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Cgil, Cisl e Uil: Al ministro Zangrillo sottoporremo la situazione in Calabria

Cgil, Cisl e Uil: Al ministro Zangrillo sottoporremo la situazione in Calabria

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Calabria, rispettivamente Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, hanno annunciato che parteciperanno all’incontro, in programma in Cittadella domani, col ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo.

I sindacalisti, con l’occasione, porranno all’attenzione del ministro le specificità della situazione in Calabria, «dove è urgente – hanno scritto in una nota congiunta – fare presto per favorire processi di crescita e arginare fenomeni dolorosi e disastrosi come la fuga dei giovani da questa terra».

«Al Ministro – hanno proseguito Sposato, Russo e Biondo – chiederemo un’accelerazione delle procedure concorsuali per le assunzioni nella P.A., considerata l’emergenza costituita dalla gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta, infatti, di un’opportunità irripetibile per la nostra regione e non ci si può permettere di mancare il bersaglio».

«Lanciamo, inoltre, e lo ribadiremo lunedì con il ministro Zangrillo – hanno detto ancora – un appello a quei comuni che hanno in itinere procedure concorsuali, perché anche questi percorsi siano accelerati il più possibile: si registra, infatti, troppa lentezza e troppo personale viene utilizzato in forma precaria. Considerata la cronica carenza nell’organico della P.A. e l’età avanzata di chi vi presta servizio (su tutto il territorio nazionale oltre 430.000 dipendenti hanno superato 62 anni), serve andare avanti speditamente nell’arruolare personale a tempo indeterminato. Ed è giusto che nelle procedure concorsuali siano agevolati quanti, avendo i titoli richiesti, già operano all’interno della P.A. in diverse forme di precariato e spesso con vere modalità di sfruttamento».

C«onosciamo la posizione del Ministro Zangrillo sulla necessità di elevare gli stipendi dei dipendenti pubblici – hanno concluso –, ma nell’incontro di lunedì evidenzieremo che qui in Calabria siamo ancora più indietro rispetto a questo problema: i giovani studiano con enormi sacrifici familiari, per poi avventurarsi in estenuanti percorsi di precariato. Tutto questo non è ammissibile e non trova giustificazione alcuna». (rcz)

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