Francesco De Nisi, coordinatore regionale di Italia al Centro, ha partecipato alla prima assemblea nazionale del partito, sottolineando che la «Calabria sarà al centro della futura agenda politica».
La regione, infatti, «ha fornito un notevole contributo per un’occasione di dialogo non solo tra amministratori e sostenitori del movimento provenienti da tutta Italia, ma anche esponenti politici di altri partiti. Siamo stati a Roma per ascoltare e dialogare con i vertici nazionali perché alla nostra regione servono soluzioni immediate e serve una programmazione politica basata sulle competenze e sull’esperienza amministrativa. Esiste un’area di centro dove si può costruire un progetto moderato e liberale, partendo dalle idee e dalla buona politica, fatta di amministratori capaci».
A questa «sorta di cantiere» c’erano anche Giovanni Toti, fondatore del partito e il senatore Gaetano Quagliarello, ci si è confrontati «e abbiamo discusso per progettare il futuro del Paese ponendo le fondamenta programmatiche in vista delle elezioni politiche del 2023» ha spiegato De Nisi, aggiungendo che «ci sono temi nazionali come i rigassificatori, gli investimenti nella rete idrica, il libero mercato, l’atlantismo, le semplificazioni ma anche alcuni fondamentali di ordine strettamente regionale, ai quali vogliamo contribuire grazie alla rete di amministratori che Italia al Centro ha in Calabria».
«Lavoreremo sui territori – ha concluso – per dare al Presidente Toti un quadro chiaro di investimenti che nella nostra martoriata regione non possono essere rimandati».
Dal canto suo Toti pone l’accento sul fatto che «c’è chi dice ‘il centro è nostro’. Io dico ‘il centro è di tutti’, di tutte le persone che hanno voglia di dare un contributo per cambiare davvero la politica italiana, altrimenti rischia di essere un ‘centrino’, qualcosa di poco utile. Italia al Centro vuole essere questo: mettere davvero al centro i problemi dell’Italia e mettere al centro tutti quegli amministratori, straordinario esempio di efficienza di questo Paese».
«Italia al Centro – ha concluso – vuole essere un movimento politico, ma soprattutto vuole essere un’idea».
Per Quagliariello, infine, «oggi si è aperto un cantiere e quindi bisogna recintare uno spazio. Qui c’e’ chi ha sempre ritenuto che di una forza liberale, centrale, anche moderata se per moderazione non si intende mollezza e inciucio, ci sia bisogno. Perché questo spazio e’ stato grande quando e’ stata grande l’Italia, e lo e’ stato con tutte le leggi elettorali». (rrm)