del Governo.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’ordine del giorno n. 9/1408/3Bruno Bossio, come riformulato, con il parere favorevole del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Tutti hanno votato (Commenti)?

Sì, io l’ho già precisato. Ribadisco che stiamo votando sull’ordine del giorno così come riformulato dal Governo, con parere favorevole del Governo: è la terza volta che lo ripeto, però lo ripeto volentieri. Se volete, lo ripeto ancora.

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 2).

– . –

7 dicembre 2018 – Disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021 (A.C.1334-A)

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). In questa settimana che è appena trascorsa ho avuto un’esperienza incredibile, seguire la Commissione bilancio. Come non discutere di nulla. Pensavamo, pensavo di discutere di reddito di cittadinanza: niente. Però è stato tagliato il REI. Pensavamo di discutere della riforma Fornero: niente. Però è stata tagliata l’Ape sociale. Pensavamo di discutere di interventi sul sociale, abbiamo avuto un bellissimo appello del collega Matteo Dall’Osso su questo e che cosa ha ricevuto in cambio? Insulti e minacce. È stato costretto a uscire fuori dalla stanza di fronte al presidente della Commissione, che non ha mosso un dito. Non so che cosa farete al Senato. Certamente, però, una cosa l’abbiamo fatta, non so se i colleghi se ne sono accorti: sono state approvate tre assunzioni all’Accademia della Crusca. E oggi non volete votare questo emendamento sul sociale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e di deputati del gruppo Forza Italia-Berlusconi Presidente).

– . –

28 novembre 2018 – Discussione del disegno di legge: S. 840 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate (Approvato dal Senato) (A.C.1346) (Esame e votazioni di questioni pregiudiziali)

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’ordine del giorno n. 9/1346/122 Bruno Bossio, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 55).

– . –

27 novembre 2018 PRESIDENTE. L’onorevole Bruno Bossio ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1346/122.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Signora Presidente, onorevoli colleghi, io credo che avendo ormai, evidentemente, abdicato alla capacità di rispondere alle promesse elettorali, proprio stamattina, è stato bocciato un emendamento che riduceva le accise sui carburanti, quello che Salvini aveva detto che si sarebbe approvato al primo Consiglio dei ministri, non si non volute ridurre le auto blu, cosa che serviva a finanziare, appunto, la diminuzione delle accise, allora si usa quest’arma di distrazione di massa che sono le vite umane di centinaia di migliaia di migranti (Una voce dai banchi del gruppo Lega-Salvini Premier: “Poverini”), quelli che, sì, poverini, poverini! Tutte le vite umane hanno bisogno di rispetto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier)! Certo, lo so che a voi piacerebbe affogarli e ci siete anche riusciti, perché mai come quest’anno sono morte migliaia di persone nel Mediterraneo!

PRESIDENTE. Collega, collega Bruno Bossio, intanto, si rivolga alla Presidenza.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Chiedo scusa, chiedo scusa…

PRESIDENTE. Colleghi, sto presiedendo io. Quando presiedete quest’Aula, poi regolerete voi i lavori. E, soprattutto, non utilizzi insinuazioni atte ad offendere, utilizzi un linguaggio consono a quest’Aula (Applausi dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier).

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Era una risposta, signora Presidente, al rumore che sentivo dall’altra parte, perché credo che io possa esprimere la mia opinione senza essere interrotta da rumori. Comunque, accetto la sua indicazione e proseguo parlando, quindi, di quest’arma di distrazione di massa di un decreto che dice di voler affrontare il problema della sicurezza insieme al problema dell’immigrazione, come se l’ordine pubblico, in questo Paese, si risolvesse semplicemente con il problema degli immigrati e come se, soprattutto, con questo decreto, la questione degli immigrati fosse effettivamente risolta.

Infatti, la questione degli sbarchi è stata risolta o almeno è stata diminuita, ma, oggi, c’è un problema che aveva davanti questo Ministro dell’interno: affrontare la questione degli irregolari. Questa questione degli irregolari, non solo non viene affrontata, ma, sostanzialmente, si adottano delle misure che, dice l’Ispi, aumenteranno gli irregolari nei prossimi anni, nei prossimi due anni di almeno 140 mila persone. L’hanno detto chiaramente l’onorevole Fassino e gli altri colleghi, non affrontare la questione della presenza irregolare in questo Paese, significa aumentare la clandestinità, significa aumentare l’insicurezza e lasciare gli immigrati nei CAS e nei CARA, magari con le infiltrazioni mafiose, smantellare il sistema dello Sprar significa aumentare l’insicurezza dei cittadini italiani.

Ecco l’arma di distrazione di massa, così come non diminuirete le accise sui carburanti, non sarete in grado di garantire la sicurezza in questo Paese, perché aumenterete soltanto la paura (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e, allora, noi chiediamo che ci sia un atto di riflessione sul fatto che, forse, la cosa migliore è proprio fare emergere – e questo è l’ordine del giorno che domani presenterò più compiutamente – fino in fondo gli elementi di invisibilità e su questa, invece, invisibilità, costruire la possibilità di dare a tutti quelli che naturalmente sono in grado anche di avere un contratto di lavoro la possibilità di un’emersione dalla clandestinità. Solo così chiuderemo quelle realtà di lavoro nero in agricoltura, quelle realtà come la casa degli orrori di San Lorenzo, quelle realtà come la baraccopoli di San Ferdinando. Ripensateci se avete ancora a cuore il futuro di questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

– . –

26 novembre 2018 – VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, vorrei partire da un’intervista fatta sulla rivista Internazionale, ovviamente prima del 4 marzo, dal relatore della maggioranza, onorevole Brescia, del MoVimento 5 Stelle: i rimpatri che si riescono ad effettuare sono solo il 10-15 per cento di quelli previsti, aumentarli è impossibile. Nel caso degli irregolari il costo è anche sociale, perché le persone che non hanno documenti vanno a finire nelle mani della criminalità organizzata o diventano schiavi moderni, in mano a dei caporali senza scrupoli, delle nostre campagne. Potrei sottoscrivere integralmente questa dichiarazione del 28 febbraio 2018, qualche giorno prima della data delle elezioni politiche; quelle elezioni politiche in cui è stato promesso agli italiani tutto e il contrario di tutto.

Non solo non c’è niente di quello che prometteva l’onorevole Brescia, nel testo di questo, decreto che oggi andiamo a discutere, senza, come hanno ben spiegato Migliore, Fiano e Magi, avere avuto la possibilità parlamentare di modificarlo, perché è stato barattato con il decreto sulla prescrizione. Ma peggio, il cosiddetto “decreto sicurezza”, che, come spero di poter dimostrare, ma come hanno dimostrato molti colleghi prima di me, di sicurezza ne garantisce ben poca, soprattutto viola i diritti umani costituzionalmente garantiti e amplifica e aggrava i problemi dell’accoglienza nel nostro Paese.

Quello che più colpisce di questo “decreto insicurezza” è l’approccio negazionista di fronte al fenomeno delle migrazioni, facendolo diventare un mero problema di ordine pubblico, mentre sappiamo che riguarda il futuro stesso dello sviluppo umano.

Abbiamo smesso di citare Bauman, e forse anche questo è un segno dei tempi, e proprio per questo vorrei riprenderlo. Rileggere le parole di uomini come Bauman e Levi in un momento così delicato per la vita democratica del nostro Paese serve a ricordare, per evitarli, forse, gli errori della storia. Dice Bauman: è dall’inizio della modernità che alla porta dei popoli bussano profughi in fuga dalla bestialità delle guerre e dei dispotismi o dalla ferocia di una vita la cui unica prospettiva è la fame. Per chi vive dietro quella porta – cioè noi – i profughi sono sempre stati stranieri. Solo che oggi è stato scatenato un vero e proprio attacco di panico morale, il timore che un qualche male minacci il benessere della società. Forse questi nomadi ci ricordano in modo irritante, esasperante e raccapricciante quanto vulnerabile sia la posizione di ognuno di noi nella società e fragile il nostro benessere.

Oggi in Italia sono 500 mila gli immigrati invisibili, lo sappiamo; è stato un punto fondamentale della propaganda leghista, che ha cercato di far passare nello slogan elettorale la colpa del PD. Se fosse stata colpa del PD, sarebbe facile la soluzione oggi che il PD non è al Governo. E con il Governo gialloverde del cambiamento, il decreto Salvini, perché non sono già diminuiti questi invisibili? Poco tempo? Troppo facile!

Nelle fake news elettorali si è ripetuto che sarebbe stato fatto in pochi mesi; infatti, ci siamo accorti che anche in pochi mesi sono diminuite le accise dei carburanti, ma gli irregolari non sono diminuiti e molti esperti calcolano che il “decreto insicurezza” potrebbe produrre, anzi, produrrà 140 mila ulteriori nuovi irregolari nei prossimi due anni. Perché? Non solo, come diceva l’onorevole Brescia, che oggi accetta lo scambio politico dei suoi capi, i rimpatri sbandierati da Salvini sono di fatto impraticabili. Lo ha già detto l’onorevole Fiano: un rimpatrio può costare tra i 6 e gli 8 mila euro a migrante. Fatevi i conti, ci vogliono almeno cinque miliardi; oggi ne sono stati messi in campo circa un miliardo e mezzo.

Ma, soprattutto, non c’è ancora nessun accordo concreto con i Paesi di provenienza.

Ma il motivo più grave, che farà aumentare inevitabilmente gli irregolari, è l’eliminazione della protezione umanitaria. Sarà, quindi, più elevato in questo modo il rischio di insicurezza sociale per tutti, anche per quegli italiani nel nome dei quali ci si riempie la bocca senza nessun atto concreto di sicurezza.

Dunque, nessun effetto di diminuzione basato su rimpatri impraticabili e lesione grave dei diritti umani basilari con l’eliminazione della protezione umanitaria.

Ma non basta, il “decreto insicurezza” introduce un altro elemento peggiorativo in una situazione che sappiamo tutti essere complessa e difficile: l’impossibilità per i richiedenti asilo di essere ospitati dagli SPRAR. Cerchiamo di non essere allergici alle sigle: c’è una differenza fra SPRAR e CAS, perché i CAS sono gestiti dalle prefetture e vengono usati senza nessun controllo pubblico, effettivo e concreto; gli SPRAR, invece, gestiti dai comuni, accedono ai finanziamenti attraverso bandi pubblici, organizzano l’accoglienza attraverso il lavoro del personale italiano qualificato, generano un investimento complessivo intorno ai 600 o 800 milioni l’anno, ma, soprattutto, hanno funzionato da volano per riattivare economie locali in crisi, per rivitalizzare imprese e servizi sociali. I CAS dove sono sistemati, invece? Per lo più in ex alberghi a 5 stelle falliti, quegli alberghi che, dice Salvini, non devono più ospitare gli immigrati che sembrava che dovessero fare la pacchia, ma la pacchia l’hanno data solo a quelli che hanno generato il business privato sulla pelle degli immigrati. E oggi, con questo decreto, invece di diminuire la presenza degli immigrati nei CAS, si diminuisce la presenza degli immigrati negli SPRAR. E’ evidente, allora, l’inganno: cancellare la spesa sociale ed aumentare il business a favore dei privati.

Ci sono state alcune esperienze, parziali, forse autarchiche, che hanno cercato di dare delle risposte a questi problemi, e che sono state presentate invece come di fuorilegge e malfattori: il sindaco Mimmo Lucano a Riace, don Biancalani a Pistoia o don Vittorio Bernardi a Roma, che accoglie in parrocchia a San Giovanni sulla Prenestina, che hanno cercato di far prevalere il diritto umano sul reato di clandestinità, per evitare che questi invisibili possano essere attratti dai gironi infernali delle tendopoli di San Ferdinando, dalle stazioni ferroviarie di Napoli, Roma e Milano, o da posti assurdi come l’ex fabbrica del quartiere San Lorenzo di Roma.

Per non parlare della criminalizzazione delle ONG, così come denunciato dai rappresentanti dell’ONU, che oggi sono preoccupati per le continue campagne diffamatorie contro le organizzazioni della società civile; così come la criminalizzazione del lavoro dei difensori dei diritti dei migranti.

Il Governo italiano, dicono dall’ONU, ha reso quasi impossibile per le navi delle ONG continuare a salvare i migranti del Mar Mediterraneo, e ciò ha portato a più migranti che affogano o scompaiono. Salvare vite non è un crimine, proteggere la dignità umana non è un crimine, atti di solidarietà e umanità non dovrebbero essere perseguiti.

Allora che si fa? Io voglio fare una proposta, e l’ho già fatta in un emendamento, con me anche l’onorevole Magi ha avanzato una proposta di questo tipo: quella di riuscire a dare una risposta alla presenza di questi irregolari, provando a superare anche la situazione attraverso sostanzialmente la possibilità di restare in Italia per quegli irregolari presenti già sul nostro territorio che, privi di titolo di soggiorno, possano però evitare, attraverso un contratto di lavoro regolare, di cadere nelle grinfie del lavoro nero.

Vorremmo, quindi, a questo punto, chiedere al Governo di valutare l’opportunità di emanare un provvedimento straordinario di carattere umanitario (mi rendo conto che sto chiedendo l’impossibile, ma lo faccio), relativo alla concessione di un permesso di soggiorno temporaneo per gli stranieri emigrati per motivi economici attualmente presenti sul territorio nazionale, a cui è stata rigettata la richiesta di protezione internazionale, nel caso in cui conseguano che entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto-legge il futuro datore di lavoro presenti per essi dichiarazione di volontà di assunzione mediante contratto di lavoro.

Ho già detto che non possiamo trasformare ogni problema sociale in problema di ordine pubblico; la sicurezza è possibile senza negazionismo, senza muri, ma integrando e accogliendo con un punto di partenza: restando umani, sempre.

Oggi sembra che la narrazione dell’ordine pubblico sia quella vincente; io voglio rispondervi con le parole di Nelson Mandela: il vero vincitore, quello che va oltre la cronaca e i social, il vero vincitore è il sognatore che non si è arreso. La vita di Mandela è un modello e un simbolo per tutti noi, e il nostro sogno è che, nonostante questi momenti bui, la vita delle persone dovrà continuare a venire prima di ogni cosa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

– . –

Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze (A.C.1209-A)

31 ottobre 2018 – VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Vorrei chiedere al sottosegretario Crimi, ma anche al Vice Ministro Rixi: noi – parlo anche a nome dei colleghi – abbiamo proposto, in più versioni, due emendamenti, prima nelle Commissioni riunite – ed era stato considerato inammissibile perché non si trattava di ponti – e poi in Aula, dove abbiamo messo anche dentro le infrastrutture e i ponti, ma è stato dichiarato lo stesso inammissibile. Oggi, questo ordine del giorno, firmato da colleghi della Calabria, del Veneto, del Trentino, della Sicilia, della Sardegna, del Lazio, della Puglia e della Liguria, pone il problema, l’emergenza più importante in questo momento, che è l’emergenza maltempo, che ha purtroppo creato una situazione di dissesto gravissimo e anche dei morti. Qui si chiede una cosa molto semplice, ma credo che sia inevitabile, anche se non è accolto in questo decreto emergenza: prevedere la possibilità di inserire misure ad hoc finalizzate a dare sostegno e supporto ai territori delle regioni colpite dagli eventi calamitosi registrati sino al mese di ottobre 2018, e a porre le condizioni di interventi strutturali da prevedere all’interno della legge di stabilità per l’anno 2019.

