di SANTO STRATI – Difficile non mettere in evidenza la grave mancanza di sensibilità (la vogliamo chiamare così?) di chi ha organizzato la cinque giorni sul Mediterraneo a Firenze, invitando vescovi e sindaci da tutt’Europa, ma escludendo brutalmente qualsiasi rappresentante della Calabria. Da mercoledì 23 febbraio fino al 27 Firenze diventa capitale del Mediterraneo con la presenza – assicurata – di papa Francesco e altri importanti rappresentanti della Chiesa cattolica. Ma gli organizzatori, probabilmente, ignorano che la Calabria è al centro del Mediterraneo e che gli esponenti del clero, a cominciare dall’arcivescovo metropolita di Reggio mons. Fortunato Morrone, per finire ai vari presuli che offrono quotidianamente il loro straordinario impegno in una terra difficile, dove la fede ancora ha un ruolo e un significato specifico. Vescovi e arcivescovi che hanno un grande tesoro di esperienza, di idee e di proposte da condividere, soprattutto per quanto riguarda le migliaia di profughi che vedono nel Mediterraneo l’ultimo anelito di speranza per ricominciare a vivere.
Niente da fare. Sembrava incredibile, ma sfogliando l’elenco degli invitati non si riesce a trovare né un vescovo né tantomeno un amministratore locale in rappresentanza della Calabria. Definirlo sgarbo istituzionale e religioso significa sminuire la gravità del gesto che, sottolinea – ove mai ce ne fosse ancora bisogno – come le due Italie si prefigurano e si consolidano, alla faccia dei tanti proclami e auspici per una vera unità del Paese, da ultimo lanciati anche dal Presidente Mattarella nel discorso del reincarico. Non vogliamo ripetere l’odiosa narrazione di una terra di esclusi, ma come definire questa imperdonabile “dimenticanza” che non fa onore né agli organizzatori della parte civile, nè ai responsabili della parte religiosa. Non ci sono giustificazioni!
Il Mediterraneo è sicuramente l’asso vincente nello scenario della ripresa economica e la Calabria, per la sua posizione strategica e il Porto di Gioia Tauro, rappresenta un elemento significativo per qualunque progetto di sviluppo. Però l’assenza dei calabresi, soprattutto dei vescovi calabresi, è difficile da digerire e non trova alcuna spiegazione, se non in una esasperata superficialità o, peggio, in una totale mancanza di considerazione per tutto il Mezzogiorno e in particolare per la Calabria. In questi cinque giorni sono previste riunioni dei vescovi e dei sindaci delle città che si affacciano sul Mediterraneo: c’è bisogno di contare quante sono quelle calabresi?
Per dovere di cronaca è opportuno riferire il programma dei vescovi: si riuniranno nel complesso di Santa Maria Novella nel pomeriggio di mercoledì 23 febbraio. Ad aprire i lavori il presidente della Conferenza episcopale Gualtiero Bassetti alle 15.30. Seguirà il saluto del sindaco Dario Nardella. E l’intervento del premier Mario Draghi, atteso appunto per il pomeriggio del 23. Quindi, il giorno dopo,giovedì 24 febbraio, i lavori proseguiranno ancora in Santa Maria Novella con il tema “Quali diritti per le comunità religiose nelle città?”. Tema che sarà sviluppato anche venerdì 25. Sabato 26 l’appuntamento, invece, è a Palazzo Vecchio per l’incontro con i sindaci del Mediterraneo e la firma della Carta di Firenze, un documento per favorire il dialogo tra i popoli del Mediterraneo. Carta di Firenze che domenica 27 febbraio sarà consegnata a Papa Francesco, il quale poisi sposterà in Santa Croce per le celebrazioni religiose.
Non meno ricco il carnet degli appuntamenti riservati ai primi cittadini. L’incontro dei sindaci si terrà a Palazzo Vecchio un collegamento in streaming con Audrey Azoulay, direttore generale dell’Unesco Sabato 26 febbraio l’incontro congiunto tra sindaci e vescovi in Palazzo Vecchio per la firma della Carta di Firenze. Nel pomeriggio ci sarà anche il saluto, in video, di Sting e Andrea Bocelli. Domenica 27 febbraio l’incontro con il Papa e poi la Messa in piazza Santa Croce.
È il caso di sottolineare che fu Giorgio La Pira, già sindaco di Firenze, a volere nel 1955 il primo di questi incontri tra sindaci e vescovi del Mediterraneo, quindi sarà nel suo ricordo che si svolgeranno le assise che vedranno, tra gli altri la presenza del presidente Sergio Mattarella e del presidente del Consiglio Mario Draghi, della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e del ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
È probabile che nessuno, dalla Calabria (Vicariato, Regione, enti locali), faccia pervenire una sdegnata protesta, ma i calabresi è bene che sappiano che a Firenze ignorano che la Calabria è sul Mediterraneo e meriterebbe un ruolo privilegiato, non solo per l’assistenza e l’accoglienza, appassionate e generose, riservate ai migranti finiti sulle coste calabre, ma anche perché la sua posizione strategica nel mare nostrum non può essere ignorata. Ma non si vergognano? Il motto di Giorgio La Pira (Spes contra spem – sperare contro ogni speranza), ahimè risulta persino fuori luogo, visto che è stato drammaticamente disatteso ai danni della Calabria e dei calabresi. (s)