Per Coldiretti Giovani Impresa, l’agricoltura sociale e le fattorie sono risposte per l’inclusione, e «i bambini diversamente abili non sono una pratica burocratica».
«La vicenda di Simonluca, il bimbo autistico di Soverato, (situazioni analoghe ci sono o possono esserci anche in altre parti della Regione) – ha dichiarato Enrico Parisi, delegato regionale Giovani Impresa Coldiretti – che ha appassionato tutti, ci richiama ad un forte impegno sul piano dell’accoglienza e del sostegno dell’inclusione e dell’integrazione ai bambini diversamente abili nelle scuole e nella società».
Il profitto economico di una azienda non può non tenere conto della sostenibilità ambientale e sociale. Proprio per questa sua etica del lavoro, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ha insignito recentemente del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana «per il suo appassionato contributo alla promozione di pratiche di sostenibilita’ sociale, ambientale ed economica».
Nella sua azienda agricola di Corigliano Rossano, offre l’occasione a gruppi di ragazzi diversamente abili di cimentarsi nella coltivazione di ortaggi.
«L’attività agricola e il contatto della natura – ha spiegato – sono nuovi strumenti di apprendimento, alternativi a metodi tradizionali e rispondenti ai bisogni educativi speciali. L’impegno di questi ragazzi dotati di qualità eccellenti favorisce la disseminazione di valori di solidarietà, di cooperazione, e condivisione rafforzando la crescita reciproca». In virtù di questa esperienza concreta, prende posizione e «reputa ingiustificabile negare il diritto all’istruzione. Ogni essere umano deve avere la possibilità di ricevere un sostegno poiché la cultura è di per sé un “bene non rivale”, soprattutto quando ci rapportiamo con categorie fragili».
«In questo periodo di grande difficoltà, – ha proseguito – l’impatto psicologico della pandemia nelle famiglie italiane ha comportato la rottura di equilibri e l’aumento di tensioni che impoveriscono i rapporti umani. L’agricoltura può offrire un’opportunità di inclusione sociale che ripone nelle mani di tutti noi, il senso più intimo di comunità».
«L’agricoltura sociale offre in Calabria opportunità per sostenere i bambini nello sviluppo psico fisico – ha detto ancora – e aiutarli a percorrere le tappe evolutive attraverso il contatto con la natura e con gli animali in armoniosa condivisione. Certo, chiediamo alla Regione Calabria di sostenere concretamente l’impegno delle fattorie sociali e didattiche considerandole ambienti socio -educativi protetti e inserendoli nei piani sociali. questa è la sfida che come Giovani Impresa Coldiretti stiamo portando avanti».
«Ognuno di noi è Simonluca – ha concluso – ogni qual volta non veniamo compresi nelle nostre fragilità o non veniamo valorizzati per i nostri pregi, questo è il momento di essere coesi, perché dividersi è un attimo ma imparare a stare insieme è un dovere che necessita di tempo e profonda dedizione». (rcs)