Documento finale votato dalla Commissione Intermediterranea a Villa San Giovanni il 30 giugno 2023
In un anno caratterizzato da eventi importanti come la crisi umanitaria, economica ed energetica derivante dall’invasione russa dell’Ucraina, la siccità e gli eventi meteorologici estremi che minacciano il Mediterraneo e i suoi effetti catastrofici sugli ecosistemi ambientali e alimentari, e le tensioni geopolitiche tra gli altri, la Commissione Intermediterranea della CRPM invita a riflettere sul presente e sul futuro del Mediterraneo.
La presente Dichiarazione si basa su un’analisi dei principali eventi verificatisi dopo l’ultima Assemblea generale del 2022 a Siviglia, del lavoro congiunto svolto dalla Commissione Intermediterranea della CRPM, dalle sue Regioni e dai suoi partner, nonché delle sfide comuni che ci attendono.
In 15 punti chiave, si propone di identificare le priorità fondamentali per quest’anno e di sostenere un Mediterraneo più resiliente e coeso, di rafforzare la collaborazione con i Paesi vicini non appartenenti all’UE per raggiungere obiettivi comuni in campo sociale, economico e ambientale, nonché di conseguire una sovranità energetica, tecnologica e alimentare.
Diversi eventi hanno segnato la fine del 2022 e l’inizio del 2023 e ci fanno riflettere sul futuro che vogliamo per la regione mediterranea.
La crisi sanitaria causata dalla pandemia globale di SARS CoV2 è stata seguita da una crisi energetica e sociale, indotta dall’aumento dei prezzi dell’energia dovuto principalmente all’invasione russa dell’Ucraina.
Questa situazione è aggravata dalla crisi climatica latente, che mette in pericolo i cittadini, le nostre società e le nostre economie, con effetti negativi su settori chiave come l’agricoltura o la pesca e sugli ecosistemi ambientali.
Raggiungere la sovranità energetica utilizzando infrastrutture innovative ed energie rinnovabili, assicurare la compatibilità delle nostre economie con un uso sostenibile delle risorse, mitigare gli effetti della crisi climatica riducendo le emissioni di CO2 e proteggendo e ripristinando adeguatamente la natura, senza compromettere la sicurezza alimentare, garantire la sostenibilità e l’inclusività della digitalizzazione e rafforzare le competenze digitali, assicurare che tutti i cittadini abbiano accesso ai servizi di base, stabilire delle reti a partire dai principi della cooperazione e della pace o costruire ponti attraverso le sponde del Mediterraneo, sono solo alcune delle sfide e delle opportunità che ci attendono.
La presidenza spagnola del Consiglio dell’Unione europea del 2023 potrebbe contribuire a mettere il Mediterraneo sotto i riflettori e a garantire un lavoro comune e cooperativo tra tutte le regioni.
Per affrontare queste sfide, è necessaria una governance multilivello, con le autorità regionali e locali in prima linea, poiché sono vicine ai cittadini e conoscono in prima persona le loro esigenze e aspettative. Allo stesso modo, è necessario fare un buon uso del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP 2021-2027), che nonostante sia sotto estrema pressione, garantisce una fonte di risorse economiche per le Regioni. In questo senso, le attività amministrative e legali devono essere semplificate, in modo che i fondi possano raggiungere la maggior parte delle amministrazioni e tradursi in miglioramenti per i territori e i loro cittadini.
Pertanto, in un contesto climatico, sociale ed economico così complesso, appare necessario rispondere alle sfide in modo coeso, coordinato, sostenibile e solidale, per rendere il Mediterraneo del futuro ancora migliore.
Con il presente documento la Commissione Intermediterranea della CRPM, rivolgendosi alle istituzioni europee, mediterranee e internazionali, nonché agli enti e alle parti interessate nazionali e sub-statali del Mediterraneo:
1) Accoglie con favore gli ultimi pronunciamenti istituzionali favorevoli alla creazione di una strategia macroregionale mediterranea e invita la Presidenza spagnola del Consiglio dell’UE del 2023 e gli altri Stati membri dell’UE a promuovere una decisione sulla creazione di una strategia macroregionale a livello di bacino globale mediterraneo.
a) Promuove la Dichiarazione dell’iniziativa Friends of the Mediterranean Macro-Region, che richiama i principi di cui sopra, guidata dall’Alleanza di Cooperazione Mediterranea con il sostegno di istituzioni chiave come il Comitato Europeo delle Regioni e il Parlamento Europeo. Invita, coerentemente, tutte le istituzioni, le organizzazioni e i privati interessati ad aderire all’iniziativa Friends of the Mediterranean Macro-Region firmando la sua Dichiarazione.
