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Le potenzialità di S. Agata del Bianco, un modello di rivitalizzazione

Le potenzialità di S. Agata del Bianco, un modello di rivitalizzazione

di ARISTIDE BAVAUna soddisfazione meritata quella del sindaco di S. Agata del Bianco, Domenico Stranieri per l’assegnazione del Premio Borghinfiore 2024 al suo piccolo ma ridente Comune che, negli ultimi anni, grazie alle sue potenzialità  – come è stato precisato dai componenti della giuria di Borghinfiore – ha  saputo valorizzare non solo il proprio borgo ma anche a contribuire a dare spinta alla Locride e alla Calabria.

«È certamente un riconoscimento che gratifica quanto abbiamo fatto e stiamo facendo in un paesino che, sino a pochi anni addietro, era conosciuto solo perché teatro della nascita del grande Saverio Strati di cui proprio quest’anno ricorre il Centenario della morte e, credo, che sia doveroso ricordarlo in questo momento importante per S. Agata del Bianco, ma anche per la Calabria e per il meridione perché tutti i suoi libri parlano del Sud e della nostra sofferente umanità che si porta appresso aneliti di risorgenza; quello che noi stiamo facendo per S. Agata». 

In effetti il premio Borghinfiore è ampiamente giustificato per quanto ha offerto e sta offrendo S. Agata del Bianco divenuta anche una grande capitale dei “murales” , intrisa di storia, arte e nuova civiltà. Ha arricchito la sua storia con recenti progetti e una grande vena artistica facendo prendere forma diretta al mondo raccontato da Saverio Strati proprio con alcuni murales realizzati con disegni ispirati alle opere dello scrittore e rappresentate nelle pareti delle case del borgo e, finanche sulle porte oltre che sui muri. Tutte cose che il gruppo Borghinfiore ha evidenziato nell’assegnare il prestigioso premio evidenziando che il piccolo borgo aspromontano «è un museo a cielo aperto, una meraviglia agli occhi di chi lo visita, dove l’arte si respira in ogni piazza e viuzza: ed è proprio l’arte che è diventata la fonte di sviluppo economico e turistico del paese».

Decisamente giusti, d’altra parte, gli apprezzamenti del Gruppo Borghinfiore capitanato da Anna Maria Macrì che ha privilegiato il borgo “ricco di sorprese” che, per merito della sua amministrazione comunale, ma anche dei suoi cittadini, ha saputo sfruttare al meglio le sue potenzialità e riesce a valorizzare quello che possiede  divenendo, peraltro, anche «modello per la rivitalizzazione di altri paesi».

Legittimo ricordare che, a parte, le nuove “conquiste” artistiche di cui  S. Agata si è arricchita negli ultimi anni e, in particolare, la suggestiva via delle porte pinte; porte dipinte con motivi ispirati ai libri dello scrittore Saverio Strati, e la stessa Casa dello scrittore (Premio Campiello nel 1977 con il romanzo Il Selvaggio di Santa Venere), ci sono anche importanti luoghi di interesse storico come l’antica  Chiesa  che probabilmente risale al  XVI sec., alcuni importanti palazzi baronali, la cosiddetta Pietra di Sant’Agata, ovvero la roccia dove, in epoca remota, si dice che  la Santa sia apparsa ad un pastore.

E ancora, la montagna e il territorio che fa parte  del Parco Nazionale dell’Aspromonte, il Museo degli artisti santagatesi, dove sono conservate  opere di artisti come Fàbon, Alba Dieni, Antonio Scarfone, Vincenzo Baldissarro, Antonio Zappia, Vincenzo Scarfone e altri.

Insomma, un suggestivo borgo che emana profumo di belle cose e di cultura; e che ha saputo anche fare dell’accoglienza, un altro grande punto di forza.

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