Il sindaco Caruso ha consegnato all’attrice Lunetta Savino il premio “Enzo Noce”

All’attrice Lunetta Savino è stato consegnato il Premio “Enzo Noce”, intitolato alla memoria dello storico impresario teatrale cosentino, scomparso poco più di un anno fa, il 18 febbraio del 2023.

La consegna è avvenuta dopo al termine dello spettacolo La Madre, pièce diretta dal regista Marcello Cotugno ed interpretata proprio da Lunetta Savino e andata in scena al Teatro Rendano per la rassegna L’Altro Teatro, ideata da Gianluigi Fabiano e Giuseppe Citrigno e patrocinata dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Franz Caruso.

Ed è stato proprio il sindaco Caruso a consegnare all’attrice pugliese il prestigioso riconoscimento.

«Sono onorato – ha detto Caruso – di aver consegnato il premio intitolato ad Enzo Noce a Lunetta Savino per due fondamentali ragioni. La prima risiede nel fatto che Lunetta Savino è una delle migliori espressioni dell’arte teatrale, televisiva e cinematografica del nostro tempo, interprete versatile e poliedrica, capace di attraversare, con la sua vocazione attoriale e con grandissima professionalità, i diversi generi e registri recitativi».

«La seconda è legata al ricordo di Enzo Noce – ha aggiunto –. Un amico di lunga data di cui tutti, i suoi familiari, chi lo ha conosciuto e l’intera città di Cosenza avvertono la mancanza. Bene hanno fatto Pino Citrigno e Gianluigi Fabiano – e a loro va la mia gratitudine per questo bel gesto – ad istituire il premio Enzo Noce che è il giusto riconoscimento per chi ha dedicato la propria esistenza allo spettacolo, profondendo grandi energie con quella generosità verso tutti che è diventata nel tempo un suo tratto caratteristico, insieme al sorriso che lo ha sempre accompagnato ed alla sua intensa passione per il teatro».

«Tutta sua e dei suoi amici Citrigno e Fabiano – ha proseguito il sindaco – la capacità di intercettare artisti e produzioni in grado di soddisfare quelle legittime aspirazioni del pubblico, desideroso di ritrovarsi insieme a teatro, specie dopo il terribile momento della pandemia, riportando il sold out al Rendano. Ho da subito condiviso anche l’idea di dedicare ad Enzo Noce la rassegna teatrale di quest’anno, così come sono stato felice di condividere, con commozione, il momento della consegna del premio a Lunetta Savino, con la moglie di Enzo, Giusy, alla quale va il mio abbraccio, nel ricordo di chi può essere a giusta ragione considerato uno degli artefici del successo de “L’Altro Teatro”». (rcs)

REGGIO – A SpazioTeatro “Racconto Cosmicomico”

Da domani e fino al 28 aprile, nella Sala SpazioTeatro di Reggio Calabria andrà in scena Racconto Cosmicomico, una produzione SpazioTeatro tratta dall’opera di Italo Calvino, con l’interpretazione di Anna Calarco e il paesaggio sonoro costruito dal vivo da Giuseppe Costa; ad arricchire la narrazione, gli interventi fuori campo e la consulenza scientifica dell’astrofisico e divulgatore Filippo Bonaventura.

L’evento rientra nell’ambito de La casa dei racconti,  la stagione teatrale firmata da SpazioTeatro con la direzione artistica di Gaetano Tramontana. Racconto cosmicomico è un progetto co-finanziato con risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Produzione teatrale 2022-2024″ della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”.

Il punto di partenza è un personaggio palindromo, impronunciabile e irrappresentabile; a volte corporeo, a volte astratto, a volte bambino o mollusco, QfWfq afferma di essere stato protagonista di tutto: dal Big Bang alla formazione del sistema solare, dallo sviluppo del primo apparato visivo alle enormi, spaventose galassie infestate da buchi neri giganteschi.

«Dopo il primo studio presentato a novembre, torniamo in scena in una veste rinnovata – ha spiegato Anna Calarco,che ne ha curato anche l’adattamento –. Lo spettacolo in questi mesi si è infatti evoluto, e la lettura ha lasciato spazio alla narrazione. I tre racconti sui quali abbiamo scelto di lavorare – “Tutto in un punto”, “Sul far del giorno”, “La spirale” – hanno come filo conduttore la perdita. C’è ogni volta un personaggio, o qualcosa, che Qfwfq ha perduto, momentaneamente o irrimediabilmente».

