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CIRÒ MARINA (KR) – Un messaggio contro la guerra dalla Compagnia Vercillo

Un messaggio contro la guerra dalla Compagnia Vercillo

Un messaggio contro la guerra si è elevato con il teatro della Compagnia Vercillo, dal palcoscenico di Cirò Marina, nel corso dello spettacolo Fortuna con la C maiuscola in due atti, liberamente tratta da Eduardo De Filippo, in vernacolo lametino, con la regia di Raffaele Paonessa.

Una serata che nonostante quel velo di tristezza che ognuno di noi nutre nella sua intimità, ha lasciato spazio alla comicità dei fratelli De Filippo che, sono sicuri i componenti della compagnia lametina, non avrebbero fermato lo spettacolo ma ne avrebbero amplificato il potere disarmante.

In una cornice attraente per accoglienza di pubblico e suggestività di un teatro per architettura e dettagli, elegante ed accogliente, il gruppo Vercillo ha intrattenuto i presenti con due ore di comicità pura, lasciando però, come sempre, che la morale finale ne lasciasse il segno.

Un vernacolo di saperi e sapori quello degli attori che, con un alternarsi di battute, comici dialoghi, e bizzarre scene, hanno riacceso il passato trasportandolo nella modernità di Cirò Marina.

Tra primo e secondo tempo non è mancata poi, la degustazione dei vini della cantina “Malena” che ha donato qualche bollicina di brio in più.

«Una serata che, nonostante la pandemia avesse provato a fermare – dichiarano dalla compagnia Vercillo – è riuscita a trasformarsi in un incontro di menti e cuori, con sensibilità diverse confluite nella medesima passione per il teatro. Siamo felici – sottolinea il regista Paonessa – per aver incontrato un gruppo di amici che hanno organizzato una rassegna particolarmente incisiva, per l’intensità della passione teatrale che si è respirata in ogni angolo ed in ogni istante. Ci siamo chiesti se fosse giusto sorridere in un momento drammatico come quello che troppi innocenti stanno vivendo – continua il regista – ma confidando nella positività del contagioso sorriso, abbiamo aperto il sipario ed iniziato lo spettacolo».

Ribadiamo il nostro urlo contro la guerra e ricordando proprio il pensiero del nostro maestro, «si ‘a guerra se perde l’ha perduta ‘o popolo; e si se vence, l’hanno vinciuta ‘e prufessure» (se la guerra si perde l’ha perduta il popolo; se si vince, l’hanno vinta i professori), aggiungiamo né vinti né vincitori ma solo pace! (rkr)

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