L’OPINIONE / Giusy Iemma: Unire le forze per riportare il PD a primo partito

di GIUSY IEMMA – Nel cammino politico, è imperativo riconoscere quando è giunto il momento di riflettere, rigenerarsi e prepararsi per le sfide che ci attendono. È quello che deve fare ora il Partito Democratico, pilastro fondamentale del centrosinistra.

Guardando alla scena politica, è evidente che la destra rappresenta il nostro avversario. In questa competizione politica, l’ obiettivo deve essere quello di creare le condizioni necessarie per riportare il Partito Democratico al ruolo di primo partito nelle prossime elezioni europee e per ottenere vittorie decisive nelle elezioni amministrative.
Questo compito richiede coesione e spirito d’appartenenza, il partito ha sofferto abbastanza a causa delle divisioni e delle contese interne.
E’ il momento di unire le nostre forze e tenere saldamente insieme il partito, soprattutto per coloro che occupano ruoli a livello nazionale. È ciò che gli iscritti del Partito Democratico si aspettano da noi. È quello che si aspettano quanti “osservano” il PD dall’esterno prima di tesserarsi.

Un passo fondamentale in questa direzione è unirsi per contribuire al bene del nostro Paese. Servono grandi iniziative di mobilitazione a sostegno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), vista l’iniqua rimodulazione dei fondi da parte del governo nazionale ai danni della Calabria, focalizzandoci sulla lotta contro l’autonomia di Calderoli, sul rafforzamento delle regioni del Mezzogiorno e sulla promozione di un salario minimo dignitoso. È il momento di tornare nelle piazze, nei circoli, nei bar, e di comunicare in modo accessibile e comprensibile. Dobbiamo raggiungere le periferie dimenticate delle città, dove insistono diseguaglianze e povertà, che vanno affrontate e risolte da noi, che siamo una forza politica con una storia collettiva.

Un elemento chiave di questa rinnovazione è definire chiaramente il nostro profilo politico, partendo dal nostro passato. La segretaria Nazionale ha inaugurato un nuovo corso, un segnale che dobbiamo seguire con spirito costruttivo. Siamo un partito, e non un movimento, plurale si, ma con regole statutarie ben definite, strutture dirigenziali e organi decisionali. Questi elementi devono essere rispettati, così come dobbiamo riconoscere e rispettare il lavoro svolto finora da coloro che hanno contribuito al nostro percorso.

Le dimissioni del segretario cittadino Celia hanno inevitabilmente creato un vuoto politico, che la sinistra dovrà impegnarsi a colmare con contenuti politici concreti. Onestà intellettuale deve portare tutti a riconoscere pubblicamente l’arduo lavoro svolto da Celia durante il suo anno e mezzo di guida del Partito Democratico della città capoluogo. Ha dedicato impegno costante e lavoro onesto per restituire visibilità e rappresentanza a un partito che era stato emarginato dalla scena politica cittadina per troppo tempo.

Durante il mandato di Fabio Celia come segretario, il PD ha ottenuto un successo elettorale non scontato, portando all’elezione del sindaco Nicola Fiorita e al rafforzamento della presenza del partito all’interno del consesso cittadino, che ha eletto due consiglieri comunali già al primo turno. La lista dei candidati messa in campo con grande sacrificio, soprattutto da parte di chi si è immolato per il bene della città, e’ stata autorevole e dignitosa.
Nessuno dica il contrario.
Io stessa ho accettato di candidarmi, ultima dei 32 eroi, rispondendo ad un’esplicita richiesta del partito nazionale, regionale e locale. Per il bene della città, per il bene del partito.

Questa fase politica, da qualcuno ingiustamente denigrata, è stata caratterizzata da un impegno intenso, mirato a rimettere in moto l’azione politica dei circoli e delle varie anime che costituiscono il Partito Democratico. Non si possono dire cose diverse, non può dirle soprattutto chi non c’era.
Celia ha ricostruito dalle macerie, il partito andava incontro ad un’emorragia, che non accennava ad arrestarsi.

