Vertenza Abramo, Orrico (M5S) e Irto (PD): Chiediamo di partecipare al Tavolo convocato da Occhiuto

La deputata del M5S, Anna Laura Orrico e il senatore del PD, Nicola Irto, hanno invitato una lettera, a nome di tutti i deputati e senatori, calabresi e siciliani, del M5S e del Pd, al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ed alla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone , «nella quale chiediamo di poter partecipare al tavolo sulla vertenza Abramo Customer Care annunciato sui social media dal Presidente Occhiuto che si dovrebbe tenere il prossimo 5 novembre».

«Siamo fortemente preoccupati – hanno detto i parlamentari – dal destino dei mille lavoratori di Abramo Customer Care, dislocati tra Calabria e Sicilia, i quali, in passato e nelle ultime ore, ci hanno trasmesso la drammaticità della vicenda che stanno vivendo ormai da troppo tempo segnata dall’incertezza e dalla paura di perdere definitivamente la propria occupazione».

I Commissari straordinari hanno comunicato ieri ai lavoratori che, dal 1° novembre, saranno tutti in Cassa integrazione per il 100% delle ore. Mentre, da tre mesi, gli stessi lavoratori non ricevono la Cassa integrazione straordinaria. Manca, inoltre, il decreto che il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali è tenuto ad emanare.

«Una situazione difficile – prosegue la nota – cui fanno da corollario le dichiarazioni del Presidente della Regione Calabria Occhiuto che annuncia una soluzione di fatto conosciuta nello specifico da nessuna delle parti sociali e dei rappresentanti dei lavoratori».

«Ecco perché – hanno concluso Anna Laura Orrico e Nicola Irto – ci auguriamo che la nostra richiesta sia accolta in modo da poter partecipare attivamente alla ricerca di una soluzione degna di questo nome per una vertenza che, visto il numero di lavoratori interessati, deve assumere carattere nazionale». (rp)

 

Naufragio Roccella, Irto (PD): Governo riferisca immediatamente in aula

Il senatore del Pd, Nicola Irto,  ha chiesto che «il Governo riferisca immediatamente in Aula sul tragico naufragio di Roccella Ionica. Il presidente della Regione Calabria chiarisca che cosa sa su quella triste vicenda».

Una richiesta che arriva dopo il servizio di domenica scorsa su Report, dedicato al caso.

«Quell’accaduto, che inchioda il governo alle proprie responsabilità politiche per i silenzi e le omissioni emersi nella ricostruzione giornalistica, ha condotto alla morte – ha continuato Irto – di decine di esseri umani, tra cui tanti bambini. Da subito il Pd nazionale e quello calabrese si erano pubblicamente interrogati sugli interventi che lo Stato italiano avrebbe dovuto attivare davanti a quel naufragio, rispetto al quale per cinque giorni nessuno si era mosso, lasciando in balia della disperazione donne, uomini e minori in fuga da persecuzioni, conflitti, violenze e violazioni dei diritti umani».

«Anche i media della Calabria – ha aggiunto – si erano interrogati, insieme alla Diocesi di Locri-Gerace, cui va dato il merito di aver cercato di scuotere gli animi, organizzando una veglia di preghiera e di riflessione proprio a Roccella Ionica».

«La ribalta nazionale che Report ha offerto a quei corpi senza vita, nel tentativo di dare giustizia, ci aiuta a riaprire la discussione e a chiedere al governo Meloni – ha spiegato Irto –di finirla con il becero ideologismo e di agire, invece, secondo i princìpi della Costituzione antifascista».

«Il presidente Roberto Occhiuto – ha concluso il senatore del Pd – non metta la testa sotto la sabbia, come se non sapesse o come se il problema non lo toccasse». (rp)

Naufragio di Roccella, Baldino (M5S): Governo chiarisca su strategia di insabbiamento

«Il Governo venga a riferire su quanto accaduto a largo di Roccella Ionica tra il 16 e il 17 giugno scorso». È quanto ha detto la deputata del M5S, Vittoria Baldino, ringraziando «Report» e  la «stampa d’inchiesta. Senza di loro alcuni episodi del Paese resterebbero insabbiati come sembra essere la volontà di questo governo che si mostra mendace, omissivo, occultante».