b) Ritiene che la Politica europea di vicinato (PEV) sia un vettore molto importante per le politiche dell’UE, considerando allo stesso tempo le rispettive dimensioni esterne e adattandole a specifiche situazioni diplomatiche e geopolitiche. Raccomanda di lavorare attraverso la scala della governance multilivello con un maggiore coinvolgimento delle autorità regionali e locali nella progettazione e nell’attuazione della PEV, che contribuirebbe ad anticipare meglio l’impatto delle crisi, garantendo al contempo la sicurezza, la stabilità e la prosperità del bacino. Un quadro strategico macroregionale supporterebbe queste interazioni.
c) Sostiene fermamente le azioni di cooperazione decentralizzata condotte dalle regioni della Commissione Intermediterranea. Promuove il loro coinvolgimento nel quadro dei prossimi bandi di progetti del programma Interreg Next Med e, in particolare, nei progetti che si occupano di transizione ecologica.
2. Ritiene che le esperienze di EUSAIR e WestMED dimostrino che esiste una chiara logica per un approccio di cooperazione integrata in tutto il bacino del Mediterraneo per dare risposte coordinate a obiettivi, sfide e soluzioni simili. Accoglie con favore i progressi compiuti nei rispettivi sviluppi e ritiene che la cooperazione stabile e il dialogo debbano essere rafforzati tra loro.
a) Accoglie con favore la Dichiarazione ministeriale WestMED aggiornata al 20234 più mirata e adeguata alle sfide emergenti del bacino, e sottolinea il potenziale di una futura scalabilità integrata dell’iniziativa sul bacino. In questo senso, ricorda che il successo di WestMED si basa sullo sforzo collettivo di collaborazione da parte dei Paesi e degli attori partecipanti nella dimensione della governance multilivello, come le autorità regionali e locali.
b). Riconosce la revisione del piano d’azione EUSAIR e gli adattamenti legati in particolare all’importante ruolo che i giovani possono svolgere nello sviluppo della regione adriaticoionica. Incoraggia i Paesi partecipanti a consolidare ulteriormente la cooperazione con i giovani e a cogliere l’opportunità del Consiglio della Gioventù del Mediterraneo per promuovere la leadership giovanile e garantire l’inclusione di questioni importanti per i giovani nel lavoro dell’area e nella strategia.
3. Riconosce positivamente l’allineamento e il rafforzamento della cooperazione tra i programmi di cooperazione transnazionale, in particolare Interreg Euro-MED, EUSAIR e WestMED, integrando parte dei loro obiettivi e attività trasversalmente.
a. Chiede disposizioni volte a incoraggiare i programmi pertinenti a tenere maggiormente in considerazione e a rafforzare il loro contributo alle priorità delle strategie emergenti.
Il budget destinato all’obiettivo della Cooperazione territoriale europea nel periodo 2021-2027 rimane troppo esiguo rispetto alle priorità in espansione delle strategie macroregionali o di bacino marittimo.
b. Chiede una dotazione più ambiziosa da concordare durante la revisione intermedia del Quadro finanziario pluriennale (QFP) prevista per la fine del 2024.
4. Accoglie con favore i primi passi compiuti lo scorso maggio 2023 nell’attuazione del Meccanismo di Cooperazione Multiprogramma avviato tra i programmi Interreg Euro-MED, MARITTIMO e NEXT MED, essendo una buona opportunità per dimostrare concretamente i benefici di un approccio macroregionale integrato per il bacino, facilitando i processi, creando un ecosistema di reti e sostenendo meglio l’integrazione di tutte le diverse strategie e iniziative che operano nel Mediterraneo (EUSAIR, EUSALP, WestMED…).
5. Sostiene la Commissione Isole della CRPM nel suo obiettivo di avanzare nello sviluppo di un Patto per le Isole dell’UE,e sollecita le istituzioni dell’UE ad adottare un approccio lungimirante, olistico e basato sulla località adatto alle specificità geografiche strutturali e alle esigenze dei territori insulari. L’imminente presidenza spagnola del Consiglio dell’UE offre un’opportunità fondamentale per progredire in questa direzione.
6. Riporta la Dichiarazione politica contro la desertificazione6 e sottolinea che, nel contesto del cambiamento climatico, il rialzo della temperatura media, così come la crescente irregolarità nelle precipitazioni, con un aumento dei periodi di siccità, causano gravi effetti sulla disponibilità di acqua, sia per gli ecosistemi acquatici e i cicli biologici, sia per le attività socioeconomiche dipendenti da essa. La lotta alla desertificazione deve essere un’azione condivisa e trasversale alla collettività e a tutti i settori (agricoltura, gestione delle acque…).