Oggi, in questa particolare situazione politica, è essenziale mantenere a livello locale equilibrio e serenità di giudizio tra tutti i dirigenti e gli iscritti, inclusi quelli con una lunga storia nel partito, da cui ci aspettiamo, nel rispetto di un patto generazionale, un contributo alla crescita di una nuova classe dirigente. Le nostre esperienze devono essere messe al servizio di un progetto politico ambizioso, integrando anche le critiche, ma solo se costruttive.

Sono fiduciosa che il progresso fino ad oggi realizzato da chi ci ha messo la faccia all’interno del partito non andrà disperso, ma troverà nuovi impulsi e strumenti per crescere e progredire. La nostra principale aspirazione è rafforzare l’azione politica del Partito Democratico nella città. Per questo motivo, chiediamo a Celia di coadiuvare questa complessa fase di transizione, che auspichiamo culmini in un congresso unitario, in grado di valorizzare le diverse sensibilità che animano il nostro partito.

Dobbiamo collaborare, rimetterci in contatto con la base, rinnovare il nostro profilo e prepararci per le sfide future. Con impegno e unità, rispettando il lavoro fatto finora, possiamo costruire un Partito Democratico forte e coeso, in grado di rappresentare al meglio gli interessi dei cittadini e del nostro Paese. C’è bisogno di tutti. (gi)

[Giusy Iemma è presidente dell’Assemblea regionale del PD]

Riordino Rete ospedaliera, Bevacqua e Iacucci (PD): Il Piano è lacunoso

I consiglieri regionali del Pd, Mimmo BevacquaFranco Iacucci, hanno evidenziato come «il cosiddetto riordino della rete ospedaliera calabrese, da qualche giorno ufficializzato da parte del commissario Occhiuto, ha suscitato forti  preoccupazioni e decise prese di posizione da parte delle Comunità interessate, rappresentate dai rispettivi sindaci, oltre che dai movimenti spontanei nati nelle varie realtà».

«Nei prossimi giorni – hanno annunciato – saremo a fianco di queste Comunità e dei primi cittadini, cominciando  da Acri e Paola. Un modo concreto per dimostrare sul campo che il Partito democratico calabrese e i suoi consiglieri regionali ci sono e sono pronti a sostenere e supportare iniziative utili a difendere le ragioni e i diritti dei cittadini calabresi».

 «Sono diverse le criticità contenute in questo riordino della rete ospedaliera – continuano i due consiglieri dem –. Il piano presentato da Occhiuto è antistorico, già visto e lacunoso. Alcuni suoi aspetti sono poi del tutto incomprensibili e privi di razionalità. Ad esempio non si trovano motivazioni plausibili per comprendere il motivo per il quale alcune realtà della provincia di Cosenza siano state così fortemente penalizzate».

«Ascolteremo i territori e i loro bisogni – hanno rimarcato Bevacqua e Iacucci  – e ci faremo carico di chiedere conto alla struttura commissariale regionale per ogni inadempienza e ogni grave disservizio creato alla collettività dei quali dovrà assumersi la piena responsabilità».

«Una responsabilità che appare ancora più grave in quanto il Commissario Occhiuto si è sottratto ad ogni forma di confronto con i rappresentanti delle Comunità interessate e con lo stesso Consiglio regionale – hanno concluso – davanti al quale il governatore non si è mai presentato per illustrare il suo piano di riordino, nonostante le reiterate richieste di informativa che abbiamo formulato senza avere nessun riscontro». (rrc)

 

Da Soverato la proposta di Michele Drosi: Far nascere nuovo Pd “socialista, riformista e garantista”

È da Soverato che parte l’idea di «un nuovo Partito Democratico socialista, riformista e garantista, più attrattivo e convincente, con un programma serio e puntuale, in grado di esaltare i nostri princìpi umanitari di fronte alle punte di razzismo mai sopite e ai populismi e sovranismi di ogni sorta, di riconnettere le lotte per l’uguaglianza sostanziale a quelle contro le discriminazioni e le urgenze del presente a una visione del futuro». A proporlo Michele Drosi, presidente provinciale del Partito Democratico, scrittore e pubblicista, ha lanciato da Soverato in occasione della presentazione del suo ultimo libro Pd, la disfatta e la rinascita.

