Il Commissario straordinario dell’Azienda Calabria Verde, gen. Aloisio Mariggiò, ha esposto le ragioni che hanno spinto all’interruzione della trattativa del contratto per i forestali, spiegando che «l’improvvisa morte del presidente Santelli mi aveva però imposto il momentaneo silenzio. Torno oggi sull’argomento perché convinto che tutti i dipendenti di Calabria Verde debbano sapere».
«Vengo al punto – ha dichiarato –. È notorio che, nel mese di dicembre dello scorso anno, era stato sottoscritto un accordo regionale che avrebbe dovuto interessare circa 6.000 lavoratori forestali. L’accordo era stato siglato tra Fai-Cisl, Flai-Cigl e Uila-Uil, cui si era aggiunta l’Ugl, e Calabria Verde, l’Urbi Calabria e l’Ente Parco Naturale Regionale delle Serre. Dopo due anni di confronto, alla sottoscrizione del documento, che necessitava di una formale presa d’atto da parte della Giunta regionale, non era seguita alcuna iniziativa. Nonostante le successive, ripetute sollecitazioni rivolte al governo regionale della passata legislatura e il ripreso confronto con la nuova Giunta, in particolare con l’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo, i sindacati, al termine dell’ennesima riunione, tenutasi il 12 ottobre scorso, nonostante “i buoni propositi” manifestati dallo stesso assessore, non intravedendo “alcun risultato concreto e tangibile” ed avendo, altresì, appreso“che la Regione Calabria non è in condizione di recepire il nuovo Contratto integrativo regionale per carenza di fondi” hanno deciso di sospendere il tavolo di confronto e di “convocare gli esecutivi unitari regionali… per definire le azioni da intraprendere”».
«Prima di assumere questa decisione – ha aggiunto – è corretto precisare che i sindacati il 30 settembre erano stati convocati dallo stesso assessore Gallo presso la sede del Consiglio Regionale. A fronte dell’avvertita palese disponibilità delle parti in campo a concedere qualcosa pur di mettere la parola fine alla snervante trattativa, mi ero permesso di proporre, alla presenza dello stesso assessore, l’organizzazione in Azienda Calabria Verde di un ulteriore incontro per rivedere tutte le cifre dell’accordo. Cosa questa avvenuta il 6 ottobre successivo. Devo ammettere che, tutte le organizzazioni sindacali, messe da parte le vecchie posizioni, avevano concesso una revisione che andava ben oltre le aspettative. Sarò inesperto in tema di trattative sindacali, ma gli scambi di battute a margine della riunione lasciavano presagire ad una conseguente imminente chiusura. Una chiusura che, sempre a mio modo di pensare, si sarebbe trasformata in una vittoria politica della giunta, non solo per la concreta risposta finalmente data alle aspettative di tanta gente, ma anche e soprattutto per l’aver dimostrato che, contrariamente a quanto fatto nel passato, la Regione aveva ulteriormente risparmiato».
«Le cose, come già detto, non sono andate così – ha proseguito Mariggiò -. Lo avete sentito:“La Regione Calabria non è in condizione di recepire il nuovo Contratto integrativo regionale per carenza di fondi”. La riunione del 12 corrente difficilmente lo dimenticherò. Pensate l’assessore Gallo, per evidenziare la sua sensibilità alle problematiche del comparto, ha incautamente inteso ricordare ai presenti di aver accettato la delega alla forestazione benché, all’atto del suo primo ingresso in Cittadella, il dottor Giacomo Giovinazzo, attuale Capo Dipartimento all’Agricoltura (che, per cortesia istituzionale, lo aveva atteso e ricevuto), gli avesse consigliato di lasciar perdere la delega alla forestazione in quanto questo settore è “un manicomio”».
«In sintesi – ha continuato – mi è stato detto che in questi anni ho gestito parte di “un manicomio”! L’indomani, l’assessore all’Agricoltura, nel commentare la scelta unitaria di Cgil, Cisl e Uil di sospendere le trattative sul rinnovo del contratto, ha poi voluto precisare che a porre il freno al rinnovo del contratto è stata l’assunzione da parte di chi lo ha preceduto di impegni in mancanza di copertura finanziaria. “Con eleganza”, ha anche aggiunto che “vengono oggi allo scoperto le negligenze e le scelte errate del passato” facendo sapere che per lui “le ragioni dei lavoratori sono ampiamente comprensibili. Il dialogo che sin qui, in maniera responsabile, è stato portato avanti coi sindacati, ha consentito di chiarire con esattezza il quadro della situazione. Abbiamo il dovere di tutelare le legittime esigenze dei lavoratori e quelle dei calabresi: auspichiamo una ripresa del dialogo, ma è evidente la necessità di rivedere radicalmente scelte rivelatesi insostenibili e, al tempo stesso, di aprire un confronto duro e schietto anche col Governo”. Diceva un mio vecchio maestro che ogni parola che diciamo e scriviamo può avere delle conseguenze. Io in quelle parole mi sono sentito tirare in ballo».