«Qualcosa da ritrovare o rimpiangere – ha concluso – Calvino scriveva che nella scrittura di ogni cosmicomica partiva da zero, come se fosse la prima. Abbiamo pensato di rispettare questo criterio nello strutturare il racconto messo in scena: tra uno e l’altro c’è una cesura evidente, sottolineata dall’alternarsi degli enunciati scientifici da cui parte lo spunto. Ogni racconto procede “a onda”, fino al suo apice, per poi lasciare lo spazio, sonoro e scenico, al racconto successivo». (rrc)

 

FILADELFIA (VV) – Grande successo al Teatro comunale per “Mary Poppins”

Grande successo per “Mary Poppins”, musical organizzato e promosso dall’Istituzione Teatrale del Comune di Filadelfia e prodotto da “Teatro Incanto”, compagine d’eccezione di Catanzaro, che ha visto la partecipazione di oltre 40 attori nell’intera performance.

Le parole di Francesco Passafaro, regista dello spettacolo capolavoro di Pamela Travers ed interprete di Mr. Banks: «Siamo felici di essere tornati a Filadelfia, ospiti ancora una volta dell’Istituzione Teatro Comunale cittadina, dopo aver prodotto uno spettacolo su Falcone e Borsellino; questa volta abbiamo incontrato le famiglie, con ragazze e ragazzi, bambine e bambini di tutte le età: perché “Mary Poppins” è uno spettacolo per tutti, grandi e piccini. Un ringraziamento doveroso all’amministrazione comunale che ci ha accolti e a Letizia, la presidente, che ci ha fortemente voluti. La speranza è quella di poter calcare nuovamente, e presto, il palco del teatro filadelfiese».

La presidente dell’istituzione teatrale, Letizia Dastoli esprime la soddisfazione propria e del cda: «Per noi é sempre una grande emozione vedere una risposta così grande da parte del pubblico. La scelta di un classico come “Mary Poppins” aveva lo scopo di regalare momentidi spensieratezza e felicità, insieme aoccasioni di riflessione che questi capolavori senza tempo sanno regalare. Gli attori hanno letteralmente “abbracciato” il pubblico in sala, sorprendendolo per tutta la durata dello spettacolo. Consentitemi una lode personale a Francesca Guerra, magistrale nel ruolo di Mary Poppins, e ai piccoli Francesca e Paolo nei panni di Jane e Micheal, incredibilmente a loro agio nonostante la giovane età. Per i prossimi appuntamenti in programma, l’augurio di tutta l’Istituzione Teatrale è quello di continuare a carpire il gusto di quante più persone possibili, sempre nell’ottica del maggior coinvolgimento dell’intera comunità filadelfiese ma non solo». (rvv)

REGGIO CALABRIA – “Facce da bronzi” arriva in città per il gran finale

Si scaldano i motori per la X edizione del festival “Facce da bronzi”. Tutti i dettagli della kermesse saranno illustrati venerdì 26 Aprile alle ore 9,45 presso Palazzo San Giorgio dal direttore organizzativo del festival e presidente di “Calabria dietro le quinte” Giuseppe Mazzacuva, dal comico del duo “I non ti regoli” Giuseppe Scorza, dall’attore comico e presentatore della serata finale del festival Gennaro Calabrese, dal sindaco Giuseppe Falcomatà, dal presidente del consiglio comunale Vincenzo Marra, dal consigliere delegato alla cultura della città metropolitana Filippo Quartuccio e dal direttore artistico del festival e autore di Zelig Alessio Tagliento.

Il festival, ideato e prodotto dall’associazione “Calabria dietro le quinte Aps” con il patrocinio della Città metropolitana di Reggio Calabria, del Comune di Reggio Calabria, di Roma Capitale II Municipio e di Unicef Italia, rientra nell’avviso “Attività culturali 2022” Pac 2014-2020 della Regione Calabria.

Dopo le tappe di selezione degli scorsi mesi avvenute nelle città di Faenza, Samarate, Aversa e Roma, il festival rientra per la fase conclusiva in Calabria.

