A Roccella e Palmi lo spettacolo “Il Vantone”

È una doppia tappa calabrese, quella dello spettacolo Il Vantone, trasposizione romanesca del Miles gloriosus di Plauto, nella traduzione di Pier Paolo Pasolini. Domani, sabato 25 marzo, lo spettacolo andrà in scena, alle 21, all’Auditorium Comunale di Roccella Jonica, mentre domenica sarà ospitata, sempre alle 21, al Teatro Comunale “Manfroce” di Palmi.

Con la regia del noto Nicasio Anzelmo, l’opera è prodotta dal Centro Teatrale Meridionale, diretto da Domenico Pantano, qui in veste anche di attore protagonista. 

Concepito nel 100° anniversario della nascita, lo spettacolo vuole essere un omaggio al grande intellettuale Pasolini, che ha trasferito la classica commedia plautina nella periferia di Roma anni ’60, utilizzando il dialetto romanesco e dando vita a una rappresentazione assolutamente divertente, che fa anche riflettere. 

«La scelta di portare in scena una rielaborazione pasoliniana del 1963 di un testo plautino è già di per sé una scelta coraggiosa per vari motivi – sottolinea il regista Anzelmo–. Fra questi motivi sicuramente ci sono il fascino della scrittura del poeta e l’idea che lo stesso autore fa trasparire in fase di ambientazione e uso della lingua».

«L’uso del dialetto romanesco consente a Pasolini di ricreare le atmosfere popolari tanto care a Plauto, – afferma ancora il regista – recuperando quella spontaneità tipicamente plebea, la sola capace di pulsare di vita propria a testimonianza di una vitalità perduta nell’esercizio del teatro colto in voga in quegli anni».

L’allestimento firmato da Nicasio Anzelmo indaga ancora più approfonditamente quell’umanità colorata e variegata cara a Plauto, come a Pasolini, pur senza abbandonare la natura farsesca e ridanciana che si sviluppa attorno a Pirgopolinice e Palestrione (padrone e servo) anche se mutata in una pungente commedia sociale. 

Giovanni Zappalorto ha composto la partitura musicale su testi già scritti da Pasolini; sono tutte musiche originali costruite apposta per il Vantone del CTM e non sono solo canzoni ma anche duetti, terzetti; c’è molta musica nello spettacolo, e tante coreografie e movimenti scenici, quasi dei piccoli balletti.

«C’è un’azione continua, battute a raffica, mai nessuno che stia fermo – sottolinea il direttore artistico e attore Domenico Pantano – se qualcuno declama gli altri attorno fanno qualcosa, un ritmo motorio molto alto che contribuisce alla riuscita. D’altronde quello che volevamo ottenere era proprio uno spettacolo che durasse nel tempo, che potesse andare in scena per svariate stagioni, rispettando anche l’accordo di titolarità concordato con gli eredi di Pasolini, titolarità che ha necessitato un enorme impegno produttivo».

Il cast vede nel ruolo protagonista di Pirgopolinice lo stesso Domenico Pantano, in scena con gli attori Nicolò Giacalone (Palestrione), Giovanni Di Lonardo (Sceledro), Paolo Ricchi (Periplecomero), Fatima Romina Ali (Filocomasia), Giacomo Mattia (Pleusicle e Carione), Anna Lisa Amodio (Acroteleuzio), Claudia Salvatore (Milfidippa).

Le scene e i costumi portano la firma importante di Angela Gallaro Goracci, le musiche sono di Giovanni Zappalorto, movimenti coreografici di Barbara Cacciato, aiuto alla regia Matteo Munari.

Due appuntamenti imperdibili in Calabria con un teatro ricercato e popolare allo stesso tempo, capace di creare uno scambio divertente con il pubblico di tutte le età. (rrc)

POLISTENA (RC) – Peppe Barra in “Non c’è niente da ridere”

In scena domani sera, alle 21, all’Auditorium Comunale di Polistena, Peppe Barra in Non c’è niente da ridere, per la stagione teatrale Il teatro in tutti i sensi di Dracma – Centro Sperimentale d’Arti Sceniche.

