Il presidente di Confagricoltura Crotone, Diego Zulo, ha denunciato come «l’inflazione e il costo dei trasporti danneggiano il settore».
«Il nuovo anno – si legge in una nota – inizia con grande preoccupazione da parte delle aziende agricole associate a Confagricoltura Crotone. Alcune situazioni economiche e climatiche, che si stanno verificando in questo periodo, stanno creando un rallentamento se non addirittura un fermo dei consumi di tante produzioni. In particolare, molti produttori di finocchio della nostra provincia sono molto preoccupati per la scarsissima richiesta di prodotto da parte dei mercati di sbocco».
«Inflazione, speculazioni, costo dei trasporti su gomma – continua la nota – vanno ad aggiungersi al duraturo incremento dei costi energetici e dei fertilizzanti utilizzati in agricoltura. All’aspetto economico di grande difficoltà, si unisce un andamento climatico che vede la presenza di temperature primaverili più che invernali che altro non fanno se non accelerare la fase di maturazione e di accrescimento del prodotto con la consequenziale necessità di immettere prodotto sul mercato e falsando le tempistiche organizzative delle aziende».
«Un insieme di condizioni che crea preoccupazione – si legge ancora – agli agricoltori produttori di finocchio di un preciso areale che tocca i comuni di Isola di Capo Rizzuto, Cutro, Crotone, Rocca di Neto e Strongoli, areale da poco riconosciuto “igp” grazie agli sforzi ed all’impegno dell’amico e consigliere di Confagricoltura Crotone, Aldo Luciano».
«È importante ricordare – ha concluso – come nello studio della fondazione Edison “Il tesoro agricolo del mezzogiorno”, la provincia di Crotone venga citata, non senza stupore, come il maggior produttore di finocchio al mondo. Tale primato deve renderci orgogliosi, ma allo stesso tempo, impone assolutamente la necessità e la volontà di proteggerlo e valorizzarlo». (rkr)