Al teatro “Cilea”, si sfideranno 9 comici provenienti da diverse regioni per conquistare il premio “Facce da bronzi” dedicato quest’anno all’attore del Bagaglino Oreste Lionello.

Due gli appuntamenti previsti in Calabria: l’11 maggio alle ore 21 al teatro Grandinetti di Lamezia Terme si terrà lo spettacolo speciale “Facce da bronzi Pink” con la partecipazione di comiche donne che si sono affermate in ambito artistico e televisivo e che hanno vinto una delle edizioni di Facce da bronzi.

La serata condotta dall’attrice Sabrina Pugliese della compagnia “I Vacantusi” e dal comico Peppe Scorza del duo “I non ti regoli” vedrà l’esibizione della comica ragusana dalla trasmissione “Insieme” Mariuccia Cannata (vincitrice del premio speciale Facce da bronzi dedicato a Totò) con il suo divertente personaggio di Pipitonella, un’altra comica siciliana doc conosciuta con il personaggio di “Cammela e la chat delle mamme” sarà Chiara Anicito, vincitrice della VIII edizione del festival.

Ospiti speciali, la comica di Colorado e Zelig Laura Magni con i suoi originali e strampalati personaggi e la comica torinese di origini siciliane Federica Ferrero presente nelle ultime edizioni di Zelig.

La finale invece, il 26 maggio alle ore 20,45 al teatro “Francesco Cilea”, sarà condotta dal comico e imitatore reggino Gennaro Calabrese e si “scontreranno” a colpi di battute i nove comici selezionati in diverse città italiane (Faenza, Aversa, Samarate e Roma) negli ultimi mesi.

In gara per aggiudicarsi gli importanti premi del festival saranno: il duo Bromance Enea Salicioni e Filippo Matteoni da San Marino, Alice Redini da Milano (vincitrice del Faenza cabaret), Dario D’angiolillo da Latina (premio del pubblico del Faenza cabaret), Chiara Mercurio da Prato, Carolina Cecere da Aversa, Eleonora Romano da Napoli, Le BruGatti Cinzia Brugnola e Rachele Gatti da Milano, le Twintwins Adriana e Giuliana Vangone da Roma; mentre, il nono concorrente sarà selezionato nei prossimi giorni attraverso un video-contest speciale.

La serata oltre all’ardua gara di comicità, prevede un importante parterre di ospiti: il comico romano di Zelig Dado, l’attore comico Loris Fabiani reduce dalla trasmissione Lol di Amazon Prime e vincitore della IX edizione del Festival, il comico di Zelig Rocco Barbaro e l’attore comico reggino del Bagaglino Gigi Miseferi. Alcuni ospiti faranno parte anche della giuria tecnica presieduta dall’autore e direttore artistico Alessio Tagliento e da altri esperti del settore come il comico di Colorado Giovanni D’Angella rappresentante del Faenza Cabaret – Premio “Alberto Sordi” gemellato con Facce da bronzi.

Per info e prenotazioni è possibile consultare il sito www.calabriadietrolequinte.it – le pagine social @calabriadietrolequinte e inviare una e-mail a: info@calabriadietrolequinte.it (rrc)

CROTONE – Ultimi due appuntamenti di “Voglia di teatro” con Lunetta Savino e Chiara Francini

Ultimi due appuntamenti della rassegna “Crotone… Voglia di Teatro”, ideata da Gianluigi Fabiano. Mercoledì 24 aprile, alle ore 20.30, Lunetta Savino salirà sul palco del Teatro Apollo con lo spettacolo “La Madre”, di Florian Zeller per la regia di Marcello Cotugno.

Il drammaturgo francese Zeller in questa pièce teatrale indaga con estrema acutezza il tema dell’amore materno e le possibili derive patologiche a cui può condurre. La partenza del figlio, ormai adulto, viene vissuta dalla donna come un vero e proprio tradimento, come abbandono del nido, a cui si aggiunge una decadenza dell’amore coniugale in atto da tempo.

«Il tono da black comedy iniziale – spiega il regista Marcello Cotugno – lascia scappare più di un sorriso, per le situazioni descritte e il meccanismo delle ripetizioni che Zeller instaura nel testo, si trasforma lentamente in un dramma spietato che non sembra essere né un vero sogno, né la banale realtà del presente, ma una vertigine ipnotica e crudele dalla quale risvegliarsi è impossibile».

