di GIOVANNI GIORDANO – Anche quest’anno la Fiera del Turismo di Rimini ha sancito la piena vitalità del settore e mentre l’estate continua, imperterrita, in quasi tutto il Mezzogiorno, non possiamo non interrogarci su ciò che serve alla Calabria per fare il salto di qualità in un ambito come quello turistico, trainante sia per l’economia regionale che nazionale.
Ora che possiamo affermare con certezza che l’amara stagione della pandemia è stata definitivamente archiviata, nonostante si addensino sempre più tristi scenari di guerra in varie parti del mondo, ci domandiamo – e non certo per la prima volta – cosa bisogna fare per creare stabilmente le condizioni affinché la nostra regione possa imboccare con successo la via dello sviluppo. Lo sforzo teorico di dare una risposta al “che fare” potrebbe non essere così grande, basterebbe infatti che ci limitassimo ad emulare l’operato delle altre regioni del bacino mediterraneo.
Osservando ciò che accade intorno a noi, possiamo evidenziare in estrema sintesi che serve un piano decennale che rimetta a nuovo il nostro territorio. Un piano che interessi il settore urbanistico (reti stradali, arredi urbani, sistema fognario, depurativo e di illuminazione), il settore logistico (trasporti pubblici, infrastrutture strategiche, porti e aeroporti) e ogni altro tipo di servizio, anche quelli relativi le strutture ricettive di qualità, o la formazione degli operatori turistici, nonché la valorizzazione dei borghi.
Insomma, in poche parole, una vera e propria rivoluzione copernicana che interessi l’approccio allo sviluppo turistico. Rivoluzione che non si riduca al singolo evento, organizzato qua e là, o a qualche workshop/ educational con buyers stranieri, fine poi a sé stesso. Serve – dunque – una regia competente ed un reale coinvolgimento degli attori del settore turistico.
Sono essenziali anche una visione e una puntuale organizzazione, un programma formativo che possa coinvolgere le scuole, il mondo dei giovani, occasione di rinnovamento per competenze e mentalità del mondo imprenditoriale. Un input che possa far riconoscere esclusivamente i valori del merito e della capacità verificata sul campo. Tanti pezzi di un unico puzzle che trova la cornice perfetta in un piano marketing duraturo che racconti una nuova storia della Calabria. Una storia che non tradisca le radici millenarie che hanno segnato la ricchezza e la peculiarità di questa nostra terra.
Consapevoli della facilità di tracciare le linee teoriche di un percorso, senza nasconderci dietro il solito alibi delle difficoltà di realizzazione, non ci rimane che rimboccarci le maniche e iniziare a fare, fare e fare. (gg)
[Giovanni Giordano è vicepresidente nazionale Confapi Turismo e Cultura e presidente di Confapi Turismo e Cultura Calabria]