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IL MARE CALABRESE, UN BENE PREZIOSO
MA ANCORA TROPPO POCO VALORIZZATO

Praia a Mare (foto di Valter Cirillo ( Pixabay)

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Una risorsa economica e sociale che, fino a oggi, non è stata adeguatamente valorizzata. Si tratta del mare della Calabria, l’oro blu di una regione che ha tutte le carte in regola per ripartire, ma a cui mancano gli strumenti. Soprattutto in questo settore, dove necessitano una migliore infrastrutturazione, differenziazione dell’offerta e sulla destagionalizzazione.

Su questi aspetti se ne è parlato nel corso del convegno “il Mare e la Calabria. Aspetti economici, vocazione turistica ed opportunità imprenditoriali”, organizzato dai Rotary Club Catanzaro, Catanzaro Tre Colli, Cropani, Crotone, Santa Severina e Soverato.

Alla tavola rotonda hanno partecipato esperti del settore, che hanno contribuito a costruire una visione d’insieme delle opportunità offerte dal mare per la Calabria. A portare il proprio contributo al confronto: Marcello Malamisura, direttore della filiale di Catanzaro della Banca d’Italia; Ferruccio Alessandro Grassia, comandante in seconda della capitaneria di porto di Crotone; Fabio Primerano, presidente di Federalberghi Lombardia e imprenditore del settore Turistico Alberghiero. Presenti autorità rotariane del distretto Calabria 2102, rappresentanti di club Rotary e la vice sindaca del Comune di Catanzaro, Giusy Iemma.

Introdotto dal consigliere Vito Verrastro, i lavori sono stati aperti dal presidente Carlo Maletta, che ha portato i saluti istituzionali anche a nome di Carlo Maria Comito, presidente Rotary Club Catanzaro Tre Colli; Giancarlo Pitari, presidente Rotary Club Cropani; Gianluca Romanò, presidente Rotary Club Crotone; Antonella Nocita, presidente Rotary Club Santa Severina e Pietro Daniele, presidente Rotary Club Soverato.

«Abbiamo pensato di sollecitare un confronto con esperti del settore sull’economia del mare per cercare di capire meglio quelle che sono le problematiche e le opportunità che stanno alla base di questo contesto, ma anche per scandagliare un fenomeno preoccupante che va oltre la disoccupazione giovanile – ha affermato il presidente Carlo Maletta –. Parliamo proprio dell’emigrazione di ragazzi e ragazze che lasciano la nostra regione appena compiuta la maggiore età, depauperando il territorio di energie, creatività e futuro, quello che potrebbe essere messo al servizio della nostra comunità che invece si ritrova sempre più povera, dal punto di vista sociale oltre che economico».

«Il mare potrebbe essere una fonte inesauribile di sviluppo e benessere, ma anche di occupazione, invece la nostra regione non riesce a sfruttare questa risorsa – ha detto ancora Maletta –. Questo convegno, frutto del lavoro sinergico e solidale di sei Club, si propone anche di sensibilizzare le istituzioni ad attivare azioni concrete per innescare le opportunità offerte dalla risorsa mare».

La Calabria, per estensione della costa peninsulare, è la seconda regione italiana come numero di chilometri, e per quanto riguarda la “costa sabbiosa”, è addirittura la prima in Italia. Questo significa che il turismo, in Calabria, ha un potenziale enorme. Tuttavia, il settore turistico calabrese deve affrontare alcune criticità, come la carenza di infrastrutture, la bassa qualità dell’offerta ricettiva e la stagionalità. Secondo alcune stime infatti il comparto ha una incidenza che supera il 6%, quasi il doppio di quanto accade in altre nazioni.

Sono alcuni dei dati illustrati dal direttore della filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, Marcello Malamisura, affiancato da Antonio Covelli che si occupa di attività e ricerca economica. «Siamo partiti dal mare per allargare la visione sulle ricadute che il Mare può avere sul comparto turistico della regione, e il settore turistico può avere sullo sviluppo regionale – ha spiegato Malamisura –. Parlare di mare e turismo, quindi, significa parlare di un asset importante che si interseca ad altri asset che vanno dalla rilevanza del patrimonio artistico a quello dell’ambiente in generale, ma anche dal punto di vista delle criticità, a partire dalle infrastrutture materiali e la tutela dalla legalità».

