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DALLA CALABRIA IL CAMMINO BASILIANO
ALLA SCOPERTA DELLE RADICI D’EUROPA

Cammino Basiliano

di MARIA CRISTINA GULLÍ – Parte dalla Calabria un itinerario di fede che attraverso una camminata di oltre 1000 chilometri, da Rocca Imperiale fino a Reggio Calabria, porterà a ritrovare le antiche radici europee e far conoscere luoghi incantevoli e ai più misconosciuti di una terra che conserva intatti fascino e mistero. Il “viaggiatore” in 44 tappe tra mari e monti scoprirà chiese, monasteri, conventi, fortezze e la sua impressione sarà di non trovarsi più in Calabria, ma di rivivere atmosfere antiche della “vecchia” Europa, alla pari di un viaggio esperenziale, mistico e suggestivo. La bella notizia è che il Cammino Basiliano non è più un progetto in fase di elaborazione, ma un itinerario già definito che ha trovato il supporto adeguato del Consiglio regionale e del suo presidente Mimmo Tallini. Il quale, entusiasta dell’iniziativa, non esita a dire che si tratta di «un autentico viaggio alla scoperta delle ardici antiche dell’Europa nel Mediterraneo».

La presentazione del Cammino Basiliano ha avuto luogo in una location suggestiva, la sala consiliare del Monastero dei Frati Osservanti di Rocca Imperiale che già di per sé indica quelli che sono gli intenti di scoperta di questo “percorso”: dare visibilità ai luoghi meravigliosi della Calabria, offrendo il pretesto (o meglio le motivazioni ideali) per raggiungerli e ammirarli.

Cammino Basiliano è anche il nome dell’Associazione, presieduta da Carmine Lupia (già responsabile delle Valli Cupe), che ha promosso il progetto presentato a Rocca Imperiale. La presentazione è stata coordinata dal giornalista Mario Alvaro, presidente del Circolo della Stampa Pollino-Sibaritide, cui hanno partecipato, oltre al presidente Tallini, anche il referente d’area del progetto Emanuele Pisarra e numerosi amministratori dei luoghi del Cammino. Da questi ultimi sono venuti – come del resto ci si aspettava – grande plauso e incondizionata adesione al progetto. Al quale gli amministratori locali coinvolti hanno assicurato sostegno e da cui si attendono pieno coinvolgimento per promuovere la crescita e lo sviluppo dei propri borghi attraverso forme intelligenti di turismo della conoscenza, da parte di ben sette amministratori locali dell’alto Jonio cosentino.

Secondo Giuseppe Ranù (sindaco di Rocca Imperiale) «Si tratta di una sfida che  guarda al futuro in maniera ambiziosa per la nostra terra». Guarda anche agli aspetti economici il sindaco di Canna Paolo Stigliano: «Il turismo porta sviluppo e può contrastare l’aumento della  disoccupazione»  

L’auspicio di un comune impegno è stato invece espresso da Rocco Introcaso (sindaco di Montegiordano): «Unendo tutte le nostre comunità il progetto porterà sviluppo sul nostro territorio».  Secondo il sindaco di Nocara Maria Antonietta Pandolfi il progetto va sostenuto «perché può aiutare i comuni  montani dove si  vive un forte  disagio sociale  a cominciare dalla viabilità».  

Agostino Diego (assessore di Oriolo) ha indicato alcune priorità: «per fronteggiare il decremento demografico e lo spopolamento, occorrono  strategie nuove. Il progetto è condiviso, ma occorrono anche  servizi per i turisti»

Piena condivisione del progetto da parte del sindaco di Alessandria del Carretto Domenico Vuodo secondo il quale, però, «bisogna assicurare i servizi socio sanitari ai cittadini ed ai turisti». Non nascondendo il proprio entusiasmo  Antonio Carlomagno (sindaco di Cerchiara di Calabria) ha fatto rilevare che «questo progetto può aiutare la sopravvivenza delle nostre realtà. Le peculiarità culturali e ambientali  sono un patrimonio da valorizzare».

Emanuele Pisarra, il referente d’area del progetto, è una delle ‘guide’ più accreditate della regione: «Per dare risposte esaurienti al visitatore, al camminatore e all’escursionista, – ha detto – abbiamo indagato la storia, il paesaggio, la cultura e la tradizione  che costituiscono l’ossatura di questo tracciato d’Oriente in Occidente».

