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Aeroporto dello Stretto e incendi: un ruolo importante per lo scalo reggino

Aeroporto dello Stretto

Il Movimento di Cittadinanza Attiva per l’Aeroporto Metropolitano dello Stretto Strategico e Internazionale, coordinato dai proff. Pasquale Amato e Domenico Gattuso, ha diffuso una nota alcune rilevanti osservazioni sul ruolo che lo scalo reggino potrebbe svolgere a fronte dell’attuale emergenza incendi.

Già in un documento tecnico dell’Aprile 2017, curato da una equipe di tecnici qualificati – si legge nella nota –, si è osservato che esiste un grande potenziale di domanda di mobilità per l’Aeroporto dello Stretto (turistica, per lavoro, studio, cure) assorbendo anche una parte rilevante del traffico dell’aeroporto di Catania, ormai in avanzato stadio di saturazione. Nello stesso documento si affermava che:

“Occorre anche inquadrare la presenza dell’Aeroporto dello Stretto in chiave di protezione civile, per l’assistenza ad un’area che prevede il massimo rischio sismico e le cui reti di soccorso via terra sono limitate alle strade statali ben note ad alla ferrovia, strutture che in caso di forte sisma potrebbero non essere agibili.

Allo stesso modo l’aeroporto sarebbe centrale per le operazioni di Stato (Protezione civile, VVF., etc.). Con un cerchio di raggio di meno di 300 km, centrato sullo Stretto (che corrisponde a 50 minuti di volo di un Canadair), si copre la Sicilia, la Calabria, buona parte del territorio lucano e tutto il Cilento campano”.

Tra le misure suggerite per il rilancio dell’aeroporto nel documento si indicavano tra l’altro:

Il riferimento al documento è importante in ordine a due ordini di considerazioni allorchè si voglia affrontare seriamente la questione della salvaguardia ambientale e dell’ecosistema rispetto ai devastanti incendi cui si assiste in queste settimane:

Il costo di un canadair si aggira sui 40 milioni di euro, circa un quarto di un aereo F-35; la flotta di canadair di Stato è composta da 15 canadair e 15 elicotteri. L’Italia sta acquistando 90 caccia militari F35 per 14 miliardi di euro, ovvero macchine da guerra. Come non rilevare l’assurdità delle scelte di governo? Con 1 solo miliardo di euro si potrebbero acquistare 25 canadair invece di 6 aerei militari, con 10 miliardi addirittura 250 canadair. Allora perché non agire in questo senso e dotare gli aeroporti strategici di canadair e di piloti di Stato? Il servizio civile sarebbe certamente più redditizio e il costo dei disastri determinati dagli incendi assai più contenuto. 

Il Governo si trova in mano oggi una dotazione straordinaria di risorse finanziarie con il PNRR (o Recovery Fund); e il Sud ha diritto di vedere riconosciuta una equa considerazione ai fini del recupero del ritardo di sviluppo determinato da prolungate ingiuste politiche. Prima ancora di parlare di grandi opere che potrebbero contribuire a danneggiare l’ambiente occorre puntare su interventi significativi, mirati, necessari ed efficaci in tempi rapidi (per il PNRR la scadenza è il 2026). Si potrebbe, fra l’altro, ridare dignità all’Aeroporto dello Stretto, garantendo la continuità territoriale che gli spetta, e dotandolo di una flotta stabile operativa di canadair, aerei da ricognizione, elicotteri, droni, tecnologie di controllo e comunicazione, per finalità di protezione e soccorso civile su un territorio molto ampio fatto di foreste, di ambienti straordinari, di isole come le Eolie, di borghi antichi e città storiche.

Un canadair  in decollo da Reggio può garantire un raggio d’azione di 100 km in 15-20 minuti, ovvero coprire tutta l’area metropolitana dello Stretto. L’Aeroporto dello Stretto risulta infatti strategico per la sua posizione e di certo non congestionato da movimenti aerei paragonabili per numero e frequenza a quelli di Catania e Lamezia. E’ tempo che le istituzioni di governo locale (Città Metropolitana, Regione, Comuni) si facciano sentire, assumendo una strategia politica lungimirante e di sistema. Più che di messaggi di solidarietà, la comunità ha bisogno di azioni concrete, rapide ed efficaci. Ognuno faccia la sua parte, solo insieme si vince». (rrc)

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