di EMILIO ERRIGO – Sono nato in una casa con vista sul mare a pochi metri dalla Baia Azzurra di San Gregorio, sotto lo sguardo felicissimo della luna e delle stelle brillanti nel
cielo della Calabria.
Il mare di notte era sempre illuminato dalle decine di lampare dei Pescatori di alici, sarde ed altre gustose specie ittiche, pescate con arte marinara millenaria, a bordo di bellissime imbarcazioni da pesca colorate, costruite in in legno pregiato selezionato nei boschi della Sila e dell’Aspromonte.
Le caratteristiche lampare a petrolio erano posizionate all’estrema poppa delle barche, su un’asta in ferro, una vera e propria ingegnosa opera d’arte, realizzata a mano in ferro battuto dai Mastri ferrai del luogo.
Il piacevole succo profumato di Bergamotto, veniva lasciato defluire incontrollato sulla spiaggia, attraversando un canale naturale che dalla vicina fabbrica della preziosa essenza, portava al mare quel nettare di Dio, allora sconosciuto per i suoi molteplici affetti benefici e curativi per la salute pubblica.
Era un evento naturale per tutti, percepire quel profumo inebriante nebulizzato che si diffondeva nell’aria pura già a decorrere dal mese di novembre, fino a tutto il periodo di tempo a cavallo dei mesi di marzo-aprile di ogni anno.
Studi approfonditi e ricerche applicate eseguite, prima presso gli archivi della Scuola Medica Salernitana, Archivio Storico e Biblioteca Comunale di Reggio Calabria ad opera di allora famosi chimici e biologi italiani, francesi, svizzeri e tedeschi, sia in tempi più vicini a noi, presso la adiacente ora abbandonata fabbrica “Arenella di San Gregorio di Reggio Calabria”, per non confondere con l’altra fabbrica “Arenella” dei derivati di agrumi, costruita dai tedeschi e svizzeri, nei primissimi anni del 900, dopo il distruttivo terremoto di Reggio e Messina del 1908, a Palermo, proprio vicino alla antica Tonnara dei Florio, nobile famiglia originaria di Bagnara Calabra, orientarono la produzione delle materie prime per l’industria chimica e farmaceutica.
Oggi molte di queste preziosissime coltivazioni di Bergamotto di Reggio in Calabria ad altissimo rendimento economico, vengono curate instancabilmente e amorevolmente come un genitore fa con la propria creatura.
Poi la vita e le attrattive professionali, mi portarono nel 1977, lontano da Reggio Calabria, quanta nostalgia, quanti meravigliosi ricordi ho della mia terra.
Mi giungono da Reggio, buone e incerte notizie, le prime (le buone), riguardano le iniziative imprenditoriali che alcuni giovani volenterosi e lungimiranti, nipoti dei vecchi produttori di essenze di agrumi e derivati, vorrebbero ripiantare alberi di Bergamotto nelle loro terre incolte, dove un tempo abbondavano gli alberi della più volte citata pianta pregiata, le seconde (le incerte), mi portano a conoscenza, che la storica fabbrica di essenze del Consorzio del Bergamotto di San Gregorio, dopo oltre forse un secolo è stata chiusa e delocalizzata altrove.
Mi rattrista un po’ troppo in verità, osservare le interessanti infrastrutture di archeologia industriale, in piccola parte cadenti, esistenti nell’antica fabbrica dei derivati del bergamotto “Arenella” di San Gregorio.
Chissà se il bravo e giovane Sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, avv. Giuseppe Falcomatà, il prossimo Presidente della Regione Calabria, le Associazioni rappresentative di categorie e del Volontariato, riusciranno a salvare dal crescente degrado questo patrimonio storico, artistico, paesaggistico, archeologico e industriale, prima che sia veramente troppo tardi? (ee)
[Emilio Errigo è Docente Universitario a contratto (titolare di Diritto Internazionale e del Mare) e Generale in ausiliaria della Guardia di Finanza]