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Cgil Area Vasta e Fp Cgil Provinciale: Qual è strategia logistica e organizzativa per i vaccini anti covid

Cgil Area Vasta CZ, KR, VV

La Segreteria provinciale della Cgil Area Vasta e della Fp Cgil dell’Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia ha chiesto che tipo di strategia logistico-organizzativa stanno adottandogli organi preposti, per organizzare sul territorio una efficace campagna vaccinale in Calabria.

Il sindacato, infatti, ha ricordato che secondo l’Agenzia Italiana del Farmaco in Calabria su 25.630 dosi di vaccino consegnate, solo 4.030 soggetti sono stati vaccinati ovvero il 15%: è il dato più basso registrato fra tutte le regioni d’Italia, e chiede, dunque, la strategia che sarà adottata con l’obiettivo di perseguire la riduzione dell’impatto della pandemia con l’unico strumento attualmente disponibile il vaccino, oltre alle misure preventive del distanziamento sociale e mascherina.

«Le indicazioni del Ministero della salute nella nota diramata alla vigilia di Natale – si legge in una nota – con le raccomandazioni per l’organizzazione della campagna vaccinale contro il Covid, sono chiare sia nelle categorie target che per primi dovranno vaccinarsi  (operatori sanitari e il personale e gli ospiti istituzionalizzati nei presidi residenziali per anziani quali: Residenze Sanitarie Assistenziali per Anziani e Centri per Anziani), sia nel processo vaccinale, articolato in diverse fasi che comprendono organizzazione, programmazione, svolgimento e monitoraggio delle sedute vaccinali (soprattutto il  periodo di osservazione successivo alla vaccinazione per la  sorveglianza degli eventuali effetti a breve termine), sia nell’individuazione dei punti vaccinali (ospedalieri e territoriali) con relativa organizzazione e gli standard minimi di personale dedicato».

«Ci sembra superfluo – prosegue la nota – ribadire che è necessario procedere immediatamente all’assunzione del  personale per le unità vaccinali, medici, infermieri, assistenti sanitari, Oss e personale amministrativo di supporto sia per vaccinare il maggior numero di persone, (in Calabria ne sono previste 58.068 nella prima fase di distribuzione del vaccino), sia per ottimizzare, con tempestività, tutti i processi organizzativi di programmazione e gestione delle sedute vaccinali, considerando la drammatica situazione calabrese in ordine  alle carenza delle misure sanitarie ospedaliere e territoriali deputate a fronteggiare l’emergenza Covid».

«È stato fatto tutto questo? – continua ancora la nota –. Perché continuiamo a mantenere la posizione di ultima Regione d’Italia? Noi crediamo che la popolazione abbia il diritto (soprattutto in relazione ai sacrifici richiesti che i calabresi hanno rispettato pedissequamente) ad informazioni complete, obiettive e accurate, con la finalità di favorire un’ampia adesione alla campagna vaccinale da parte della popolazione di aumentarne la fiducia e l’adesione della stessa nei confronti del vaccino, per poter tornare il più presto possibile ad una vita normale,  visto il drammatico  carico di malattia e di decessi causato dal Covid e le drammatiche ricadute economiche dirette e indirette, non solo sulla Sanità, ma anche sulla società e i settori economico-produttivi Calabresi già ampiamente provati e fragili anche in assenza della pandemia». (rcz)

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