«Pertanto, ho l’obbligo di ricordare ai più – ha sottolineato il Commissario straordinario – che, nel mese di agosto del 2019, un certo avvocato allora consigliere regionale, capogruppo della Casa delle Libertà in Consiglio regionale, Gianluca Gallo, all’annuncio di un nuovo contratto regionale per la forestazione, dopo aver criticato “la lunga trattativa coordinata dall’Ufficio di Gabinetto della presidenza della Giunta regionale”, arrivò a dire che “da un’analisi del testo licenziato risultavano evidenti anomalie. Ad esempio: per garantire il potere d’acquisto, l’aumento lordo mensile avrebbe dovuto essere pari a 110 euro. Ci si è invece fermati molto lontano, a 40 euro. Come se non bastasse, per 8 anni di vacanza contrattuale si prevede l’erogazione di una tantum di 735 euro, insufficiente a garantire il recupero di quanto perduto. Sul piano prettamente politico, poi, sarebbe inopportuno e grave”. Sono sempre parole dell’Assessore Gallo:“far coincidere l’indiscutibile bisogno di nuove assunzioni con il periodo elettorale, alimentando il sospetto che attraverso procedure semplificate e di dubbia legittimità si vogliano sostenere corse elettorali. Senza alcun intento polemico, e con spirito di collaborazione, chiediamo che si apra una finestra di chiarezza sulla vicenda, nell’interesse di migliaia di lavoratori e dei calabresi”».
«Se l’attuale avvocato assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo – ha continuato – e l’allora consigliere regionale, capogruppo della Casa delle Libertà in Consiglio regionale, Gianluca Gallo non sono la stessa persona, vorrei loro ricordare:“Signori Gallo, sappiate che per assumere nel settore della forestazione necessita un atto normativo del Consiglio Regionale, dovendosi rimuovere il blocco normativo alle assunzioni di operai forestali”. A proposito di nuove assunzioni! Stando al resoconto di una riunione tenutasi in Regione il 14 ottobre u.s. con i sindacati, sarebbe stata “confermata la volontà politica per il passaggio con contrattualizzazione in Calabria Verde” dei precari delle leggi 15, 31 e 40».
«Come – ha concluso Mariggiò – non si hanno risorse per la chiusura di un accordo contrattuale e si pensa già ad altre centinaia di assunzioni? Non si hanno risorse per consentire agli operai forestali il pagamento degli stipendi di novembre, dicembre e della 13esima mensilità 2020 e si assumono impegni con altri lavoratori precari? C’è ancora da sciogliere il nodo del personale della Sorveglianza Idraulica e si pensa già ad altre similari assunzioni? Non si riescono a coprire le spettanze stipendiali degli ex lsu/lpu stabilizzati nel 2019 in Calabria Verde e si è già deciso di immetterne altre centinaia? C’è qualcosa che non va».
Immediata, la risposta dell’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ribadendo che «la Forestazione calabrese vive un momento particolare e travagliato: servirebbero armonia e concretezza, non strumentalizzazioni prive di fondamento».
«Apprendere solo dalla stampa di censure tanto aspre e per nulla fondate – ha commentato Gallo – è indice della volontà di causare un corto circuito istituzionale che non fa bene alla Calabria, in una fase così delicata, né men che meno alla Forestazione ed ai lavoratori forestali calabresi. Ne prendo atto con rammarico».
«A riprova dell’inconsistenza delle accuse improvvisamente mosse – ha aggiunto – sta anzitutto un dato formale: ci si contesta di aver dato corso a manovre elettorali in riferimento ad incontri e fatti risalenti al 14 Ottobre. Chi lo afferma, con dubbio gusto, dimentica che quel giorno il compianto presidente Santelli era tra noi e dunque non v’era alcunchè che potesse anche solo lontanamente lasciar presagire il ricorso ad elezioni anticipate».
«Nel merito, tuttavia – ha proseguito l’assessore – è da osservare ancora come la presunta volontà di assumere lavoratori precari, indicata quale manovra elettorale, altro non è che l’esame di una richiesta pervenuta dalle organizzazioni sindacali, consistente nella stabilizzazione di alcuni dei lavoratori in questione attingendo ai fondi a disposizione, dunque senza maggiori spese per la Regione. E vale la pena altresì sottolineare, visto che della cosa non v’è traccia tra gli stralci dei dialoghi offerti alla pubblica opinione in maniera artata e decontestualizzata, che la proposta richiamata non è sin qui stata neppure condivisa dalla Regione, che anzi attraverso i propri uffici ha richiesto approfondimenti e più attente valutazioni».
«Ciò che resta è un dato inoppugnabile – ha concluso Gallo –ancor prima che il Governo Conte decurtasse di circa 40 milioni i trasferimenti per la forestazione calabrese, la preintesa del Dicembre 2019 sul nuovo contratto risultava essere comunque priva di copertura finanziaria, come noi oggi osserviamo. Del resto, chi oggi addossa responsabilità ad altri ha avuto quasi un anno per rendere operativo quell’accordo. E se non l’ha fatto, è stato per un semplice motivo: i soldi necessari non c’erano. Non ci sono mai stati. Strumentalizzare e fingere di dimenticare questa verità non aiuterà a risolvere il problema. Occorrono invece senso di responsabilità e serietà. E, mai come ora, rispetto delle istituzioni e della Calabria». (rrm)