Il coordinatore della provincia di Cosenza di Fratelli d’Italia, Luigi Lirangi, ha evidenziato come «l’imbarazzante e tragicomica intervista del Commissario alla sanità, Saverio Cotticelli, fa emergere in tutta evidenza la verità sull’assenza del Piano covid regionale».
«Scopre in diretta tv – ha aggiunto – che è totalmente ignaro del suo ruolo e per questo deve dimettersi immediatamente. Questa irresponsabilità riguarda lo stesso ministro alla Salute Roberto Speranza, che dovrebbe trarne le dovute conclusioni».
«I calabresi subiscono anche questa colossale umiliazione sperando che qualcuno paghi per le sofferenze che vengono inflitte» ha dichiarato senza mezzi termini Luigi Lirangi, Coordinatore provinciale di Fratelli D’Italia-Cosenza, che insieme a tutto il coordinamento provinciale del partito chiede una rivoluzione della gestione commissariale della sanità calabrese «abbandonata completamente al suo destino, come la stessa compianta presidente Jole Santelli aveva segnalato al Ministero della salute».
«Nonostante ciò – ha evidenziato Lirangi – la Calabria ha saputo tenere sotto controllo il contagio e ora viene costretta a subire le disastrose restrizioni da zona rossa perché Commissario e Ministero non hanno svolto per tempo il loro compito nella predisposizione del piano operativo covid».
«Quanto sta accadendo – ha proseguito Lirangi – va ben oltre il senso di punizione politica della Calabria da parte del Governo centrale, ma richiama un gravissimo inadempimento delle funzioni di Governo basate su in competenza e sul tentativo di attribuire ai calabresi la colpa delle loro scelte politiche e amministrative. Non siamo più al tempo delle divisioni tra fazioni – aggiunge – ma la nostra protesta ci unisce indistintamente tutti per il diritto alla salute che ci viene negato, così come ci vengono negate le minime prospettive di progresso economico».
«Rispetteremo le restrizioni per tutelare noi stessi – ha concluso Lirangi – ma non arretreremo di un centimetro contro il Decreto Calabria che è un nuovo tentativo di mettere le mani sulla nostra sanità». (rrm)