Io chiedo di rivedere il parere e di considerare questo ordine del giorno, se necessario con qualche riformulazione, ma non può essere una emergenza, delle emergenze come queste, del maltempo di questi giorni in Liguria, Calabria e in tutte le altre regioni, considerata una semplice raccomandazione, dopo quello che è successo in queste ore sul decreto Genova (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Sottosegretario?

VITO CLAUDIO CRIMI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Confermo, come ho detto ieri all’inizio della seduta, su sollecitazioni dei suoi colleghi, il massimo impegno del Governo. C’è un percorso che si fa in questi casi, in queste emergenze, che è quello dell’ordinanza del Consiglio del ministri, dello stato di emergenza, eccetera. L’ordine del giorno, come è formulato, prevede una precisa indicazione di previsione in legge di bilancio di stanziamenti ad hoc. È chiaro che questo, oggi, è prevedibile esclusivamente dopo la definizione dello stato di emergenza, dopo che vengono stanziati, in emergenza, i fondi immediati per l’emergenza, dopodiché vengono fatte le valutazioni dei danni e, a quel punto, si interviene anche con i risarcimenti, con gli interventi per la ricostruzione, per le riparazioni e tutto quello che serve successivamente. Questo lo dico come indicazione. Valutare l’opportunità di inserire in legge di bilancio? Assolutamente sì: è accoglibile con questa opzione perché deve essere valutato alla luce degli eventi che man mano vengono definiti.

PRESIDENTE. Deputata Bruno Bossio?

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Se è come raccomandazione non l’accetto e chiedo che sia posto in votazione, perché credo che tutto questo iter è già stato attivato dalle regioni.

PRESIDENTE. Da quello che ho compreso io, è favorevole con riformulazione. Prendo atto che la deputata Bruno Bossio insiste per la votazione.

Passiamo dunque ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’ordine del giorno Bruno Bossio n. 9/1209-A/46, con il parere contrario del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge (Vedi votazione n. 90).

– . –

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Grazie, Presidente. Gli italiani, che probabilmente da lontano vedono e assistono a questa discussione, pensano che stiamo discutendo su come ricostruire il ponte di Genova: non è così. Stiamo discutendo di abusi, stiamo discutendo di veleni e io mi chiedo dov’è finito l’ambientalismo del MoVimento 5 Stelle. Quelli che accusavano il PD di accordi con le lobby (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Oggi lo dice chiaramente il magistrato, l’ex magistrato Gianfranco Amendola: l’articolo 41 del decreto Genova vuole consentire di smaltire in agricoltura fanghi pesantemente contaminati da idrocarburi. Ciò non ha niente a che vedere con Genova ma, soprattutto, consente al partito degli inquinatori di raggiungere il loro risultato. Lo dice uno che non è sicuramente un amico del PD. State lavorando insieme al partito degli inquinatori: complimenti (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Presidente, questa volta mi rivolgo per suo tramite al Governo. Con riferimento alla discussione di oggi sull’articolo 41 – una volta mi sembrava che per il Movimento 5 Stelle il Parlamento fosse sovrano – mi pare che da più voci, anche diverse e contrastanti, nessuno immagina e pensa che questo articolo debba continuare ad esserci. Questo articolo infanga Genova, infanga il Parlamento. Io credo che su questo sia giusto che ci sia presto una normativa, ma cercare di superare questo problema spargendo i fanghi in tutta l’Italia credo che sia una cosa che l’Italia non può accettare. Per questo motivo chiedo al Governo, per suo tramite, di ripensarci e di fermare questo articolo. Grazie.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Presidente, vorrei rivolgermi per suo tramite al Governo e chiedere se veramente c’è della malafede, perché noi anche in sede referente in Commissione abbiamo provato in tutti i modi a discutere solo di Genova e l’ostruzionismo è venuto dalla maggioranza, ad esempio sulla questione dell’antimafia che abbiamo sollevato per dieci giorni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico): ci hanno rigettato i nostri emendamenti e poi l’hanno riproposta con dieci giorni di ritardo. Allora se si vuole mantenere altre cose oltre Genova, vuol dire che si sta usando Genova ed è il Ministro Fraccaro che non è qui che sta usando Genova per far passare i fanghi e il condono di Ischia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

– . –

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Signor Presidente, non possiamo non chiamarlo condono Di Maio, e vorrei dire a quei pochissimi del MoVimento 5 Stelle che provano a dare una interpretazione diversa, la realtà è assolutamente concreta; viene superato quello che non era possibile sanare con il condono del 2003 e si ripristina la possibilità del condono del 1985, ovvero anche di case costruite con vincoli paesaggistici e con rischi di dissesto idrogeologico. Questa, allora, non è altro che un’onestà abusiva. Altro che ostruzionismo, questa è una battaglia di civiltà! Lo dica al Ministro Fraccaro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

– . –

31 ottobre 2018 – (Esame articoli)

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Questo decreto, l’hanno detto in molti, si doveva chiamare “Genova” e, invece, si chiama “emergenze”; ma quali emergenze? Non il maltempo, non i morti della Liguria, della Calabria, di Napoli, ma il condono, non ovunque ma ad Ischia, non per le piccole necessità ma per le mega ville. Oggi Di Maio, parlando dei dati Istat, dice che la manovra economica aumenterà il PIL e porterà la felicità ai cittadini e mi dispiace per il collega Federico che continua a dire che qui non c’è un condono: lo chieda a Di Maio, perché Di Maio non vuole fare felici forse gli elettori che hanno eletto Federico, ma la cambiale elettorale che ha firmato con gli evasori e gli abusivi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Per questo chiedo anche ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, quelli che ci credono: chiedete di cancellare questo atto osceno (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Vorrei riprendere l’intervento dei miei colleghi e ribadire la necessità di avere sempre rispetto del livello istituzionale. Proprio per questo vorrei che lei comunicasse alla collega Ferro, per suo tramite appunto, che i soldi non spesi sono stati quelli del Governo di centrodestra che lei appoggiava. Oggi ci sono finalmente i bandi e la regione Calabria sta intervenendo sul dissesto idrogeologico. Certo, c’è una realtà difficile come in tutta Italia, ma abbiamo perso cinque lunghi anni del Governo di centrodestra e finalmente oggi si cominciano a spendere i soldi. Aspettiamo anche che questa maggioranza approvi l’ordine del giorno sulle questioni del maltempo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Signor Presidente, penso che il problema sia sempre lo stesso stiamo provando a fare degli interventi, da parte del Partito Democratico ma anche da parte di altre forze politiche, per far sì che questo decreto sia effettivamente attuabile. Ci sono diciamo delle modifiche che vanno nella direzione che il Governo dovrebbe auspicare, cioè far funzionare meglio diciamo il sistema e, francamente, dopo tutte quelle che si sono respinte anche a proposito di una differenza di trattamento tra le diverse situazioni, credo che questa proposta sia il minimo indispensabile perché possa almeno in questo caso dare piena attuazione all’articolo di cui si sta discutendo.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Signor Presidente, vorrei che lei notasse la differenza di stile fra l’intervento (Commenti dei deputati del gruppo Lega-SalviniPremier)

PRESIDENTE. Deputati, non riusciamo a continuare così. Liberate i banchi del Governo, Cassinelli. Prego.

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Signor Presidente, vorrei che lei sottolineasse la differenza di stile tra l’intervento del collega Rossi che ha parlato dell’Emilia Romagna e della capacità che ha avuto questa regione di ricostruirsi e l’atteggiamento della Lega (Commenti dei deputati del gruppo Lega-Salvini Premier), che ha voltato le spalle all’Aula, questa è la mancanza di rispetto di cui parlava l’onorevole Sisto. Voglio dire solo una cosa, questo emendamento è, come quello di prima, un tentativo, questo sì, da parte delle opposizioni, di dare una mano a migliorare questo decreto, ma voi non la volete, perché volete creare confusione nel Paese. Noi non ci possiamo stare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

– . –

30 ottobre 2018 – (Esame articoli)

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Signor Presidente, per suo tramite mi rivolgo al Governo, al Viceministro, per fare un’ulteriore riflessione su questo tema delle cosiddette “ferrovie regionali isolate”. Nessuna messa in discussione della centralità della sicurezza, ma vorrei sottolineare la sovrapposizione tra i tempi del recepimento della direttiva europea n. 798 del 2016 e, praticamente, l’abrogazione del decreto legislativo del 10 agosto 2007, che ha previsto la data del 16 giugno. Se noi lasciamo “giugno 2019”, andiamo a una sovrapposizione di date che complica ulteriormente, visto il passaggio dall’Agenzia nazionale ANSF a ANSFISA. Quindi, vorrei sia – sia rispetto all’emendamento 12.58 sia sull’emendamento 12.61 chiedere un’ulteriore riflessione e anche un accantonamento, in particolare sul 12.61, dove i tempi previsti di proroga sono soltanto di sei mesi.

È un tema, ripeto, che non riguarda la messa in discussione della questione della sicurezza, ma la possibilità concreta per queste isolate ferrovie regionali che hanno ricevuto, attraverso il Governo PD e il Ministro Delrio, nel febbraio 2018, le risorse necessarie ad adeguarsi sulla sicurezza e non sono ancora probabilmente riuscite ad attivare tutte le convenzioni necessarie. Sei mesi di tempo ulteriore potrebbero aiutare ancor di più nella sicurezza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

– . –

24 ottobre 2018 – (Discussione sulle linee generali)

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Signora Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, quando il 28 settembre ci fu l’annuncio dell’approvazione del “decreto Genova” in Consiglio dei ministri lo accoglieremmo come un atto di responsabilità, dopo aver dovuto ascoltare per giorni slogan e frasi ad effetto ad uso social, non immaginando che l’irresponsabilità del cosiddetto Governo del cambiamento, del Governo che si serve del popolo, potesse raggiungere quel livello di inadeguatezza che abbiamo dovuto leggere nel decreto licenziato dal Consiglio dei ministri.

Il 14 agosto è stata inferta una terribile ferita, non solo alla città di Genova, che tanti di noi amiamo pur non essendo genovesi, ma a tutto il nostro Paese, all’Italia: 43 vittime innocenti, un evento drammatico non causato da atti terroristici o da calamità naturali, ma probabilmente da responsabilità, o meglio da irresponsabilità umane. Questo pugno nello stomaco ognuno di noi quel giorno lo ha sentito come proprio. Ma purtroppo questo sentimento non è mai entrato nella testa e nel cuore di chi rappresenta protempore il Governo e abbiamo dovuto assistere all’indecoroso e sciacallesco spettacolo di chi ha usato come una clava la sofferenza e il dolore dei familiari delle vittime contro un presunto sistema dal quale loro erano certamente fuori, anzi, addirittura qualcuno di loro avvocato del popolo.

Così è trascorso un mese e mezzo di rimpalli e di responsabilità, contornato da qualche selfie al mare, lasciando le famiglie delle vittime e gli sfollati in un attonito silenzio senza risposta. Da questa situazione cosa poteva nascere, se non un decreto privo di una strategia complessiva? È una sorta di scheletro vuoto, che nel momento in cui è iniziata la discussione nelle Commissioni gli stessi auditi, dalla Chiesa ai presidenti dei municipi, al presidente della regione, allo stesso sindaco di Genova, oggi anche commissario straordinario, loro ci hanno chiesto di modificarlo, di riempirlo di contenuti, di farne cioè uno strumento effettivo per la ricostruzione del ponte. Ciò perché, voglio ricordarlo, l’hanno fatto altri colleghi, il decreto oggi è vigente, è legge! Se il commissario trovasse in questo decreto gli strumenti per intervenire, potrebbe farlo, ma quegli strumenti, per come oggi è il decreto, non ci sono! E ancora oggi non si capisce se, come e quando sarà ricostruito il ponte.

Oggi questo decreto è stato appunto in parte riscritto nelle Commissioni, gli emendamenti più significativi sono stati presentati dal PD, dalle altre opposizioni, ma in modo furbesco sono stati osteggiati per ore nelle estenuanti discussioni, spesso anche notturne, e poi sono ricomparsi come per incanto negli emendamenti del relatore; un modo furbesco appunto di occultare le proprie evidentissime lacune. Da ultimo, ieri mattina, fuori tempo massimo, è stato recepito interamente quel nostro emendamento che per settimane non hanno voluto approvare, accogliendo finalmente, in un emendamento tardivo dei relatori, le indicazione del presidente dell’Anac di superare le deroghe in materia di legislazione antimafia. Noi l’avevamo detto subito, perché ci è stato ben chiaro da subito il rischio che una lacuna del genere poteva comportare sull’obiettivo finale della ricostruzione. Ma c’è un’altra questione più drammatica, l’hanno detto in tanti: il provvedimento che oggi siamo chiamati ad esaminare sarebbe dovuto essere il “decreto Genova”. Uso il condizionale, perché basta una lettura superficiale per comprendere che gli articoli che riguardano l’emergenza di Genova sono molto pochi. Il nome è stato cambiato, è diventato “decreto emergenze”. Ma andiamo a vedere quali sono, quali sarebbero queste emergenze. Certamente dovevano e potevano essere le questioni ancora da affrontare sul terremoto nel Centro Italia e anche su quello di Ischia, ma se poi però per Ischia il condono assume l’evidenza più rilevante, possiamo sicuramente escludere che il condono in quanto tale sia da considerarsi un’emergenza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! O ancora, avrebbe potuto esserlo se ci fossero in questo decreto misure di contrasto all’abusivismo, ma non ne abbiamo lette. Anzi, ci siamo trovati davanti a un’oscena sanatoria voluta da quel Vicepresidente del Consiglio che nel non lontano 2017 affermava: cercate una mia proposta di legge di condono che riguarda Ischia o qualche altra regione, se la trovate mi iscrivo al PD.

Tant’è che il nostro Tommaso Ederoclite, presidente dell’assemblea metropolitana di Napoli, che ha ripescato quel comizio del 23 agosto, scriveva ieri su Twitter: ti aspetto in federazione, Luigi. Ma oggi apprendiamo dal collega D’Alessandro che quella richiesta, per fortuna, è stata respinta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Una manina, dunque, ha scritto questo articolo 25, una manina che questa volta Di Maio conosce bene, una cambiale elettorale inserita in un decreto per Genova e per il terremoto, secondo il modello della vecchia politica che hanno detto sempre di volere avversare, provando a far credere, come il giorno dei funerali, che il vecchio fossero le forze politiche come il PD, che invece, oggi come ieri, con pacatezza e contenuti di merito, sta provando ad arginare la voracità di questi neofiti della politica dello scambio elettorale, provando appunto a farlo con responsabilità e pacatezza, perché amiamo Genova, a dare un po’ di senso e concretezza a questo decreto.