«È quello che sembra sia accaduto sui fatti del 17 scorso giugno a Roccella Ionica – ha spiegato – quando pare sia stato messo in piedi un sistema finalizzato all’occultamento dei fatti e della verità, una strategia tesa all’invisibilizzazione dei fatti attraverso lo smistamento e dei migranti feriti in diversi ospedali della zona e delle salme con accordi per il rimpatrio di cui non abbiamo notizia. In quel naufragio sono morte 65 persone tra cui 25 bambini».

«Della difficoltà della barca a vela  – ha proseguito – era stata data notizia. C’era tempo per i soccorsi che non sono arrivati. Il resto è storia che ci rimanda a quanto accaduto a Cutro. Il M5S ha depositato un’interrogazione scritta per chiarire fatti, soccorsi e perché il racconto ai giornalisti è stato precluso. Italiani devono conoscere verità». (rp)

Orrico (M5S): Referendum Città Unica consultazione strumentale

La deputata del M5S, Anna Laura Orrico, ha evidenziato come «il Movimento 5 stelle, coerentemente con le criticità che ha evidenziato fino ad oggi relative alla legge sulla città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, ritenendolo un percorso carente di trasparenza e informazioni che possano consentire ai cittadini di scegliere in maniera consapevole cosa votare, non darà un indirizzo di voto per l’imminente referendum».

«Crediamo che –  ha detto Orrico – questa area urbana è, nei fatti, destinata ad unire le proprie forze in vista delle future sfide convergendo verso una unificazione dei servizi ed un miglioramento della qualità della vita dei cittadini tramite anche l’efficientamento della macchina amministrativa, tuttavia, non possiamo essere favorevoli alla strada intrapresa poiché non supportata da alcuna visione politica e costruita attraverso un metodo dettato dalla frettolosità, dalla nebulosità e dalla scarsa partecipazione».

«Non sono state, infatti, coinvolte le parti sociali e le istituzioni preposte – ha spiegato – ovvero le amministrazioni interessate, con una addirittura sciolta per mafia quindi in presenza di una grave mancanza di rappresentatività. Anche il referendum, inoltre, importante termometro democratico, è utilizzato in maniera strumentale visto che i quesiti stessi orientano la scelta dei cittadini».

«D’altronde – ha proseguito l’esponente pentastellata – lo stesso studio di fattibilità non fornisce nessuna certezza rispetto all’efficientamento della macchina amministrativa, alle economie di scala, e vende, in maniera fumosa, il possibile finanziamento di 10 milioni di euro all’anno, per 15 anni, condito dai ‘potrebbe’ a fronte di sempre maggiori tagli del governo centrale come ad esempio avviene nella nuova legge di Bilancio. Contiene, fra l’altro, alcune affermazioni che consideriamo gravi ossia che la fusione agevolerebbe quel dimensionamento scolastico contro il quale ci siamo battuti con forza». (rp)

Occhiuto (FI): Rievocazioni come Varia di Palmi o Festa di Madonna memoria vivente

Per il senatore di FI, Mario Occhiuto, «il patrimonio immateriale è ciò che fa sì che un luogo non sia semplicemente uno spazio geografico, ma un’esperienza culturale viva. Le rievocazioni storiche, le tradizioni orali, le botteghe artigiane non sono semplici spettacoli: sono memoria vivente».

«Pensiamo alle grandi manifestazioni – ha aggiunto – come il Palio di Siena, la Varia di Palmi o la festa della Madonna della Consolazione a Reggio Calabria, che, ogni anno, attirano migliaia di visitatori, dimostrando che il nostro patrimonio immateriale è anche un motore per l’economia e il turismo culturale. Il valore di questo ddl è nel riconoscere che queste tradizioni non sono solo eredità del passato, ma risorse vive per il nostro presente e per il futuro».

«Non possiamo permettere – ha proseguito – che scompaiano ed è nostro compito sostenerle. Anche perché la promozione della cultura ha un impatto economico significativo: ogni euro speso in cultura ha un moltiplicatore importante sul PIL del territorio. E poiché molte di queste manifestazioni sono alimentate dal volontariato, l’impatto economico è ancora maggiore. Per questi motivi Forza Italia esprime il proprio voto favorevole». (rp)

Cannizzaro (FI): Quattro voli night-stop Reggio non li aveva mai avuti

Il deputato di Forza Italia, Francesco Cannizzaro, ha espresso soddisfazione per la scelta di Ita Airways di investire su Reggio Calabria e Lamezia, «incrementando il ventaglio di opportunità da e per la nostra regione».