Lo spettacolo è scritto da Beppe Barra insieme a Lamberto Lambertini (che cura anche la regia). Musica a cura di Giuseppe Di Colandrea (clarinetto), Agostino Oliviero (violino e mandolino), Antonio Ottaviano (pianoforte).

«Vi fa molto ridere questa mia poesia? – dice l’Attore al pubblico che si sbellica –. Ci ho messo cinque anni per scriverla!». Qui sta la chiave di questo spettacolo, da qui il titolo: “Non c’è niente da ridere”. Uno spettacolo al contrario che incuriosisce, sorprende e diverte, fin dalla prima scena. Anche la scenografia raffigura un teatro visto dal punto di vista degli attori, con il sipario, le quinte, da dentro, con i palchetti accesi come fondale e le luci della ribalta accese contro di noi.

In questo spazio irreale si avvicendano un Attore e un’Attrice (Peppe Barra e Lalla Esposito). Macchiette, canzoni, monologhi del vecchio Varietà e surreali parodie del teatro classico napoletano, rappresentano le situazioni drammatiche della coppia teatrale, fino all’inatteso finale pulcinellesco, di comica e malinconica poesia. L’Attore veste i panni di Pulcinella morto che scende in terra per vedere che fine ha fatto la sua Colombina, che invece ritrova furiosa perché si credeva abbandonata. Piano piano, sull’onda dei ricordi, sommersi dalla nostalgia di un’epoca perduta, che non tornerà mai più, tre bisticci, dolci parole d’amore e duetti, si abbracciano per andarsene insieme in Paradiso.

Uno spettacolo dal ritmo incalzante, per i continui cambi di scena, di luce, di costume, di linguaggio, uno spettacolo d’Attore, come si diceva un tempo, sostenuto e arricchito dalle musiche dal vivo. Peppe Barra e Lamberto Lambertini, di nuovo insieme, vogliono offrire al pubblico uno spettacolo che, con lo stesso spirito di quel Teatro che insieme con l’indimenticata Concetta Barra, riuscì, per dodici anni, in Italia e nel mondo, a coniugare l’applauso del pubblico con l’esultanza della critica, la risata con la commozione, la leggerezza con la cultura, la raffinatezza con la volgarità. Oggi più che mai, dopo tanti mesi oscuri e difficili, il pubblico desidera essere trascinato fuori dal tempo e dalla realtà, perché il vero teatro, si sa, è sempre più bello della vita vera, perché sul palcoscenico persino la morte è per finta. (rrc)

SAN FILI (CS) – Sabato lo spettacolo “Malamerica”

Sabato 25 marzo, a San Fili, alle 20.30 al Teatro “F. Gambaro”, andrà in scena lo spettacolo Malamerica di Vincenza Costantino, interpretata dagli attori Mariasilvia Greco ed Ernesto Orrico su musiche originali eseguite dal vivo dal musicista Massimo Garritano.

Lo spettacolo, una nuova produzione della Compagnia Teatro Rossosimona, guidata da Lindo Nudo, sarà replicato domenica 26, alle 18.30. Diretto da Ernesto Orrico, lo spettacolo si avvale della collaborazione di Rita Zangari (costumi), Jacopo Caruso e Raffaele Iantorno (luci e audio), Giovanna Chiara Pasini (aiuto regia), Lindo Nudo (direzione di produzione).

La pièce è inserita nella seconda parte della rassegna “Tutti a teatro – Viaggio nei generi teatrali” realizzata con la direzione artistica di Lindo Nudo in condivisione con l’amministrazione comunale di San Fili e con il sindaco Linda Cribari. Sei spettacoli, dal 25 marzo al 10 giugno, accompagneranno gli spettatori nel mondo del teatro contemporaneo, con proposte diversificate che spaziano dalla commedia al teatro canzone e al teatro di figura. La prima parte della rassegna “Tutti a teatro” si è invece svolta nel periodo da ottobre a dicembre 2022 sempre al teatro comunale di San Fili.