Forse, proprio in nome di questa vecchia politica della cambiale elettorale, la manina di Di Maio non ha messo in questo decreto la Gronda e il Terzo valico, che servirebbero a Genova e all’Italia, per evitare nel futuro quello che è accaduto oggi. Ma c’è, invece, il condono tombale delle mega ville di Ischia, facendo affermare al sarcastico Crozza: se fosse stato abusivo, forse il ponte Morandi sarebbe già stato ricostruito.

E quali sarebbero ancora le altre emergenze? Quella dei fanghi, del loro smaltimento? Anche qui, nel decreto licenziato dal Consiglio dei ministri, c’è una prima versione hard, che ha fatto saltare sulla sedia più di un ambientalista, che ha denunciato la volontà del Governo gialloverde di volere, attraverso il decreto, inquinare e cospargere di idrocarburi l’Italia. Anche su questo punto abbiamo lavorato in Commissione ed è emersa una versione migliore, che però non ci libera dalle preoccupazioni.

Ma quello che preoccupa di più e che preoccupa l’opinione pubblica è una considerazione: dove sono finiti i grillini pan-ambientalisti? Quelli del referendum sulle trivelle? Quelli che denunciavano che il Governo Renzi voleva i pomodori del Camerun? Poi perché li volesse non si capisce. Quelli che “No Ilva!”, “No TAP!”? La verità è che hanno usato le legittime preoccupazioni di un’opinione pubblica sui temi ambientali, solo per prendere consensi. Oggi che sono al potere hanno archiviato tutto. Si sono secolarizzati e hanno secolarizzato la loro “onestà”. Potremmo dire, noi sì, – e qualche collega lo dice spesso e lo ripeto anch’io -: vergogna! Continuano ad essere contro la Gronda e il Terzo valico e, quindi, contro Genova, ma invece autorizzano i condoni e hanno provato a autorizzare questa assurda concimazione delle nostre terre.

Allora, faccio un appello, come hanno già fatto i colleghi e le colleghe che mi hanno preceduto. Infatti, se questo è diventato, non per nostra volontà, un decreto non solo per Genova, proviamo allora a correggere e a intervenire sulle vere emergenze e parliamo di quello che è successo nelle ultime settimane.

Il nostro Paese, soprattutto al sud, è stato flagellato da ondate di maltempo. Calabria, Sardegna, Sicilia, Basilicata, tutte le regioni colpite da eventi alluvionali, che in alcuni casi, come in Calabria, sono costate vite umane. Ancora una volta con altri colleghi, nella nostra funzione di legislatori, abbiamo provato a dare un segnale di attenzione, presentando un emendamento, per aiutare i territori colpiti. È stato dichiarato inammissibile in Commissione. Perché? Motivazione? Non si trattava di ponti. Non ci sembrava possibile avere sentito con le nostre orecchie motivare questo criterio! Fango inquinante sì e fango alluvionale no (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Quel fango alluvionale che si è portato via una mamma con i suoi bambini a Lamezia, che ha spaccato territorio e strade! Ma dove è il rispetto dei cittadini, delle vite umane, degli italiani?

Il Ministro Toninelli – presumiamo in uno dei suoi momenti di stanchezza – ha detto che questo decreto è stato scritto con il cuore. Avendolo letto bene, si può escludere con matematica certezza che sia stato scritto con il cervello. Il 14 agosto è stata ferita l’Italia e, nonostante gli insulti, l’arroganza e la ricerca di addossare colpe e responsabilità, abbiamo noi usato il cuore sì, per il rispetto di Genova e dei genovesi. Vedremo, allora, se anche in quest’Aula il buonsenso prevarrà e sarà sconfitta per una volta l’approssimazione e la superficialità.

Già avete costretto i cittadini ad assistere sconfortati a paradossali dichiarazioni su abolizione della povertà per decreto, inverosimili garanzie di un’esistenza dignitosa e altre roboanti dichiarazioni, mentre la realtà dei fatti bocciava la vostra manovra finanziaria, scritta con i piedi e firmata con le scarpe, esattamente come questo decreto.

E non basta continuare a riempire la testa degli italiani di belle parole, che poi diventano incredibilmente molto brutte, quando si getta la maschera e Grillo insulta ignobilmente le persone affette da autismo, alla manifestazione pubblica del MoVimento, come se la vergogna fosse la disabilità.

Lo chiedo, allora, a tutti i colleghi in quest’Aula: c’è la possibilità di decidere per il bene di Genova e del Paese? Perché la politica è la possibilità concreta di cambiare le cose. Ebbene, cambiamolo questo decreto, insieme. Chiediamo per una volta a questo Governo e a questa maggioranza di uscire dai social. Chiediamo ai due Vicepremier di trovare il tempo di venire qui, tra un talk show e un altro. Fatelo ora, perché verrà il momento – e, credete, verrà prima di quanto pensiate, anzi a Genova è già arrivato – in cui quel popolo, di cui tanto vi riempite la bocca, vi chiederà conto di tutto, come lo ha chiesto anche ad altri ovviamente. Allora non ci sarà più post di Facebook o Twitter o comparsata televisiva, che potrà mettervi al sicuro da quei fischi, che per anni avete evocato, e da quegli insulti che oggi continuate ancora ad evocare per i vostri avversari (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

– . –

Disegno di legge: S. 717 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative (Approvato dal Senato) (A.C.1117-A)

13 settembre 2018 – VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Presidente, colleghe e colleghi, partiamo da un dato di fatto inconfutabile.

Oggi pomeriggio è stata votata dalla maggioranza la fiducia su un testo di un decreto cosiddetto milleproroghe che cancella in un sol colpo 1,6 miliardi di euro che servono alle periferie del nostro Paese ovvero in quelle zone dove si concentra il maggiore disagio economico-sociale. Poiché le nostre parole di servitori dello Stato e dei cittadini devono essere “sì, sì” e “no, no” e non possiamo usare lingue biforcute della propaganda elettorale, il dato di stasera è il seguente: nelle periferie, ovvero nella parte più fragile del nostro Paese, il Governo Renzi e il Partito Democratico hanno messo i soldi, mentre Salvini e Di Maio li hanno tolti. È francamente fuori luogo, oltre che irrispettoso del lavoro del Parlamento, che, mentre noi siamo qui a portare avanti una battaglia politica a favore dei cittadini nel luogo istituzionale in cui gli elettori ci hanno chiesto di fare il nostro lavoro, un Presidente del Consiglio che si nasconde spesso e volentieri agli organi del sistema democratico annuncia – udite, udite – che fin dalla settimana prossima valuteremo l’inserimento in un provvedimento di una previsione normativa che consenta.. bla… bla.. bla…: parole, diceva una vecchia canzone, non sono altro che parole. Ma invece di queste approssimative dichiarazioni perché il Presidente del Consiglio non ha proposto qui e subito un testo che avremmo tutti tranquillamente votato per ripristinare il fondo scippato ai cittadini e alle periferie? C’è puzza di bruciato e, d’altra parte, non è una novità per il Governo usare la tecnica della distrazione di massa, utilizzando luoghi e termini che niente hanno a che fare con l’effettiva realtà dei fatti.

Ma passiamo alla presentazione dell’ordine del giorno n. 9/1117-A/108 a mia prima firma. Nel 2016 il Governo Renzi, per la prima volta dopo decenni di immobilismo, di sfruttamento del territorio e di abusi, ha attivato risorse pubbliche e private per un grande progetto immaginato non più nell’ottica dell’emergenza ma, invece, per progettare modelli urbanistici per una nuova governance del territorio. Oggi, nel 2018, il Governo del cambiamento in peggio, con questo inusuale e pericoloso mille-proroghe scippa, ad esempio, alla mia regione, alla Calabria oltre 100 milioni di euro e in particolare 17 milioni a Cosenza e 3 milioni e mezzo a Crotone. A Cosenza con questo stop si impedisce sostanzialmente di fare tutte le opere necessarie all’insediamento di un nuovo presidio ospedaliero provinciale; a Crotone si blocca la realizzazione di ventiquattro alloggi di quartiere dopo che le famiglie sono state spostate da un fabbricato fatiscente. L’autoproclamatosi Governo del cambiamento dunque ancora una volta non cambia in meglio, non cambia con l’inclusione, non cambia con l’integrazione, arretra nell’impostazione culturale. Il Governo sta deliberatamente pianificando la desertificazione culturale e sociale dell’Italia, facendo finta di occuparsi dei problemi degli italiani con false dignità e redditi di cittadinanza che mai vedranno la luce. Vi do un consiglio: cercate di non prendere più in giro gli italiani e ripristinate i fondi per le periferie perché ci sarà un momento in cui i fatti saranno ostinati. Questo bluff potrà durare al massimo fino a dicembre quando con il disegno di legge di bilancio tutti i pezzi dovranno andare al loro posto e il re sarà irrimediabilmente nudo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

– . –

Disegno di legge: S. 624 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 luglio 2018, n. 84, recante disposizioni urgenti per la cessione di unità navali italiane a supporto della Guardia costiera del Ministero della difesa e degli organi per la sicurezza costiera del Ministero dell’interno libici (Approvato dal Senato) (A.C.1004)

6 agosto 2018 – (Esame articoli)

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Onorevoli colleghi, oggi questo emendamento ratifica il più grande gioco sul mare che ha iniziato questo Governo e con questo emendamento si vuole continuare. La battaglia navale ferma il migrante nel Mediterraneo. Con questa battaglia navale sono quasi mille i migranti e i rifugiati morti nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno. È questa la nuova era dei diritti umani? Così si ferma il business? Il business si ferma se si riesce ad entrare nei campi dove stanno in Libia, se si riesce a fermarli prima che attraversino il deserto, e non affondandoli in mare con una proposta che gli altri miei colleghi hanno motivato politicamente e che io vi dico: questo è il modo per perdere qualunque umanità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Grazie, Presidente. Io credo che il diritto di un rifugiato di essere protetto è scritto in maniera molto chiara nell’articolo 33 della Convenzione e queste persecuzioni e conflitti armati costringono – l’abbiamo già detto – milioni di persone ad abbandonare le proprie terre d’origine. Abbiamo parlato della traversata del deserto, abbiamo parlato dei centri in Libia, abbiamo parlato del blocco navale. Ebbene, io credo che questo emendamento potrebbe essere la risposta a tutti quelli che pensano che in Libia si possa ancora provare a vedere se si può affrontare la questione dal punto di vista dei diritti umani. Quindi, approvare questo emendamento è fondamentale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

 – . –

6 agosto 2018 – (Dichiarazione di voto finale)

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Presidente, onorevoli colleghi e colleghe, ho sentito l’esigenza di intervenire perché bisogna francamente fermare questo rovesciamento della realtà. L’abbiamo già visto in quest’Aula con il decreto-legge cosiddetto Di Maio: un decreto-legge presentato come tutela del lavoro, così almeno sui social abbiamo letto, che supera il Jobs Act, che ripristina i diritti, che ripristina l’articolo 18; e, invece, poi è stato approvato un decreto-legge che non solo non supera nessun Jobs Act, e meno male, ma soprattutto aumenterà i rischi di licenziamento per i lavoratori, come già sta avvenendo.

Ci si dice che si è d’accordo sull’obbligo vaccinale, e poi si approva un emendamento che nei fatti abroga rinviandolo questo obbligo, coprendolo dietro l’ossimoro, ancora una volta del rovesciamento della realtà, dell’obbligo flessibile.

Oggi parliamo di diritti umani; e poi si chiudono i porti, perché si sono chiusi i porti senza che il Ministro Toninelli avesse il coraggio di dire che li aveva chiusi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Anzi, è venuto il sottosegretario Dell’Orco, dicendo che non erano chiusi, ma semplicemente il Ministro dell’Interno Salvini non aveva trovato il tempo, fra un tweet e un post su Facebook, di dire alle navi delle ONG di poter approdare nei nostri porti. Siamo al silenzio dissenso!

E poiché i dati non sono opinioni, e se leggiamo i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni abbiamo il dato drammatico di 1.500 persone decedute mentre tentavano di raggiungere le coste europee, la rotta del Mediterraneo centrale verso l’Italia resta la più letale: 1.104 vittime registrate da gennaio, quasi quattro volte gli annegamenti sulla rotta della Spagna dove il numero degli arrivi oggi è superiore.

E vogliamo parlare dell’UNHCR, di cui si sono riempiti la bocca tanti interventi del MoVimento 5 Stelle? Bene… Purtroppo, male: più di 1.500 rifugiati e migranti hanno perso la vita, e questa situazione drammatica è avvenuta soprattutto nei mesi di giugno e luglio.

La domanda, attraverso di lei, signor Presidente, ai colleghi del MoVimento 5 Stelle e al Ministro Toninelli: come si sentono oggi, quando ci sono questi 1.500 morti, a continuare a parlare di diritti umani?

E da ultimo, il sottosegretario Sibilia oggi ha dichiarato: non ci sono i soldi per lo SPRAR, non ci sono i soldi per Riace, perché non ci sono i soldi per il business.

Ma quale business? Quello di un sindaco povero che da vent’anni fa integrazione attraverso progetti gestiti con tutta la comunità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Perché non si va a toccare l’interesse del business speculativo privato e si blocca, come ha detto la collega Carnevali, la graduatoria dei progetti SPRAR? E, su questo, vogliamo chiedere (e l’abbiamo già chiesto in un’interrogazione): dove sono finiti questi soldi? I soldi e il finanziamento erano stati assegnati. La graduatoria è pronta, ma la dirigente dice che non ci sono i soldi e oggi il sottosegretario dice che non ci sono i soldi.