«Quattro voli night-stop Reggio Calabria non li aveva mai avuti, vale a dire ben 4 aerei che ‘dormono’ nell’aeroporto dello Stretto pronti a ripartire all’alba del giorno seguente. Ma nell’era Occhiuto succede anche questo in Calabria», ha aggiunto Cannizzaro, definendo il volo mattino/sera su Limano Linate da Reggio «una novità che molti desideravano».

«Dal prossimo mese – ha spiegato – Reggio avrà questo volo aggiuntivo che eleverà a 3 i collegamenti giornalieri con Milano, snodo cruciale per diverse ragioni. Gli orari consentiranno inoltre di poter fare andata e ritorno nella stessa giornata, rispondendo quindi alla richiesta di tantissimi utenti. Stesso dicasi su Lamezia, dove il volo da Linate arriverà alle ore 20:05 e ripartirà 45 minuti dopo. Sono ‘incastri’ che per un certo tipo di utenza sono davvero decisivi».

«Dopo aver messo la Calabria in vetrina nello spot di bandiera – ha proseguito il parlamentare – sponsorizzando i nostri luoghi di punta da visitare, siamo davvero felici che la compagnia aerea italiana abbia deciso di consolidare ancora di più presenza e investimenti sul nostro territorio. È il sintomo di una Calabria sempre più attrattiva, sempre più forte in credibilità politico-istituzionale e di fiducia nella crescita del nostro territorio. Pertanto, ringrazio fortemente Ita, tutti i suoi dirigenti, per averci creduto quanto noi e Sacal per l’impegno che sta mettendo per far cambiare passo al sistema aeroportuale calabrese».

«Tutto questo, ovviamente – ha concluso – è potuto accadere solo grazie alla guida lungimirante del Presidente Roberto Occhiuto e di una grande squadra, quella di Forza Italia e del CentroDestra, che sta lavorando senza soluzione di continuità per una Calabria più dinamica, più efficiente e più consapevole dei propri mezzi!». (rp)

 

Irto (PD): Governo non ignori sulle priorità indicate da Ance

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha evidenziato come «non possono passare nel silenzio le recenti istanze dell’Ance sull’attuazione del Pnrr. Il governo deve rimediare ai propri gravi ritardi, specie per quanto riguarda la progettazione delle grandi infrastrutture, a partire dalle ferrovie».

«L’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha spiegato – dovrebbe essere una priorità del governo, che invece perde molto tempo, spesso su questioni personali di singoli ministri. L’esecutivo di centrodestra è tutto impegnato a spaccare il Paese con l’autonomia differenziata, a definire i Lep in base al costo della vita nei singoli territori, a mantenere gli equilibri interni e a svendere all’estero beni e servizi nazionali strategici».

«Il governo – ha proseguito Irto – non ci vede né ci sente. Perciò gira lo sguardo davanti alle continue lungaggini nei pagamenti dei costruttori e alla necessità di rivedere alla svelta i prezzi dei materiali edili. Eppure, le imprese del settore, che resistono con enormi sforzi, stanno dando un contributo importante alla realizzazione delle opere previste dal Pnrr, all’occupazione e alla crescita dell’economia. Il governo continua a ignorarne le ragioni e i bisogni e, ad oggi, non ha un vero piano rispetto al finanziamento e all’avvio di nuove opere infrastrutturali al termine del Pnrr».

«So bene – ha concluso il parlamentare dem – che parlo di argomenti che non piacciono affatto al centrodestra, incapace di ascolto e di programmazione. Ora, però, è in gioco buona parte del futuro dell’Italia. Se a Palazzo Chigi continuerà a mancare una visione della realtà e la coscienza delle urgenze, il Paese continuerà a sprofondare nell’incertezza e nella crisi». (rp)

Rapani (Fdi): Cammini di Calabria opportunità di lavoro e turismo sostenibile

Il senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, ha evidenziato l’importanza strategica della valorizzazione dei cammini religioni come volano di sviluppo per la Calabria che non solo rappresentano «un’opportunità per promuovere il turismo sostenibile», ma anche una risorsa economica in grado di creare nuove prospettive lavorative, specialmente per i giovani».