Lunetta Savino, nei panni della protagonista, Anna, è ossessionata da una realtà multipla, una sorta di multiverso della mente, in cui le realtà si sdoppiano creando un’illusione di autenticità costante in tutti i piani narrativi. Ma dai ricordi di Anna si può immaginare un risveglio? Nella sua mente di madre si affastellano ora sequenze oniriche ora situazioni iperrealistiche.

Ad affiancare Lunetta Savino ci saranno Andrea Renzi, con Niccolò Ferrero e Chiarastella Sorrentino. Lo spettacolo andrà in scena anche martedì 23 aprile al Teatro Rendano di Cosenza.

La Rassegna “Crotone… Voglia di Teatro”, organizzata dalla Gf Entertainment e finanziata dalla Regione Calabria, rientra nella Rete di Distribuzione “L’altro teatro”, co-finanziato con risorse Psc Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Programmi di Distribuzione Teatrale” dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”, e con il patrocinio gratuito dell’amministrazione comunale di Crotone.

Gran finale di stagione con una imperdibile Chiara Francini. Salirà sul palco del Teatro Apollo mercoledì 8 maggio per interpretare, insieme ad Alessandro Federico, la commedia di Dario Fo e Franca Rame “Coppia aperta… quasi spalancata”. Una favola tragicomica che racconta cosa vuol dire stare in coppia. Fo e Rame descrivono in modo perfetto con toni divertenti, ma anche drammatici raccontando le differenze tra psicologia maschile e femminile.

Ironica quanto basta e sensuale quando vuole, Chiara Francini è un’artista eclettica, un vulcano di carisma e vitalità, con importanti ruoli sul piccolo e grande schermo. Qui si mette alla prova con un testo importante, che celebra il ruolo della donna all’interno della coppia. (rkr)

CATANZARO – Giuseppe Ferlito con “Novecento” di Baricco chiuderà la rassegna Pro.s.a.

“Novecento”, rilettura teatrale del capolavoro di Alessandro Baricco, concluderà il calendario di appuntamenti con la rassegna Pro.s.a. al Politeama di Catanzaro. Domani, martedì 23 aprile, alle ore 21, la storia del pianista sull’oceano rivivrà attraverso la straordinaria performance di Giuseppe Ferlito, per una produzione Centro Teatri Studi con la regia di Franco Giorgio. Biglietto unico al costo di 10 euro.

Il Virginian era un piroscafo: negli anni fra le due guerre faceva la spola fra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse, ogni sera, un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché. Dicono… dicono…

Novecento è un personaggio assai complesso, che cerca di conciliare il desiderio di realizzare i suoi sogni con la paura del mondo sconosciuto che si staglia al di fuori del Virginian. Un personaggio unico ed indelebile: avvolto dall’aura intangibile del prodigio, e che racchiude in sé una profonda e struggente malinconia. Un essere “sovraumano”, fatto non di carne ed ossa, ma della materia dei sogni e degli ideali e per questo solitario nella sua dimensione celestiale, incantevole ed inaccessibile. Un magico traghettatore di speranze umane che sulle onde del Virginian danzano per l’Oceano Atlantico verso la terra promessa dei desideri e dei miraggi.

La sua vicenda prende vita attraverso il nitido e disperato ricordo di Tim Tooney, suo fraterno amico ma anche unico erede di questa sorprendente storia divenuta leggenda. Un ricordo che lo rende orfano nell’animo, ma di contro lo fortifìca e da valore alla sua esistenza. Queste le parole di Alessandro Baricco: «A me sembra una bella storia, che vale la pena di raccontare. E mi piace pensare che qualcuno l’ascolterà». Per ulteriori informazioni è possibile consultare il portale www.politeamacatanzaro.net. (rcz)

POLISTENA (RC) – Sabato in scena all’auditorium “Le Serve” con Eva Robin’s

In scena il 27 aprile alle ore 21 per la stagione “Teatro chiama Terra” promossa da Dracma – Centro sperimentale di Arti Sceniche all’Auditorium Comunale di Polistena “Le Serve” di Jean Genet con Eva Robin’s, Beatrice Vecchione, Matilde Vigna per la regia di Veronica Cruciani.