Perché la verità – e concludo – è che in questo momento ci sono due maggioranze e due Governi: una sui social, che continua a fare la propaganda fatta in compagna elettorale, e una nelle Aule. Ma la democrazia italiana è solida e, prima o poi, qualcuno dovrà rispondere e rendere conto di queste bugie (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

– . –

Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 22 giugno 2018, n. 73, recante misure urgenti e indifferibili per assicurare il regolare e ordinato svolgimento dei procedimenti e dei processi penali nel periodo necessario a consentire interventi di edilizia giudiziaria per il Tribunale di Bari e la Procura della Repubblica presso il medesimo tribunale (A.C.764)

 

12 luglio 2018 – (Esame articoli)

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Io credo che le cose ormai siano abbastanza chiare, c’è una questione di trasparenza e c’è soprattutto un Governo che non risponde. È stata ha fatta una richiesta legittima, che il Presidente della Camera dovrebbe accogliere come garante di tutti. Naturalmente, invece, respingiamo con forza quelli che pretendono di dare a noi lezioni di onestà, che lo hanno preteso anche nella Commissione antimafia, di cui io facevo parte, quando magari, per posizioni garantiste e politiche, come per esempio la guerra all’ergastolo ostativo, ci hanno trattato da mafiosi. Ma oggi la realtà, che è scritta sul giornale, è che la mafia sta da un’altra parte e il Governo la sta appoggiando (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

 

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Grazie, signor Presidente. Devo dire che la diretta video di questa seduta è drammatica per gli italiani. Ora capisco che la maggior parte degli esponenti del MoVimento 5 Stelle pensa che le leggi si cambiano attraverso i social, ma le leggi e i decreti si fanno nelle aule del Parlamento e, soprattutto, rispettando il livello istituzionale. Il Ministro Bonafede non ha avuto rispetto di questa istituzione, perché non ha detto l’unica cosa che doveva dire: chi è il proprietario di questo immobile e se corrisponda al vero quello che c’è scritto sul giornale.

Quindi io dico, per parafrasare quello che scrive il giornale Democratica, in questo momento online,non si tratta di Ministro Bonafede, ma di Ministro malafede (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

VINCENZA BRUNO BOSSIO (PD). Signor Presidente, abbiamo dovuto assistere, come abbiamo detto già ampiamente questa mattina, ad una mortificazione delle istituzioni, che è culminata con il cattivo intervento del Ministro Bonafede. Adesso che proviamo, e soprattutto con questo emendamento, a correggere alcuni elementi che possono generare ulteriori problematiche in una situazione già difficile, continua ad esserci chiusura. Bene, io credo che non sia questo il modo con cui si può portare avanti l’iniziativa parlamentare, l’iniziativa legislativa; e quindi chiediamo per suo tramite a questo Governo e alla maggioranza di avere un ripensamento e di accogliere questo emendamento.

—————————————— § ——————————————

5. ATTIVITÀ IN COMMISSIONE

V COMMISSIONE(BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE) SEDE REFERENTE

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021. C.1334 Governo

4 dicembre 2018Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Magi 4.01, rilevando come la disponibilità dimostrata dalla sottosegretaria Castelli su tale questione dovrebbe comportare l’approvazione dello stesso.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Delrio 10.04 in materia di proroga del credito d’imposta di formazione nel settore delle tecnologie 4.0, chiede ai relatori le ragioni dell’invito al ritiro dello stesso, osservato che sull’articolo aggiuntivo Liuzzi 13.03 di analogo contenuto i relatori hanno formulato un parere favorevole con riformulazione. Si domanda infatti se tale riformulazione possa ricomprendere anche i contenuti dell’articolo aggiuntivo Delrio 10.04.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) chiede che le due proposte emendative, Liuzzi 13.03 come riformulato e Delrio 10.04, siano esaminate congiuntamente.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottolinea come l’emendamento Marattin 17.5 intervenga sulle disposizioni che istituiscono la Centrale unica per la progettazione delle opere pubbliche al fine di permettere alle relative strutture di operare nella maniera più congrua rispetto ai compiti ad esse affidati, rafforzandone le capacità progettuali. Ne raccomanda, quindi, l’approvazione.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) ricordando alla maggioranza la difficoltà di realizzare tutte le promesse fatte, invita comunque a finanziare progetti concreti condivisi da tutti. Nel sottoscrivere l’emendamento prende atto che la manovra del popolo non finanzia le start up.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) non comprende come non si possano investire soldi su una tecnologia sperimentale come quella proposta dall’emendamento Giacomelli 19.20. Si ferma una sperimentazione senza permetterle di produrre i suoi risultati, di fatto tornando indietro di 10 anni. Sottolinea come nella passata legislatura il suo gruppo aveva condotto delle battaglie anche insieme al Movimento 5 Stelle per fare del digitale un elemento strategico. Invita quindi il Governo a modificare il parere sull’emendamento.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), intervenendo sull’emendamento a sua prima firma 23.3 identico all’emendamento Stumpo 23.10, richiama l’attenzione del Governo sul problema della stabilizzazione dell’intera platea dei lavoratori ex LSU della Calabria, sottolineando che si tratta di un problema non solo economico ma anche normativo. Segnala la necessità di operare una deroga al fine di evitare che alla fine dell’anno oltre 4.500 lavoratori perdano il proprio lavoro e domanda al Governo come intenda affrontare la questione.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) ritiene inaccettabile che si parli di stabilizzazione in occasione di ogni esame della manovra, laddove essa dovrebbe essere fatta una volta per tutte. Poiché non è possibile stabilizzare tutta la platea di lavoratori ex LSU, non si può che procedere per gradi tra il 2018 e il 2020 e disporre una deroga entro la fine dell’anno. Insiste, infine, affinché il proprio emendamento 23.3 sia messo in votazione.

– . –

3 dicembre 2018 –  Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), ritenendo non condivisibile la motivazione addotta dal relatore, rileva che proprio l’esaurimento della graduatoria in vigore sosterrebbe la Rai nello sforzo di assumere personale in sostituzione di quello cessato dal servizio, a meno che la dirigenza non abbia intenzione di procedere in maniera diversa.

(Raphael RADUZZI (M5S), relatore, interviene per segnalare che anche la Scuola di giornalismo di Perugia, a cui si accede per concorso, costituisce un canale di ingresso in Rai.)

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) ritiene che le affermazioni del relatore rafforzino l’opportunità di esaurire la graduatoria in vigore.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) apprezza la sottoscrizione dell’articolo aggiuntivo da parte della collega Dieni e auspica che l’interesse dimostrato dal Governo per le opere strategiche nel meridione possa continuare anche in futuro. Evidenzia, tuttavia, che le risorse del Fondo sviluppo e coesione, previste a copertura dell’onere, non sono di immediata disponibilità.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Occhiuto 20.09 ed evidenzia che il rifinanziamento del credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno che esso propone costituisce una fondamentale occasione per incrementare l’occupazione al Sud. Invita, pertanto, i deputati del MoVimento 5 Stelle che hanno a cuore le ragioni del Mezzogiorno a sottoscrivere anch’essi tale articolo aggiuntivo, in coerenza, peraltro, con il loro programma di governo.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) ritiene che sarebbe utile approfondire tutte le tematiche inerenti all’aeroporto di Reggio Calabria.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), dopo aver preso atto della disponibilità della sottosegretaria Castelli, rileva che negli ultimi anni è stato completato un lungo percorso legislativo in favore degli LSU, con specifico riguardo a quelli della Calabria. Ricorda che, con il decreto legislativo n. 75 del 2017 il cui articolo 20, comma 14, consente le assunzioni a tempo indeterminato dei lavoratori socialmente utili anche nel triennio 2018-2020, il Governo precedente aveva di fatto iniziato il processo di stabilizzazione degli LSU.

– . –

2 dicembre 2018 – Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Dall’Osso 14.037, evidenzia che la questione delle disabilità è oggetto di attenzione non solo da parte del Movimento 5 Stelle ma da parte di tutti coloro che credono nell’importanza e nella priorità rivestita dalle battaglie sociali.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), ricordando gli attacchi ricevuti in passato da deputati del Partito Democratico da parte di colleghi del MoVimento 5 Stelle riguardo a contrasti con il deputato Dall’Osso, ribadisce che tale deputato è stato costretto ad uscire dall’aula e che il presidente Borghi non lo ha impedito. Reputa vergognoso che il MoVimento 5 Stelle prometta di occuparsi dei problemi dei disabili in futuri provvedimenti e non nella legge di bilancio.

– . –

30 novembre 2018 – Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), nel ritenere insensata la misura contenuta nel disegno di legge di bilancio, che non aiuta né le donne né lo sviluppo rurale, sottoscrive l’emendamento Cenni 49.74, con il quale si tenta di fornire una risposta razionale ai problemi del settore. Invita ad eliminare dal testo questa misura offensiva o a rimodularla.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) interviene a sostegno degli identici emendamenti soppressivi Magi 51.26, Madia 51.21 e Zanettin 51.17, considerando insufficiente la misura introdotta dal Governo nel disegno di legge di bilancio, che reca modifiche al testo unico sulle società a partecipazione pubblica, in particolare la proroga di alcune disposizioni fino al 2021.

– . – 

29 novembre 2018 – Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Serracchiani 27.06.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottoscrive l’emendamento Madia 28.56, osservando come l’articolo 20 del decreto legislativo n. 75 del 2017 rappresenti un punto fermo da cui muovere per porre fine, auspicabilmente entro il 2020, al fenomeno del precariato di Stato, in linea peraltro con le richieste in tal senso provenienti anche dalle istituzioni europee.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), sottoscrivendo l’emendamento Migliore 34.6, sottolinea come la volontà espressa sia quella di dare un segnale di attenzione alla situazione contrattuale del comparto sicurezza, come espresso anche dalla maggioranza nella precedente seduta della Commissione.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottoscrive la proposta emendativa Meloni 36.04 e si associa alla richiesta di chiarimenti sul presunto ruolo di Poste Italiane nella vicenda relativa alla stampa di tessere per la fruizione del reddito di cittadinanza, annunciata pubblicamente dal Ministro Di Maio nei giorni scorsi e confermata, anche nelle ultime ore, dallo stesso Ministro e dalla sottosegretaria Castelli.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) si associa all’intervento del deputato Caiata, ritenendo che i rappresentanti del Governo dovrebbero parlare meno nei programmi televisivi e, invece, spiegare nelle sedi preposte, ossia le aule parlamentari, i propri provvedimenti. Sottolinea che non sono i gruppi di opposizione a far perdere tempo, ma i rappresentanti del Governo che non rispondono in merito alle questioni sollevate.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottoscrive l’emendamento in esame definendolo non ridondante, ma, al contrario, idoneo a favorire condizioni di pari opportunità, soprattutto in riferimento a realtà in ritardo su tale problematica, consentendo a queste ultime di allinearsi alle realtà più virtuose.

– . –

28 novembre 2018 – Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) si dichiara soddisfatta di aver finalmente appreso le finalità del reddito di cittadinanza, che non sono indicate nel disegno di legge in esame.
Riconosce poi la scarsità di risorse destinate dal precedente Governo alla realizzazione del ReI, misura universale di contrasto alla povertà, e invita l’attuale Esecutivo a incrementare le risorse destinate a questo istituto, anziché sopprimerlo e rischiare così di danneggiare coloro che attualmente lo ricevono.

– . –

27 novembre 2018 Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), nel ricordare che la riduzione dell’accisa sui carburanti era uno dei principali impegni presi dalla Lega durante la campagna elettorale, sottoscrive l’articolo aggiuntivo Rotta 3.010 e chiede che esso sia accantonato per permettere al Governo e ai relatori di svolgere una ulteriore riflessione.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), intervenendo in qualità di cofirmataria dell’emendamento Pizzetti 15.12, che illustra, sottolinea l’esigenza che il trasporto pubblico locale venga supportato con adeguate risorse finanziarie che allevino le ingenti difficoltà che si registrano soprattutto nei grandi centri urbani.

– . –

V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMAMZIONE) E X COMMISISONE (ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)

Sede referente
DL 135/2018: Disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione. C.1550 Governo, (Approvato dal Senato)

4 febbraio 2019 – Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottoscrive l’emendamento Boschi 8.1, condividendone pienamente le finalità e segnalando la strategicità del tema della governance dell’innovazione digitale. RicordaPag. 20che i ritardi in tale settore sono stati anche oggetto di una Commissione d’inchiesta che ha operato nella passata legislatura. Manifesta il timore che le norme recate dall’articolo 8 determineranno a partire dal 2020 un ulteriore stallo rispetto digitalizzazione e rileva pertanto che le forze di maggioranza si stanno assumendo una grave responsabilità, contraddicendo gli impegni assunti in passato.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) illustra l’emendamento Paita 10-bis.10, di cui è cofirmataria, e gli altri emendamenti segnalati dal suo gruppo riferiti all’articolo 10-bis. Osserva che la questione degli autoservizi pubblici non di linea meritava una discussione di merito strategica, come peraltro già avvenuto nel 2017 dove si era trovato un accordo a un tavolo tra il Ministero dei trasporti e le parti coinvolte. Invece, la problematica è stata tolta nella notte di Natale dalla legge di bilancio e il 28 dicembre scorso è stato emanato un decreto-legge che, di fatto, tagliava 50 mila imprese. Poi, mentre il decreto era in discussione presso la Commissione Trasporti della Camera, si è deciso di inserirlo come emendamento in un decreto-legge che di semplificazione ha solo il nome. Ribadisce che la questione che riguarda i taxi e gli autisti di vetture a noleggio con conducente va risolta in modo strutturale, o per lo meno all’interno del decreto in discussione vanno inseriti tre correttivi. Il primo riguarda l’inserimento di una norma transitoria che non faccia trovare senza lavoro dalla mattina alla sera i soggetti coinvolti. Il secondo ha lo scopo di evitare di scaricare sulle imprese i ritardi degli enti territoriali, estendendo per lo meno il limite di operatività nel territorio della regione. Il terzo infine è costituito dal fatto che la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale non garantisce la data certa in cui scatteranno le sanzioni. Evidenzia infine come la riorganizzazione del settore vada affrontata anche in connessione all’utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottoscrive l’emendamento Cappellacci 11.15.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Sensi 11-septies.02 e dichiara di condividere quanto già precedentemente segnalato dai colleghi.

– . –

VI COMMISSIONE (FINANZE) E XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)

Sede referente
DL 87/2018: Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese. C.924 Governo

24 luglio 2018Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) chiede di sottoscrivere l’emendamento Tabacci 9.70, considerando il tema della ludopatia importante e di estrema urgenza, tale da essere affrontato senza indugio.

Sede consultiva
DL 119/2018: Disposizioni urgenti in materia fiscale e finanziaria. C.1408Governo, approvato dal Senato. (Parere alla VI Commissione)

5 dicembre 2018 – Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) richiama l’attenzione della Commissione sulle disposizioni recate dall’articolo 22-bis, introdotto al Senato, in materia di autorità portuali. In particolare segnala che, fra le modifiche alla legge istitutiva delle autorità portuali n. 84 del 1994, si prevede che i porti di Villa San Giovanni e di Reggio Calabria siano trasferiti all’istituenda autorità portuale dello Stretto di Messina. Al riguardo sottolinea come non vi sia stato alcun coinvolgimento della regione Calabria.
Ricorda che su tale questione aveva presentato anche un’interrogazione in Commissione auspicando un diverso percorso e soprattutto una diversa conclusione di tale vicenda. Giudica tale intervento normativo del tutto illegittimo.
Evidenzia come non vi siano ragioni per scorporare Villa San Giovanni e Reggio Calabria dal sistema portuale calabrese, anche perché questi due porti sono compresi nella zona economica speciale (ZES) di Gioia Tauro.
Auspica che la Commissione possa esprimersi in senso non favorevole sull’articoloPag. 9022-bis nel parere che si accinge ad approvare sul provvedimento in esame, trattandosi di una modifica all’attuale assetto delle Autorità portuali sulla cui fattibilità esistono notevoli perplessità.