La trama: nella boarding house di una New York immaginaria transitano tante figure con le loro storie. Ad attenderle c’è Meri che, con curiosità e disillusione, ne amministra per un po’ le esistenze, ne ascolta i sogni, ne condivide i fallimenti. Ogni dialogo è un pretesto per un monologo, per una canzone o per una nuova narrazione, e sarà Joe a prestare il suo corpo/voce ai tanti fantasmi di unemigrazione andata male. Meri invece, sulla soglia della sua isola sospesa, sceglierà se e quando partecipare al gioco, perchè lei ne ha viste tante, ne ha sentite tante, e i ricordi a volte possono prendere il sopravvento, o confondersi con il desiderio di futuro.

“Malamerica” apre uno squarcio su un patrimonio di storie che rivelano somiglianze e sovrapposizioni con quelle contemporanee, di chi parte in comodi aerei con robusti trolley, o dei migranti del sud del mondo che affrontano viaggi spaventosi per raggiungere le coste dell’Europa. (rcs)

 

REGGIO – Sabato al Cilea lo spettacolo di Gennaro Calabrese

Sabato 25 marzo, al Teatro “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, è in programma lo spettacolo Tutto il mondo è calabrese di Gennaro Calabrese, Berardino Iacovone e Gianluca Irti.

Un racconto personale e divertente che ripercorrerà 20 anni di carriera artistica all’interno di un garage dove il protagonista, accompagnato sul palco dalla maestosa voce della cantante reggina Marinella Rodà, mostrerà il suo “mondo” interiore fatto di voci, ricordi e molteplici personalità.
Gennaro dopo un lungo viaggio scandito da ricordi, successi, paure, incontri e soprattutto, tantissime trasferte per il Belpaese, arriverà alla consapevolezza che seppur lontano, non è mai stato solo, straniero in terra straniera.
«Sono emozionato e felice di partire dalla mia città, non vedo l’ora di abbracciare la mia gente – ha detto Calabrese –. Un vero e proprio one man show che si arricchisce della presenza e del talento di una reggina doc che, con me, percorrerà una carriera fatta di salite e discese, gioie e dolori, sorrisi e applausi ma anche tanto ricca di un infinito affetto donato sempre da un pubblico attento e vicino.  Trascorreremo due ore di puro divertimento dove al racconto si legherà la musica tradizionale che passa dal pop al folk».
Calabrese anche quando viveva a Roma non ha mai dimenticato la sua terra, le sue origini e lo ha dimostrato facendo su e giù per lo Stivale e portando il nome di Reggio fuori perchè “la città è sempre stata nel mio cuore, io non sono scappato dal Sud. Mi sono formato e ho avuto opportunità lavorative in altri posti ma, appena potevo, tornavo alla base, a casa. Anche se, la calabresità è ovunque e come una premurosa mamma, ti fa sentire il suo calore e affetto”.
In questo incredibile viaggio, Gennaro nei panni di un “Bronzo”, non solo si metterà a nudo ma coinvolgerà alcuni suoi fedeli amici che lo hanno reso il grande showman amato da grandi e bambini.
Sul palco come detto, sarà presente la possente e affascinante Marinella, figlia del compianto Totò Rodà, artista folk di grande umiltà e pioniere della produzione discografica calabrese, che ancora una volta, mostrerà la fierezza di essere una donna del Sud, svelando con la sua incantevole voce, quei luoghi e i legami che sono alla base della sua formazione artistica ed umana.
«Gennaro è un vulcano, un artista completo che cerca di compiere con genuina e scrupolosa serietà, con amore e spirito d’indipendenza, tutto ciò che fa, mettendo da parte le preoccupazioni e regalando ai suoi spettatori momenti piacevoli di pura arte – ha detto Rodà –. La dimostrazione è questo spettacolo  e perderlo sarebbe davvero un grande peccato».

