La deputata calabrese Enzo Bruno Bossio (Pd) che ha partecipato oggi ai lavori parlamentari per l’approvazione della manovra economica speciale relativa all’emergenza sanitaria Coronavirus, ha spiegato i dettagli della manovra. «Oggi approviamo – ha dichiarato – una manovra straordinaria da 25 miliardi per far fronte all’emergenza sanitaria Coronavirus per sostenere il sistema sanità e aiutare cittadini e imprese. Sospensione di mutui e prestiti bancari, sostegno a tutti i lavoratori autonomi e non, velocizzazione delle procedure di appalto come quella che ha permesso ieri a Consip di acquistare in tre ore quattromila ventilatori per la rianimazione.
«Attraverso lo scostamento dal limite del 3% dal pareggio di bilancio, previsto in Costituzione, per la prima volta dal 2008, grazie alla stretta collaborazione con la Commissione Europea, in particolare di Paolo Gentiloni, abbiamo ottenuto che passasse l’idea pioneristica di aumentare il deficit dei singoli Stati membri in un momento di grande crisi come quello che stiamo vivendo. Infine, dimostriamo che lavorare non in polemica ma costruttivamente è l’unica strada che può condurre il Paese fuori dal tunnel, anche con mezzi inediti e misure straordinarie. Speriamo che questa dimostrazione sia utile in futuro, quando tutto sarà alle nostre spalle, per aprire una discussione franca sulla necessità o meno del pareggio di bilancio costituzionale».
«Al Governo, infine, che in questi giorni è giustamente concentrato sulle zone di maggiore contagio – ovvero Lombardia, Emilia e Veneto e quindi nella parte settentrionale del Paese – chiediamo – ha affermato l’on. Bruno Bossio – di volgere lo sguardo al Sud d’Italia per valutare in tempo tutte le iniziative necessarie a irrobustire soprattutto il sistema sanitario. La Calabria, la mia regione, ad esempio si trova ad affrontare questa crisi a mani nude, con una rete ospedaliera letteralmente smantellata, con una fortissima carenza di risorse umane, di posti letto e strumentazioni, in seguito a dieci anni di brutale commissariamento, i cui effetti sono stati addirittura peggiorati dall’irresponsabile decreto Calabria firmato dal Governo gialloverde, per colpa del quale oggi ci ritroviamo alla guida della sanità un Ufficio del Commissario completamente paralizzato e non in grado di gestire la situazione emergenziale».
«Già oggi, con pochi casi di contagio, il sistema sanitario della Calabria è in crisi. Alcune misure di contrasto sono contenute nel decreto legge n°14/2020 sul “Potenziamento delle Risorse Umane del Servizio Sanitario Nazionale”. Ma non basta. Così come, nonostante gli sforzi che sta compiendo, tenuto conto dei suoi limitati poteri, l’azione della presidenza della Giunta regionale rischia di essere insufficiente.La Regione non dispone di poteri operativi ed esecutivi, che sono stati assunti, invece, dall’ufficio del Commissario. E’ fondamentale che si agisca speditamente perché nel fronteggiare le epidemie il tempo è una costante fondamentale.
«Il perseguimento degli obiettivi previsti dal piano di rientro dal debito finanziario è stato condotto in maniera errata ed oggi lo stesso ufficio del commissario sembra impaludato ed impotente difronte a questa inaspettata emergenza. Bisogna assolutamente agire in queste ore, con tempestiva ed efficace operatività, per prevenire una eventuale esplosione degli effetti della diffusione del virus. Sarebbe auspicabile, pertanto, che sia direttamente il Ministro della salute Roberto Speranza, di intesa con l’amministrazione regionale, a prendere in mano il governo della delicata e potenzialmente drammatica criticità strutturale del servizio sanitario calabrese». (rp)