Sono le imprenditrici Maria Grazia Minisci e Anna Madeo le vincitrici della prima edizione del Premio Arbëria, istituito dal Lions Club Arberia, per premiare personalità del territorio che si distinguono con il proprio operato nei vari settori economici, sociali e professionali, e che co
La cerimonia di premiazione di questa prima edizione, incentrata sui settori dell’agricoltura e della filiera agroindustriale, si è svolta all’Accademia del Gusto della Filiera Madeo di San Demetrio Corone. Nel corso dell’evento, inoltre, si è svolto un focus coordinato dal direttore dell’Accademia Nazionale Italiana Tradizioni Alimentari, Valerio Caparelli, e presieduto dal Presidente del Lions Club Arberia, Antonio Mondera, dal tema “Fare Impresa in Calabria tra storia e innovazione: giovani e nuove opportunità”, cui hanno preso parte: Nicola Paldino, Presidente della BCC Mediocrati; Franco Scarpino, I° Vice Governatore del Distretto 108 YA e docente di Economia Aziendale dell’Università Magna Graecia di Catanzaro; Ernesto Madeo, Sindaco del Comune di San Demetrio Corone; Klaus Algieri, Presidente della Camera di Commercio di Cosenza; Gianluca Gallo, Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria.
Alla tavola rotonda hanno preso parte in video collegamento anche la Direttrice del Lions Club International, Elena Appiani, e il Presidente del Lions Club Tirana Eagle, Genci Hamza.
Coinvolgenti e di grande interesse collettivo, gli interventi tenuti dalle due premiate che, testimoniando la propria visione imprenditoriale e gli aspetti logistici e promozionali attuati all’interno delle aziende in cui esprimono e mettono in campo le competenze acquisite attraverso una pratica diretta e tanti anni di studio analitico, hanno posto l’accento sull’importanza fondamentale della formazione, dell’organizzazione aziendale e della capacità di mettersi in relazione con i mercati di riferimento, oltre al proprio territorio, da cui si eleva la forza distintiva e la potenza identitaria di una serie di prodotti che della qualità, della sostenibilità, della tradizione e dell’intenso valore del gusto, fanno la differenza rispetto a produzioni italiane ed estere di pari categoria. (rcs)
In copertina, Maria Grazia Minisci