Al Liceo Zaleuco di Locri la performance di Maria Pia Battaglia

L’8 marzo, nell’aula magna del Liceo Scientifico Zaleuco di Locri, è andata in scena la performance Di me ti ricorderai il telaio di Maria Pia Battaglia. Allo spettacolo hanno partecipato gli studenti delle quinte classi dell’Istituto, guidato dalla dirigente scolastica Carmela Rita Serafino.

Una rappresentazione personale della Penelope di Ulisse, che è riuscita a trasmettere la passione, la volontà e quella  condizione della donna, in un’epoca prettamente patriarcale, dove la remissione non è sinonimo di debolezza, ma segno di forza difensiva del valore inderogabile della famiglia, nella persona di un marito continuamente atteso, ma che non perde neanche per un attimo, nel cuore di Penelope, quell’immagine di albero nerboruto, che richiama l’ ulivo, resistente, con intelligenza, alle intemperie della vita, e anche se provato, le sue radici sono più profonde che mai, per sostenere i suoi cari, le sue tradizioni, la sua terra.

Penelope, nella tenacia del lavoro al telaio, mantiene vivo tutto questo, come fiero riflesso del suo compagno, di colui che, con orgoglio, le adagiò il figlio sul petto. Lei sa, però, che non può dimostrare solo e sempre docilità e mitezza, ma queste le deve filtrare attraverso il coraggio di affrontare a testa alta i canoni del suo tempo sul ruolo femminile. Maria Pia Battaglia ha saputo trasmettere tutti questi risvolti con una bravura recitativa unica, da grande attrice di teatro. Il bastone del telaio, presenza assidua in scena, sta a simboleggiare la fermezza della speranza del ritorno, che non si piega alle avversità, ai pensieri cupi, e che viene declinata nelle tante sfumature delle stoffe che richiamano a quale ricchezza interiore possa avere una donna, oltre l’aspetto fisico e le convenzioni.

La Penelope della Battaglia ha percorso e superato le pieghe del tempo, navigando in quel mare di soprusi e incomprensioni che ancora infrangono le rive femminili, cambiando pelle, a secondo le epoche storiche, ma sempre pronta ad attendere un domani migliore, con il bastone del telaio che intesse, crea, rinnova e difende, e fa ricordare la sua presenza unica e irrinunciabile, perché la donna è il senno del mondo, fucina di vita. (rrc)

CATANZARO – Al Comunale lo spettacolo “Giovanni e Paolo, gli antieroi”

Domani sera, a Catanzaro, alle 21, al Teatro Comunale, in scena lo spettacolo Giovanni e Paolo, gli antieroi, scritto e diretto da Francesco Passafaro.

L’evento è stato organizzato in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime della mafia.

Si tratta di uno spettacolo intenso, capace ti toccare le corde dell’emotività e della riflessione su temi sempre attuali che appartengono alla storia recente del nostro Paese, e con esse alla nostra memoria collettiva.

A oltre 30 anni dalla scomparsa dei due magistrati, si sente ancora più forte la necessità di prendere esempio da due uomini come tanti altri che hanno cambiato, in meglio, il destino del loro paese. 

In una dimensione non molto chiara, ma in un posto molto preciso, si trovano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati che stanno preparando il maxi-processo di Palermo, che porterà alla condanna di centinaia di sospettati per associazione a delinquere. 

I due magistrati, certi di fare semplicemente il proprio dovere, sono consapevoli che quello che stanno facendo avrà un’enorme ricaduta sul futuro del loro paese e delle loro vite, consci del fatto che sfidare la mafia non è una cosa semplice. Non hanno molto a disposizione, due scrivanie sulle quali riporre le loro importantissime carte e una fotocopiatrice, che funziona a tratti, per la quale hanno dovuto lavorare parecchio. 

Quelle scrivanie e quella fotocopiatrice dalle quali dipenderà il loro destino e quello di tutto il nostro paese. Uno spettacolo rivolto a chi vuole ricordare l’opera di due uomini coraggiosi, di due persone con un fortissimo senso del dovere che sono state lasciate sole nel momento più importante, proprio quando avevano più bisogno di sostegno e che vuole aiutare la società moderna a non dimenticare. 

