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A Pallagorio inaugurato il murales in onore di Paolo Staltari

A Pallagorio inaugurato il murales in onore di Paolo Staltari

di PINO NANOIl 1° agosto scorso, in Via Skanderbeg a Pallagorio, si è tenuta la commovente inaugurazione del murales “Vagha me gratë”, dedicato a Paolo Staltari, artista arbëreshë recentemente scomparso.

L’opera, realizzata con grande maestria dalla street artist kosovara Tina Sulejmani, è un tributo alla vita e all’arte di Staltari e rappresenta quattro donne in abiti Arbëreshe (Coha) intente a ballare la “Vagha”, sullo sfondo “Koci i Gardhis” la montagna che domina Pallagorio.

«Questo murales – dice Ursula Basta, presidente di Fili Meridiani- non è solo un omaggio a Paolo Staltari, ma un simbolo di unità e cultura che lega l’Arberia. Siamo orgogliosi di aver creato questo ponte artistico e relazionali tra l’Arbëria e il Kosovo».

Per Ettore Bonanno, che ha curato l’organizzazione dell’evento «la realizzazione di questo murales è stata possibile grazie alla collaborazione e al sostegno di molte persone. Vedere questo progetto prendere vita è stato un grande onore e una testimonianza della forza della nostra comunità. Il murales rappresenta un importante valore culturale per l’Arbëria, il nostro obiettivo è far rivivere queste comunità, riattivarle, rigenerarle.Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno contribuito con le loro donazioni».

I giovani che da anni animano la vita di Pallagorio e che hanno poi dato vita a questo progetto visionario di “Fili meridiani”,ci spiegano che  la scelta della location non è stata casuale, ma profondamente simbolica.

«Quattro elementi fondamentali – ci ripetono – hanno infatti determinato questa decisione:la strada porta il nome di “Via / Udha Skanderbeg”, eroe albanese; l’Atelier di Paolo era su questa via, qui nascevano le sue opere, E su questo muro, un mattino, Paolo ha intravisto e tracciato con un gesso dei visi di donna che nessuno aveva mai visto prima». 

Il murales è bellissimo, imponente, quasi magico per la fora espressiva che trasmette e celebra la Vagha e la Coha, ovvero il ballo tondo e l’abito tradizionale delle donne arbëreshe, simboli potenti dell’Arbëria crotonese. Da questo punto esatto di Pallagorio – vi ricordo – attraverso uno spiraglio suggestivo, si possono scorgere anche le campane Arbëreshe, altro simbolo dell’Arbëria. 

«Un sentito ringraziamento – sottolineano Ettore Bonanno e Ursula Basta – va a Francesca, alla famiglia Staltari, alla famiglia Clausi e a Rita per aver messo a disposizione la facciata. Un ringraziamento speciale all’Ambasciatrice del Kosovo in Italia, Lendita Haxhitasim, per la sua presenza e per aver facilitato importanti connessioni tra Arbëria, Fili Meridiani e Kosovo, dando a Paolo e alla sua opera un riconoscimento internazionale e a Tina Sulejmani per aver saputo interpretare l’opera di Paolo Staltari con sensibilità e maestria artistica. Un ringraziamento particolare anche a  Mariannina, alla banda musicale del Distretto Arbëresh, e a Eugenio e Michele per le loro straordinarie performance musicali».

Una serata davvero indimenticabile per la gente di Pallagorio e dintorni. (pn)

 

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