Capolavoro di Jean Genet, liberamente ispirato a un fatto di cronaca che scosse l’opinione pubblica francese negli anni Trenta, Le serve è un perfetto congegno di teatro nel teatro che mette a nudo la menzogna della scena, «uno straordinario esempio di continuo ribaltamento tra essere e apparire, tra immaginario e realtà», nelle parole di Jean-Paul Sartre.

La storia scritta da Genet è quella di due cameriere che allo stesso tempo amano e odiano la loro padrona, Madame. Le serve hanno denunciato il suo amante con delle lettere anonime. Venendo a sapere che l’amante sarà rilasciato per mancanza di prove, e che il loro tradimento sarà scoperto, tentano di assassinare Madame, falliscono, vogliono uccidersi a vicenda.

Genet presenta le due sorelle, Solange e Clare, nella loro vita quotidiana, nell’alternarsi fra fantasia e realtà, fra gioco del delirio e delirio reale. A turno le due cameriere recitano la parte di Madame, esprimendo così il loro desiderio di essere “La Signora” ed ognuna di loro, a turno, interpreta la parte dell’altra cameriera, cambiando lentamente atteggiamento, dall’adorazione al servilismo, dagli insulti alla violenza.

La rivolta delle serve contro la padrona – spiega la regista Veronica Cruciani che cura anche l’adattamento con la traduzione di Monica Capuani – non è un gesto sociale, un’azione rivoluzionaria, è un rituale. Questo rituale è l’incarnazione della frustrazione, l’azione di uccidere l’oggetto amato ed invidiato non potrà essere portata a compimento nella vita di tutti i giorni, viene ripetuta all’infinito come un gioco. Tuttavia questo gioco non raggiunge mai il suo apice, la messa in scena che le due sorelle compiono viene continuamente interrotta dall’arrivo della padrona. Secondo Sartre questo fallimento è inconsciamente insito nel cerimoniale stesso che le serve mettono in scena; il tempo sprecato nei preliminari non porterà al compimento del rituale. Anzi questo rituale diventa un atto assurdo, è il desiderio di compiere un’azione che non potrà mai superare la distanza che separa il sogno dalla realtà. Una fallimentare ripetizione magica, il riflesso deformato del mondo dei padroni, che le serve adorano, imitano, disprezzano.

Il ruolo di Madame è affidato a Eva Robin’s, icona pop del transgender dall’originale percorso teatrale (ha recitato, fra gli altri, Cocteau e Beckett ed è stata candidata all’Ubu per Tutto su mia madre). A interpretare le bonnes, due giovani attrici cresciute alla Scuola dello Stabile di Torino: Beatrice Vecchione – già diretta da Malosti, Martone e Muscato – e, Premio Ubu come migliore attrice Under 35 e finalista 2022 per il Miglior nuovo testo italiano.

La stagione teatrale di Polistena 2023/2024 è sostenuta da Ministero della Cultura, Regione Calabria e Comune di Polistena. (rrc)

COSENZA – La rassegna “Il Teatro fa scuola” chiude con Anfitrione

Il teatro Alfonso Rendano di Cosenza apre le porte dell’antica Roma con un grande classico del commediografo latino Tito M. Plauto.

Lunedì 22 aprile, alle ore 9.30, andrà in scena lo spettacolo “Anfitrione”, l’unica tragicommedia di Plauto a carattere mitologico, riadattata dal regista Cristiano Roccamo con la produzione del “Teatro Europeo Plautino”.

Compagnia che dal 2013 tutela e diffonde il teatro classico in generale e quello plautino in particolare, per avvicinare il pubblico, e soprattutto le giovani generazioni, al patrimonio classico della cultura europea. Dal 2016 è riconosciuta come compagnia ufficiale del “Plautus Festival”, il festival di teatro classico che si svolge ogni anno dal 1956 a Sarsina (Fc), città natale del commediografo latino Tito Maccio Plauto.