In questo senso, incoraggia fortemente l’uso di infrastrutture innovative per ottimizzare e ridurre i costi dell’uso dell’acqua, come l’irrigazione solare (sperimentata nel progetto H2020 di SolaQua) o attraverso lo sviluppo di impianti efficienti per il trattamento delle acque reflue, l’aumento della massa vegetale o l’estensione del carbon farming, che contribuirebbe a ridurre le emissioni di anidride carbonica dell’agricoltura.
Fondamentale è l’adeguamento di tutti i settori socioeconomici attraverso la modernizzazione, la ricerca e l’innovazione della tecnologia dei sistemi di irrigazione, una modernizzazione che deve mirare all’uso efficiente delle risorse. In particolare per quanto riguarda la conservazione dell’acqua, del suolo e della natura; mediante cambiamenti a livello di condotta e di pratiche; o l’uso di acqua rigenerata.
7. Considera la proposta di legge sul ripristino della natura (NRL) una grande opportunità per riflettere congiuntamente sul ripristino degli ecosistemi nell’ambito della governance multilivello. In questo senso, le autorità regionali e locali dovrebbero essere coinvolte a fondo nell’elaborazione dei Piani nazionali di ripristino fin dalle prime fasi, per garantire la coerenza con le realtà e le capacità territoriali una volta iniziata la fase di attuazione.
8. Ricorda l’urgenza di agire sul disinquinamento del Mar Mediterraneo9, chiedendo un approccio olistico che affronti l’intera idrosfera10, riconoscendo l’interfaccia mare-terra (ben evidente con la questione della contaminazione del suolo agricolo) e seguendo un’efficace gerarchia dell’inquinamento zero.
a. Sottolinea il contributo essenziale dei fondi dell’UE all’attuazione di iniziative concrete da parte delle autorità regionali (Fondi di coesione – compresi i programmi di cooperazione territoriale – e Horizon Europe) e ribadisce il proprio sostegno alla realizzazione della missione dell’UE Restore our Ocean and Waters by 2030 nel bacino del Mediterraneo, sia attraverso l’azione di sostegno al coordinamento (CSA) PREP4BLUE, sia attraverso il progetto BlueMissionMed che affronta specificamente il disinquinamento del bacino.
b. Continua a promuovere l’adesione delle regioni mediterranee alla Carta della Missione per dare visibilità alle politiche che contribuiscono al dispiegamento della Missione e invita la Commissione europea a continuare a riflettere sulle esigenze specifiche delle autorità regionali e sul loro sostegno.
c. Invita ad accelerare l’implementazione delle aree di controllo dell’inquinamento nel Mar Mediterraneo (SECA-Sulfur Emission Control Area e NECA–Nitrogen Oxid) e di includere altri parametri di controllo.
9. Sta monitorando attentamente le direttive sulla pianificazione dello spazio marittimo (PSM) e sul quadro strategico per l’ambiente marino (MSFD), la proposta di legge sul ripristino della natura (NRL) e la politica comune della pesca (PCP), con l’obiettivo di individuare le principali problematiche e opportunità per le regioni mediterranee associate alle loro interazioni, revisioni e implementazioni.
a. Chiede alla Commissione europea una politica comune della pesca per il Mediterraneo con una dimensione esterna più forte, cioè discussa e idealmente concordata con tutti i Paesi di questo mare semichiuso per garantire una maggiore efficienza.
b. Ribadisce la necessità di puntare sulla sostenibilità del settore della pesca nel Mediterraneo, per la quale è essenziale aumentare gli sforzi per consentire una transizione energetica attuabile, che combini ambizione e realismo.
c. Rammenta che, sebbene i principali processi di attuazione della PSM avvengano a livello nazionale, il coinvolgimento delle autorità regionali nella progettazione e/o nella revisione della Pianificazione dello Spazio Marittimo Nazionale (PSNM) è essenziale per garantire coerenza ed efficacia, in diretta collaborazione con le organizzazioni internazionali regionali di gestione della pesca (ORGP). Allo stesso modo, la dimensione transfrontaliera delle sfide richiede una più forte dimensione transfrontaliera anche dei PSNM.
d. Esamina attentamente la revisione della MSFD e sottolinea il forte impegno delle autorità regionali nel garantire il ripristino, la protezione e lo sfruttamento sostenibile degli ecosistemi marittimi.
