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MAGORNO E BRUNO BOSSIO (PD) PER LA SCUOLA DI CHIRURGIA DI CATANZARO

La decisione del ministro della Salute Grillo (M5S) di cancellare la Scuola di specializzazione di Cardiochirurgia di Catanzaro ha provocato diverse prese di posizione nel mondo della politica. Il sen. Magorno (PD) e l’on. Bruno Bossio hanno stilato una dura nota di protesta indirizzata al ministro e al governo. «Consigliamo ai parlamentari 5stelle – scrivono Magorno e Bruno Bossio – di prendere contezza della propria postazione istituzionale e dismettere un approccio di turismo per caso che, nella sanità calabrese, raggiunge la sua massima rappresentazione. Il primo atto del Governo gialloverde e del ministro Grillo è stato,  infatti, quello di cancellare la scuola di specializzazione di Cardiochirurgia dell’Università di Catanzaro. Un colpo di spugna che penalizza un ateneo che ha fatto della salute un’area di pregevole formazione. Per di più si colpisce una branca che qualifica da sempre l’offerta sanitaria calabrese.
«Questo è il cambiamento degli urlatori di professione, iperattivi sui social network, ultraproduttivi anche in queste ore nella produzione di interpellanze utili solo a tramutare la sanità in arma politica, in strumento di propaganda e delazione. Alla prova dei fatti, però, l’unico atto che sono riusciti a produrre e’ stata la spoliazione di una delle scuole di specializzazione medica più blasonate del Meridione. Il commissario Scura? Resta invece al suo posto, beato dal dilettantismo allo sbaraglio dei suoi finti oppositori.
«Chiediamo, quindi, al ministro di rivedere la decisione sulla chiusura di Cardiochirurgia: quando chiediamo attenzione per il Sud, intendiamo proprio dare valore e riconoscimento alle eccellenze e la scuola di specializzazione di Cardiochirurgia rappresenta esattamente un polo di qualità, punto di riferimento per l’intero Meridione. Non staremo con le mani in mano di fronte alla spoliazione dei nostri territori, allo smantellamento dei luoghi di formazione delle giovani generazioni calabresi. La Calabria tutta reagisca con forza, perché l’esordio del Governo per la sanità calabrese non lascia presagire nulla di buono». (rp)

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