Una scelta significativa, quindi, quella di tornare in scena proprio il 21 marzo, primo giorno di primavera, quando Libera celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. L’iniziativa nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome.

Dal 1996, ogni anno, una città diversa, un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Il 21 marzo in tanti luoghi del nostro Paese per un abbraccio sincero ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, non dimenticando le vittime delle stragi, del terrorismo e del dovere. (rcz)

ACRI (CS) – Lo spettacolo “Cantando sulle ossa”

Domani pomeriggio, ad Acri, alle 20.30, nella Sala Consiliare di Palazzo San Severino-Falcone, in scena lo spettacolo Cantando sulle ossa, con Magali Barrios, Sofia Battistini, Beatrice Candreva, Maria Todaro e Audrey Chesseboeuf.

La pièce è una produzione teatrale liberamente tratta dalle fiabe di Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estés, del Collettivo ConimieiOcchi, che opera sul territorio calabrese coinvolgendo realtà internazionali in progetti di formazione e ricerca artistica e propone azioni creative multidisciplinari basate sulle metodiche di comunicazione non violenta e i processi creativi ispirati al Process-Work e al Devised Theatre.

L’opera è frutto di un teatro ‘povero’ fatto da corpo/voce/immaginazione, con quasi nulla in scena se non un cumulo di ossa e il potere della creatività. I suoni ancestrali di semplici strumenti, le voci, i rumori e le intromissioni sonore creano il canto delle donne, che viaggia verso la scena a sostegno delle performers nel narrato emotivo ed immaginativo. Il pubblico è invitato ad accomodarsi in un cerchio rituale e a lasciarsi trasportare dalla narrazione delle fiabe popolari, veicolo di trasformazione intima e testimonianza di umanità.

l testo da cui l’opera è liberamente ispirata fu pubblicato nel 1992, ed è il frutto di due decenni di ricerche sulle fiabe e i miti delle diverse tradizioni culturali per indicare alle donne la via del viaggio interiore, alla ricerca della Donna Selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo materna soffocata da paure, insicurezze e stereotipi. (rcs)

CATANZARO – Al Comune in scena “La spada nella roccia”

Domenica 19 marzo, al Teatro Comunale di Catanzaro, alle 18.30, in scena lo spettacolo La spada nella roccia, per la rassegna Domenica d’Incanto.

Lo spettacolo, che ha registrato il sold out e che sarà replicato il 26 marzo, è scritto e diretto da Francesco Passafaro.

Cosa vedremo in scena con gli allievi e le allieve del TeatroLAB?

«L’Inghilterra del Medioevo sta attraversando un periodo abbastanza oscuro, non c’è un re a governarla e tutti cercano di prenderne il dominio attraverso guerre e colpi di stato – racconta Francesco Passafaro –. Solo chi estrarrà la Spada nella roccia diventerà di diritto Re d’Inghilterra ma, nonostante ci provino in tanti, nessuno riesce a prenderla, forse perché non troppo degni di diventare sovrani. Semola, un ragazzino di 12 anni, incontra per caso in un bosco il famoso mago Merlino, il più potente mago di tutto il mondo».

«Merlino vede del buono nel ragazzo e decide di diventare il suo mentore, insegnandogli che il sapere e la saggezza sono la vera forza. Semola affronterà una serie di avventure e cercherà sempre di cavarsela usando il cervello, seguendo gli insegnamenti di Merlino che si basano proprio sulla conoscenza e sulla razionalità; imparerà a divertirsi e a sfruttare tutte le sue potenzialità, fino alla fine, fino a quando. Una commedia musicale – conclude il direttore artistico – realizzata dal Teatro Incanto che ha la voglia di riportare le famiglie a teatro, che vuole coinvolgere i più piccoli con una storia meravigliosa che li lascerà a bocca aperta». (rcz)

REGGIO – Successo per lo spettacolo pilota “E lasciateci divertire”

Ha riscosso successo, a Reggio Calabria, lo spettacolo pilota E lasciateci divertire, ideato dallo scrittore, regista e attore Mauro Francolini, andato in scena la scorsa domenica nella sede dell’Associazione B.C.M.