– . –

18 luglio 2018 – Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) nel concordare con le osservazioni svolte dai colleghi Bergamini e Pizzetti, ricorda che, sul tema della ludopatia e del ruolo delle associazioni mafiose in tale fenomeno, nella precedente legislatura si è svolta una discussione molto articolata, che ha posto in evidenzia gli enormi incassi degli ambienti vicini alla mafia, pari a circa 23 miliardi di euro.
Evidenzia come il fenomeno della ludopatia abbia assunto dimensioni notevoli e faccia perdere dignità alle persone e come sia necessario prevedere un complesso di interventi efficaci ed organici volti a contrastare il gioco d’azzardo e il c.d. cyber crime, mentre il divieto di pubblicità contenuto nell’articolo 9 in esame rappresenta solo un palliativo.

– . –

VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI) E IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)

D.L. 109/2018: Disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze. C.1209 Governo

22 ottobre 2018 – Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), nel dichiarare di voler sottoscrivere l’emendamento Enrico Borghi 12.58, evidenzia che i tempi di attuazione per la messa in sicurezza delle ferrovie isolate rischiano di coincidere con la fase di passaggio tra l’attuale Autorità e la nuova Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali. Nel sottolineare che il successivo emendamento Enrico Borghi 12.61 reca un analogo intervento, chiede che venga accolta almeno una delle due proposte emendative in questione.

17 ottobre 2018 – Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) chiede le motivazioni per le quali sia stato ritenuto inammissibile il proprio articolo aggiuntivo 40.03, relativo all’eccezionale maltempo verificatosi in Calabria e Sardegna successivamente all’emanazione del decreto-legge. Ritiene che il provvedimento in esame sia la sede più opportuna nel quale affrontare tali emergenze, essendo qui trattate tutte le emergenze verificatesi prima della sua emanazione.

16 ottobre 2018Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) ritiene che la trasparenza si debba dimostrare attraverso atti formali e giudica pertanto inaccettabile l’intervento del sottosegretario Crimi.

Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) concorda sulla necessità di un celere avvio dei lavori di ricostruzione, osservando che il gruppo del Partito democratico, con l’emendamento Braga 1.13, testé respinto dalle Commissioni, aveva proposto di introdurre un termine per la conclusione dei lavori di ricostruzione. Fa però presente che la previsione di regole più stringenti nel momento dell’assegnazione dei lavori potrebbe evitare contestazioni successive, che impedirebbero poi la loro rapida conclusione.

15 ottobre 2018Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) si associa all’ultima richiesta di chiarimenti della collega Maccanti.

– . –

IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)

Sede referente
DL 143/2018: Disposizioni urgenti in materia di autoservizi pubblici non di linea. C.1478Governo

9 gennaio 2019 – Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) sottolinea l’estrema criticità della situazione del settore, che forse avrebbe dovuto suggerire al Governo uno strumento diverso dal decreto-legge, prevedendo un intervento transitorio nella legge di bilancio. Ritiene opportuno individuare le soluzioni migliori al fine di dare risposte adeguate a tutti gli operatori del settore. Concorda quindi sull’opportunità di svolgere un ciclo di audizioni e chiede al Governo se vi sia un’apertura ampia ad esaminare nel merito tutte le problematiche della materia.

—————————————— § ——————————————

6. INTERROGAZIONI E INTERPELLANZE

21 febbraio 2019 Interrogazione a risposta in commissione 5-01543

presentata da BRUNO BOSSIO Vincenza

Giovedì 21 febbraio 2019, seduta n. 131

BRUNO BOSSIO. — Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

nell’ottobre 2018 a seguito della segnalazione di un cedimento del tetto, con possibili cadute di calcinacci, del palazzo ubicato in corso Italia 107, in territorio di Amantea, l’ufficio postale di Campora San Giovanni è stato chiuso;

tra l’amministrazione comunale e il condominio del palazzo si è aperto un contenzioso che di fatto sta determinando una situazione di impasse che comunque vede chiuso il suddetto ufficio postale con gravi disagi e disservizi alla comunità costretta a recarsi nella vicina Amantea per usufruire dei servizi postali (pagamenti, riscossione pensioni, prelievi e altro);

il servizio postale è un servizio universale di interesse pubblico gestito, attraverso un contratto di servizio, da Poste Italiane;

la incertezza sulla conclusione dei lavori dello stabile presso il quale era ubicato l’ufficio postale non può comportare il prolungarsi del disagio per la collettività;

occorre ripristinare quanto prima nel territorio di Campora San Giovanni la piena funzionalità dell’ufficio postale –:

quali iniziative il Governo intenda adottare, per quanto di competenza, affinché Poste Italiane, in attesa della conclusione dei lavori presso lo stabile di Corso Italia 107, individui, d’intesa con l’amministrazione comunale di Amantea, una soluzione logistica per la riapertura immediata dell’ufficio postale di Campora San Giovanni ponendo fine ai disagi della comunità.
(5-01543)

– . –

20 febbraio 2019 – Interrogazione a risposta orale 3-00541

Mercoledì 20 febbraio 2019, seduta n. 130

BRUNO BOSSIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

a fronte di una forte ripresa internazionale di merci scambiate e di lavoro nei terminali portuali presso il porto di Gioia Tauro (RC) permane una situazione di palese criticità già sollevata dalla regione Calabria in maniera ufficiale mediante lettera inviata alle competenti autorità istituzionali di Governo nel mese di novembre 2018;

in questi mesi il quadro generale della situazione del terminal portuale di Gioia Tauro è purtroppo ulteriormente peggiorato;

da quanto riportato anche dagli organi di stampa la società che gestisce il terminal di Gioia Tauro è in una condizione di stallo a causa delle divergenze strategiche sugli investimenti tra i due soci che detengono il 50 per cento ciascuno;

il punto critico di questa divergenza riguarda, in particolare, la gestione delle banchine infrastruttura strategica, la cui concessione è governata per mezzo dell’Autorità portuale;

la rottura dell’integrità dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, avvenuta sulla base della legge n. 136 del 17 dicembre 2018, ha comportato gravi conseguenze come denunciato anche dalle istituzioni territoriali che rimangono in attesa di un incontro richiesto e mai avuto con il Governo;

il blocco di circa 150 milioni di euro relativi a impianti ferroviari, potenziamento di assi stradali e potenziamento delle banchine, rende ancora più critica la situazione di un terminal che necessita di infrastrutture per rafforzare la propria capacità di funzionamento;

la Calabria è stata la prima regione ad avanzare una proposta definita ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2017, n. 123, e solo nel dicembre 2018, ad avviso dell’interrogante, con colpevole ritardo da parte del Governo è stato completato il Comitato con l’ultima nomina governativa;

si evidenzia come ad oggi nessun incontro risulti essersi ancora svolto da parte del nominato Comitato di indirizzo, rallentando l’impegno forte profuso dalla regione a partire dal Suap unificato per tutta l’area di Gioia Tauro;

il combinato disposto di tutte queste criticità rischia di pregiudicare l’esistenza di 500 posti di lavoro –:

quali iniziative il Governo intenda assumere con la massima urgenza al fine di convocare un tavolo istituzionale con la regione Calabria e le organizzazioni economiche e sindacali territoriali per affrontare le richiamate criticità che interessano il porto di Gioia Tauro e addivenire a un accordo complessivo di rilancio che riguardi la gestione delle banchine, la ricostituzione dell’integrità dell’Autorità portuale, l’attivazione immediata degli investimenti Pon reti, la piena operatività delle misure relative alla zona economica speciale (Zes), con l’obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali e pianificare un’azione di rilancio di un terminal portuale strategico per il Paese.
(3-00541)

– . –

30 gennaio 2019 – Interrogazione a risposta in commissione 5-01337

presentata da BRUNO BOSSIO Vincenza

Mercoledì 30 gennaio 2019, seduta n. 117

BRUNO BOSSIO, DEL BASSO DE CARO, DE FILIPPO, DE LUCA e VISCOMI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

la giunta di Roma Capitale con apposita delibera del 17 ottobre 2018, ha deciso la delocalizzazione dell’autostazione per i mezzi adibiti alle linee di trasporto pubblico interregionali, nazionali e internazionali dal terminal di Tiburtina, che costituisce il capolinea dei servizi di trasporto con autobus a lungo raggio sulla base di specifica autorizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, al nodo di Anagnina;

il terminal bus di Tiburtina, in base ai dati forniti dalla Tibus, vede transitare otto milioni e mezzo di passeggeri l’anno, in crescita costante negli ultimi anni, con 103 vettori, di cui 33 stranieri, 600 autobus giornalieri tra arrivi e partenze;

di fronte a tale annuncio a seguito delle proteste della regione Abruzzo, una mozione del consiglio comunale di Roma del mese di novembre 2008 ha ulteriormente complicato la situazione, poiché la delocalizzazione ad Anagnina vedrebbe interessate solo per le linee provenienti dal Mezzogiorno che però rappresentano il 40 per cento del totale ma con incidenza superiore per quel che riguarda il numero complessivo dei viaggiatori;

la localizzazione presso Anagnina evidenzia una scelta, a giudizio degli interroganti, del tutto penalizzante per l’utenza dei bus provenienti da fuori regione e, in particolare, dal Sud;

l’area dell’Anagnina è priva di adeguati collegamenti intermodali e con il resto della città ed è inadatta ad ospitare un terminal della portata di Tiburtina anche sotto il profilo della sicurezza, considerato il degrado che attanaglia l’area in prossimità del capolinea della metro A;

la zona tiburtina è prossima all’università La Sapienza e molti studenti fuori sede sono tra i principali utenti delle autolinee provenienti da fuori regione, anche perché domiciliati in zona;

Roma Capitale persevera nel non dare annuncio di predisposizione di una procedura pubblica di gara per la gestione dell’attuale autostazione di Roma, né tantomeno dà riscontro alla proposta presentata (ormai da più di due anni) dalla società Tibus di un project financing – da attivare sempre con gara – che prevedeva 6 milioni di euro di finanziamenti privati per la riqualificazione dell’autostazione e dell’intera area circostante;

l’Anav ha rappresentato l’urgenza di attivare un tavolo istituzionale con il comune di Roma, alla presenza delle parti interessate, operatori del settore, il gestore dell’autostazione Tiburtina e le stesse associazioni di categoria, al fine di trovare una soluzione concertata alla criticità richiamata –:

quali iniziative intenda assumere il Governo, per quanto di competenza, per l’apertura di un tavolo di confronto che scongiuri il trasferimento del terminal bus da Tiburtina per le linee provenienti dal Mezzogiorno a tutela dei milioni di utenti che annualmente transitano da questo hub strategico per la mobilità di studenti e lavoratori che accedono a Roma, in considerazione della rilevanza della questione per il trasporto interregionale e nazionale e per la mobilità, in particolare, delle comunità del Sud già penalizzate da un cronico deficit di collegamenti.
(5-01337)

– . –

18 dicembre 2018 – Interpellanza urgente 2-00208

presentata da BRUNO BOSSIO VINCENZA 

Martedì 18 dicembre 2018, seduta n. 102

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’interno, per sapere – premesso che:

a seguito della entrata in vigore delle disposizioni di cui al decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° dicembre 2018, n. 132, meglio conosciuto come «decreto sicurezza» si stanno verificando situazioni di estrema criticità sul territorio nazionale per la gestione dei migranti ospiti dei Cara con il permesso di soggiorno umanitario in scadenza;

l’abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari, prevista dal citato provvedimento legislativo, in considerazione della rilevanza che tale permesso rivestiva come forma di protezione molto diffusa, della durata di due anni, rischia di determinare un corto circuito molto pericoloso e di alimentare tensioni tra persone disperate, prive dei più elementari mezzi di sussistenza, spesso in territori altrettanto depressi sia socialmente che economicamente;

questa abolizione impedisce a queste persone, a giudizio degli interpellanti in violazione del principio giuridico che garantisce il riconoscimento di diritti acquisiti, di accedere al circuito di seconda accoglienza, il cosiddetto Sprar, perché in possesso di un permesso, quello «umanitario», che alla scadenza non avrà più valore, salvo alcune eccezioni ancora tutte da declinare e interpretare;

questa incertezza sta accentuando le difficoltà sulla gestione e sul coordinamento delle politiche di accoglienza e presa in carico di situazioni molto critiche che riguardano casi drammatici di migranti con disabilità con problemi particolari e che non possono essere trattati in maniera burocratica;

situazioni di tensione si sono già registrate a Crotone, a Catania, nel tarantino e si moltiplicano le segnalazioni di persone che, in conseguenza delle nuove disposizioni, non avranno più il diritto di soggiornare presso i centri di accoglienza per i richiedenti asilo, venendo così privati di qualsiasi prospettiva e costretti a vivere per strada, incrementando notevolmente le problematiche già esistenti a carico delle istituzioni locali;

con la progressiva scadenza dei permessi per protezione umanitaria, tali situazioni potrebbero diventare ingestibili e la conversione in permesso di soggiorno per motivi di lavoro sarà resa complessa soprattutto dalla previsione della necessità di munirsi di passaporto del Paese di origine, in quanto è notoria la complessità delle procedure burocratiche per il suo ottenimento, soprattutto in Paesi come Gambia, Mali, Senegal, che rendono pressoché impossibile conseguire questo imprescindibile documento, con la conseguenza di vedere aumentare in maniera esponenziale il numero degli irregolari –:

se il Governo sia a conoscenza di questi effetti immediati della normativa di cui al decreto-legge appena convertito e quali iniziative intenda assumere al fine di trovare una soluzione che rispetti il principio della concessione del permesso umanitario per garantire comunque l’accesso ai piani di seconda accoglienza e tutelare la positiva esperienza degli Sprar con la presa in carico delle situazioni più drammatiche, come quelle che riguardano donne e bambini ed altre situazioni particolari, nonché per supportare l’azione degli enti locali nella gestione di queste criticità dovute all’introduzione delle richiamate norme previste dal decreto-legge n. 113 del 2018 convertito dalla legge n. 132 del 2018.
(2-00208) Bruno Bossio, Berlinghieri, De Micheli, Giorgis, Fregolent, Del Basso De Caro, Migliore, Pollastrini, Madia, Mancini, Pini, Orfini, Schirò, Miceli, Annibali, Stumpo, De Luca, Noja, D’Alessandro, Boccia, Melilli, Bazoli, Braga, Viscomi, Lacarra, La Marca, Mauri, Topo, Nardi, Marattin, Quartapelle Procopio.