“Anfitrione” chiude la rassegna “Il Teatro fa scuola”, ideata da L’Altro Teatro di Gianluigi Fabiano e Giuseppe Citrigno. Una rassegna dedicata alle scuole di Cosenza e provincia: partita il 13 novembre, con “L’Anima da tre soldi” di Max Mazzotta – ha portato in scena ben 30 spettacoli che hanno visto la partecipazione di oltre 20mila studenti degli istituti secondari di primo e secondo grado. In tanti hanno vissuto l’emozione di varcare le porte del teatro per la prima volta.

«L’obiettivo del “Teatro fa scuola” – spiega la referente del progetto, Carmela Caligiuri – è quello di avvicinare ed educare i giovani a questo mondo. L’aspetto innovativo della proposta consiste, inoltre, nell’incontrare gli attori subito dopo la visione dello spettacolo teatrale. Ed è stato soprattutto il regista e attore calabrese Francesco Pupa con “Al posto sbagliato – Storie di bambini vittime di mafia” a incuriosire di più gli studenti e ad aprire un dibattito sulla tematica. In molte scuole, invece, abbiamo associato una giornata di laboratorio alla visione dello spettacolo teatrale, al fine di educare i ragazzi ad essere sia fruitori che autori dei processi artistici». Molti studenti per un giorno hanno vestito i panni di “critici teatrali” e lunedì saranno premiati i ragazzi più meritevoli.

Inoltre, “Il Teatro fa scuola” ha dedicato uno spazio della rassegna ai ragazzi dell’infanzia e della scuola primaria prevedendo ulteriori spettacoli adatti alla loro fascia d’età.

A emozionare soprattutto le storie dei pupazzi, la magia dei burattini e le marionette di Angelo Gallo. Il burattinaio, scenografo e regista crotonese ha varcato le soglie dei più prestigiosi festival e teatri del panorama nazionale ed europeo.

Domenica 21 aprile, alle ore 16.30, sarà al Cinema San Nicola di Cosenza con il nuovo spettacolo “Terra”; mentre la mattina, alle ore 10.30, sarà possibile assistere al laboratorio-spettacolo “La Fabbrica dei pupazzi”, dove ogni bambino potrà costruire un burattino realizzato con materiale da riciclo. (Per avere informazioni sullo spettacolo di domenica consultare il sito www.cosenzacinema.it). (rcs)

LOCRI (RC) – Sabato Paolantoni rivisita Shakespeare a modo suo

Ancora un nuovo grande evento per la XXX Stagione Teatrale della Locride, organizzato dal Centro Teatrale Meridionale, per la Direzione artistica di Domenico Pantano, che ha riscosso un grande successo da parte del pubblico per l’ampia offerta in grado di spaziare tra i generi più diversi.

Sabato 20 Aprile, alle ore 21, sarà la volta di un grande attore comico Francesco Paolantoni, che porterà in scena al Palazzo della Cultura di Locri il suo “O Tello o… io”, nell’ambito della rassegna “Locri al Teatro”.

Scritta e diretta dallo stesso Francesco Paolantoni, sul palcoscenico insieme a Stefano Sarcinelli, Arduino Speranza, Raffaele Esposito, Viola Forestiero, Felicia del Prete, la pièce – produzione Idue – è ispirata al dramma shakespeariano Otello.

Seguendo il meccanismo del “teatro nel teatro”, protagonista è una compagnia amatoriale intenta a fare le prove dello spettacolo che debutterà l’indomani sera. Tra disavventure, deliranti discussioni interpersonali tra i vari attori, dissertazioni psicologiche sui rapporti e la disperazione per la notizia che l’attore che avrebbe dovuto interpretare proprio il protagonista non verrà più, l’unica soluzione è che il regista stesso dovrà interpretare Otello senza però conoscerne la parte.

Uno spettacolo trascinante e divertentissimo dove non mancano i riferimenti alla situazione di precarietà che attraversa lo spettacolo dal vivo oggi. Il regista, infatti, sicuro che le compagnie amatoriali, non dovendo subire i tagli alla cultura e allo spettacolo, siano l’unica risorsa per portare avanti il teatro, sceglie quindi un testo impegnativo: il dramma della gelosia per eccellenza, sentimento rovinoso e comune, che consente di allontanarsi dal classico repertorio delle compagnie amatoriali.

