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IMPRESE CALABRESI A RISCHIO CON LA
STRETTA MONETARIA: INVERTIRE ROTTA

IMPRESE CALABRESI A RISCHIO CON LA STRETTA MONETARIA: INVERTIRE ROTTA

di ANTONIETTA MARIA STRATI  – La stretta monetaria mette a rischio le imprese calabresi. Secondo lo studio condotto dall’Osservatorio Mpi di Confartigianato Calabria, infatti, sulla base dell’incremento tendenziale dei tassi sulle consistenze dei prestiti alle imprese, si stima un maggiore costo su base annua sul credito erogato alle MPI – ossia alle micro e piccole imprese fino ai 50 addetti – di 69 milioni di euro.

L’analisi del costo del credito a livello regionale evidenza che a marzo 2023 il tasso di interesse bancario attivo (Tae) pagato dal totale delle imprese calabresi si attesta al 7,83%, il più alto rilevato tra le regioni (Calabria è prima nel ranking nazionale), in aumento di 167 punti base rispetto a quello di giugno 2022, 9 mesi prima della stretta monetaria, che rischia di mettere il freno a mano all’economia italiana e dell’Eurozona, quest’ultima già caduta in recessione tecnica.

Con l’aumento di tassi e costi dell’energia, salgono gli utili di banche e imprese energetiche. Sulla base dello stock dei prestiti concessi alle imprese fino a 20 addetti e alla distribuzione degli addetti nelle piccole imprese con 20-49 addetti si stima a livello provinciale un maggiore costo su base annua sul credito erogato alle MPI pari a 26 milioni di euro a Cosenza, a 17 milioni di euro a Reggio Calabria, a 14 milioni di euro a Catanzaro, a 6 milioni di euro a Crotone e a 5 milioni di euro a Vibo Valentia.

La dinamica del credito concesso alle piccole imprese calabresi – corretta soprattutto per le cartolarizzazioni –a marzo 2023 si attesta al -1,5% (era del -0,6% a dicembre 2022). Risultato migliore rispetto alla dinamica rilevata a livello nazionale (-4,4%) e in controtendenza rispetto al +0,7% registrato per il totale imprese della regione.

A livello provinciale – per cui si esaminano variazioni % tendenziali non corrette dei prestiti concessi al totale imprese (società non finanziarie e famiglie produttrici) – situazioni di tensione sul credito più pesanti si rilevano a Catanzaro (-10,2%) e a Crotone (-7,3%). A livello settoriale, sempre con riferimento a variazioni tendenziali non corrette, la dinamica dello stock dei prestiti concessi a marzo 2023 risulta in riduzione in tutti e tre i macrosettori con intensità maggiore nel Manifatturiero (-13,0%), a cui seguono i Servizi (-3,3%) e le Costruzioni (-1,2%).

Nel dettaglio esaminando il trend del credito per settore e territorio si osserva che nel Manifatturiero perdono di più in termini di prestiti concessi, contribuendo a determinare la flessione del credito rilevata a livello regionale (-13,0%), a Catanzaro (-30,1%) e Crotone (-25,6%); nei Servizi contribuiscono maggiormente al risultato regionale le contrazioni dei prestiti più marcate rilevate per le imprese di Catanzaro e Cosenza (entrambe con un trend del -4,0%); e nelle Costruzioni la dinamica regionale è correlata al trend dei prestiti del -9,9% rilevata per Crotone e del -4,9% per Reggio Calabria.

Per l’artigianato, infine, le flessioni del credito di intensità maggiore alla media regionale si rilevano, a livello provinciale, per Cosenza (-10,7%) e Catanzaro (-10,2%).

Questi dati così negativi mettono in luce un’altra emergenza: quella dell’usura. Gli imprenditori, infatti, non riuscendo ad avere accesso a prestiti, potrebbero rivolgersi alla criminalità organizzata per poter ottenere la somma necessaria per non andare in rosso.

Un fenomeno, per il presidente di Abi Calabria, Maurizio Coppola, che «danneggia il tessuto economico locale, per cui è necessario intensificare ulteriormente il rapporto tra le banche e tutti gli interlocutori coinvolti, nella prospettiva di una sempre più efficace opera di prevenzione di questi fenomeni criminali. Priorità perseguibile anche attraverso l’incremento degli strumenti di sostegno alle famiglie, alle microimprese o più in generale alle piccole medie imprese in momentanea difficoltà».

Per Coppola, infatti, «il mondo bancario svolge un ruolo cruciale nella prevenzione e nel contrasto dei comportamenti criminosi. Prevenzione del fenomeno del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo internazionale; segnalazione di operazioni sospette; Protocolli antiusura con le Prefetture calabresi e forze dell’ordine; Protocolli gestione beni confiscati e sequestrati alla criminalità, anche con il Tribunale di Reggio Calabria; collaborazione nelle indagini per accertamenti bancari a fini penali e tributari: le banche svolgono un importante ruolo di collaborazione e di supporto alle Istituzioni della Repubblica e di cerniera informativa tra queste e il cittadino».

È fondamentale, quindi, «il potenziamento della gestione ed utilizzo dei fondi per la prevenzione dell’usura per i quali la controgaranzia dello Stato su tali coperture diventa un elemento imprescindibile se si intende migliorare lo strumento ed ampliarne ulteriormente l’operatività».

Relativamente al mercato del credito, sulla base dei dati locali più aggiornati, in Calabria a marzo 2023 i prestiti bancari erogati all’economia locale si sono attestati a 18,5 miliardi di euro, in crescita dello 0,1% rispetto ad un anno prima. Nel dettaglio settoriale, i crediti erogati alle imprese sono stati pari a 5,8 miliardi di euro (in aumento dello 0,7% rispetto ad un anno prima); alle famiglie sono stati destinati 9,2 miliardi di euro (+2,2% rispetto ad un anno prima). Sempre a marzo 2023, per quanto riguarda la rischiosità, l’incidenza delle sofferenze lorde sul totale dei finanziamenti era pari al 3,9% per un totale di 716 milioni di euro.

Il Presidente di Abi Calabria, Maurizio Coppola, ha infine sottolineato, in tema di fondi agevolati e di sinergie banche-imprese, l’esperienza positiva del Fondo di garanzia Pmi che tra gennaio e metà luglio 2023 ha registrato nella Regione 1.986 operazioni accolte, attivando oltre 356 milioni di euro di nuovi finanziamenti.

Segno che il sistema funziona, e che bisogna proseguire su questa strada, sulla scia della legalità e dell’aiuto alle imprese.

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