– . –

13 dicembre 2018 – Interrogazione a risposta scritta 4-01871

presentata da BRUNO BOSSIO VINCENZA 

Giovedì 13 dicembre 2018, seduta n. 101

BRUNO BOSSIO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

in data 17 luglio 2018 la Corte dei conti ha registrato la delibera Cipe n. 3 del 2018 relativa alla seconda tratta del terzo megalotto della strada statale Jonica;

la nuova sede della statale 106 «Jonica» sarà tra strada statale 534 di Cammarata e degli Stombi nei pressi di Sibari, e Roseto Capo Spulico;

il progetto definitivo della prima tratta della strada è stato pubblicato nell’agosto 2017 e sono state intraprese le attività propedeutiche all’avvio del cantiere;

risultano essere state avviate attività propedeutiche come progettazione esecutiva, attività espropri, il completamento dell’iter approvativo con la previsione dell’inizio lavori entro fine 2018;

l’intervento del suddetto terzo megalotto riguarda 38 chilometri e si prevedono 1 miliardo e 300 milioni di euro di investimento;

il tracciato in questione prevede 3 gallerie naturali, 10 gallerie artificiali, 17 viadotti e ponti e 4 svincoli: Sibari Cerchiara, Cerchiara/Francavilla, Trebisacce sud e Roseto;

si tratta di un’opera molto importante che fa seguito ad un impegno straordinario compiuto nella scorsa legislatura per finanziare un asse viario strategico per il mezzogiorno e l’intero Paese;

su 491 chilometri complessivi da Reggio Calabria a Taranto, ad oggi, risultano essere stati completati circa 151 chilometri;

risultano essere in esecuzione, lungo l’intero tracciato, interventi per un importo di 260 milioni di euro;

nell’ambito della nuova strategia, adottata d’intesa da Anas e regione Calabria, vi è un piano di riqualificazione di altri tratti in territorio calabrese per un importo complessivo di 690 milioni di euro già inseriti nel piano pluriennale 2016-2020;

l’annuncio della registrazione della Corte dei conti per il terzo megalotto è quindi una importantissima notizia per l’ammodernamento di questa infrastruttura che, purtroppo, per la sua inadeguatezza è fonte di pericolo per chi la percorre e fa registrare numerose vittime;

si apprende che alcuni esponenti di una forza politica che sostiene l’attuale esecutivo, abbiano manifestato perplessità proprio in merito al terzo megalotto dell’arteria;

sarebbe gravissimo che proprio adesso si fermi il processo di ammodernamento della strada statale 06 Jonica, compromettendo tutti gli sforzi compiuti nel corso di questi anni per arrivare ad un quadro complessivo e organico di interventi –:

quali siano gli orientamenti del Governo in merito agli investimenti già stanziati, compreso il terzo megalotto, per l’ammodernamento della strada statale 106 Jonica, considerate la strategicità della infrastruttura e le esigenze di sicurezza di sicurezza di chi quotidianamente è chiamato a percorrerla.
(4-01871)

– . –

5 dicembre 2018 – Interrogazione a risposta in commissione 5-01060

presentata da BRUNO BOSSIO Vincenza

Mercoledì 5 dicembre 2018 in Commissione IX (Trasporti)

BRUNO BOSSIO, PIZZETTI,  CANTINI, GARIGLIO, GIACOMELLI, NOBILI, PAITA, ANDREA ROMANO, ANNIBALI, BONOMO, BURATTI, CARLA CANTONE, CARNEVALI, CRITELLI, DE FILIPPO, DE LUCA, MARCO DI MAIO, FASSINO, FIANO, FRANCESCHINI, FRAGOMELI, GADDA, LACARRA, GAVINO MANCA, MORANI, MURA, NAVARRA, NOJA, BENAMATI e LOTTI. — Al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:

il Ministro interrogato, in una serie di interventi televisivi, ha affermato che risulterebbero essere in stampa le «card» finalizzate alla erogazione del cosiddetto «reddito di cittadinanza»;

in data 29 novembre 2018 è stato lo stesso Ministro, come riportato dalle agenzie di stampa, ad affermare che «da due settimane ho dato ordine al mio staff di lavorare con Poste Italiane per tutto, inclusa la stampa delle tessere» in riferimento a suddetta misura;

è noto che l’eventuale fondo per il reddito di cittadinanza potrebbe diventare legge eventualmente solo dopo l’approvazione del disegno di legge di bilancio per l’anno 2019, attualmente all’esame del Parlamento, e, quindi, non prima della fine del mese di dicembre –:

se Poste Italiane abbia effettivamente ricevuto mandato dal Governo e sulla base di quale atto, anche in relazione a quanto previsto dal contratto di programma in essere, per la stampa delle card relativamente al reddito di cittadinanza.
(5-01060)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 dicembre 2018
nell’allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-01060

– . –

12 novembre 2018 – Interrogazione a risposta orale 3-00317

presentata da BRUNO BOSSIO VINCENZA 

Lunedì 12 novembre 2018, seduta n. 81

BRUNO BOSSIO. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:

come riportato dai mezzi di informazione in occasione della proiezione del film «Sulla mia pelle» riguardante il caso di Stefano Cucchi presso una libreria all’interno del centro commerciale «le Gru» di Siderno in provincia di Reggio Calabria si è registrato un episodio che, ad avviso dell’interrogante, necessita di un chiarimento istituzionale;

poco prima della proiezione del film due carabinieri in divisa avrebbero chiesto alla titolare della libreria l’elenco dei partecipanti e ogni tanto nel corso della proiezione e del dibattito che ne è seguito si affacciavano per ascoltare;

il colonnello Gabriele De Pascalis, comandante dell’Arma della compagnia di Locri, raggiunto dalla stampa ha escluso la volontà di schedare i presenti parlando di «attività di routine» –:

se il Governo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa come si giustifichi la richiesta di avere l’elenco dei partecipanti alla presentazione di un film, che, secondo l’interrogante, non può essere qualificata come «attività di routine».
(3-00317)

– . –

11 ottobre 2018 – Interrogazione a risposta in commissione 5-00704

presentato da BRUNO BOSSIO Vincenza

Giovedì 11 ottobre 2018, seduta n. 61

BRUNO BOSSIO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

il 18 giugno 2014, nel corso della XVII legislatura, l’interrogante è stata firmataria con l’allora collega deputato Magorno di un’interrogazione all’allora Ministro della giustizia Andrea Orlando per chiedere l’adozione di decreti correttivi, come già segnalato dalle Commissioni giustizia di Camera e Senato della XVII legislatura, le quali avevano espresso parere negativo sulla soppressione del tribunale di Rossano, motivando l’inopportunità di lasciare un territorio così vasto e a così alta presenza di criminalità organizzata, quale quello di Rossano-Corigliano, senza il suo presidio di legalità;

il GAV (Gruppo di azione per la verità) del tribunale di Rossano manifestava, a più riprese, le sue istanze secondo le quali è da ritenersi illegittima la decisione di accorpare il tribunale di Rossano a quello di Castrovillari, con risultati evidentemente contrastanti con le finalità del decreto-legge n. 138 del 2011 prima e del decreto-legge n. 155 del 2012 poi;

in data 30 maggio 2016, a seguito del sit-in tenutosi il giorno 17 dello stesso mese in piazza Indipendenza a Roma, il GAV, i cui rappresentanti sono stati ricevuti dal vicepresidente pro tempore del CSM Legnini, inviava alla I e alla VII Commissione del CSM, due dossier contenenti l’elenco delle denunce presentate in diverse procure della Repubblica e un elenco dettagliato dei gravissimi disagi causati al territorio di Rossano-Corigliano dalla soppressione del tribunale di Rossano;

il consiglio dell’Ordine degli avvocati di Castrovillari comunicava in data 12 marzo 2018 la necessità di attribuire un incarico professionale al fine di individuare soluzioni interne con l’obiettivo di evitare l’emigrazione di uffici e servizi al di fuori degli attuali locali, ritenuti evidentemente incapienti, stanti anche le necessità della procura di Castrovillari, nonostante gli spazi del presidio del Pollino dovessero già ritenersi capaci di ospitare l’ex circoscrizione del tribunale di Rossano per come valutato al momento della decisione della chiusura del tribunale di Rossano –:

se il Governo sia a conoscenza della drammatica situazione di crisi che ha prodotto la chiusura del tribunale di Rossano, con riguardo alle enormi difficoltà logistiche in riferimento al trasporto pubblico locale, ai giovani professionisti costretti a rinunciare alla loro professione a causa degli elevati costi aggiuntivi, e più in generale alle enormi disfunzioni e inefficienze presenti nei tribunali accorpati di Rossano-Castrovillari e quali iniziative intenda adottare in proposito;

se il Governo non ritenga che il distretto Corigliano-Rossano, per le sue dimensioni demografiche, necessiti della riapertura del suo tribunale e per tale ragione se non ritenga conseguentemente necessario riaprire un apposito tavolo di discussione;

se il Governo sia in grado di fornire informazioni dettagliate e aggiornate circa le condizioni della struttura del palazzo di giustizia di Castrovillari in materia di agibilità e sicurezza.
(5-00704)

– . –

10 ottobre 2018 – Interrogazione a risposta in commissione 5-00680

presentata da BRUNO BOSSIO Vincenza

Mercoledì 10 ottobre 2018, seduta n. 60

BRUNO BOSSIO. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

a Trebisacce (Cosenza) ha sede il Liceo Scientifico «G. Galilei», la cui dirigenza, a decorrere dal 1° settembre 2018 è stata assunta dalla dottoressa Maria Rosaria D’Alfonso;

nell’anno scolastico precedente, precisamente dal 16 febbraio 2018 al 31 agosto 2018, l’incarico de quo era stato rivestito dalla professoressa Laura Gioia, in qualità di reggerne;

in data 26 giugno 2018 i genitori degli alunni frequentanti la classe III D (anno scolastico 2017/2018) dell’istituto, con apposto missiva, rappresentavano alla dirigente scolastica pro tempore una situazione di disagio degli studenti legata, pare, ai comportamenti vessatori ed umilianti posti in essere da una docente curriculare, la professoressa Rosanna De Gaudio;

gli stessi genitori in particolare, evidenziavano che la suddetta professoressa De Gaudio era solita rivolgersi agli alunni con tono umiliante;

gli stessi genitori denunciavano, come da lettera, inoltre, che, in occasione, delle «prove parallele» la suddetta docente si era rivolta agli studenti così apostrofandoli: «Sputatevi allo specchio e fate in modo che lo sputo vi torni indietro; vi prendo a calci in c…», strappando in faccia agli alunni con rabbia anche il foglio della verifica;

in virtù di quanto denunciato, e anche in considerazione di pregresse segnalazioni del medesimo tenore, già notificate alla stessa interessata, la dirigente scolastica professoressa Laura Gioia avviava un procedimento disciplinare e, nelle more della definizione del relativo iter con determina del 30 agosto 2018 n. 4083, in via cautelare, sollevava la professoressa De Gaudio dall’insegnamento della classe;

secondo quanto segnalato dai genitori, pare che la stessa professoressa De Gaudio già in precedenza sarebbe stata oggetto di denunce e procedimenti giudiziari;

successivamente ai richiamati episodi, la nuova dirigente scolastici professoressa Maria Rosaria D’Alfonso, con propria determina in contrasto con i precedenti provvedimenti e con i deliberati degli organi collegiali, riassegnava la professoressa De Gaudio alla stessa classe, ora IV D, per l’anno scolastico 2018/2019;

in conseguenza di tale provvedimento, circa 15 alunni, in ragione dell’oggettiva impossibilità di proseguire il percorso di studi senza ulteriori pregiudizi per il proprio diritto a un clima scolastico positivo e idoneo a favorirne il pieno sviluppo e la crescita, chiedevano il trasferimento ad altri istituti;

contestualmente, lo stesso sindaco avrebbe chiesto alla dirigente scolastica un incontro al fine di discutere possibili soluzioni, incontro per il quale però la dirigente scolastica, ad oggi, a quanto consta all’interrogante avrebbe sempre negato disponibilità;

lo stesso sindaco, a questo punto, segnalava la vicenda al Garante per l’infanzia e l’adolescenza della regione Calabria, all’ufficio scolastico provinciale e regionale e allo stesso Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca al fine di trovare una soluzione;

medesima richiesta veniva avanzata dai genitori con nota del 28 settembre 2018 –:

se i fatti di cui in premessa siano a conoscenza del Ministro interrogato;

se siano state assunte tutte le iniziative previste dalla legge, ivi compresa una ispezione nella istituzione scolastica in questione al fine di accertare se quanto denunciato dai genitori e dal sindaco corrisponda al vero;

se i fatti denunciati dovessero risultare veri, quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere per risolvere la vicenda.
(5-00680)

– . –

2 ottobre 2018 – Interrogazione a risposta in commissione 5-00592

presentata da BRUNO BOSSIO Vincenza

Martedì 2 ottobre 2018, seduta n. 54

BRUNO BOSSIO. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

i genitori degli alunni della primaria di Careri paesino dell’Aspromonte calabrese hanno promosso una mobilitazione per difendere il diritto alla scuola per i propri figli;

si oppongono alla chiusura della scuola e al trasferimento dei 35 alunni a distanza di 11 chilometri con una viabilità complessa piena di tornanti che farebbe giungere a scuola i bambini già provati dal viaggio;

purtroppo il calo demografico e lo spopolamento dei paesi dell’Aspromonte sta determinando situazioni di estrema criticità;

a Roccaforte del greco, paese dell’area grecanica, così come a Canolo, le scuole sono state già chiuse infliggendo un duro colpo alle comunità locali;

alcuni intellettuali a partire dallo scrittore Gioacchino Criaco hanno promosso un appello per chiedere che le scuole nei piccoli comuni in particolare, dell’Aspromonte, possano rimanere aperte come presidio dello Stato;

la legge 158 del 2016 comunemente conosciuta come legge dei piccoli comuni ha anche nella digitalizzazione l’opportunità di scongiurare trasferimenti e disagi ai bambini assicurando il diritto all’istruzione –:

se il Governo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali iniziative intenda assumere per rispondere alla mobilitazione dei genitori di Careri scongiurando la soppressione della scuola dell’obbligo ed evitando di infliggere disagi a bambini e famiglie.
(5-00592)