L’etnobotanico Lupia ha osservato che «Si tratta di un itinerario di oltre mille chilometri per far conoscere le bellezze della Calabria. Il Cammino  permetterà di conoscere  monasteri, chiese e fortezze orientali, che evocano le atmosfere del Monte Athos, dell’Armenia, della  Siria e della Turchia, e castelli, chiese e monasteri latini al punto che al visitatore sembrerà di trovarsi in Germania, Francia, Belgio, Spagna o in Inghilterra. È un itinerario che collega tra loro alcuni luoghi che testimoniano della vita di tanti dotti, monaci e santi orientali e occidentali, veri e grandiosi  pilastri della civiltà occidentale. Un cammino, spirituale, di cristianesimo,  di pellegrinaggio e di memoria orale che tramanda e  decanta le imprese degli eroi greci e latini e le gesta dei paladini di  Orlando e medievali». 

Concludendo l’incontro, il presidente Mimmo Tallini ha detto che «La Calabria verde, dei Parchi e delle  Riserve naturali, ora potrà avvalersi di un’iniziativa che ha le potenzialità materiali ed immateriali per valorizzare natura e cultura e, al contempo, essere un attrattore formidabile per il turismo lento che, oltre alla fruizione in sé, mira a conoscere il territorio. La strategia di rilancio dell’ambiente e del  turismo calabrese, nella ‘fase 2’ – ha sottolineato –  potrà contare su questa iniziativa che abbiamo voluto mettere in campo nella consapevolezza che il ‘cammino’ è un fenomeno sociale in espansione, costituisce un motivo per cui si sceglie una destinazione piuttosto che un’altra e il turista che ama camminare è diventato un importante target a cui rivolgersi per mettergli a disposizione la possibilità di apprezzare le bellezze della Calabria».

Turismo “lento” è un nuovo percorso dell’idea di promozione della Calabria come luogo di riferimento non soltanto per vacanze “mordi e fuggi” ma indirizzate verso forme nuove di viaggio – in questo caso mistico e spirituale – alla ricerca di quell’equilibrio che i ritmi attuali del nostro vivere quotidiano ci hanno fatto dimenticare.

La “camminata” non è solo trekking riservato agli specialisti: sul modello degli antichi pellegrini, è un modo di riappropriarsi del territorio e godere delle sue risorse. Quali suggestive visioni possono offrire le altre regioni italiane rispetto alla spiritualità che si respira in Calabria? È proprio questo il vero obiettivo e il significato più intenso del Cammino Basiliano. Un avvicinamento alle testimonianze di un’era ai più sconosciuta (ancora per poco) le cui vestigia sono un’attrazione formidabile e unica, sull’esempio della molto più famosa Via Francigena o del Cammino di Santiago che i pellegrini percorrevano nel medio Evo e ancora oggi ripercorrono, alla ricerca di una spiritualità che non è smarrita, ma solamente messa un po’ da parte. In attesa di essere di nuovo chiamata a far da freno a una vita vissuta troppo di corsa, che – ahimè – solo il coronavirus è riuscito, in qualche modo, a rallentare. (mcg)

LE 44 TAPPE DEL CAMMINO BASILIANO

Rocca Imperiale, Canna, Nocara, Santa Maria degli Antropici, Oriolo, Alessandria del Carretto, Cerchiara Calabra, Santa Maria delle Armi, Civita, Cassano allo Ionio, Terranova di Sibari, Corigliano, Rossano, Paludi, Longobucco, Ortiano, Bocchigliero, Campana, Umbriatico, Verzino, Savelli, Castel Silano, San Giovanni in Fiore, Lago Ampollino (Trepidò), Gariglione (Rifugio Grandinetti), Buturo, Sersale, variante (Petilia P. Convento Santa Spina, Mesoraca Convento Ecce Homo, Sersale), Sellia Superiore, Zagarise, Catanzaro, Tiriolo, San Floro, Squillace, San Vito allo Ionio, Cardinale, Serra San Bruno, Ferdinandea, Bivongi, variante (Satriano, San Sostene, Badolato, Santa Caterina allo Ionio, Guardavalle, Monastero Bizantino di Bivongi) Stilo, Pazzano (Santuario di Monte Stella), Sant’Ilarione (Caulonia), Mammola, Martone, Gioiosa, Gerace, Ardore, Bovalino Superiore, Casignana, Samo, Africo (Villaggio Carrà), Gallicianò, Condofuri Superiore, variante (Samo, Staiti, Palizzi, Bova, Amendole, Condofuri Superiore), Santuario delle Cappelle, San Lorenzo, Bagaladi, Pentedattilo, Fortezza San Niceto, Motta San Giovanni, Reggio Calabria (Duomo).

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