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A Catanzaro l’assemblea ordinaria annuale dell’Ordine dei Medici Chirurgi e Odontoiatrici

Politeama CZ

Domani pomeriggio, al Teatro Politeama di Catanzaro, alle 16, è in programma l’Assemblea ordinaria annuale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. Nel corso dell’evento, inoltre, è prevista la cerimonia di premiazione dei medici che hanno conseguito 45 anni di iscrizione e la consegna della pergamena ai neo laureati.

«Un momento toccante – ha dichiarato Vincenzo Ciconte, presidente dell’Ordine – di grande emozione anche perché torna dopo tre anni in cui il distanziamento fisico, diventato spesso sociale, ci hanno costretto a rinunciare ad eventi e consuetudini consolidate. In questo intervallo di tempo la pandemia ha dimostrato plasticamente, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che nelle carenze risalenti di un sistema sanitario deficitario per risorse e mezzi, sono state le donne e gli uomini a fare la differenza con la loro professionalità e umanità: “camici bianchi” in prima linea che hanno pagato a caro prezzo la propria abnegazione e il loro spirito di servizio».

Si tratta, dunque, di un «momento importante, una cerimonia che segna il passaggio di testimone ideale tra chi ha prestato con responsabilità e orgoglio il proprio servizio, dedicando una vita alla medicina, e i giovani che stanno iniziando un percorso professionale ma anche di vita», ha evidenziato Ciconte.

«Consegneremo le medaglie ai colleghi che hanno raggiunto l’importante traguardo dei 45 anni di servizio, e dopo il giuramento dei neo laureati consegneremo loro pergamena e codice deontologico – ha spiegato ancora Ciconte –. Un codice che siamo in procinto di cambiare per adeguarlo a nuovi aspetti della medicina che si è innovata ed è evoluta».

«E attraverso quel giuramento, che è il filo che ci lega in continuità – ha proseguito –, lasceremo il testimone a futuri medici che, grazie alla costante formazione saranno più bravi di noi. Lo diciamo in un momento particolare, in cui il nostro sistema sanitario è segnato anche dalla riduzione del numero di medici operante. Una politica disattenta ai bisogni reali dei cittadini e quindi alla necessità di aumentare l’organico ha messo in difficoltà tutte le strutture».

«Ma per fortuna – ha concluso – sembra che le cose stanno cambiando, e anche la politica si è resa conto che non si può più pensare alla sanità in termini ragionieristici, ma anche dal punto di vista di capitale umano.  Il covid ha messo in risalto queste carenze e anche la necessità di rimettere al centro la tutela del diritto alla cura. Non possiamo dimenticare che c’è chi ha pagato con la vita questo attaccamento alla professione: e domani, durante la cerimonia, lo ricorderemo ai cittadini e alle istituzioni». (rcz)

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