Il «Pnrr è un’opportunità per valorizzare la multifunzionalità del lavoro forestale». È quanto hanno ribadito Michele Sapia, segretario generale Fai Cisl Calabria e Onofrio Rota, segretario generale Fai Cisl, nel corso dell’evento Forestazione 2.0. Proposte, sfide e opportunità per il benessere ambientale e sociale della Calabria. Insieme per le future generazioni, organizzato dalla Fai Cisl Calabria.
Al convegno, moderato dal giornalista del “Corriere della Calabria” Danilo Monteleone, hanno partecipato anche il Segretario generale di Cisl Calabria, Tonino Russo, i docenti Francesco Iovino (Università della Calabria) e Giuseppe Zimbalatti (Università Mediterranea di Reggio Calabria), la Sottosegretaria per il Sud e la coesione territoriale Dalila Nesci, gli assessori regionali Gianluca Gallo (Agricoltura e Forestazione) e Sergio De Caprio (Ambiente), il Responsabile nazionale “Aree Protette e Biodiversità” di Legambiente, Antonio Nicoletti e lo scrittore calabrese Francesco Bevilacqua.
Per Sapia, infatti, «la nostra Regione è fragile sia economicamente che dal punto di vista idrogeologico. Per questo motivo è urgente avviare un piano di prevenzione, valorizzazione del lavoro forestale, cultura della pianificazione e non dell’improvvisazione».
«Siamo convinti – ha spiegato – che serva un Piano straordinario regionale di manutenzione, rimboschimento e prevenzione per il territorio, con l’istituzione di una cabina di regionale e il rafforzamento del servizio Aib. E proprio per questo è importante superare la legge 442/84, che impedisce nuove assunzioni. Il ricambio generazionale, in questo comparto, è urgente: per creare posti di lavoro, salvaguardare l’ambiente e evitare lo spopolamento delle zone interne. È assurdo pensare di fare manutenzione e prevenzione, con poche migliaia di lavoratori forestali, con una media di età superiore ai 59 anni, in un territorio tra i più fragili d’Italia e con un alto indice di boscosità».
Significativi anche i dati sul consumo di suolo in Calabria. Nel 2019 sono scomparsi 76mila ettari, più del 5% del suolo regionale, con la conseguente perdita di materia prima legnosa di 20mila metri cubi (tra il 2012 e 2019).
“Il Pnrr – ha spiegato Onofrio – sarà prezioso per investire sulle nostre infrastrutture, ma soprattutto bisogna che tutti comprendano la centralità della nostra infrastruttura verde per eccellenza, cioè i nostri boschi e foreste, per questo cantieri forestali e consorzi di bonifica devono essere una leva per nuova occupazione e lavoro di qualità. La stessa Organizzazione Mondiale del Lavoro ha recentemente individuato nei green job e nella rural economy settori chiave tra quelli in grado di generare in futuro posti di lavoro».
«Su questo tema, come sindacato – ha proseguito – continuiamo anche a presidiare la trattativa per il rinnovo del Ccnl di comparto, scaduto da oltre 9 anni e il ripristino delle risorse statali, a favore del settore forestale calabrese, che ha subito un taglio di 40milioni di euro. Oggi le vere sentinelle del dissesto idrogeologico sono i lavoratori forestali e della bonifica. Quindi, per realizzare un vero progetto ambientale per il Paese bisogna saper valorizzare questi lavoratori, il resto sono solo parole».
Le conclusioni sono state affidate al Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che ha dichiarato: «La forestazione è un settore centrale per l’economia complessiva della Calabria, per la tutela del territorio e dell’ambiente. Per questo occorrono investimenti adeguati e coerenti da parte dello Stato e della Regione per salvaguardare e potenziare l’occupazione, completando e costruendo le necessarie infrastrutture per tutelare il territorio dal rischio idrogeologico. Ma soprattutto bisogna fare un grande piano di formazione rivolto ai giovani e per gli addetti di questo settore».
«La forestazione – ha proseguito Sbarra – è una grande opportunità per la Calabria, ma è una sfida per tutto il nostro Paese perché costruire le condizioni per il benessere ambientale e sociale significa sostenere anche la crescita, lo sviluppo, l’occupazione, proteggendo il futuro del nostro pianeta e delle future generazioni, che è quello che ci ha chiesto anche Papa Francesco nella sua Enciclica Laudato Si’». (rvv)