«Il turismo ha un ruolo rilevante anche sull’impatto delle economie provinciali – ha spiegato – come dimostra un altro studio che ha messo in relazione i vari tassi di sviluppo con la presenza turistica straniera».

Ferruccio Alessandro Grassia, comandante in seconda della capitaneria di porto di Crotone, si è soffermato sulla situazione dei traffici marittimi che attualmente attraversano la Calabria e quelli che potrebbero essere gli sbocchi futuri per la valorizzazione della regione: «Da non calabrese ritengo sia una regione meravigliosa, che ha delle forti, fortissime potenzialità».

«Quelle che possiamo definire le ‘autostrade del mare’  – ha aggiunto – possono essere intercettate per portare un indotto economico tutt’altro che irrilevante».

La “risorsa mare”, per Fabio Primerano, calabrese doc e presidente di Federalberghi Lombardia e imprenditore del settore Turistico Alberghiero, è «una miniera d’oro di diamanti e petrolio che non riusciamo a valorizzare. La Calabria – ha aggiunto – è una regione tra i due mari più belli d’Italia, attraversata da montagne con straordinari parchi naturali che non riusciamo a sfruttare quando parliamo di destagionalizzazione».

E proprio nella direzione di una migliore gestione del potenziale di questa straordinaria risorsa, Primerano ha posto l’accento sull’importanza di avere un assessore regionale delegato al Turismo, figura che in Calabria non è individuata poiché il presidente Occhiuto ha ritenuto di trattenere la gestione diretta del settore.

Oltre al problema di una infrastrutturazione inadeguata, basta pensare alla necessità di rafforzare e migliorare i collegamenti aeroportuali e ammodernare la Statale 106, per Primerano è fondamentale “aggiornare” la ricettività.

«Abbiamo una ricettività vecchia, orientata sulla fascia media e medio-bassa, manca quasi del tutto l’offerta medio, medio-alta – ha concluso –. Il turismo è un volano per creare un circolo virtuoso economico, reddito per tutto il territorio che significa anche un importante ritorno sociale».

Ma non è solo il mare a essere una risorsa dal potenziale inespresso. Su Calabria.Live, Aristide Bava, parlando dell’importante iniziativa dei Lions Club per ricoprire gli antichi borghi della Locride – e non solo –, ha posto l’accento sulla necessità  di come la stagione turistica potrebbe essere «notevolmente allungata e far vivere ulteriori periodi di presenze di forestieri se solo si sviluppassero iniziative finalizzate a promuovere meglio il territorio che, a parte, la sua riviera densa di spiagge è anche ricca di grandi potenzialità storiche, turistiche e culturali che proprio i borghi antichi possono dare, questi centri storici aspettano solo di essere maggiormente valorizzati e, soprattutto, ripopolati».

«La stessa Regione Calabria ad inizio della stagione passata– ha scritto ancora – si era occupata della necessità del ripopolamento degli splendidi borghi presenti nel territorio calabrese evidenziando quanto importante sia questo grande patrimonio dell’intera  Calabria e della Locride in particolare, dove lo sfruttamento ai fini turistici di questi siti è ancora latente. Eppure l’interesse dei forestieri per questi luoghi pieni di fascino continua ad aumentare e, adesso, nei centri interni del territorio calabrese si vedono continuamente piccole comitive di turisti e forestieri che confermano,  ancora una volta, anche se ormai questo è del tutto scontato, che i borghi antichi esistenti sono un patrimonio turistico di immenso valore».

«Se a ciò si aggiunge, appunto, che anche i mutamenti climatici consentono di avere giornate “estive” anche in questo periodo appare evidente che bisognerebbe programmare ipotesi progettuali che tengano conto anche di questo. Uno degli aspetti più importanti legato alla necessaria “valorizzazione” di questi luoghi è il fatto che il periodo estivo contrariamente a quanto si possa pensare , non è l’unico periodo ottimale per la “frequenza” di questi siti anche se, ovviamente, il periodo estivo garantisce, grazie alla presenza di più forestieri,  numeri maggiormente consistenti. Ma la verità è, però, che proprio una loro adeguata valorizzazione potrebbe garantire presenze altrettanto numerose, anche durante altri periodi dell’anno, bisogna insistere perchè ciò avvenga», ha concluso Bava. (ams)

(Immagine di copertina: Praia a Mare di Valter Cirillo – Pixabay)

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