In tanti hanno partecipato al dialogo proposto dalla libreria “Non ci resta che leggere” tra lo stesso autore, il giornalista Francesco Pungitore e il consigliere regionale Ernesto Alecci. Al centro della riflessione la “crisi di identità” della sinistra, la necessità di un dibattito “ampio e plurale” per ricostruire l’alternativa al centrodestra, l’urgenza di proporre idee, modelli e valori alternativi al “sovranismo meloniano”.

Tanta autocritica, anche molto dura, e la proposta di un partito capace di «uscire dalla mera logica del potere» per tornare a «incontrare la gente», combattendo razzismo, populismo e sovranismo, riunendo le lotte per l’uguaglianza sostanziale e contro le discriminazioni. Un partito con un programma serio e puntuale, per rispondere alle urgenze del presente e proiettarsi con una visione del futuro, riconnettendosi con i principi sociali e umanitari.

Queste le idee portanti del discorso di Drosi che ha toccato anche altre tematiche. Tra uno sguardo alle prossime elezioni europee, un accenno alle tematiche dello sviluppo locale e regionale (con numerose stoccate all’attuale governatore calabrese) e una riflessione sul grande tema dell’autonomia differenziata, Drosi si è soffermato, in particolare, sulla “crisi del regionalismo”.

«Che cosa è accaduto della scommessa regionalista della Costituzione italiana, a distanza di quasi ottant’anni dalla sua adozione? E le Regioni, a cinquant’anni dalla loro nascita, sono state capaci di esprimere e curare gli interessi delle proprie comunità di riferimento?», sono state le domande che hanno alimentato un’interessante discussione tra i relatori.

Nel contesto dell’iniziativa, sono state ricordate le figure di Assunta Di Cunzolo, fondatrice del movimento femminista e amministratrice comunale di Soverato, appena venuta a mancare, e Giovanni Puccio, storico ex dirigente del Pd.

«Il dibattito sull’identità del Partito Democratico e sulla direzione futura che deve prendere è un argomento centrale del discorso politico italiano. Drosi ha dato un contributo significativo a questa discussione, proponendo una visione alternativa e progressista», ha detto nelle sue conclusioni il consigliere regionale Alecci. (rcz)

Il PD Calabria: Occhiuto riferisca in Consiglio regionale su sanità

Il gruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale ha chiesto al presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, di riferire in merito alla sanità.

Una richiesta che arriva a seguito della decisione, da parte del ministero della Salute, di cambiare il dm 70, «il vecchio impianto normativo su cui si basa l’organizzazione delle reti ospedaliere», ha spiegato il Pd, ricordando che «è già stata nominata la commissione tecnica per far questo eppure proprio negli ultimi giorni il commissario alla sanità ha presentato in pompa magna la nuova rete ospedaliera e territoriale. Di nuovo, però, può esserci davvero ben poco perché il dm 70 è già preistoria e sta per essere cambiato e la rete ospedaliera di Occhiuto non può che ricalcare, a tratti in fotocopia, l’ultima possibile e cioè quella di Scura».

«Niente di nuovo quindi sotto il sole – continua il gruppo Pd –. Per non dire dei posti letto spostati da una parte e infilati in un’altra, un po’ come avviene nel gioco delle tre carte. I posti letto c’erano già prima, una parte di questi inattivabili per mancanza di personale. Ora che (sulla carta) aumentano a parità però di personale come andrà a finire? Crescerà l’elenco dei posti letto fantasma e senza medici? A ben vedere, e senza farsi assalire dal pregiudizio, ci sembra tutto un po’ surreale».