– . –

1° ottobre 2018 – Interrogazione a risposta in commissione 5-00575

presentata da BRUNO BOSSIO Vincenza

Lunedì 1° ottobre 2018, seduta n. 53

BRUNO BOSSIO. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, al Ministro per la famiglia e le disabilità. — Per sapere – premesso che:

ha particolarmente colpito e indignato la pubblica opinione la denuncia del Garante per infanzia della regione Calabria di un bambino della scuola primaria di Crotone tenuto di faccia al muro e con le spalle ai compagni;

la notizia dell’episodio citato ha avuto vasta eco sui media e sui social network;

le insegnanti, alla domanda del genitore, in base alla ricostruzione riportata dai media, sulle ragioni di tale «postura» in classe, avrebbero risposto che si trattava di «un esperimento della maestra di sostegno»;

il Garante ha affermato che intende relazionare degli accadimenti le autorità competenti;

ove confermato, si tratterebbe di un episodio gravissimo accaduto in una scuola che invece dovrebbe essere il luogo della educazione alla integrazione –:

se il Governo sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e quali iniziative intenda assumere al fine di accertare quanto realmente accaduto e scongiurare il ripetersi di simili episodi, assicurando nella regione Calabria la piena presa in carico degli studenti con disabilità in termini di integrazione e formazione.
(5-00575)

– . –

7 agosto 2018 – Interrogazione a risposta in commissione 5-00352

presentato da BRUNO BOSSIO Vincenza

Martedì 7 agosto 2018, seduta n. 40

BRUNO BOSSIO. — Al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:

in data 6 agosto 2018 il Sottosegretario di Stato per l’interno, nel corso di una conferenza stampa a Cosenza, come riportato dalle agenzie di stampa ha affermato testualmente «Quello che si pone per Riace è un problema di natura economica. Non ci sono le coperture per portare avanti il progetto»;

si tratta della risposta della risposta data ad una precisa domanda in merito allo sciopero della fame che il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, ha avviato a seguito della mancata corresponsione dei fondi necessari per mantenere il progetto Sprar;

inoltre, sempre lo stesso Sottosegretario ha affermato «basta con i finanziamenti a pioggia»;

in data 1° luglio 2018 il Ministero dell’interno avrebbe dovuto procedere alla firma per la definizione dei nuovi posti Sprar – il sistema di accoglienza diffusa che chiama in causa direttamente i comuni – con le rispettive coperture economiche come previsto dal decreto ministeriale del 10 agosto 2016;

ad oggi, a distanza di oltre un mese dalla scadenza prevista, non risultano essere state pubblicate le graduatorie dei nuovi centri né stabilite le coperture economiche necessarie;

l’Anci ha inviato una lettera indirizzata al prefetto responsabile del dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero, rappresentando la crescente preoccupazione che giunge da molti comuni in merito alla mancata pubblicazione della graduatoria dei nuovi progetti Sprar;

il ritardo nella pubblicazione delle graduatorie, oltre a destare preoccupazione nei comuni che ne hanno fatto richiesta, rischia di avere come conseguenza quello di mettere a rischio anche i contratti che devono essere stipulati per i servizi, nonché il personale impegnato nei suddetti progetti;

questo rallentamento rischia, infatti, di indebolire il prezioso lavoro fatto in questi anni per il superamento della logica dell’emergenza nell’accoglienza dei migranti;

è gravissimo che un sottosegretario di Stato affermi che non vi sono le coperture per portare avanti i progetti Sprar quando all’articolo 2 del decreto ministeriale 10 agosto 2016 concernente modalità di accesso da parte degli enti locali ai finanziamenti del fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo per la predisposizione dei servizi di accoglienza per i richiedenti e i beneficiari di protezione internazionale e per i titolari del permesso umanitario, nonché approvazione delle linee guida per il funzionamento del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati prevede espressamente che: «Per i progetti inseriti nelle graduatorie di cui al comma 1 e per quelli autorizzati alla prosecuzione per il triennio successivo ai sensi del comma 3, il Ministro dell’interno con proprio decreto procede, in relazione alle esigenze di accoglienza, all’assegnazione delle risorse disponibili del Fondo nazionale per le politiche ed i servizi dell’asilo, anche in deroga al limite dell’80 per cento previsto dall’articolo 1-sexies, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 1989, n. 416» –:

se quanto affermato dal sottosegretario per l’interno trovi conferma e quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato al fine di fornire informazioni in maniera puntuale sul futuro dei progetti Sprar;

se e con quali tempi verrà pubblicata la graduatoria relativa ai nuovi posti Sprar e se questo ritardo risponda ad una precisa volontà politica del Governo di depotenziare questo importante strumento nell’ambito dell’accoglienza dei migranti.
(5-00352)

– . –

25 luglio 2018 – Interrogazione a risposta in commissione 5-00247

presentata da BRUNO BOSSIO Vincenza

Mercoledì 25 luglio 2018, seduta n. 33

BRUNO BOSSIO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

in data 17 luglio 2018 la Corte dei conti ha registrato la delibera Cipe n. 3 del 2018 relativa alla seconda tratta del terzo megalotto della strada statale Jonica;

la nuova sede della statale 106 «Jonica» sarà tra strada statale 534 di Cammarata e degli Stombi nei pressi di Sibari, e Roseto Capo Spulico;

il progetto definitivo della prima tratta della strada è stato pubblicato nell’agosto 2017 e sono state intraprese le attività propedeutiche all’avvio del cantiere;

risultano essere state avviate attività propedeutiche come progettazione esecutiva, attività espropri, il completamento dell’iter approvativo con la previsione dell’inizio lavori entro fine 2018;

l’intervento del suddetto terzo megalotto riguarda 38 chilometri e si prevedono 1 miliardo e 300 milioni di euro di investimento;

il tracciato in questione prevede 3 gallerie naturali, 10 gallerie artificiali, 17 viadotti e ponti e 4 svincoli: Sibari Cerchiara, Cerchiara/Francavilla, Trebisacce sud e Roseto;

si tratta di un’opera molto importante che fa seguito ad un impegno straordinario compiuto nella scorsa legislatura per finanziare un asse viario strategico per il mezzogiorno e l’intero Paese;

su 491 chilometri complessivi da Reggio Calabria a Taranto, ad oggi, risultano essere stati completati circa 151 chilometri;

risultano essere in esecuzione, lungo l’intero tracciato, interventi per un importo di 260 milioni di euro;

nell’ambito della nuova strategia, adottata d’intesa da Anas e regione Calabria, vi è un piano di riqualificazione di altri tratti in territorio calabrese per un importo complessivo di 690 milioni di euro già inseriti nel piano pluriennale 2016-2020;

l’annuncio della registrazione della Corte dei conti per il terzo megalotto è quindi una importantissima notizia per l’ammodernamento di questa infrastruttura che, purtroppo, per la sua inadeguatezza è fonte di pericolo per chi la percorre e fa registrare numerose vittime;

si apprende che alcuni esponenti di una forza politica che sostiene l’attuale esecutivo, abbiano manifestato perplessità proprio in merito al terzo megalottto dell’arteria;

sarebbe gravissimo che proprio adesso si fermi il processo di ammodernamento della strada statale 06 Jonica, compromettendo tutti gli sforzi compiuti nel corso di questi anni per arrivare ad un quadro complessivo e organico di interventi –:

quali siano gli orientamenti del Governo in merito agli investimenti già stanziati, compreso il terzo megalotto, per l’ammodernamento della strada statale 106 Jonica, considerate la strategicità della infrastruttura e le esigenze di sicurezza di sicurezza di chi quotidianamente è chiamato a percorrerla.
(5-00247)

– . –

25 luglio 2018 – Interrogazione a risposta in commissione 5-00246

presentata da BRUNO BOSSIO Vincenza

Mercoledì 25 luglio 2018, seduta n. 33

BRUNO BOSSIO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

nelle ultime settimane si è registrato, purtroppo, come riportano anche gli organi di informazione un numero crescente di incidenti, anche mortali, lungo la A1 nel tratto Roma-Napoli;

il verificarsi di questi incidenti sembra essere coinciso con la rimozione dei tutor a seguito della lunga e articolata vicenda giudiziaria tra Craft, una piccola azienda toscana, e società Autostrade per l’Italia;

i nuovi tutor come è stato comunicato dall’Associazione sostenitori Polstrada (Asaps) sarebbero dovuti entrare in funzione il 25 luglio 2018, notizia poi smentita dalla società Autostrade per l’Italia –:

se, nel periodo di non funzionamento dei tutor lungo il tratto autostradale in questione, si sia registrato un incremento degli incidenti, anche mortali, e quali iniziative si intendano assumere, a seguito del ripristino del controllo elettronico della velocità, per un potenziamento del pattugliamento della polizia stradale lungo la tratta Roma-Napoli al fine di assicurare un maggiore controllo.
(5-00246)

– . –

25 luglio 2018 – Interrogazione a risposta in commissione 5-00236

presentata da BRUNO BOSSIO Vincenza

Mercoledì 25 luglio 2018, seduta n. 33

BRUNO BOSSIO. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

il decreto interministeriale 402 del 13 giugno 2017 ha introdotto nuove regole per l’attivazione delle scuole di specializzazione di area medica, rendendo condizione necessaria uno specifico accreditamento secondo requisiti e standard minimi organizzativi e strutturali, di performance correlata alla docenza e alle prestazioni assistenziali;

nel 2017 la scuola di specializzazione in cardiochirurgia dell’università «Magna Graecia» di Catanzaro ha ottenuto regolare accreditamento tramite decreto direttoriale Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca n. 2593 del 29 settembre 2017 con conseguente assegnazione di un posto, finanziato dal Ministero medesimo, ed un posto finanziato dalla regione Calabria;

anche per l’anno 2018, la sopracitata università Magna Graecia di Catanzaro ha seguito la medesima procedura, conclusasi positivamente con l’accreditamento sia della scuola di specializzazione in cardiochirurgia dell’università «Magna Graecia» che della rete formativa ad essa connessa e costituita dalle tre cardiochirurgie calabresi: la stessa università Magna Graecia di Catanzaro, l’ospedaliera di Reggio Calabria e la privata accreditata a Catanzaro, come comprova il decreto direttoriale del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca n. 20461 del 9 luglio 2018;

la regione Calabria stessa aveva tempestivamente comunicato di avere previsto anche il finanziamento di un posto aggiuntivo riservato a laureati con residenza da almeno due anni nella regione, in ossequio alla determinazione assunta dal presidente della regione assieme all’università Magna Graecia di Catanzaro per l’accreditamento, con l’assegnazione di contratti aggiuntivi per gli anni 2017 e 2018, azienda ospedialiero-uiversitaria «Mater Domini» di Catanzaro per la creazione di una rete formativa cardiochirurgica regionale;

suddetto impegno aveva determinato l’attivazione della Scuola di cardiochirurgia di Umg di Catanzaro;

inaspettatamente, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ha inteso non attribuire i posti di sua competenza per l’anno accademico 2017/18 per la suddetta scuola, facendo decadere conseguentemente anche il finanziamento dei posti di spettanza regionale;

le motivazioni diffuse a mezzo stampa dallo stesso Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca tramite comunicato risultano essere state vaghe e non sufficientemente chiarificatrici del metodo utilizzato che ha comportato suddetta decisione negativa;

come conseguenza la scuola di cardiochirurgia di Umg di Catanzaro rimane attiva e svolge regolarmente le sue funzioni sia didattiche che di formazione specialistica per i laureati medici iscritti in precedenza, ma, naturalmente, è fortemente penalizzata dalla mancanza di borse di studio finanziate che ne depotenzia l’attrattività –:

quali siano state le motivazioni e le valutazioni che hanno indotto il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca a non assegnare, per quest’anno, alcun posto statale ad una scuola accreditata in modo congiunto sia dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca che dalla regione Calabria, anche in relazione al fatto che tutte le borse delle altre scuole di specializzazione precedentemente accreditate, come quella in questione, risultino essere state regolarmente finanziate; quali iniziative urgenti intenda assumere al fine di riconsiderare tale scelta per scongiurare una gravissima penalizzazione per la Calabria.
(5-00236)

—————————————— § ——————————————

7. ORDINI DEL GIORNO

6 febbraio 2018 – Ordine del Giorno 9/01550/029

presentato da BRUNO BOSSIO Vincenza

Mercoledì 6 febbraio 2019, seduta n. 121

La Camera,
premesso che:
le misure introdotte all’articolo 8 del presente provvedimento e che prevedono il superamento della fase commissariale in materia di attuazione dell’Agenda Digitale presentano elementi di criticità che sono stati sollevati nel corso del dibattito parlamentare e che rischiano di incidere negativamente sul processo di modernizzazione del Paese in un settore strategico;
la decorrenza del 1o gennaio 2020 così come ipotizzata dal Governo evidenzia limiti nella gestione di una fase di transizione che si presta a possibili falle che potrebbero pregiudicare il lavoro fin qui compiuto dai Commissari che si sono succeduti, nonché paralizzare l’attività dei diversi attori dello sviluppo dell’Agenda digitale;
la trasversalità di competenze e segmenti che attraversa tutto il settore pubblico, la delicatezza della gestione di dati sensibili, se governata con una accelerazione non concertata tra i vari soggetti rischia di non conseguire i risultati auspicati;
enormi dubbi presentano i profili normativi del comma 1-quater con la previsione di assunzioni non normate da selezioni concorsuali e in cui si accentua il rischio di profili clientelari o in presenza di possibili e gravi conflitti di interessi; è stata preclusa ogni forma di modifica migliorativa al testo; considerata la rilevanza dell’argomento,

impegna il Governo

ad attivare un Osservatorio sul processo di transizione per l’approdo al 1 gennaio 2020 con il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionalmente competenti, che suddetto Osservatorio riferisca trimestralmente alle competenti Commissioni Parlamentari sul percorso di avvicinamento al superamento della fase commissariale per l’attuazione dell’Agenda Digitale e che, entro 60 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del presente decreto, l’Anac possa emanare apposite linee guida per scongiurare possibili conflitti di interesse per quanto riguarda la selezione del previsto «contingente di esperti».
9/1550/29.

– . –

30 dicembre 2018 – Ordine del Giorno 9/01334-B/073

presentato da BRUNO BOSSIO Vincenza

testo presentato Sabato 29 dicembre 2018

modificato Domenica 30 dicembre 2018, seduta n. 106

La Camera,
premesso che:
la misura introdotta al testo nel corso dei lavori al Senato in merito ai Lavoratori Socialmente Utili di cui al comma 446 rischia di non rispondere in maniera esaustiva alla oggettiva necessità di proseguire nel processo di stabilizzazione della intera platea dei lavoratori ex LSU ed LPU della Calabria;
anche la mera proroga, in deroga, dei contratti in essere portata al 31 ottobre e non al 31 dicembre è un pessimo segnale circa le reali intenzioni dell’Esecutivo su questa delicatissima materia;
sia le organizzazioni sindacali che le amministrazioni interessate, a partire dalla Regione Calabria hanno posto sul tavolo una serie di problematicità che necessitano di essere affrontate per evitare che la stabilizzazione possa bloccarsi;
occorre un percorso garantito da un quadro di certezza giuridica per evitare che lavoratori e amministrazioni competenti possano trovarsi in difficoltà nel portare a compimento il percorso di stabilizzazione,

impegna il Governo

a convocare, entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del presente provvedimento, un tavolo tecnico per assicurare un cronoprogramma, che preveda garanzie effettive fino al 31 dicembre 2019, finalizzato alla stabilizzazione, con percorsi per l’inquadramento anche in sovrannumero, della intera platea dei lavoratori ex LSU ed LPU della Calabria nonché a prevedere nel corso dell’anno la storicizzazione delle risorse in maniera tale da non dover più gestire in maniera emergenziale questo delicato processo.
9/1334-B/73. Bruno Bossio, Stumpo, Pastorino, Cannizzaro, De Luca.