Con una scrittura che rimanda alla commedia dell’arte, dal ritmo veloce, “O Tello o… io” è una impietosa ed esilarante messa in scena con un finale inevitabilmente diverso che mai il grande Bardo avrebbe potuto immaginare.

Il genio comico napoletano di Francesco Paolantoni trova qui la sua realizzazione perfetta, tornando al suo primo amore, il teatro, dopo una lunga ed entusiasmante carriera che lo ha visto in cinema e in televisione, in numerosi spettacoli e film, sempre apprezzato dal grande pubblico.

La commedia, dopo aver girato in tutta Italia, fa ora tappa in Calabria nella prestigiosa rassegna curata dal Centro Teatrale Meridionale, con il patrocinio del Comune di Roccella, del Comune di Locri e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Locri, e co-finanziata dall’Assessorato regionale alla Cultura della Regione Calabria. (rrc)

MENDICINO (CS) – La compagnia Porta Cenere presenta la terza annualità del progetto “Transit”

Si apre il sipario per la terza annualità del progetto “Transit – Transizioni, Specchio, Identità”, a cura della compagnia Porta Cenere con la direzione artistica di Mario Massaro. Questo entusiasmante progetto, finanziato dalla Regione Calabria attraverso il Piano Sviluppo e Coesione, ha già lasciato un segno indelebile nel panorama teatrale portando in scena spettacoli innovativi e coinvolgenti, come “Tenimmoce Accussì”, “Le bureau de Porc”, “I Figli di Babbo Natale”, “Il pesciolino d’oro” e “Le avventure di Giovannino”. Spettacoli che hanno affascinato le giovani menti, consolidando la propria identità come pionieri nell’educazione teatrale per i più piccoli. La chiave del successo? La collaborazione con professionisti del settore e un impegno costante nella formazione degli artisti.

“Transit” non è solo un progetto teatrale, ma un viaggio che ha l’obiettivo di formare gli spettatori di domani, di promuovere la cultura teatrale e contribuire alla crescita culturale e sociale del nostro territorio.

La compagnia Porta Cenere ha dimostrato che con passione, talento e dedizione, è possibile trasformare il teatro in uno strumento di crescita e conoscenza per tutti. Ma le iniziative di Porta Cenere vanno oltre il palcoscenico. “Transit” è anche rete, come dimostra la creazione di “Teatro è scuola Calabria”, una collaborazione tra la compagnia teatrale e diversi istituti scolastici calabresi. Un’opportunità per gli studenti di immergersi nel mondo del teatro attraverso laboratori e spettacoli che stimolano la creatività e la curiosità.

Un altro traguardo significativo è la nascita di uno spazio teatrale dedicato ai più giovani nel cuore di Cosenza, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Spirito Santo. Un luogo dove arte e formazione si fondono, ospitando compagnie nazionali e offrendo laboratori estivi dedicati alle arti.

Ma la visione di Porta Cenere va oltre i confini regionali. Con “Transit”, la compagnia ha portato il teatro di innovazione anche nei piccoli centri, dove l’arte spesso fatica a trovare spazio. Un impegno che ha rafforzato la presenza della compagnia teatrale nella residenza artistica del Teatro Comunale di Mendicino, dando vita alla stagione “Sguardi a Sud”, un mix di tradizione e innovazione che ha conquistato il pubblico.

Infine, occorre citare il progetto “I cinque sensi dell’amicizia”, finanziato dal bando otto per mille della Chiesa Valdese. Un percorso formativo che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Mendicino, culminando in una performance prevista nel mese di giugno.

Il direttore artistico della compagnia Porta Cenere Mario Massaro: «Sono estremamente orgoglioso ed emozionato nel presentare la terza annualità del nostro progetto “Transit”. Per la compagnia Porta Cenere, questo percorso artistico e formativo ha rappresentato non solo una sfida, ma soprattutto una missione. Abbiamo sempre creduto nel potere trasformativo del teatro, nella sua capacità di educare, ispirare e unire le persone. Con “Transit”, abbiamo deciso di andare oltre la semplice messa in scena degli spettacoli, puntando su un approccio che unisce formazione, collaborazione e innovazione. Ringrazio coloro che hanno creduto in questo progetto, i nostri partner, gli artisti e, soprattutto, il pubblico che ci sostiene e ci incoraggia ogni giorno». (rcs)