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Klaus Davi: perplessità sulla risposta del Viminale sui “brogli” delle elezioni reggine

Klaus Davi

Lascia perplesso Klaus Davi la replica del Ministro degli Interni alle interpellanze sui presunti brogli elettorali alle elezioni amministrative di Reggio del 20-21 settembre scorso. Il massmediologo ha diffuso una nota in cui esprime sconcerto e si augura interventi urgenti per ripristinare le istanze di legalità che vengono dal territorio. «Leggiamo – afferma Klaus Davi – di una replica del Viminale a una interpellanza della compagine di centro destra in merito ai brogli nelle ultime elezioni a Reggio Calabria. Una replica che dice e non dice, che fa intendere ma poi prende tempo. Nessuna chiarezza anche sui tempi delle verifiche. Mentre per altri comuni si è scelta la mano pesante e muscolare, con Reggio si va in punta di piuma…. Di questa ‘replica’ emerge anche una questione politica non indifferente: emerge, a nostro avviso,  quanto poco venga considerata la richiesta di una parte importante della politica nazionale che è maggioranza nel paese (il centro destra) da chi, almeno,  avrebbe dovuto rispondere.  Perché così poca considerazione? Non sono abbastanza autorevoli i firmatari? Il centro destra non merita la dovuta considerazione? E questo benché Lega e Forza Italia siano importanti ‘azionisti’ del governo Draghi tenuti molto in considerazione del Premier. Ma nel leggere questa replica i cittadini reggini avranno la sensazione che il centrodestra conta zero, agli occhi del Ministero degli Interni quantomeno. Per andare al sodo: il Viminale scarica sulla Procura una richiesta di legalità che avrebbe meritato dalle istituzioni una risposta ben più consistente, in una terra che le stesse istituzioni in occasione pubbliche definiscono ‘difficile e dove lo Stato deve essere presente’. Pleonastico ricordare che la Prefettura non ha minimamente tenuto in considerazione anche le nostre istanze e quelle di Vox Italia Calabria. E questo nonostante precise di denunce in merito di parentele con killer di ‘ Ndrangheta di un candidato di Falcomatà mai smentite dalla Prefettura. Parentele ampiamente sufficienti per sciogliere altri comuni spesso commissariati per motivi molto più blandi  di quanto accaduto nella nostra città».

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