Prestigioso incarico per il sociologo calabrese Franco Caccia, eletto nel direttivo dell’Associazione professionale Siss – Società italiana Sociologia della Salute per il prossimo triennio
L’elezione di Caccia, responsabile dell’UO servizi sociali dell’Asp di Catanzaro, autore di diversi testi e pubblicazioni scientifiche sui temi del welfare di comunità ed approcci innovativi per la salute dei cittadini, giornalista pubblicista, è avvenuta nel corso del convegno nazionale sul tema La salute tra sfide globali e risposte locali, promosso dall’Associazione e svoltosi nei giorni scorsi all’Università degli studi di Siena.
Assieme a Caccia, eletti nel direttivo i docenti universitari Roberto Lusardi (università Bergamo), Paolo Guzzo e Luca Benvenga (Università Bari), mentre per la componente dei sociologi professionali sono stati eletti anche Rocco di Santo (Presidi educativi srl di Policoro), Paolo Ugolini (già dirigente sociologo Ausl di Cesena), Simona Olivadoti (Agenzia Regionale Salute della Toscana). (rrm)
L’incontro ha rappresentato il luogo ideale in cui le due componenti dell’associazione, docenti universitari e sociologi di professione, impegnati a diverso titolo nella sanità e nel sociale, si sono confrontati su temi di stringente attualità quali: le possibili ricadute dell’autonomia differenziata nel campo delle politiche per la salute, prossimità e riorganizzazione dei servizi territoriali per la salute secondo le indicazioni ed i finanziamenti del Pnrr, modelli organizzativi per la Casa della Comunità, esperienze di partecipazione attiva delle comunità locali nell’innovazione dei servizi per la salute. Le diverse presentazioni sono state oggetto di approfondimenti e confronti interregionali ricchi di spunti e di prospettive future.
Nella tavola rotonda sul tema “Sfide e criticità nell’organizzazione dei servizi socio-sanitari”, coordinata dal sociologo catanzarese Franco Caccia, sono stati analizzate le più avanzate esperienze, nazionali ed estere, in campo di integrazione sociale e sanitaria e sono state approfondite le necessarie e possibili future scelte, alcune delle quali demandate alle realtà locali (regioni, comuni ed aziende sanitarie), per dare corso alle direttive previste dal Pnrr nel campo della salute. Durante il confronto a cui, tra gli altri, hanno partecipato il presidente della Siss, Rocco di Santo ed il sociologo, già dirigente del ministero della salute, Saverio Proia, è stato evidenziato il ruolo strategico dei sociologi all’interno delle organizzazioni impegnate nel campo della salute dei cittadini: regioni, comuni, aziende sanitarie, università ed enti non profit. Una figura probabilmente non ancora ben conosciuta in quanto il percorso di studi universitari è centrato sullo sviluppo di competenze ed abilità di particolare utilità per il buon funzionamento delle moderne organizzazioni.
Con dati ed esperienze concrete realizzate sul campo e presentate nell’importante assise, si ha avuto modo di attestare la forte identità professionale dei sociologi costruita su un bagaglio di competenze centrate sulle seguenti aree: formazione e gestione risorse umane, comunicazione interna ed esterna, innovazione organizzativa, ricerca socio-sanitaria su bisogni e risorse di comunità, progettazione territoriale. Nonostante il variegato repertorio di conoscenze, competenze e strumenti professionali, la figura del sociologo, è stato evidenziato durante i diversi interventi del convegno, al momento non risulta purtroppo adeguatamente valorizzata. La conferma di tale affermazione è rintracciabile nelle diminuite opportunità di inserimento lavorativo della figura dei sociologi registrate negli ultimi anni.
«Appare paradossale – ha puntualizzato il sociologo Franco Caccia durante il suo intervento – come proprio nel momento storico in cui, specie dopo quanto vissuto durante il covid, si è compresa l’urgenza di adottare approcci e scelte organizzative, in campo sociale e sanitario, centrate sulla valorizzazione della progettazione interistituzionale per una salute di comunità, la figura dotata delle competenze necessarie sia stata ignorata».
I numerosi partecipanti all’importante convegno hanno preso atto della necessità di intraprendere una rinnovata azione di promozione e valorizzazione della figura del sociologo presso le principali realtà ed istituzioni interessate. Un passaggio, da tutti ritenuto oramai indispensabile, è stato individuato nell’approvazione della legge di riconoscimento dell’ordine professionale dei sociologi, strumento già ottenuto da altre figure operanti nel campo delle politiche sociali e sanitarie.
Sull’argomento sono state fornite informazioni incoraggianti in quanto il cammino è avviato. Sono stati infatti già depositati alla Camera dei deputati due testi di legge presentati dagli onorevoli Luciano Ciocchetti (vice presidente commissione affari sociali della camera aderente al partito di Fratelli d’Italia) e dall’on.le Ilenia Malavasi (componente della medesima commissione e aderente al partito di democratico). La discussione sui testi di leggi, secondo le informazioni acquisite dagli stessi onorevoli proponenti, a cui è andato il vivo appezzamento da parte dei convegnisti, sarà calendarizzata a breve. (rrm)