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IL RICORDO / Omaggio ad Alessandro D’Alatri

IL RICORDO / Omaggio ad Alessandro D'Alatri

di SANTO GIOFFRÈ – Quella notte del 10 agosto 1995 faceva molto caldo. Agosto, da sempre, brucia le fragili anime degli Uomini, persino dei cattivi, in questa periferia del Pianeta. Quella notte, Seminara era in festa. La Calabria era in festa! Da quel piccolo paese, scansato, fin allora, dagli Uomini e dai lupi per la mala fama che si portava appiccicata addosso, era arrivata una novità assoluta.

In quel Paese, un gruppo di visionari, aveva deciso di trasformare il senso degli straordinari Beni Culturali posseduti e le secolari Tradizioni popolari, in un possente motore di Riscatto Sociale e di Rinascita Democratica. Di colpo, in tutti gli schermi televisivi d’Italia, comparve un imponente Corteo Storico che rappresentava l’entrata di Carlo V a Seminara.

Fu, quello, l’inizio del tutto e fece di Seminara, per anni, uno dei pochi Poli Culturali della Calabria. Ne ricavarono grande bene le ceramiche, pressoché sconosciute, i musei, i tesori del ‘500 del Vice-reame, i Frantoiani, la festa della Madonna Nera, persa… Quella notte, comparvero in Piazza del Mercato, tra l’immensa gente che ancora era incredula per ciò che era riuscita a dare alla Calabria col Corteo Storico, delle Persone, accompagnate da un nostro compaesano, molto amato da tutti noi: il sen. Giovanni Sgrò, che si era fatto le ossa, combattendo battaglie politiche epocali, in Australia, contro il razzismo e l’emarginazione, sorte a cui andavano incontro tutti gli immigrati Italiani. Venne un ragazzino, con gli abiti da valletto dell’Imperatore, a cercarci perchè i due Personaggi volevano conoscerci. Io ero col Sindaco, Salvatore Costantino, tramontiti per aver visto affluire a Seminara 40 mila persone per assistere al Corteo Storico. Il Senatore Sgrò ce li presentò.

Erano l’attore Massimo Ghini e il regista Alessandro D’Alatri. Gente di una umiltà impressionante. Più sfacciato ed esuberante Ghini, riservato e cortese D’Alatri. Entrammo, subito, in sintonia totale. Confidenze, belle, e continui scambi di battute, ci fecero passare la stanchezza. C’era un problema, però. Erano le 2 di notte e Alessandro stava svenendo per la fame. E Ghini lo seguiva… Che fare, se tutto era chiuso? Secondo voi, potevamo lasciarli a digiuno? In un attimo, arrivò di tutto in quella piazza: dalle salsicce essiccate, a pasta alla carbonara o al pomodoro, carne salata, ulive in salamoia, bistecche, uova sode, patate arrostite, frittate di tutti i tipi, vino che era na purbareja, gelati e dolci di ogni genere.

Quando finimmo, alle 5.30, nessuno di noi si reggeva in piedi…con galateo. C’erano, attorno alle vecchissime palme, dei sedili circolari in ferro.Alessandro D’Alatri, io e Massimo Ghini, appena poggiammo la testa sul filar del ferro, precipitammo dentro un sonno persino redistente ai mortaretti sparati, la mattina, per la festa. Fu un barista che ci svegliò portandoci del caffè . Io ero per terra, precipitato dal primo mattino senza accorgermene.

Così conobbi Massimo ed Alessandro, divenendo grandi amici e, nei primi tempi, frequentatori assidui di Seminara. Erano arrivati nel paese per girare un film, tratto dalle memorie del Sen. Giovanni Sgrò e delle quali, Ghini, aveva comprato i diritti. Per vari motivi, il film non si fece. Ma l’amicizia durò per sempre. Ho appreso con dolore della morte di Alessandro, grande Regista e Persona per bene. (sg)

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