«Gli spazi degli ospedali sono sempre gli stessi quindi dal punto di vista logistico sempre con gli stessi problemi. In questo senso anche “l’annunciazione” dell’apertura degli ospedali di Trebisacce e Praia è un film già visto. Erano già aperti e con posti peraltro assegnati anni fa da Urbani. Quanto ai posti letto di terapia intensiva – prosegue il gruppo Pd – la struttura commissariale anche qui è stata “costretta” a ricopiare quelli previsti nel Dca 91 del 2020 inseriti nella rete ospedaliera Covid, perché è in vigore sempre la stessa norma. Sono quei posti di terapia intensiva finanziati dal ministero della Salute con l’allora commissario nazionale Arcuri che ha fatto già le gare ed appaltato i lavori».

«Semmai, e qui veniamo a qualche barlume di novità ma niente affatto positiva, in questa rete ospedaliera è stata tolta qualche Unità operativa complessa e un po’ di Unità operative semplici alle altre aziende sanitarie per darle ad Azienda Zero. Peraltro utilizzando calcoli errati tanto per le Unità semplici che per quelle complesse. Ecco, questo sì che è un film non visto fin qui. Per tutto il resto – conclude il gruppo Pd in consiglio regionale – una “pellicola” ben nota ai calabresi». (rcz)

Rete ospedaliera, il Pd Calabria: Il piano di Occhiuto rischia di essere un fallimento

Il Pd Calabria ha evidenziato come «il piano della Rete Ospedaliera presentato dal presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, rischia di essere un fallimento micidiale come quello del suo predecessore Scopelliti, se non sarà risolta la questione dei debiti sanitari, su cui il presidente della Regione continua a fare pura propaganda».

««Il commissario governativo Roberto Occhiuto – hanno evidenziato i dem – ha voluto stupire l’opinione pubblica con i soliti effetti speciali, presentando alla stampa le reti dell’assistenza ospedaliera e territoriale benché non ancora decretate e annunciando che mai le condividerà con il Tavolo Adduce».

I dem, infatti, hanno espresso una posizione «molto critica nei riguardi dei comportamenti del presidente e commissario Occhiuto, che «continua a preferire il fumo alla sostanza, la comunicazione alla programmazione, il protagonismo mediatico alla responsabilità politica».

«Occhiuto – ha osservato il Pd della Calabria – ha commesso evidenti errori di metodo e di merito, segno che la sua “annuncite” si è ormai cronicizzata; che non sa domare il vizio di raccontare ciò che ancora non esiste; che gioca a sfidare il Tavolo Adduce, organismo interministeriale responsabile del controllo dei conti della sanità calabrese e dunque della fattibilità delle reti assistenziali in questione».

«In quanto al merito, a parte la confusione delle schede diffuse da Occhiuto, registriamo – hanno concluso i dem calabresi – una mancanza di contezza e coraggio rispetto alle zone montane, che potevano avere molto di più, stando al regolamento vigente sugli standard ospedalieri, e alla fascia ionica, che va da Trebisacce a Melito Porto Salvo e meritava una programmazione più razionale e rispondente ai bisogni del territorio». (rcz)

Bevacqua (PD): Bene stanziamento di 9 mln dal Mit per Ponte Longobucco

Il consigliere regionale e capogruppo del Pd, Mimmo Bevacqua, ha espresso soddisfazione per lo stanziamento dei 9 milioni, da parte del Ministero delle Infrastrutture, per il ponte di Longobucco.

Bevacqua ha espresso, poi, il proprio ringraziamento a Marco Simiani, alla capogruppo Braga e all’intero gruppo dem della Camera dei deputati che aveva interrogato il ministro Salvini sugli interventi da intraprendere dopo il crollo del ponte a Longobucco e al senatore Nicola Irto sempre attento all’emergenza di Longobucco.

