C’è una necessità impellente di un reparto pubblico di neuropsichiatria infantile in Calabria. È questo quello che hanno sollecitato i magistrati nel corso di un incontro al Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, tra il presidente Marcello D’Amico e il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Antonio Marziale.
«I due magistrati – ha spiegato il Garante – mi hanno rappresentato la persistenza della necessità impellente di un reparto pubblico di neuropsichiatria infantile ove inviare minorenni con disturbi e potenzialmente in grado di commettere reati autolesionistici o su altrui soggetti, perché i reparti fuori regione cui si faceva riferimento solitamente hanno cominciato a negare ricoveri per carenza di posti. Una situazione del tutto prevedibile giacché il disagio psicosociale che colpisce soggetti in età evolutiva è lievitato a dismisura ovunque».
«I giudici – ha continuato Marziale – hanno anche evidenziato la carenza di strutture socio sanitarie che dovrebbero curare la fase post-ricovero almeno dei minorenni più gravi transitati dai reparti, giacché l’abbandono postumo al ricovero compromette non solo l’esistenza degli stessi, ma mette a repentaglio la sicurezza pubblica».
«Ho assicurato che il mio intervento presso il governo regionale, volto a rappresentare le loro istanze, sarà tempestivo – ha proseguito il Garante – anche perché già nel corso del mio precedente mandato sono costantemente intervenuto, sapendo comunque che questo della neuropsichiatria infantile è uno dei problemi all’attenzione del presidente Roberto Occhiuto e del quale parlerò anche al presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso, nella certezza che lo stesso sarà interprete di tutte le parti rappresentate nella massima assemblea nell’individuare soluzioni, che in ambito salute sono state sollecitate anche alla collega Garante Anna Maria Stanganelli». (rrc)