«È fondamentale che le amministrazioni locali e regionali si uniscano per sostenere questo progetto, migliorando infrastrutture e servizi, per rendere i nostri cammini accessibili e attrattivi anche a livello nazionale e internazionale», ha sottolineato Rapani, partecipando un evento organizzato dall’amministrazione comunale di Morano-Calabro, intitolato La legge regionale dei cammini di Calabria, nuove prospettive di lavoro ed opportunità per i cammini calabresi”.

L’iniziativa, che ha coinvolto amministratori locali, operatori del settore turistico e rappresentanti delle istituzioni, è stata pensata per mettere in luce il potenziale non ancora del tutto sfruttato dei cammini calabresi, sia dal punto di vista turistico che economico. La legge sui cammini religiosi rappresenta uno strumento chiave per strutturare e coordinare questo importante settore, favorendo la creazione di reti di percorsi che attraversino i borghi più suggestivi della regione, promuovendo un turismo lento e consapevole.

Durante il suo intervento, il senatore ha anche posto l’accento sull’importanza di una gestione condivisa e lungimirante di tali risorse: «È imperativo lavorare in sinergia per garantire che queste iniziative non siano progetti a breve termine, ma che possano davvero trasformare il nostro territorio, creando un modello di turismo integrato con l’ambiente e le comunità locali. I cammini calabresi possono diventare un punto di riferimento per tutto il Mezzogiorno, ma occorre un impegno costante per far sì che queste prospettive diventino realtà».

«Dal 2023 la Regione Calabria ha disciplinato i cammini, grazie a una classe dirigente lungimirante», ha dichiarato, evidenziando come l’approvazione del disegno di legge sui cammini sia solo un punto di partenza per promuovere il territorio. «Siamo convinti che con la religione si possa fare turismo, economia, impresa, creando nuovi posti di lavoro. Ma per farlo, è essenziale valorizzare quello che abbiamo», ha aggiunto. «Dobbiamo smetterla di piangerci addosso. Non siamo secondi a nessuno. Il problema è che non valorizziamo ciò che abbiamo». Dopo aver sottolineato l’importanza del disegno di legge sui cammini approvato in Parlamento nel 2024, Rapani ha descritto le azioni concrete che la politica ha intrapreso per incentivare lo sviluppo di questo settore.

«Dopo aver approvato il DDL, abbiamo lanciato un bando ministeriale proprio per incentivare i cammini e dare la possibilità a chi vuole fare impresa di partecipare e attingere ai fondi. E con grande soddisfazione sono stati approvati tanti progetti che avranno un impatto diretto sull’economia locale. Il che significa movimentare l’economia, creare indotto, dare la possibilità di fare impresa, dare la possibilità di creare posti di lavoro.    Il senatore Rapani ha evidenziato come il turismo religioso, spesso sottovalutato, possa rappresentare una risorsa fondamentale per la Calabria. Con esempi concreti, ha mostrato come i pellegrinaggi, oltre a essere esperienze spirituali, generino importanti flussi turistici.

«Basti pensare ai pellegrinaggi a Padre Pio o a Natuzza a Paravati: dimostrano che la religione può essere un potente motore turistico», ha affermato Rapani. Durante il suo intervento, il senatore ha sfatato il preconcetto che il turismo calabrese si limiti esclusivamente a quello balneare, sottolineando la varietà e le potenzialità ancora inespresse del territorio.

«Il turismo non è solo mare – ha ricordato –. La Calabria ha ricevuto un dono prezioso dalla natura: una geomorfologia unica e un clima che nessuno può imitare. Abbiamo un territorio che si affaccia su due mari, un unicum che però fatichiamo a valorizzare».

Il senatore Rapani ha lanciato un’idea che potrebbe aprire nuove opportunità per la Calabria: un gemellaggio con San Paolo del Brasile. Durante il suo intervento, ha spiegato come questa proposta sia frutto di una collaborazione bipartisan, realizzata insieme a un esponente del centrosinistra, segnalando la volontà di superare le divisioni politiche per il bene comune.

«Abbiamo istituito una commissione bicamerale denominata Amicizia Italia-Brasile – ha detto –. Se questa iniziativa andrà in porto, avrà un impatto significativo non solo sugli scambi culturali, ma anche sullo sviluppo turistico, puntando in particolare sul turismo delle radici», ha spiegato.