A questo proposito, invita la Commissione europea e il Parlamento europeo a sfruttare le iniziative regionali già esistenti (ad esempio, la cogestione delle riserve ittiche, il ripristino della Posidonia oceanica, i provvedimenti contro l’inquinamento marino, ecc.) per rinnovare il contributo delle regioni costiere e marittime. e. Sottolinea la necessità di migliorare il sostegno finanziario per consentire alle autorità regionali di moltiplicare le iniziative di ripristino e protezione degli habitat marittimi. A questo proposito, evidenzia l’importanza di muoversi secondo il principio di precauzione, cogliendo al contempo le opportunità non sfruttate dei servizi ecosistemici basati sulla natura, che contribuiscono a raggiungere con successo gli obiettivi verdi dell’UE, allineati allo sviluppo socioeconomico sostenibile del bacino.
10. Accoglie con favore la nuova Agenda europea per l’innovazione che propone una cooperazione interregionale innovativa e il miglioramento degli strumenti di definizione delle politiche.
a. Incoraggia la cooperazione sulle Strategie di specializzazione intelligente, in particolare per quanto riguarda le priorità dell’economia blu, dato il suo ruolo chiave nell’attuazione della Comunicazione su un nuovo approccio per un’economia blu sostenibile nell’UE.
Invita la Commissione europea a continuare a incoraggiare queste sinergie; le Piattaforme tematiche S3 e la Comunità di pratica S3, lanciata di recente, sono strumenti interessanti a tal fine.
b. Evidenzia il suo impegno nel sostenere i processi di cooperazione per l’innovazione e nel creare condizioni durature per un dialogo istituzionale permanente sull’innovazione sostenibile nel Mediterraneo attraverso il progetto di governance Interreg Euro-MED Dialogue4Innovation.
Questo quadro di cooperazione lavorerà anche per aumentare la capacità istituzionale per le politiche di innovazione trasformativa, comprese le politiche per promuovere il consumo e le produzioni responsabili e il modello di circolarità nell’economia blu.
11. Sostiene con forza, nell’attuale contesto di crisi energetica, l’aumento dell’uso di energia da fonti rinnovabili per promuovere la sicurezza dell’approvvigionamento energetico (sostenibile) a prezzi più accessibili e l’innovazione energetica. Inoltre, sottolinea la necessità di utilizzare le risorse messe a disposizione dall’UE (come RepowerEU) e da altri programmi, nonché di valutare adeguatamente gli impatti ambientali della transizione energetica.
12. Accoglie con favore la posizione del Consiglio dell’UE che riconosce il ruolo dei porti nella diffusione di soluzioni energetiche alternative18 e la sua volontà di integrare questo approccio all’interno del regolamento TEN-T. Auspica che il Consiglio dell’UE convinca anche il Parlamento europeo ad adottare questa posizione e invita la prossima Presidenza spagnola a difendere la posizione del Consiglio dell’UE a questo proposito. a. Ribadisce l’importanza, per le questioni relative ai trasporti, dell’identificazione e della definizione delle priorità, nel rispetto di tutti i legittimi interessi coinvolti, delle azioni imminenti nel campo degli investimenti e dei servizi correlati, nonché del superamento degli ostacoli tecnici in vista della prossima revisione periodica del QFP.
b. Chiede, inoltre, una maggiore semplificazione tra i vari fondi messi a disposizione, soprattutto quelli relativi ai progetti di transizione energetica e di trasporto, e la riduzione delle barriere amministrative per una governance efficace e solida della TEN-T, soprattutto in linea con la direttiva “Smart TEN-T” sulla velocizzazione delle procedure di rilascio dei permessi e degli appalti pubblici.
13. Condivide i messaggi contenuti nella Carta di Granada sul Turismo Sostenibile, evidenziando in particolare la necessità di dare impulso allo sviluppo di una Rete Mediterranea di Osservatori del Turismo Sostenibile (MED NSTO) per promuovere l’armonizzazione nella raccolta dei dati sul turismo nel bacino e contribuire ai lavori dell’INSTO-OMT con una chiara prospettiva mediterranea.
14. Ribadisce il proprio sostegno all’iniziativa della Dichiarazione di Glasgow e invita altre Regioni del Mediterraneo ad aderirvi. Si impegna ad attuare l’iniziativa nel bacino anche attraverso il nuovo progetto di governance Interreg Euro-MED Community4Tourism.
15. È orgogliosa del coinvolgimento del Consiglio della Gioventù del Mediterraneo (MYC) nelle riunioni statutarie e negli eventi esterni della CRPM e della Commissione Intermediterranea, come parte del suo piano strategico per rafforzare le interazioni e il dialogo interculturale con i giovani per il futuro delle nostre Regioni. Invita a una riflessione comune sul sostegno finanziario da fornire al progetto MYC insieme alla Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra (Emendamento Regione Sud). Raccomanda che queste interazioni diventino più sistematiche per tradursi in azioni collaborative concrete.