«Lo stanziamento deciso dal Ministero – ha spiegato Bevacqua – è stato annunciato proprio in risposta alla interrogazione rivolta dai parlamentari del Pd in occasione del question-time. Un primo passo importante, che conferma l’impegno della deputazione dem in favore della Comunità calabrese e che deve rappresentare una svolta per il comprensorio di Longobucco che deve essere presto tornare ad essere collegato con il resto della Regione e uscire dall’isolamento determinato dal crollo del ponte. In tal senso interrogherò l’Anas per chiedere una decisa accelerazione dei lavori per l’apertura del primo lotto della strada fino al bivio ortiano».

«Il primo passo è compiuto – hanno detto Simiani e Irto –. Ora ci sono le risorse finanziarie, che avevamo chiesto al ministero, per iniziare a ripristinare la viabilità sulla Statale 177, diritto sacrosanto dei cittadini e degli automobilisti. L’interrogazione del Partito democratico – continuano Simiani e Irto – ha fatto poi emergere che sono ancora in corso approfondimenti sulle cause del crollo del viadotto Ortiano 2, che ci auguriamo vengano definiti al più presto».

«Peraltro, sono stati avviati alcuni lavori urgenti di rafforzamento strutturale che, per quanto precisato dal ministero, dovrebbero terminare entro agosto 2023. Ancora, sono state programmate ulteriori verifiche per eventuali adeguamenti strutturali di impalcati, strutture elevate e fondazioni lungo la Statale 177. Il ministero ci ha infine assicurato – hanno concluso i due parlamentari del Pd – che è in atto la definizione, insieme all’Anas, del cronoprogramma, con i relativi finanziamenti, di tutti gli interventi necessari sulla Statale Sila-Mare». (rcz)

 

Discarica Scala Coeli, Bevacqua e Iacucci: Occhiuto revochi il decreto autorizzativo

I consiglieri regionali del Pd, Mimmo Bevacqua ed Franco Iacucci, hanno evidenziato come sia «davvero paradossale che proprio lo stesso giorno e stessa ora della manifestazione promossa per chiedere la chiusura della discarica di Scala Coeli  la giunta regionale e il dipartimento interessato abbia convocato un tavolo tecnico  dopo due settimane del verificarsi dello sversamento del percolato nel fiume Nica».

Per questo i dem saranno alla manifestazione per chiedere al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, «di revocare dopo le necessarie verifiche e valutazioni il decreto autorizzativo. Perdere altro tempo significa soltanto non comprendere i danni incalcolabili provocati al tessuto socio-economico del territorio: qui è in gioco la salute delle persone e dell’ambiente nel quale vivono».

«Non è nostra intenzione limitarci alla sterile polemica di parte, ma i pareri degli esperti emersi in questi giorni – hanno detto – impongono la messa in atto di un necessario principio di precauzione. Per accertare le responsabilità ci affidiamo agli organi preposti che chiariranno ogni passaggio e autorizzazione concesse. Così come siamo certi che saranno adeguatamente vagliate le ripetute segnalazioni che denunciavano la presenza di rifiuti sommersi dall’acqua e di buchi nella recinzione dell’impianto».   

«Sono anni – hanno concluso Bevacqua e Iacucci – che proponiamo  una impiantistica plurale: una serie di mini impianti per il trattamento e lo smaltimento concepiti ciascuno per servire le necessità di aree comprendenti bacini con una utenza opportunamente limitata. E, prima di tutto, studi specifici e tarati sui singoli territori. Ora si pensi a mettere in sicurezza, a limitare i danni, a risarcire agricoltori e allevatori e ad evitare una ancor più grave tragedia sanitaria e ambientale. Ma, contemporaneamente, si avvii un confronto serio sull’opportunità di riflettere e eventualmente legiferare sui mini impianti attraverso un confronto largo e partecipato. Come Pd ci siamo e  siamo pronti alla discussione». (rcs)

Bevacqua (PD): Approvazione “creativa” dei bilanci consuntivi di Asp e Ao non convince

Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, ha evidenziato come «l’approvazione “creativa” dei bilanci consuntivi di Asp e Ao non convince».