Il cosiddetto “turismo delle radici”, sempre più popolare tra gli emigrati di seconda e terza generazione, vede molte persone desiderose di riscoprire le terre d’origine dei loro antenati. Rapani ha illustrato come il gemellaggio potrebbe rafforzare questo fenomeno: «Immaginate cosa significherebbe se riuscissimo a realizzare questo progetto. Calabresi che vanno in Brasile per conoscere la comunità calabrese, brasiliani che tornano in Calabria per visitare i luoghi dei loro genitori, riscoprendo valori che hanno dovuto lasciare. Questo è il turismo delle radici». (rp)

Frecciarossa Sibari, Rapani (Fdi) replica a Tavernise: Una posizione «disinformata e superficiale»

Il senatore di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, ha replicato al consigliere regionale del M5S, Davide Tavernise, in merito alla problematica dei ritardi del servizio navette nella tratta ferroviaria Sibari-Crotone.

Tavernise, in un intervento pubblico, aveva espresso critiche riguardo la gestione della situazione chiamando in causa il parlamentare di Fdi, ma la sua presa di posizione ha innescato una replica dura e senza sconti da parte del senatore calabrese, che non ha esitato a definire la posizione del consigliere «disinformata e superficiale».

«Tavernise ha sprecato un’ottima occasione per stare zitto e scongiurare una brutta figura», ha dichiarato il senatore Rapani, con tono fermo e deciso. «Lui, che si presenta come il paladino di ogni cosa che si fa sul territorio, ha dimostrato di non conoscere nemmeno i fondamentali delle competenze degli enti coinvolti nella gestione delle infrastrutture ferroviarie. Tavernise parla di cose di cui non ha alcuna conoscenza, e questo è un atteggiamento irresponsabile, soprattutto per chi ricopre un ruolo istituzionale come il suo».

Rapani ha puntato il dito sull’ignoranza in materia di Tavernise riguardo le responsabilità specifiche di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) e Trenitalia: «È sorprendente che un consigliere regionale come Tavernise non sappia nemmeno che Rfisi occupa della gestione delle reti ferroviarie, mentre Trenitalia ha il compito di gestire i servizi passeggeri. Eppure, ha parlato con una sicurezza che solo uno sprovveduto e disinformato potrebbe avere». Un’affermazione che lascia poco spazio all’interpretazione, sottolineando quanto, secondo Rapani, Tavernise abbia trattato la questione in modo superficiale e poco professionale.

Ma il senatore di Fratelli d’Italia non si è limitato a evidenziare le mancanze del consigliere pentastellato: «Non è la prima volta che vediamo il Movimento 5 Stelle fare questo tipo di ingerenze. Tavernise ha preso una posizione che non gli compete, sollevando questioni che non rientrano nel suo ambito di responsabilità. Un parlamentare nazionale, così come un consigliere regionale, ha il compito di legiferare e di occuparsi delle grandi questioni di governance, non certo di problematiche che devono essere gestite, orari di navette o turnazioni, per competenze che spettano alla burocrazia o organismi di gestione. Una cosa è informarsi su questioni ordinarie, altra cosa è intercedere bypassando ruolo e funzioni».

Un’affermazione, quella di Rapani, che mira a evidenziare una netta distinzione di ruoli e a rimarcare l’approccio del Movimento 5 Stelle, spesso accusato di ingerenza nelle faccende locali senza possedere le competenze, né l’autorità per farlo, aprendosi a forme di abuso di potere. Ma Rapani non si ferma qui: «Tavernise si è fatto trascinare in una polemica inutile e fuori luogo, dimostrando solo nervosismo e incompetenza».

Comunque sia, il senatore, poiché chiamato in causa, ha poi deciso di entrare nel merito della questione per chiarire alcuni punti fondamentali: «Approfitto per informare il consigliere Tavernise, che evidentemente ignora i fatti, che dal 7 ottobre scorso è attivo un bus navetta che parte da Sibari alle ore 23, con transito a Corigliano-Rossano e fermate in entrambe le aree urbane. Questo servizio è stato previsto proprio per venire incontro alle esigenze del territorio. E non solo: Trenitalia aveva persino previsto un collegamento fino a Crotone, ma purtroppo la proposta non è stata accettata da ArtCal, l’Azienda Regionale dei Trasporti della Calabria. Mi stupisco che Tavernise, che si presenta come il difensore degli interessi del territorio, non conosca neanche questi dettagli».

