di ANTONIETTA MARIA STRATI – La Strada della morte continua a mietere delle vittime: è urgentissimo prendere provvedimenti perché non è possibile che la Calabria paghi un così alto tributo di vittime per mancanza di manutenzione e una viabilità su cui si continua a rinviare per i provvedimenti necessari.
Sono stati, per fortuna, appaltati diversi blocchi della SS 106, ma è evidente che tutto questo non è sufficiente: occorre individuare le aree di estremo pericolo e intervenire con provvedimenti ad hoc in grado di mettere in sicurezza questa vitale arteria della jonica.
Occorre un giusto forte segnale di discontinuità», poiché la Statale 106 versa in uno stato vergognoso ha chiesto l’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 alla direzione Generale di Anas Spa, alla Segreteria del ministro alle Infrastrutture e dei Trasporti, al presidente della Regione Calabria, al Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici ed a tutti i parlamentari eletti in Calabria alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica.
Una situazione insostenibile, in cui Anas «deve intervenire urgentemente», in quanto «la 106 versa in uno stato comatoso», aveva detto Fabio Pugliese, presidente dell’Odv nel corso della conferenza stampa dello scorso luglio in cui si è fatto il punto sulla Sibari-Corigliano e Crotone-Catanzaro.
Dall’incontro, infatti, è emerso che dal quadro economico stimato dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, i 3 miliardi stanziati per i due lotti Sibari-Corigliano Rossano e Crotone-Catanzaro della nuova Statale 106 non basteranno, anzi: ne serviranno 5 miliardi.
E «l’Anas è consapevole di tutto questo, tanto è vero che ha parcellizzato questi interventi», ha detto Pugliese, ribadendo che «la politica deve prendere una decisione. Se le risorse restano tre miliardi e non saranno implementate o si fa la Crotone Catanzaro o la Corigliano-Rossano Sibari perché non ha senso iniziare frammenti di queste opere che rischiano di essere incompiute».
L’Odv, infatti, ha stimato che serviranno 3 miliardi e 36 milioni solo per la Catanzaro-Crotone, mentre per la Corigliano Rossano-Sibari ne servono 1 miliardo, ma con possibili incrementi.
Nel documento divulgato da Basta Vittime, si legge che «il progetto esaminato non risulta corredato da valutazioni approfondite ed è caratterizzato da una serie di carenze rilevanti dal punto di vista impiantistico, geotecnico, di sicurezza delle gallerie che non giustificano né la scelta tecnica operata che potrebbe essere ulteriormente ottimizzata per conseguire risparmi, né il dimensionamento corretto dei costi» e che «non si intende impedire lo sviluppo infrastrutturale dell’Italia – si legge sempre nel parere – e comprende la necessità di accelerare i procedimenti ma non può non sottolineare che i Pfte non possono basarsi su dichiarazioni generiche o puramente apodittiche ma devono contenere descrizioni dettagliate in coerenza con il livello progettuale considerato, degli interventi selezionati che consenta di pervenire ad una corretta valutazione dei costi».
È stato, poi, evidenziato il mancato vincolo imposto ai fondi stanziati per la realizzazione dei due tratti della statale 106 che, secondo quanto riferito, sarebbero inclusi nel contratto di programma di Anas e non in una delibera Cipess. Inoltre, l’Associazione ha denunciato l’eventuale revoca dei finanziamenti nel decreto varato dal Mit, «nell’ipotesi di mancato rispetto dei termini previsti dei cronoprogrammi o di omessa alimentazione del sistema di monitoraggio».
E, in tutto questo, la strada della morte continua a mietere vittime. Da inizio anno a luglio, sono state 19 le persone che hanno perso la vita sulla Statale 106. Un numero che a oggi, 30 agosto, è aumentato. E il rischio che aumentino sono altre. Basta vedere le condizioni in cui versa la Strada, in particolare sulla chilometrica 316 nel Comune di Calopezzati, dove non sono stati ancora installati i guardrail.
Nel tratto, infatti, sei anni fa vi fu un incidente stradale e, da allora, l’Anas Spa ha collocato dei New Jersey in plastica vuoti senza mai intervenire per circa 2 anni, salvo poi sostituire i New Jersey in plastica con quelli in cemento che peraltro risultano mal segnalati.
«Alle suddette problematiche l’Anas Spa – ha riferito l’Odv – non ha mai risposto né tanto meno è mai intervenuta al fine di garantire sicurezza per tutti i cittadini automobilisti. In più, da circa 10 giorni, le condizioni di pericolo alla chilometrica 316 sono peggiorate poiché il guardrail lato monte è stato divelto e l’Anas Spa ha ben pensato di collocare i soliti New Jersey in plastica vuoti che non impediscono, ad un qualsiasi mezzo che percorre la Statale 106, di precipitare sul letto del torrente posto al di sotto e che, inoltre, può colpire uno dei tanti pedoni che utilizza un percorso pedonale attiguo per recarsi al mare».
Questo è solo uno dei tanti episodi di immobilismo da parte di Anas, che è stata denunciata dall’Organizzazione per omicidio stradale colposo», a seguito dello scontro mortale avvenuto lo scorso 21 agosto a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio.
«La denuncia del 24 agosto nasce da una circoscritta testimonianza dalla quale si evince che l’Anas Spa era stata informata della presenza del problema ben 12 giorni prima che accadesse lo scontro mortale», ha spiegato Basta Vittime, illustrando lo stato vergognoso vergognoso in cui versa oggi la strada Statale 106: vegetazione che invade la carreggiata e copre la visuale degli automobilisti; manto stradale fortemente deteriorato; mancanza di guardrail a ridosso di dirupi; avvallamenti sulla sede viaria; parti di carreggiata su cui insistono lavori non completati da anni; gallerie non illuminate; fari sulle rotatorie periodicamente sempre spenti; ecc. ecc.».
«Ciò che stupisce è che ancora oggi – ha concluso l’Odv – a 18 giorni da quando l’Anas Spa è stata correttamente informata della problematica ed a 6 giorni dalla morte di un ragazzo di 28 anni, lo stato dei luoghi al chilometro 157+200 è rimasto pressoché inalterato con il rischio concreto che quanto accaduto possa addirittura ripetersi». (ams)