È un ambizioso progetto, quello a cui ha aderito un network internazionale coordinato da Nazzareno Vasapollo, con la consulenza tecnico-scientifica di Fabio Carbone, che hanno proposto il Marchesato Crotonese per una candidatura europea per un ambizioso progetto di conservazione e valorizzazione della pratica della transumanza, inserita nel 2019 dall’Unesco nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale.
Il progetto prevede la realizzazione – caso la candidatura vada a buon fine – di numerose azioni in diversi paesi europei: dalla letteratura alla fotografia, dalla digitalizzazione delle informazioni alla creazione di un modello di valorizzazione turistico culturale della pratica della transumanza e dei territori interessati.
L’attività è stata, dunque, creata su misura sul territorio crotonese, dove Carbone ha trovato il sostegno di numerosi attori locali che hanno contribuito in modo fattivo alla creazione del piano da proporre alla Commissione Europea. Tra questi, in primis, l’Associazione #IoResto, nella persona del suo presidente, avv. Gianni Pitingolo ed altri associati; il Gal Kroton, che già da anni lavora con zelo alla protezione e e valorizzazione della pratica della transumanza; l’Associazione Krotografia, e associazioni di categoria tra cui la Confcommercio Calabria Centrale che ha offerto a Carbone alcuni validi spunti.
Se la candidatura andrà a buon fine, il Marchesato Crotonese diventerà, dunque, il luogo in cui sviluppare e testare un modello di sviluppo turistico basato su questo patrimonio culturale ancora molto vivo nel territorio, quello della transumanza. Importante evidenziare l’importanza culturale di tale tradizione che ha modellato le relazioni tra comunità, animali ed ecosistemi, dando origine a riti, feste e pratiche sociali che costellano l’estate a l’autunno, segno ricorrente di una pratica che si ripete da secoli con la ciclicità delle stagioni.
È, però, da sottolineare un aspetto al momento ancora più importante e paradigmatico per la città: mentre il dibattito crotonese sulla potenzialità turistica del territorio è stato dominato, negli anni, dall’argomento relativo alla prossimità della costa alla montagna, ora, invece, si intavola un discorso ben più complesso e aggiornato, relativo ad uno sviluppo sostenibile del turismo basato sulle identità socio culturali del territorio, oltre che alla qualità dell’offerta e il recupero delle tradizioni.
La valorizzazione di quello che il prof. Carbone definisce il “fattore umano” nello sviluppo turistico, sul quale lo studioso ha spesso ribadito che Crotone dovrebbe puntare. L’opportunità per questa svolta potrebbe essere dunque rappresentata da questo progetto presentato alla Commissione Europea (Creative Europe), la cui realizzazione dipende – val la pena ricordarlo – dall’esito della candidatura, ma che fin da subito porta a Crotone un nuovo modo di guardare allo sviluppo turistico, basato su quanto di veramente unico esiste nel territorio, e che è dunque necessariamente legato alle persone che in esso vivono da millenni. (rkr)
In copertina, foto dell’Archivio di Stato di Crotone