– . –

13 dicembre 2018 – Ordine del Giorno 9/01408/003

presentato da

BRUNO BOSSIO Vincenza

Giovedì 13 dicembre 2018, seduta n. 101

La Camera,
premesso che:

la norma introdotta al Senato dall’articolo 22-bis che istituisce una nuova Autorità Portuale denominata dello «Stretto» risulta oggettivamente priva dei requisiti di necessità e urgenza propri della decretazione d’urgenza;

risulta in palese contrasto con quanto previsto dal decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 169, concernente la riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorità di sistema portuale di cui alla legge 28 gennaio 1994, n. 84, in attuazione dell’articolo 8, comma 1, lettera f), della legge 7 agosto 2015, n. 124;

la legge 7 agosto 2015, n. 124, all’articolo 8, comma 1, lettera f) prevedeva tra i princìpi e criteri direttivi per l’esercizio della delega in materia di riorganizzazione dell’amministrazione dello Stato, con riferimento anche all’individuazione di Autorità di sistema portuale nonché alla governance, anche quello di tenere nella dovuta considerazione il ruolo delle regioni e degli enti locali interessati;

la norma in oggetto è priva di questo requisito e disattende tra l’altro la normativa vigente anche per quello che riguarda il rispetto delle specificità delle realtà portuali interessate rischiando di pregiudicarne potenzialità e prospettive considerata la differenza tra porti terminali passeggeri e porti di movimentazione merci come nel caso di Gioia Tauro;

la materia portuale tra l’altro rientra tra le materie su cui vi è competenza concorrente e che vi sono già interventi da parte della Corte Costituzionale a tutela delle prerogative regionali e che sulla riforma di cui al richiamato decreto legislativo si era espressa anche la Conferenza unificata;

anche la previsione del riferimento alla ZES rischia solo di accentuare la confusione normativa senza rispondere alle legittime domande di crescita e sviluppo di ciascuno dei porti interessati anche perché tra merci e passeggeri vi è una evidente differenza che non può essere affrontata con un atto d’imperio mediante un articolo aggiuntivo inserito in un decreto-legge;

la stessa IX Commissione (Trasporti) della Camera dei deputati in sede di parere aveva evidenziato suddetta criticità con la seguente osservazione che si riporta in maniera testuale:

  1. a) con riferimento all’articolo 22-bis, si valuti l’opportunità di assicurare un coinvolgimento delle Regioni nell’individuazione dei porti rientranti nell’ambito di competenza dell’autorità portuale, anche con l’eventuale attivazione del procedimento di cui all’articolo 6, comma 2-bis, della legge n. 84 del 1994, e di ricomprendere, nel rispetto delle specificità regionali, i porti di Gioia Tauro, Villa San Giovanni e Reggio Calabria nell’ambito di competenza di un’unica Autorità portuale, in una prospettiva di sviluppo commerciale e di riorganizzazione del sistema portuale, evitando la congestione di traffico nella città di Reggio Calabria,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di convocare una riunione istituzionale con la regione Calabria al fine di attivare le procedure previste ai sensi della legge n. 84 del 1994 per il rispetto delle competenze istituzionali nonché delle specificità dei porti della Calabria affinché siano ricondotti nell’ambito della competenza di una specifica e autonoma Autorità di sistema portuale.
9/1408/3(Testo modificato nel corso della seduta) Bruno Bossio.

– . –

8 dicembre 2018 – Ordine del Giorno 9/01334-AR/140

presentato da BRUNO BOSSIO Vincenza

Sabato 8 dicembre 2018, seduta n. 97

La Camera,
premesso che:
occorre proseguire nel processo di stabilizzazione della intera platea dei lavoratori ex LSU ed LPU della Calabria;
per poter conseguire questo obiettivo è indispensabile prorogare le disposizioni di cui all’articolo 1, commi 223, 224 e 225 della legge 27 dicembre 2017, n. 205;
le amministrazioni interessate, d’intesa con la Regione e le organizzazioni sindacali, devono poter essere autorizzate a prorogare i corrispondenti rapporti di lavoro a tempo determinato, anche in deroga alla normativa vigente rispetto al limite dei 36 mesi, fino alla loro progressiva stabilizzazione;
il personale utilizzato nel contingente degli LSU – LPU e lavoratori impiegati in attività socialmente utili, che continui a prestare servizio nel corso della richiamata proroga, proprio per favorire il processo di stabilizzazione, può essere inquadrato, anche in sovrannumero, alle dipendenze delle Amministrazioni presso le quali viene utilizzato, o in altre nell’ambito della Regione Calabria con la posizione funzionale ricoperta,

impegna il Governo

nel rispetto dei vincoli di finanza pubblica, a reperire le risorse finanziarie necessarie per la progressiva e totale stabilizzazione della platea dei lavoratori di cui in premessa, rendendo strutturale la dote finanziaria prevista dalla normativa vigente a sostegno di tale processo, nonché ad attivare specifici percorsi per l’inquadramento, anche in sovrannumero, per le amministrazioni presso le quali sono impiegati o nell’ambito della Regione Calabria.
9/1334-AR/140. (Testo modificato nel corso della seduta)  Bruno Bossio, Stumpo.

– . –

28 novembre 2018 – Ordine del Giorno 9/01346/122

presentato da BRUNO BOSSIO Vincenza

testo presentato Martedì 27 novembre 2018

modificato Mercoledì 28 novembre 2018, seduta n. 92

La Camera,
premesso che:
attualmente in Italia ci sono oltre 500.00 immigrati che pur avendo ottenuto il diniego dalla Commissione Territoriale e il rigetto del ricorso avverso il diniego, dalla Sezione del Tribunale competente per le questioni inerenti l’immigrazione, permangono presenti sul territorio nazionale;
la richiamata condizione di irregolarità aumenta in maniera considerevole il numero dei lavoratori in nero che nella maggior parte dei casi vengono utilizzati e sfruttati, soprattutto in campo agricolo e in particolare in determinate aree del territorio dove la incidenza della criminalità si manifesta fortemente pervasiva;
il presente provvedimento affronta il tema immigrazione solo su gestione arrivi e rimpatri;
per quanto riguarda la gestione degli arrivi dei migranti, sebbene gli Accordi internazionali intervenuti nel 2018 abbiano contribuito in maniera notevole a diminuire gli sbarchi sulle coste italiane, non si può escludere che possa verificarsi un nuovo aumento degli stessi, con l’aggravante che avendo smantellato il sistema di accoglienza l’Italia si troverebbe assolutamente impreparata;
considerati i vigenti Accordi bilaterali di rimpatrio atti e al netto delle previste misure del provvedimento in esame allo stato attuale, non è possibile di stabilire con certezza in che termini e quando le procedure possano avere inizio;
i migranti rimanendo sul territorio nazionale in condizione di irregolarità favoriscono l’aumento del lavoro nero a discapito di quello regolare e non essendo titolari di diritti e di doveri, sono condannati ad una condizione di illegalità determinata dalla necessita di sopravvivere;
l’emersione e la regolarizzazione dei cittadini stranieri presenti in Italia, attualmente privi di titolo di soggiorno, cosa già avvenuta ad inizio degli anni 2000 con il Governo Berlusconi e Vallora Ministro dell’interno, Roberto Maroni può far diminuire il fenomeno del lavoro nero, sottrarre queste persone dall’influenza delle organizzazioni criminali, e anche generare nuove entrate fiscali;
tale provvedimento dovrebbe applicarsi anche agli stranieri già presenti sul territorio nazionale alla data di entrata in vigore del presente decreto, per i quali risulti ancora pendente la richiesta di protezione internazionale o sussidiaria, proposta, ma non ancora decisa, dalla sezione specializzata in materia di immigrazione del Tribunale,

impegna il Governo

a valutare l’opportunità di emanare un provvedimento straordinario di carattere umanitario relativo alla concessione di un permesso di soggiorno temporaneo per gli stranieri emigrati per motivi economici attualmente presenti sul territorio nazionale, alla data di entrata in vigore del presente decreto, cui è stata rigettata la richiesta di protezione internazionale o sussidiaria, nel caso in cui, entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, si manifesti la richiesta di assunzione mediante regolare contratto di lavoro attraverso apposito modulo presso lo Sportello Unico per l’immigrazione della Prefettura, e che conseguentemente possono ottenere un permesso di soggiorno valido per la durata del contratto di lavoro.
9/1346/122. Bruno Bossio, Magi.

 – . –

31 ottobre 2018 – Ordine del Giorno 9/01209-A/046

presentato da BRUNO BOSSIO Vincenza

Mercoledì 31 ottobre 2018, seduta n. 75

La Camera,
premesso che:
nel corso del mese di ottobre ed in particolare negli ultimi giorni del mese vaste aree del territorio nazionale dalla Calabria al Veneto, dal Trentino alla Sicilia, dalla Sardegna al Lazio, dalla Puglia alla Liguria, risultano essere state colpite da eventi calamitosi con precipitazioni eccezionali che hanno inferto e stanno infliggendo molti danni alle comunità interessate facendo, purtroppo, registrare in diversi casi alcune vittime;
nelle aree in questione è già in corso una dettagliata opera di rendicontazione dei danni subiti;
particolarmente ingenti risultano essere stati i danni al sistema infrastrutturale, ai manufatti viari, alle opere idraulico forestali, al verde, ai beni pubblici e privati, alle attività economiche ed in particolare al comparto agricolo;
occorre da subito una implementazione del fondo per le emergenze proprio per dare risposte immediate alle comunità considerato che le amministrazioni locali sono impossibilitate a far fronte da sole ad un evento di tale portata per la esiguità delle risorse a loro disposizione;
si fa presente che in alcuni casi a distanza di pochi giorni si sono registrati sulle stesse aree più eventi calamitosi,

impegna il Governo

a prevedere la possibilità di inserire misure ad hoc finalizzate a dare sostegno e supporto ai territori delle regioni colpite dagli eventi calamitosi registrati nel mese di ottobre 2018 e a porre le condizioni di interventi strutturali da prevedere all’interno della legge di stabilità per l’anno 2019.
9/1209-A/46. Bruno Bossio, Mura, Viscomi, Gavino Manca, Miceli, Paita, Gariglio, Campana, Cantini.

 

13 settembre 2018 – Ordine del Giorno 9/01117-A/108

presentato da BRUNO BOSSIO Vincenza

Giovedì 13 settembre 2018, seduta n. 44

La Camera,
premesso che:
«Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l’energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli.». Con queste parole il Senatore a vita Renzo Piano presentava il suo progetto di «rammendo» delle periferie;
condividendo questo ragionamento, con l’articolo 1, commi 974-978, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, (legge di stabilità 2016), il Governo Renzi ha istituito un Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, il cosiddetto «Bando periferie», con uno stanziamento iniziale di 500 milioni di euro;
al fine di assicurare il finanziamento di tutti i progetti ammessi in graduatoria, sono stati successivamente destinati al «Bando periferie» ulteriori 800 milioni di euro con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 maggio 2017 di riparto del Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese istituito dall’articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio per il 2017), nonché 798,17 milioni di euro del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) per il periodo di programmazione 2014-2020, assegnati con delibera CIPE n. 2 del 3 marzo 2017;
con il pretesto di dare attuazione alla sentenza della Corte Costituzionale 13 aprile 2018 n. 74, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, nella parte in cui non prevede un’intesa con gli enti territoriali in relazione ai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri riguardanti settori di spesa rientranti nelle materie di competenza regionale, il decreto-legge all’esame ha differito al 2020 l’efficacia delle convenzioni concluse sulla base di quanto disposto ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 maggio 2017 e delle delibere CIPE n. 2/2017 e n. 72/2017;
la scelta del Governo non solo lede il rapporto di leale collaborazione tra enti costitutivi della Repubblica come da dettato costituzionale ma presenta profili di grave illegittimità e di violazione degli obblighi convenzionali tra le parti, determinando, nei fatti, la revoca — e non la semplice sospensione — del processo di realizzazione delle 96 convenzioni che, va ricordato, sono state firmate il 18 dicembre 2017 e pienamente efficaci dal marzo 2018, termine della registrazione da parte della Corte dei conti;
in tal modo, sono stati lesi i diritti dei 19.803.099 cittadini dei 96 enti beneficiari diretti (87 comuni capoluogo e 9 Città metropolitane, per un totale di 326 comuni) che non vedranno la realizzazione dei 1.625 interventi, nonché dei progettisti e delle imprese che avrebbero dovuto realizzare i 2,7 miliardi di investimenti previsti;
in particolare, la revoca dei finanziamenti renderà impossibile la realizzazione dei progetti presentati dai comuni di Cosenza e di Crotone;
l’unica risposta del Governo rispetto alla gravità dei rilievi evidenziati dal Partito Democratico è stato un vago impegno assunto durante un incontro con l’Associazione nazionale dei comuni italiani ad inserire nel primo decreto utile una norma che di fatto dia la possibilità di recuperare la realizzabilità dei progetti già in fase avanzata;
il Partito Democratico ritiene assolutamente insufficiente questa promessa rispetto ad un intervento illegittimo,

impegna il Governo

ad approvare con la massima urgenza un provvedimento finalizzato a reintegrare le risorse necessarie ad assicurare l’integrale finanziamento delle opere previste dalle convenzioni dei comuni di Cosenza e di Crotone.
9/1117-A/108. Bruno Bossio.

– . –

12 luglio 2018 – Ordine del Giorno 9/00764/019

presentato da BRUNO BOSSIO Vincenza

Giovedì 12 luglio 2018, seduta n. 25

La Camera,
premesso che:
il decreto-legge in esame stabilisce, fino al 30 settembre 2018, la sospensione dei processi penali pendenti, in qualunque fase e grado, davanti al tribunale di Bari, nonché del corso della prescrizione;
il provvedimento contempla, tuttavia, alcune eccezioni; in particolare, la sospensione non opera: per il giudizio direttissimo; per la convalida dei sequestri; in relazione all’udienza di convalida di arresto e fermo; nei procedimenti con imputati in stato di custodia cautelare; per i procedimenti relativi a delitti di criminalità organizzata e terrorismo,

impegna il Governo

a verificare la possibilità di estendere l’eccezione alla sospensione di cui all’articolo 1 anche nei procedimenti per i delitti di cui all’articolo 410 del codice penale in materia di vilipendio di cadavere.
9/764/19.

—————————————— § ——————————————