«La sanità commissariata di Calabria – ha aggiunto – ha goduto di mirabilie e di veri e propri “mostri giuridici”, così da poter approvare i bilanci consuntivi 2022 delle aziende sanitarie e ospedaliere. “Mostri giuridici” (il D.L. 51 che ha rinviato al 31 dicembre 2024 l’elaborazione dei bilanci pregressi di alcune aziende sanitarie) sui quali è opportuno approfondire alcuni aspetti, ancora una volta. Ma ci chiediamo e chiediamo però preventivamente un paio di cose al commissario Occhiuto».

«Come mai le addizionali regionali – ha proseguito – che automaticamente si generano dai conti della sanità, sono sempre tra le più alte del Paese? Se la stagione è cambiata, se i conti si mostra di saperli tenere in linea, perché i calabresi continuano a pagare un’addizionale Irpef maggiore rispetto ai cittadini di altre regioni? E soprattutto, perché a fronte di questi oneri fiscali in cambio i calabresi ricevono i Lea (livelli minimi di assistenza) più scadenti di tutto il Paese? Qualcosa sicuramente non torna…».

«Preferiamo non analizzare lo status delle singole aziende sanitarie e ospedaliere – ha continuato Bevacqua –. Qualcuna di queste ha approvato il consuntivo dopo 4 anni e qualcun’altra dopo 9. Significa aver disegnato sulla sabbia in riva al mare i conti del 2022 dal momento che è perfino incostituzionale  la mancata iscrizione dei saldi di bilancio al primo gennaio 2022. In ogni caso ciò che va analizzato sono i risultati e i benefici per i calabresi».

«E, purtroppo, da questo punto di vista il piatto piange – ha aggiunto –. L’investimento per migliorare i Lea non è rintracciabile, mentre l’eventuale (e fittizio) avanzo di bilancio non genera un addolcimento delle addizionali regionali che svuotano le tasche dei calabresi. Per cui il “saldo” vero dei cittadini alle prese con la salute di Calabria è ben altro, ci pare di capire. Servizi minimi essenziali scadenti e tasse alte. Dove sta il miglioramento vero?».

 «La sensazione forte – ha proseguito ancora Bevacqua – è che aver consentito l’approvazione di improbabili bilanci serva a poco per la vita reale dei calabresi. Com’è possibile, del resto, pensare di elaborare un bilancio senza essere a conoscenza dei dati del bilancio precedente? Si può stabilire surrettiziamente che da un certo momento in poi, senza conoscere i conti veri del passato, si può procedere alla certificazione dello stato contabile corrente?».

«E se dovessimo conoscere nel dicembre del 2024 una situazione irrecuperabile per alcune aziende che ne sarà del bilancio post mortem approvato in queste ore? Ancora una volta il rischio del caos contabile, sconfinante quanto meno nella incostituzionalità, ci sembra molto alto per i calabresi – ha concluso Bevacqua –. Che al contrario conoscono per ora due certezze, due amare conferme. Tasse alte e qualità della cura bassa…». (rrc)

 

Bilanci Asp, Straface contro Bevacqua (PD): Dai dem dichiarazioni completamente errate

La consigliera regionale Pasqualina Straface ha evidenziato come le dichiarazioni del capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua, in merito al bilancio delle Asp, siano «completamente errate e dimostrano una totale e completa mancanza di conoscenza del funzionamento delle procedure di bilancio».

«La notizia – ha aggiunto – è che finalmente dopo più di un decennio le ASP e le AO calabresi sono state in grado di adottare, e non di approvare, i propri bilanci che nei prossimi giorni diverranno oggetto di analisi da parte della Regione sentito il parere dei Collegi Sindacali. Questo vuol dire che i bilanci proposti saranno vagliati e potranno essere oggetto di variazioni. Nessuna creatività, dunque, ma passaggi amministrativi certi e controlli che daranno contezza di cifre e importi nel dettaglio e permetteranno di quantificare le risorse e i debiti in maniera chiara e obiettiva».

