È stata una giornata storica, quella del 26 maggio, in cui la Città Metropolitana di Reggio Calabria ha approvato, all’unanimità, due mozioni che riconoscono il “Genocidio del popolo armeno”, avvenuto nel 1915 a opera dell’Impero Ottomano e la Repubblica Armena dell’Artsakh, ultimamente vittima di un’aggressione armata da parte dell’Azerbaigian.
«Come “Comunità Armenia-Calabria” – si legge in una nota – esprimiamo tutta la nostra gratitudine per questi due importanti passaggi che rappresentano un grande abbraccio reggino alla ritrovata sorella Armenia».
Gratitudine è stata espressa da Tehmine Arshakyan, presidente della Comunità Armena-Calabra, che ha ricordato come «Il rapporto fra la provincia di Reggio e l’Armenia, benché ancora poco conosciuto, in realtà è secolare e negli ultimi anni sta ritrovando vivacità. Come “Comunità Armenia-Calabria” vogliamo ringraziare tutto il Consiglio metropolitano per la sensibilità dimostrata e in particolare vogliamo ringraziare il consigliere Rudi Lizzi che ha conosciuto la nostra realtà e ha voluto fare propria la causa armena attraverso la presentazione di queste due mozioni».
«Vogliamo esprimere – ha aggiunto – la nostra gratitudine anche ai consiglieri dr. Antonio Minicuci, dr. Armando Neri, dr. Carmelo Versace, dr. Giuseppe Ranuccio, dr. Domenico Mantegna, dr. Antonio Zimbalatti, dr. Filippo Quartuccio, dr. Domenico Marino, che in maniera trasversale hanno sottoscritto le due mozioni presentate dal consigliere Lizzi. Il rapporto fra il popolo armeno e il territorio reggino nasce intorno al decimo secolo dopo Cristo, un legame testimoniato dai numerosi siti archeologici presenti in particolare nella provincia jonica, nonché nel culto di alcuni santi e in toponimi e idiomi che utilizziamo nella nostra quotidianità anche senza rendercene conto. Riscoprire questo rapporto significa rinsaldare le proprie radici culturali oltre che ravvivare un’amicizia con una terra lontana geograficamente ma vicina per storia e cultura».
«Già da qualche anno– ha proseguito – questa relazione aveva ripreso vita alimentando un flusso di ricercatori accademici e di visitatori armeni, in particolare a Brancaleone e nei Comuni limitrofi che attraversano quella che ormai viene definita la “Valle degli Armeni”».
«Siamo certi – ha concluso – che queste due mozioni risulteranno da stimolo per incentivare le relazioni fra Reggio e l’Armenia, ma anche per far crescere l’interesse culturale verso il nostro territorio tanto da divenire possibile volano di un auspicato sviluppo “anche” turistico con positive ricadute sul territorio». (rrc)
In copertina, Tehmine Arshakyan.