Sono 24,5 milioni di euro la somma stanziata dalla Regione per realizzare siti di produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse.
La Regione Calabria – settore Infrastrutture energetiche fonti rinnovabili e non rinnovabili del Dipartimento Sviluppo economico ed Attrattori culturali –, con decreto n. 73 del 5 gennaio scorso, ha approvato l’Avviso pubblico, rivolto alle imprese di tutte le dimensioni (in possesso dei requisiti di cui all’art.4 dell’avviso), finalizzato alla selezione, e al successivo finanziamento di proposte progettuali, volte alla realizzazione di siti di produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse.
Nello specifico, si tratta di progetti da finanziare nell’ambito dell’Investimento 3.1, previsto nella Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, componente 2 “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Per la realizzazione delle proposte, con decreto del 21 ottobre 2022, il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, ha assegnato alla Regione Calabria risorse pari a 24,5 milioni di euro.
I progetti devono essere presentati entro le ore 24,00 del 10 febbraio 2023 e l’agevolazione massima concedibile per proposta progettuale è pari a 20 milioni di euro.
L’assessore allo Sviluppo economico ed Attrattori culturali, Rosario Varì, ha espresso soddisfazione «per l’importante e significativo risultato ottenuto con l’approvazione del suddetto avviso nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza».
«L’obiettivo – ha specificato l’assessore Varì – è di rendere sempre più green la Regione Calabria mediante l’uso di energia rinnovabile diretta, in questo caso, alla produzione, nelle aree industriali dismesse, di idrogeno verde da destinare, ad esempio, all’industria, al trasporto locale, alle piccole e medie imprese».
«Il Governo regionale – ha concluso – intende sfruttare tutte le risorse disponibili, tra le quali vi sono appunto quelle messe a disposizione dal Pnrr, per aumentare l’autonomia energetica del Paese e per produrre energia a costi contenuti e, soprattutto in maniera sostenibile, rispettando il pianeta e accelerando nel percorso nazionale di decarbonizzazione». (rrc)