«Menzione a parte merita poi la questione delle addizionali regionali – ha spiegato – tirate in ballo da Bevacqua in maniera superficiale e insensata. L’esponente del PD dimentica infatti che grazie anche alle défaillances amministrative dei governi regionali di cui lui è stato parte ci troviamo sotto un commissariamento della sanità che controlla ogni singola voce e ogni singolo movimento economico pertanto il Presidente Occhiuto non ha nessuna discrezionalità nell’utilizzo delle somme provenienti dal tributo, che devono essere vagliate dal tavolo composto da Mef e Ministero della Salute e solo dopo un certo arco temporale di esercizio e previo parere favorevole possono eventualmente essere destinate ad interventi di qualsivoglia tipo».

«Bevacqua, dunque – ha concluso – non ha le idee molto chiare in merito, ma cerca evidentemente di scimmiottare i toni dei suoi alleati grillini buttandola sul populismo senza costrutto e senza riscontri di qualsivoglia natura». (rrc)

Per quanto riguarda il dato squisitamente politico, il capogruppo del PD in Consiglio Regionale ha tentato senza alcun risultato di minimizzare con termini anche abbastanza marcati il grande lavoro portato avanti da governo regionale di centrodestra che in un solo anno e mezzo è riuscito nell’intento di fare quello che per un decennio Bevacqua e i suoi non sono riusciti a fare in un decennio. A lui consigliamo, come già fatto nei giorni scorsi con la Bruni, di tenere un contegno silenzioso e magari di apprezzare il lavoro che il centrodestra regionale sta portando avanti in sinergia con il management sanitario che, ricordiamo ancora una volta, sta cercando di sopperire alle mancanze e ai danni fatti da Bevacqua e dalla sua compagine politica.

Il PD Calabria apre la discussione sul ruolo dell’intelligenza artificiale

A Cosenza si è svolta una discussione pubblica sull’intelligenza artificiale in Calabria, grazie al Partito Democratico. Un evento a cui hanno preso parte importanti ricercatori e imprese del settore informatico.

«Territorio e sviluppo sono sempre legati. Perciò – ha spiegato il senatore Nicola Irto, segretario dei dem calabresi – abbiamo voluto avviare un confronto sulle applicazioni concrete dell’intelligenza artificiale nella nostra regione, atteso che in fatto di Computer Scienze l’Università della Calabria è tra i migliori atenei del mondo e che molti suoi laureati contribuiscono alla crescita di diverse aziende dell’alta tecnologia, operanti anche nel territorio calabrese».

«Parlare di intelligenza artificiale – precisa Irto – significa guardare ad una sanità più avanzata, in grado di prevenire e curare meglio le malattie. Vuol dire, inoltre, mettere insieme le risorse principali del territorio, cioè università e aziende, per costruire un nuovo protagonismo delle imprese e dunque per creare lavoro, economia e sviluppo sociale».

«In Calabria – ha osservato il segretario dei dem calabresi – spesso si rinuncia a discutere dei temi più alti perché mancano diritti e servizi di base, che pure bisogna pretendere. Tuttavia, il futuro va seminato con la conoscenza, con la ricerca scientifica e con lo stimolo al dibattito sulle grandi sfide dell’umanità».

«Bisogna, dunque – ha concluso – alimentare la discussione sull’intelligenza artificiale che noi abbiamo già avviato, con l’auspicio che le amministrazioni e gli attori istituzionali ed economici inizino ad elaborare un pensiero al riguardo e che il confronto pubblico sull’utilizzo di questo prezioso strumento tecnologico si allarghi e trovi l’ampio approfondimento che merita». (rcs)