«Il turismo delle radici è la chiave per il rilancio della Calabria». È quanto ha dichiarato Giuseppe Nucera, leader del movimento La Calabria che vogliamo, partecipando all’International Tourism & Travel Show di Montreal.
Il Salone internazionale dei viaggi e delle vacanze ha visto l’importante e nutrita partecipazione dei principali tour operator, agenzie di viaggio, esperti di settore e uffici del turismo nazionali e internazionali, incentrato sul tema portante legato al turismo del 2024 ovvero al “turismo delle radici” o “di ritorno”, connesso al desiderio di riscoprire il legame profondo con la propria terra di origine
Una vetrina di spessore per la regione e i tour operator calabresi che hanno avuto la preziosa opportunità di interfacciarsi con le migliori realtà e i diversi stakeholders del settore turistico.
Nell’occasione, Nucera ha ribadito l’importanza di fondare la programmazione e l’offerta turistica sui calabresi emigrati altrove.
«Sono milioni i calabresi che si sono creati una nuova vita all’estero, ma che hanno un legame intenso e indissolubile con la loro terra – ha ricordato –. Anche persone di terza o quarta generazione, avvertono la necessità di conoscere la Calabria, i luoghi che hanno visto nascere i loro cari. Dopo l’entusiasmante esperienza in Canada di questi giorni, andremo ad incontrare presto altri calabresi fuori sede in Sud America, Nord America e Australia. È un momento storico che vede incrociarsi una serie di fattori, occasione irripetibile per la Calabria».
«Alle bellezze uniche e meravigliose della nostra regione – ha evidenziato Nucera – si unisce il forte desiderio di una immensa comunità di ammirarle o riscoprirle. Al contempo, l’offerta turistica va fortemente proprio nella direzione del turismo delle radici, con la Calabria che possiede incantevoli borghi spopolati, che possono trovare nuova vita ospitando per un periodo di tempo anche prolungato gli emigrati».
«In questi giorni – ha proseguito – abbiamo potuto constatare con mano non soltanto la grande voglia di riabbracciarsi con la loro terra della comunità di calabresi all’estero, ma anche la volontà di investire dove possibile, creando quindi ricchezza, occupazione e sviluppo ad una regione che ne ha fortemente bisogno».
«In una fase storica che vede fattori come lo smart working, il turismo esperienziale e la sostenibilità dei luoghi che ci circondano come essenziali per la qualità della vita, la Calabria possiede un patrimonio di valore inestimabile, destinato se ben utilizzato a rivoluzionare completamente il futuro della nostra regione. È arrivato il momento però – ha concluso Nucera – di tradurre intenzioni e progetti in idee concrete ed attuabili in tempi brevi. Il futuro e lo sviluppo della Calabria passano da qui». (rrm)