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L’Area Marina Protetta Capo Rizzuto ospita la sperimentazione del progetto DiveSafe

progetto a Isola Capo Rizzuto

Per tutta la settimana, ricercatori, ingegneri e archeologi collaboreranno per testare e ottimizzare, nell’area marina protetta di Isola Capo Rizzuto, i due prototipi sviluppati nell’ambito del progetto DiveSafe, che mira a realizzare nuove tecnologie per rendere le immersioni scientifiche più sicure ed efficienti.

Le attività saranno condotte principalmente sul relitto Punta Scifo D e sul relitto del Bengala, due punti di elevato interesse turistico e importante valenza storica all’interno dell’AMP. Le attività condotte dagli archeologi del Ministero della Cultura saranno anche l’occasione per valutare lo stato di conservazione dei tanti relitti presenti nella zona e per documentare e verificare la presenza di nuovi possibili aree di interesse archeologico che sono state segnalate di recente.

Il progetto è stato finanziato dall’agenzia esecutiva Easmeche gestisce i programmi dell’Ue per le piccole imprese, la ricerca, l’ambiente, l’energia e l’industria della pesca, mentre i prototipi sono stati sviluppati da un partenariato internazionale che vede la partecipazione, per l’Italia, dell’Università Politecnica delle Marche, della 3D Research (Spin-Off dell’Università della Calabria) e dell’Istituto Centrale per l’Archeologia del Ministero della Cultura. Il partenariato, coordinato dalla società Atlantis Consulting di Salonicco, include anche la società Burc di Istanbul, l’Autorità per le Antichità di Israele, l’Istituto greco per la ricerca archeologica subacquea Korseai e la Dan – Diver Alert Network con sede a Malta.

La dott.ssa Barbara Davidde, che da pochi mesi dirige la Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, sta coordinando i primi test in mare del sistema DiveSafe che si stanno svolgendo in questi giorni all’interno dell’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto”, con la collaborazione degli archeologi subacquei Salvatore Medaglia, della Soprintendenza Nazionale, Alessandra Ghelli del Segretariato Regionale per i Beni Culturali della Calabria, Paola Caruso della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone e Gianpaolo Colucci, libero professionista. Partecipano alle attività anche i Carabinieri Subacquei del Nucleo di Messina.

I prototipi del sistema DiveSafe e i risultati di questa prima sessione di test saranno presentati al pubblico e alla stampa in occasione di un workshop che si terrà presso la fortezza di Le Castella domani, venerdì 16 Luglio alle ore 17.30. Intervengono Barbara Davidde(Soprintendente della Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo – Taranto), Fabrizio Sudano (Soprintendente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone), Rossana Baccarri (Funzionario della Direzione Regionale Musei Calabria), Vittorio Aloi (Comandante della Capitaneria di Porto di Crotone), Maria Grazia Vittimberga (Sindaco del Comune di Isola di Capo Rizzuto), Gina Spina (Consigliere della -Provincia di Crotone con Delega all’AMP “Capo Rizzuto”), Veronica Bartolucci (Università Politecnica delle Marche), Marco Cozza (Direttore Tecnico della 3D Research s.r.l. – Università della Calabria).

 

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