Il Consiglio regionale ha approvato, all’unanimità, la Legge ispirata dall’imprenditore reggino Nino De Masi, che prevede Premialità nelle procedure di aggiudicazione di contratti pubblici per le imprese resistenti alla criminalità organizzata. Lo stesso meccanismo premiale si applicherà anche a contributi e sovvenzioni erogati dalla Regione e dalle sue partecipate.
«Consapevoli che la solidarietà verso chi affronta sacrifici per promuovere sviluppo e subisce intimidazioni da sola non basti, è necessario che le Istituzioni adottino contromisure efficaci. Ed è ciò che ha fatto il Consiglio regionale, approvando il disegno di legge ‘De Masi’ che introduce delle premialità per le imprese vittime della criminalità. Si danno strumenti di certezza alle scelte di legalità degli imprenditori che denunciano», ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso.
«Il Consiglio regionale, approvando a giugno la legge sul progetto ‘Liberi di Scegliere’ – ha aggiunto – per attivare un percorso educativo assieme alle scuole di ogni ordine e grado e dare speranze di futuro ai minori coinvolti in contesti di ‘ndrangheta, e approvando la legge ‘De Masi’, contrappone al disvalore assoluto rappresentato dalla mafia i valori della legalità e dell’etica pubblica».
Soddisfazione è stata espressa dal consigliere regionale Michele Comito, che ha definito, quella di ieri, una «giornata importante per il Consiglio regionale della Calabria ed anche per tutti coloro che operano in un territorio a volte difficile come il nostro».
«Con l’approvazione all’unanimità del disegno di legge “De Masi” – ha aggiunto – la politica e le istituzioni hanno dimostrato di essere fattivamente al fianco delle imprese che lavorano nella legalità e si oppongono alla protervia mafiosa».
«Lo Stato, nelle sue varie articolazioni – ha concluso Comito – dimostra ancora una volta la sua presenza, e la politica si pone doverosamente al servizio del cittadino e dell’imprenditore che non molla, non indietreggia, per affermare i principii di legalità ed il diritto a lavorare nella propria terra. A nome del gruppo di Forza Italia, non posso che ringraziare l’imprenditore Nino De Masi per ciò che rappresenta e per lo stimolo che ha offerto al dibattito pubblico su un tema così importante».
Per il deputato Giuseppe Mangialavori, «l’approvazione della proposta di legge ispirata dall’imprenditore Nino De Masi, da parte del Consiglio regionale della Calabria, va nella giusta direzione di un sostegno reale da parte delle istituzioni a quelle imprese che si muovono nell’alveo della legalità e respingono le ingerenze della criminalità organizzata».
«È un segnale tangibile – ha aggiunto Mangialavori – della doverosa vicinanza delle amministrazioni pubbliche verso il tessuto produttivo sano della Calabria, che spesso si trova a fare i conti con un nemico subdolo che annienta ogni speranza di futuro».
La consigliera Amalia Bruni ha spiegato i motivi dell’adesione a questa importante legge: «vogliamo smuovere il governo nazionale su questo tema».
Per Bruni, infatti, «l’intervento dello Stato è assolutamente necessario anche se siamo consapevoli del rischio che questa legge non vada oltre e che bisogna attivarsi con la nostra delegazione parlamentare per arrivare a una legislazione statale».
Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nel suo intervento ha ricordato come «De Masi mi aveva chiesto di farmi promotore di questa legge io invece ho ritenuto che fosse l’intero Consiglio a farlo perché le istituzioni devono dare il racconto di una Calabria che si ribella alla ‘ndrangheta che è il peggiore sport per la Calabria».
«Il danno principale della ‘ndrangheta è il danno reputazionale – ha ricordato – noi siamo impegnati nell’attrarre investimenti ma spesso ci rendiamo conto di quanto questo danno reputazionale tiene lontani gli investitori della Calabria. In Calabria non è vero che non si può fare impresa anche perché molti di questi poteri criminali hanno i loro centri di investimento fuori dalla Calabria, anche grazie al lavoro degli inquirenti e i governi nazionali, tutti, che negli ultimi anni, hanno investito le miglior energie mandando in Calabria i migliori uomini».
