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La Famiglia Trapani Lombardo consegna alla Soprintendenza RC-VV un prezioso busto romano

La Famiglia Trapani Lombardo consegna alla Soprintendenza RC-VV un prezioso busto romano

È un pregevole busto femminile, quello donato dalla famiglia Trapani Lombardo alla Soprintendenza Reggio Calabria-Vibo Valentia, che, per richiesta della famiglia, sarà intitolato alla memoria di Antonio Trapani Lombardo.

Intanto, il bene, conservatosi in ottimo stato, è stato preso in custodia dalla Soprintendenza e sarà sottoposto nei prossimi giorni a un primo intervento di pulitura, che sarà effettuato dai restauratori dello stesso ente. Sarà così eliminato lo strato superficiale di sporco e sarà possibile verificare l’eventuale esistenza di resti di coloritura o di interventi di restauro precedenti nonché, grazie al prelievo di alcuni campioni, sarà possibile conoscere anche la provenienza del materiale (probabilmente marmo) utilizzato per realizzare il manufatto.

Il manufatto, rinvenuto probabilmente in occasione dei lavori di costruzione del palazzo di famiglia a Reggio Calabria, fu conservato nei depositi di proprietà e là conservato fino alla recentissima riscoperta, avvenuta in occasione dello sgombero di quest’ultimi. Immediatamente dopo la corretta segnalazione inviata dal dott. Trapani Lombardo, controlli incrociati, avvenuti grazie alla collaborazione con il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza, hanno permesso di verificare la lecita provenienza  del manufatto, che non risulta inserito nella Banca Dati dei beni illecitamente sottratti.

Il busto, chiaramente confrontabile con i ritratti del secondo tipo di Crispina (180-187 ca. d.C.) per la peculiare acconciatura “a calotta” portata dalla moglie dell’imperatore Commodo, con la folta chioma spartita al centro della fronte, le ciocche ondulate pettinate all’indietro e il voluminoso chignon sulla nuca, colpisce per l’intensità dello sguardo, determinato dalla posizione a tre quarti del volto e dalla grandezza e profondità delle pupille, un tratto tipico dell’età tardo-antoniniana. Ben leggibili risultano i colpi che hanno volutamente danneggiato il naso e la bocca, probabilmente causati dalla damnatio memoriae. (rrm)

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