Cordoglio in Calabria per la scomparsa, a Roma, dello studioso di letteratura italiana reggino Nino Borsellino.
Allievo di Natalino Sapegno, Borsellino aveva una sostanziale formazione storicista apertasi poi anche allo studio degli aspetti formali di un testo. La carriera universitaria di Borsellino ebbe inizio prima a Cagliari e poi a Salerno, quindi, dai primissimi anni ’70, alla Sapienza di Roma divenne ordinario di Storia della letteratura italiana per oltre vent’anni, dove passò infine, dal 1995 sino alla pensione, a insegnare Storia della critica letteraria.
I suoi studi hanno seguito principalmente due filoni, il Cinquecento e poi L’Otto-Novecento con Verga e soprattutto Pirandello, avendo come punto di riferimento importante la letteratura teatrale. Con due volumi dedicati alle Commedie del Cinquecento nella prima metà degli anni ’60 lo studioso contribuì alla riscoperta scenica di autori come Niccolò Machiavelli, Ludovico Ariosto e il Ruzante, cui seguirono tra i vari studi ”Rozzi e intronati: esperienze e forme di teatro dal Decameron al Candelaio” (1974) e ancora “‘La tradizione del comico: letteratura e teatro da Dante a Belli”(1989).
Con Walter Pedullà, ha diretto la Storia generale della letteratura italiana’ (12 voll., 1999) e con Lucio Felici ha diretto e coordinato Il Novecento: scenari di fine secolo” (2001), a integrazione della Storia della letteratura italiana diretta da Cecchi e Sapegno. (rrm)