L’affondo di Rapani è netto e preciso. Il senatore accusa Tavernise non solo di non conoscere i dettagli tecnici, ma anche di non aver utilizzato il suo ruolo istituzionale per cercare soluzioni concrete: «Se Tavernise fosse davvero capace di svolgere il suo ruolo di consigliere regionale, soprattutto di opposizione, si sarebbe già fatto promotore di una soluzione presso ArtCal per far approvare la richiesta di Trenitalia. Se fosse in grado di risolvere la questione, io sarei il primo a plaudire e a complimentarmi con lui. Ma la verità è che preferisce sollevare polemiche senza fondamento piuttosto che lavorare seriamente per il bene del territorio».

Rapani invita Tavernise a mettere da parte le polemiche e di concentrarsi su azioni concrete a favore della Calabria e dei suoi cittadini. «Fino a quando continuerà a parlare di questioni che non conosce, continuerà a fare solo brutte figure. E la sua reazione spropositata dimostra solo una cosa: nervosismo. Tavernise è nervoso perché sa di non essere in grado di affrontare la situazione in modo adeguato. In Calabria abbiamo bisogno di politici seri, preparati e pronti a lavorare per risolvere i problemi reali del territorio, non di personaggi che sollevano polveroni mediatici senza avere alcuna competenza. Quando si dicono le verità, i nervi si scoprono, e Tavernise ha dimostrato di avere molti nervi scoperti. Il Movimento 5 Stelle ci ha abituati a questo tipo di atteggiamenti, ma il territorio calabrese merita molto di più». (rp)

Baldino (M5S): Autonomia per Calabria significa stipendi più bassi e meno servizi

«Per la Calabria l’autonomia differenziata significa stipendi più bassi e meno servizi». È quanto ha detto la deputata del M5S, Vittoria Baldino, intervistata da Il Quotidiano del Sud, sottolineando come «calcolare  i fabbisogni standard dei Lep in base alle caratteristiche dei diversi territori, quali clima, costo della vita, aspetti sociodemografici della popolazione residente significa affermare il principio delle gabbie salariali».

«Il principio per cui se in Calabria la vita costa meno, è giusto pagare meno i calabresi. O se in Calabria, per fare un altro esempio, nascono meno bambini, visto che i giovani vanno via, non serve investire in nidi e welfare. Si differenziano i diritti in base al territorio in cui vivi», ha detto ancora Baldino, chiedendo «impegni precisi al governo sul finanziamento dei Lep e sulla devolution delle materie non soggette ai Lep, quella che in base alla legge si può fare subito. Perché, voglio ricordano, che su queste ultime quattro Regioni hanno già chiesto di firmare le intese al governo. E non è che l’attuazione dell’autonomia su queste materie faccia meno male al sud, anzi. Se poi aggiungiamo anche che il criterio per finanziare i Lep, nella proposta del Clep, si rifà al principio della territorialità…».

Secco il commento, poi, sulle dichiarazioni del ministro Calderoli secondo cui sui i fabbisogni standard dei Lep saranno scelti dalla politica e non dai tecnici. «Le rassicurazioni di Calderoli non c’hanno mai ispirato fiducia. Figuriamoci ora», ha attaccato Baldino, che non manca di riservare una stilettata finale a Forza Italia e ad Occhiuto.

«Non ce lo vedo Tajani che mette veti a Zaia o agli altri governatori pronti a firmare le prime intese. Lo stesso presidente Occhiuto sconterà per sempre il peccato originale di aver dato il via alla riforma con il voto in Conferenza Stato Regioni, quando ancora si era in una fase preliminare e si poteva fare la differenza. Nessuno nel centrodestra può considerarsi assolto. Non erano loro, la stessa presidente Meloni e lo stesso governatore Осchiuto a definire l’autonomia un’opportunità per il Sud?».

«L’autonomia – ha concluso la pentastellata è in Costituzione si, ma non per dare la spinta alla secessione che si intende attuare. Noi di certo faremmo una inversione a U, riportando innanzitutto la sanità nelle competenze statali. La Costituzione poi va attuata garantendo prima la prevista perequazione e livelli uniformi – non essenziali, perché significa minimi di prestazioni sul territorio. Con questi presupposti, se una Regione chiede forme di autonomia, si può discutere. Nel rispetto sempre dei principi di uguaglianza e solidarietà, previsti nella prima parte della Costituzione. E che prevalgono sul titolo V e sull’autonomia». (rp)