«Il secondo danno della ‘ndrangheta – ha aggiunto – è che ha modificato i codici comportamentali, creando quelle condizioni in cui lo Stato viene visto come nemico, a volte anche per responsabilità dello Stato. Dobbiamo contrastare in ogni modo le infiltrazioni della ‘ndrangheta – in campagna elettorale, essendo stato io capigruppo di Forza Italia, feci modificare la normativa nazionale facendo fare la valutazione delle candidature prima e non più dopo la loro presentazione – e il resto abbiamo cercato di farlo nel corso di questa legislatura, con i protocolli con la Dia – e lo stiamo estendendo anche alle aziende sanitarie – e le forze dell’ordine.
«Questo non basta – ha sottolineato – perché il Consiglio regionale della Calabria, chi è classe dirigente, deve saper stare vicino a chi ha avuto il coraggio di denunciare la ‘ndrangheta. Nei prossimi giorni a Torre Melissa abbatteremo un ecomostro costruito dalla ‘ndrangheta, verrà un’azienda specializzata e lo faremo collassare dimostrando l’impegno delle istituzioni. Purtroppo molte aziende collassano sotto i colpi della ‘ndrangheta, De Masi ha avuto il coraggio e queste persone meritano la nostra attenzione, non possono essere lasciate da solo».
«Molti mi hanno detto che contro questo testo di legge ci potrebbe essere richiesta di impugnativa del governo nazionale – ha detto – perché non sarebbe conforme a codici degli appalti, ma se oggi il Consiglio regionale lo approva pur esponendosi a un’impugnativa può essere promotore di una discussione a livello nazionale anche per cambiare il codice degli appalti a vantaggio degli imprenditori che denunciano la ‘ndrangheta».
Per Occhiuto «questa legge ha alto valore simbolico ma anche sostanziale nel momento in cui può stimolare questa discussione nazionale. Siamo stanchi di registrare nella discussione la solita discussione del contratto alla ‘ndrangheta, che si fa anche approvando strumenti di sostegno a chi denuncia. Per questo invito il Consiglio ad approvarlo così come De Masi l’ha proposto perché serve ad alimentare questa discussione».
«Poi certo – ha proseguito il Governatore – dobbiamo fare ancora molto molto di più, a esempio vorrei che andassimo ancora più a fondo in tutte le demolizioni di immobili costruiti dalla ‘ndrangheta. C’è però un tema, che per me è molto irrisolto, e anche su questo confido i una mano del Consiglio regionale: il tema delle misure di prevenzione, sequestro e confisca di aziende giudicate dagli inquirenti vicine alla mafia, perché spesso queste aziende muoiono».
«Con l’assessore Minenna stiamo ragionando sulla possibilità di istituire una società “veicolo”, che prenda in gestione queste aziende per restituirle alla comunità», ha reso noto il governatore, ricordando l’importanza di questa legge, non solo per De Masi ma «per tutti quanti si ribellano alla ‘ndrangheta, purtroppo ancora troppo pochi».
«Sono molto felice dell’approvazione della legge ” De Masi”, che vorrei chiamare legge di tutti i calabresi – ha detto l’imprenditore De Masi –. Perché tutti noi dobbiamo capire che esercitando il nostro dovere di “denuncia” possiamo bloccare l’arroganza dei criminali.
«Riprendiamoci l’orgoglio di essere cittadini – ha concluso – senza paura. Grazie alla politica tutta, grazie al Presidente Occhiuto per quanto ha fatto, grazie al presidente Mancuso ed a tutti i politici Calabresi di maggioranza e minoranza, uniti nell’interesse collettivo. Grazie». (rrc)