Il presidente f.f. della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha voluto esprimere i suoi e da parte della Giunta auguri di Natale a tutti i calabresi.
«Superiamo le tristezze e le ansie – ha detto – e cerchiamo di condividere questo Natale, così strano e particolare, molto meno colorato rispetto a quello a cui siamo stati abituati. Facciamo che sia un Natale di riflessione, di sentimento sincero, di condivisione, di unione tra le famiglie che quest’anno diventano più piccole, meno chiassose, più intime. Festeggiamo questo Natale di Gesù in maniera più ristretta, ma sicuramente più potente».
«Non avrei voluto essere io – ha continuato – a fare gli auguri ufficiali per queste festività natalizie. Avreste dovuto riceverli dal presidente Jole Santelli, sarebbe stato molto più bello. Ma sono sicuro che lei è qui accanto a me e che è felice di augurare buon Natale a tutti voi, attraverso me. È stato un anno molto difficile, un anno che era iniziato con una grande gioia: con l’arrivo di Jole, prima donna politico calabrese a rivestire i panni di presidente della Regione. Il 2020 era iniziato con un nuovo linguaggio, più confidente e familiare, domestico, lo stesso che ora si parla in questi corridoi, in questo palazzo, in tutta la Calabria. Era iniziato bene. Poi si è complicato. Abbiamo dovuto salutare Jole. E poi il Covid, che ha complicato l’esistenza di moltissime persone in tutto il mondo e costretto tanti a dire addio ai propri cari».
«Ora – ha aggiunto – prepariamoci ad affrontare il nuovo anno con più fiducia. A gennaio partiranno le vaccinazioni. In questi mesi abbiamo dimostrato grande impegno e il lavoro dei nostri sanitari è stato incessante: continuiamo così e tutti insieme riusciremo a distruggere questo virus».
«Restiamo uniti – ha concluso – portiamo avanti il lavoro tracciato da Jole Santelli, che ora vive nel nostro “mondo a fianco”. Grazie per l’affetto che ci state dimostrando. Spero che queste festività siano più felici per tutti e che diventino l’occasione per ricaricarci di sentimenti. Auguri di buon Natale». (rcz)