L’evento organizzato in sinergia tra il Gruppo Xiphias, Associazione di Sviluppo Culturale e B.C.M. Bottega Cultura MetaPolitica, è stato accolto presso “la Bottega”, in un ambiente piccolo e accogliente che ha contribuito ad offrire la giusta atmosfera allo spettacolo. 

«Siamo soddisfatti soprattutto perché oggi, in occasioni come questa, non è scontato vedere la partecipazione di tanti giovani – ha dichiarato Antonella Postorino, Presidente del Gruppo Xiphias questa è la dimostrazione che con le giuste formule si può garantire quello scambio intergenerazionale necessario per dimostrare che la cultura non ha età. Per noi del Gruppo Xiphias e per gli amici di B.C.M. è l’inizio di un percorso che vuole riaccendere i motori partendo dal basso… i giovani ci hanno restituito l’entusiasmo e la voglia di metterci in gioco. Un ringraziamento speciale va a Mauro Francolini e Antonella Pagnotta che con pochissimi strumenti e tanta professionalità, sono riusciti a rendere tutti protagonisti».

La performance ha coinvolto tutti i presenti, ai quali è stato consegnato un brano poetico da interpretare liberamente, improvvisando con leggerezza, lasciando che tutti si divertissero, così come annunciato nel titolo del progetto, che resterà lo stesso per l’intera rassegna che le due associazioni, supportate dal critico d’arte Marcello Francolini, riproporranno con un calendario di eventi al quale stanno già lavorando.

 

LONGOBUCCO (CS) – Successo per lo spettacolo di Amedeo Fusco

di ANTONIO LOIACONOCome un “pendolo di Foucault”, lo spettacolo ideato da Amedeo Fusco, Amedeo Fusco racconta Frida Kahlo, ha tracciato l’ennesimo e perpetuo segmento di successo raccogliendo gli applausi ai piedi della Sila!

Longobucco, infatti, è stata un’altra tappa dell’originale rappresentazione creata dall’attore Amedeo Fusco (e da lui stesso interpretata) in giro con la sua Frida lungo l’intero e patrio Stivale.

Sabato 11 marzo, organizzato dall’Associazione Vesca di Longobucco, nei locali del Museo degli Antichi Mestieri del Comune alle pendici del monte Castello, si è dipanato il gomitolo biologico dell’artista messicana, Frida Kahlo!

A tessere la vita “speciale” di Frida: il sempre più bravo, commovente e coinvolgente “artigiano” della parola, Amedeo Fusco!

L’instancabile Fusco, con questo spettacolo in giro per l’Italia, sta dimostrando la sua “grativas”, la sua serietà e professionalità nell’ itinerante racconto sulla sua “Friduccia”! 

Introdotto dalla segretaria dell’Associazione Vesca nonché ideatrice ed organizzatrice dello spettacolo, avvocato Luigina Diletto, il momento artistico ha scaturito l’ennesimo successo del duo “Fusco & Frida”, evidenziato palesemente dai volti soddisfatti e commossi del pubblico presente e dalla loro ovazione finale!

«La bellezza è capace di esprimere i valori più alti dell’animo umano – sono state le prime parole del parroco di Longobucco, Don Pino Straface –. Il messaggio che Frida ci dona è di grande attualità: abbiamo bisogno di persone che sappiano dimostrare che oltre la sofferenza c’è sempre la speranza. Grazie all’arte ed alla passione di Amedeo Fusco».

Ringraziamenti per la serata speciale, sono giunti anche dal presidente del Consiglio Comunale di Longobucco, Mario Parrilla: «Ringrazio Amedeo Fusco, per averci fatto conoscere Frida Kahlo – ha iniziato il presidente Parrilla – ho avuto modo di conoscere, in Amedeo, un vero professionista simpatico e coinvolgente».

«Per me è stato un piacere – ha concluso Mario Parrilla – aver collaborato per la realizzazione di questo evento». 

Il “viva la vida” di Amedeo Fusco, continua! (al)